31 maggio 2022

Report – il bonus edilizio, la pista nera dietro Capaci e la guerra per twitter

Report tornerà sulle stragi di Capaci e via D'Amelio, aggiungendo qualche altro tassello all'inchiesta sulla pista nera. Poi un servizio sul bonus edilizio, uno sull'accoglienza in Polonia.

Nell'anteprima il tentativo di acquisizione da parte di Elon Musk di Twitter: come cambierà il social?

GUERRE STELLARI – To buy or not to buy di Lucina Paternesi

Elon Musk e il suo impero spaziano dalle auto elettriche, i viaggi sulla luna, i satelliti: ora sta puntando a Twitter, mettendo sul piatto 44 miliardi di dollari, pari ad un quarto del next generation UE. Come mai questo interesse?
Su twitter si discute di politica, di temi economici: Elon Musk non difende la libertà di stampa, ma difende la sua di libertà.
Che idea ha di democrazia e libertà di Musk, che si appresta a diventare il padrone della più grande piazza di discussione al mondo? E quali soldi sta usando?

Elon Musk ha paragonato su twitter il premier canadese Trudeau a Hitler e a fatto crollare il valore delle azioni di Tesla per qualche tweet azzardato nel 2018, che gli è costato due multe dalla SEC per un totale di 40ml di dollari. Con 95 ml di follower, Elon Musk è anche un troll, per i suoi tweet irritanti e fuori luogo.
Chi è Musk? Lo spiega Riccardo Staglianò giornalista e autore de “I giga capitalisti”: nasce in Sudafrica, è un programmatore di videogiochi va poi a fare uno stage nella Sylicon Valley nel 1994 e capisce che è quello il posto dove deve stare, il posto dove si creano le cose.

Da lì ha creato un impero che oggi vale 1000 miliardi di dollari, da Paypal a Tesla: dagli altri giga capitalisti si distingue per come racconta delle sue aziende, per Musk Tesla è un modo di salvare il pianeta, perché si riducono le emissioni con le auto elettriche. Evoca costantemente la salvezza del pianeta e dell’umanità.

Con l’obiettivo di salvare il pianeta Musk ha messo a disposizione dell’Ucraina il sistema Starlink, le migliaia di satelliti che hanno permesso agli ucraini di rimanere connessi ad internet la guerra.

“Si è guadagnato i galloni sul campo di difensore dell’occidente” racconta Michele Mezza, docente di comunicazione alla Federico II “e vorrà esercitare un ruolo di influencer sul pianeta, anche sulla galassia, visto che punta a Marte e alla Luna.”

Dopo aver conquistato la terra, ora Musk ha bisogno di una piazza digitale di sua proprietà: come sarà il nuovo twitter? Ci sarà l’identificazione obbligatoria dell’utente, e ci sarà anche un problema dell’erosione della privatezza e della protezione dei dati personali, twitter potrà collezionare informazioni sulla vita reale delle persone, situazione bancaria, creditizia, indirizzo di casa, abitudini di acquisto.

Creerà un impero di informazioni di massa, che sta rastrellando, da usare poi nelle sue aziende. Per comprare twitter deve vendere azioni Tesla, per questo il valore del titolo è sceso: il suo patrimonio è solo sulla carta, finché non vende non avrà soldi. Per comprare twitter dovrà prendere un prestito da Morgan Stanley per 6 miliardi, il resto lo metterà lui e gli investitori. Un acquisto a debito, come nelle vecchia finanza, anche in Italia.
Ma anche Tesla, che vende molto meno di altri marchi, ha un valore di azioni molto superiore agli altri marchi: potrebbe essere una bolla sul mercato.
Twitter nel gennaio 2021 ha sospeso l'account di Trump dopo due tweet che incitavano alla violenza: ma ora potrebbe rientrare, come potrebbero entrare anche altri account fake.

Col nuovo twitter saremo più protetti dalla disinformazione?
Presto entrerà in azione la nuova legge europea sulla disinformazione, ma come si decide che un tweet è un fake o no?
Elon Musk sarà un editore indipendente e un imprenditore indipendente?
E se iniziasse a sponsorizzare un preciso partito politico?

LA PISTA NERA di Paolo Mondani

Report la scorsa settimana aveva percorso la pista nera sulla strage di Capaci (e di Via D'Amelio): raccogliendo le testimonianze di Alberto Lo Cicero, vicino a boss mafiosi come Troia, è emerso che a Capaci sarebbe stato presente anche l'ordinovista Stefano Delle Chiaie.

Testimonianza confermata dalla fidanzata di Lo Cicero e dal brigadiere Giustini: era presente a Capaci prima del 23 maggio per organizzare la strage terroristico-mafiosa?

