03 aprile 2022

Moon lake di Joe R. Lansdale


 

Mi chiamo Daniel Russell, e sogno acque nere.

Il mio primo ricordo di Moon Lake risale a quando ero ragazzo, in una notte buia dell'ottobre del 1968, in cui la luna quasi piena sembrava fluttuare sulla superficie dell'acqua. Ricordo il bagliore e il modo in cui le ombre degli alberi si allungavano sulla riva del lago, come dita di cioccolato che brancolavano in cerca di un piatto d'argento.

La scoperta del male, la segregazione razziale, la lotta contro i fantasmi del passato.. Sono tanti gli spunti che si trovano in quest’ultimo romanzo di Joe Lansdale, ancora una volta ambientato nel suo Texas Orientale, con un protagonista costretto a crescere in fretta e dover convivere con vaghi o sinistri ricordi dei genitori: quello del padre, scomparso sul fondo del lago Moon Lake una notte dell’ottobre del 1968. E quello della madre, una bella donna, i capelli scuri, l’aria hippie, scappata dalla famiglia perché non sapeva accontentarsi di una vita semplice.

E la vita per Danny Daniels non è stata semplice a partire da quella sera quando il padre, dopo essere scappato dai creditori, senza un soldo in tasca nemmeno per pagarsi un motel, porta il figlio sul ponte del Moon Lake, un lago artificiale nato dove una volta sorgeva la vecchia città di Long Lincoln, allagata dall’amministrazione del paese per far posto alla città nuova, anche a costo di lasciar sott’acqua i tanti che non volevano abbandonare le loro case

- Danny, mi sento come se nell'universo non ci fosse più luce o calore. Non devi mai sentirti così. Capisci cosa voglio dire?

Non capivo.

- La luna è alta. L'acqua è alta. Anime oscure vagano sulla terra e piangono. E' una vecchia poesia. Ora so cosa significa.

Papà inserì la prima e avanzò un po’, dando una leggera spinta all’acceleratore. Fui contento all’idea che finalmente ci muovessimo da lì.

Voglio che tu sappia quanto ti voglio bene, – disse.

Prima che potessi rispondere «anche io ti voglio bene», diede una forte accelerata, la macchina scattò in avanti e il ponte tremò. Girò il volante a destra e la grossa Buick, con le sue cinque rate ancora da pagare, sfondò la ringhiera marcia e si fiondò nello spazio come un razzo.

Ma il destino aveva deciso che la vita di Danny non doveva finire quella sera: una sirena con la pelle scura come “come il lato oscuro della luna” si era tuffata nelle acque del lago per acciuffarlo e riportarlo a riva. Una sirena che si chiama Ronnie Candles, stessa età di Daniel, e assieme al padre Jeb e alla madre Millie, costituirà per qualche mese la sua nuova famiglia.

Questo periodo assieme ai Candles sarà importante per il ragazzo: imparerà a conoscere il mondo dalla parte dei “neri”, le difficoltà nel farsi largo dalla vita, la rabbia che nasce dentro per tutti i soprusi, le umiliazioni, l’impossibilità di pescare la carta giusta nel mazzo della vita per uscire dalla miseria

- Ero arrabbiato, tesoro, arrabbiato perché ero nero e arrabbiato con loro perché erano bianchi. Ero arrabbiato per ogni maledetta cosa, quasi sempre per una buona ragione e ogni tanto per una cattiva ragione o per nessuna. [..] Senza offesa, Danny, ma allora odiavo quei bianchi con le loro case bianche e le strade illuminate. Li odiavo da morire, che dio mi perdoni. Mi sentivo ingannato. Derubato. Non come se avessi preso una carta dal mazzo e perso per sfortuna nel sorteggio, ma perché non mi era concesso prendere nessuna carta.

Un ragazzo bianco cresciuto in una famiglia di persone di colore, per di più emancipate, era un problema, nonostante la segregazione fosse stata abolita da un pezzo, si poteva entrare dallo sceriffo dalla porta principale. Così Daniel deve lasciare i Candles per andare a vivere da una zia, lontano da Jeb e Millie e soprattutto da Ronnie, la sua sirena.

Dieci anni dopo, ritroviamo Daniel cresciuto e diventato giornalista di un quotidiano locale e anche scrittore: gli anni in casa della zia, una persona fredda e quasi meschina, senza alcuna compassione per la sorte dei suoi genitori, non gli hanno spento la curiosità, la voglia di scoprire il mondo e di raccontarlo. Anche grazie alla boxe, altro insegnamento di Jeb, che lo ha aiutato a trovare un suo equilibrio.

