Le frasi del direttore del Fatto hanno fatto partire una polemica (sui social, il paese aveva altro di cui occuparsi): vergogna, dare del figlio di papà ad una persona che ha perso il padre..
Eppure l'accusa più pesante è l'altra, dove Travaglio ha usato un'espressione molto poco fine: ma politicamente ci capiscono qualcosa Draghi e Cartabia?
Politicamente, per cosa verrà ricordato Draghi?
Per l'indirizzo conservatore (fintamente riformista) che ha dato al suo governo? Per aver riportato Berlusconi e Salvini al governo?
Per il wathever it takes nel voler riportare gli studenti in presenza (e come, con quale piano)?
Per una riforma della giustizia che viene sventolata come uno scalpo, come ai tempi del jobs act e dell'articolo 18? Rendere improcedibili i processi dopo 2,3 anni per poter dire, visto, abbiamo tempi certi per la giustizia?
Per lo sblocco dei licenziamenti i cui effetti stiamo vedendo in queste settimane (e il peggio ancora deve venire temo)?
Oppure verrà ricordato per la sua campagna vaccinale, assieme al condottiero generale Figliuolo: AstraZeneca si, AstraZeneca no, obbligo vaccinale si, obbligo forse. Niente assembramenti o forse no, per festeggiare la nazionale (grazie Draghi per aver portato la coppa in Italia).
Essere un leader politico significa avere una visione, politica, saper dare risposte ai problemi e alle richieste che arrivano dal paese.
Paese che si appresta a ricevere i soldi del recovery e che spenderemo in un piano che dovrebbe trasformarlo, renderlo efficiente, veloce, sicuro e non solo sulla carta.
Avete visto le immagini dei nubifragi in Lombardia e nelle altre regioni del nord?
Cosa facciamo? Vogliamo abituarci al fango, alle case e alle strade sommerse dall'acqua?
Sotto che voce mettiamo i costi dei cambiamenti climatici e della cementificazione del territorio? E' debito buono o cattivo?
E il fatto che sempre in questo paese che si stringe a coorte quando c'è bisogno di retorica a buon mercato per affrontare un'emergenza si sia bloccato l'ascensore sociale, è un problema o no?
L'affermazione di essere figlio di papà, ovvero che in questo paese contano più le relazioni, le amicizie, dove nasci e da quale famiglia nasci, che non le tue capacità, è un problema oppure no? (E ogni riferimento al caso Leonardo/Tabacci non è casuale).
La risposta la deve dare il Draghi politico, non il banchiere o il salvatore della patria.
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Mi raccomando, siate umani