Ma una scoperta in fondo al Moon Lake cambierà la sua vita e quella di tante altre persone: la siccità ha fatto emergere le case della vecchia città, sommersa dopo l’apertura delle acque della diga, portando alla scoperta della Buick del padre. Dentro cui la polizia scopre le ossa del padre e anche quelle di una donna.

È l’occasione per tornare a Long Lincoln, anzi a New Long Lincoln, una terra dove nonostante i progressi nel mondo là fuori, sembrava che la guerra civile non fosse passata del tutto.

Qui Danny incontro Ronnie nelle vesti di agente della polizia locale: è lei ad accompagnarlo dal medico legale a vedere i resti dei genitori

Mi chinai ad osservare quel teschio sorridente e notai una cosa importante.

Feci un respiro profondo. Così profondo e rumoroso che sia Ronnie che Jay si voltarono verso di me. Le parole mi caddero letteralmente dalla bocca.

- Questa non è mia madre.

Sarà solo il primo dei misteri di Long Lincoln in cui Daniel si imbatterà, misteri che nascono dall’origine della città, che legano assieme l’inondazione del vecchio paese con gli affari sporchi dell’amministrazione comunale. Con altre ossa che verranno ritrovate dentro auto gettate negli anni nel Moon Lake. Con un cimitero profanato sulla collina e uno strano essere che si aggira nei boschi attorno alle acque del lago, l’uomo torcia, Winston. Un altra vittima di quel posto, come i Candles, come Danny, come le tante persone rimaste sotto l’inondazione

E' un posto strano. Persone che scompaiono. Ossa nei portabagagli. Il lago e la gente annegata. E' come se quel maledetto lago fosse fatto di miseria, meschinità e di ogni azione crudele e disumana che si possa immaginare, il tutto bagnato dai sogni di padroni ladri. Questa città è piena di stranezze, Danny.

Con un grande coraggio e con l’aiuto delle poche persone di cui può fidarsi, Danny cercherà di far luce su questi misteri che portano dritti alla cerchia ristretta di famiglie che comandano vita e morte nel paese, una setta di vampiri che “oltre alle vite, prosciugano anche denaro e potere”.
C’è un’immagine che ritorna più volte nel corso del racconto, il “ruggito delle mosche”, che deriva da un racconto di un poliziotto alla scoperta di un cadavere coperto da questi insetti, volati via con un suono che sembrava appunto un ruggito.

Un ruggito che spaventa, che fa si che in tanti preferiscano non vedere: non Danny e nemmeno le persone che lo aiuteranno in questa sfida, dove cercherà di non perdere quel suo candore, quel rimorso per tutta la violenza di cui è spettatore. 

Un romanzo duro che a tratti sfocia nel romanzo gotico per la tensione e la cupezza della scrittura. Dove si scorgono, alla lontana, Hap e Leonard, i famosi protagonisti dei diversi romanzi dell’autore: il bianco e il nero, il giovane idealista e il reduce del Vietnam indurito dalla vita.

Indurito dalla vita e dalla segregazione, dalla corruzione di chi gestire il potere in modo feudale, dalla sua indifferenza verso i poveri, in quel sud degli Stati Uniti dove il tempo fa fatica ad andare avanti, l’est Texas che, ricorda ogni volta Lansdale, “è uno stato della mente”: una regione flagellata spesso dalle tempeste e dai temporali che sono un riflesso delle tempeste che si portano dentro i personaggi di Lansdale, eroi loro malgrado.

Un passaggio dell'intervista dell'autore pubblicata da Venerdì di Repubblica

È verosimile quella vena horror per cui il male contagia tutti come il morso dei vampiri?

"Dal punto di vista simbolico, razzismo e povertà possono essere rappresentati come un morbo. Negli Stati Uniti i poveri possono salire sulla scala sociale, ma arrivare ai gradini superiori è sempre più difficile. C'è la vecchia battuta che recita: il miglior modo per fare una piccola fortuna è partire con una grande fortuna. Io ero molto povero e credo nell'American Dream, ma devo constatare che si è inceppato. È una grande opportunità, non una promessa. Un'opportunità di avere un lavoro, una casa, di crescere i figli, pagare i conti, ma in questo incubo capitalista non è alla portata di tutti, come non lo era un tempo per donne, neri e gay".

La scheda del libro sul sito di Einaudi, il pdf col primo capitolo e l’intervista all’autore uscita su Repubblica.

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