Lo Cicero è stato confermato dal giudice Borsellino, prima di entrare nel programma di protezione, ma dopo Capaci: al giudice parlò di Delle Chiaie, della presenza sul luogo della strage e, secondo quanto dice Lo Cicero, Borsellino sapeva molte cose, che forse ha appuntato sulla sua agenda rossa.
Borsellino parla anche con Walter Giustini, che gli racconta di Lo Cicero e dei tentativo di Contrada di spostarlo ad altro incarico.

Dopo questo servizio, Report e il giornalista Mondani hanno subito una perquisizione, poi sospesa: i documenti ricercati erano vecchi di vent'anni, nulla di segreto e nulla di riservato, solo documenti che erano stati dimenticati.
Mondani ha scoperto di essere stato pedinato e seguito: è stato convocato dalla procura, a cui ha opposto il segreto per quanto riguarda la divulgazione delle sue fonti.
La procura di Caltanissetta ha smentito le notizie del servizio di Report: la pista Delle Chiaie è priva di fondatezza, dicono dalla procura nissena.
Ma l'ex giudice Scarpinato tira fuori un altro documento rimasto nel cassetto per anni.

Riina poteva essere arrestato prima del gennaio 1993: il brigadiere Walter Giustino era già sulle tracce dell'autista Biondino grazie alle rivelazioni di Lo Cicero, ricevute nell'aprile maggio 1992.
I carabinieri sapevano dunque di Biondino come autista di Riina ben prima della strage: Giustini rinfacciò al procuratore Aliquò, dopo la cattura di Riina, che lui il nome di Biondino lo sapeva già. “Lo sa qual'era l'autista di Riina? Quel Biondino che per voi non era nessuno..”

Ma Lo Cicero parla anche di Delle Chiaie, del suo sopralluogo sul luogo della strage, di come fosse il portavoce dei politici di Roma per la mafia: i boss mafiosi stavano organizzando qualcosa di grosso – racconta Maria Romeo, la fidanzata di Lo Cicero, a Report.

Vero o falso? Scarpinano a Spotlight la scorsa settimana ha raccontato delle sue indagini su Delle Chiaie, poi archiviate nel 2001. Parlò anche di un documento del 1992 secondo cui Delle Chiaie aveva fatto un viaggio a Palermo per preparare la strage.

Le dichiarazioni di Lo Cicero spariscono e poi riappaiono: come l'informativa del capitano Cavallo dell'ottobre 1992, come quella di Arcangioli. Come le registrazioni delle deposizioni di Lo Cicero, che la fidanzata aveva portato ai magistrati sono sparite.

Giuliano Turone, ex magistrato, a Mondani ha ricordato le parole di Falcone alla Commissione Parlamentare nel 1988: il giudice aveva raccontato dei contatti tra mafia, massoneria, servizi segreti ed estremismo di destra, coinvolti nei delitti politici avvenuti in Sicilia. Come l'omicidio di Piersanti Mattarella: i processi per questi delitti andrebbero rifatti – conclude Turone – per arrivare ai mandanti delle stragi, i mandanti esterni, non solo i mafiosi.

Il quadro è lo stesso di Bologna, dell'Italicus, di Piazza Fontana.
Destra eversiva, massoneria, pezzi dei servizi, i partiti che da quelle stragi, da quei delitti hanno avuto maggiori vantaggi.

Dovremo riscrivere trent'anni di indagini, trent'anni di storia italiana: non è Report che sta facendo depistaggi. Semmai è lo stato.

110 E LODE di Luca Bertazzoni

Luca Bertazzoni, per il servizio sulle truffe legate al bonus edilizio, ha seguito il lavoro di investigatori privati, incaricati di seguire imprenditori, veri o fittizi.
L'arrivo dei bonus edili ha portato lavoro non solo nelle costruzioni: molte ditte hanno preso i bonus e poi si sono rese irreperibili.
Giuseppe Strollo, investigatore, negli ultimi due anni ha lavorato su 15 casi di truffe: finti imprenditori che incassavano crediti, compravano materiali e poi li rivendevano al mercato nero, creavano società edilizie in mano a prestanome o a persone con precedenti, false perizie. Per una truffa complessiva fino a 1 ml di euro.

Nel 2020 per far ripartire il paese dopo il covid puntò sull'edilizia, in crisi dal 2011: mette sul piatto 40 miliardi di bonus edilizi, servivano per muovere l'economia e per rigenerare il nostro patrimonio immobiliare.
Sull'anticipazione del credito, a soggetti terzi come aziende o anche le Poste, è partita la truffa: ci sono imprenditori che alla fine hanno vantato crediti per 1 miliardo con lo Stato.

“Ho approfittato, sono diventato uno squalo..” così parlava uno di questi in una intercettazione della Finanza di Rimini: c'era un gruppo centrale di 12 soggetti che procacciavano prestanomi, professionisti del settore, il tutto per passare dalla moneta virtuale dei crediti alla moneta reale. Tanti soldi, al punto che queste persone nemmeno sapevano dove aprire i conti.

Chi è mr miliardo, ovvero il signor Martino, a Foggia? Era uno di queste persone che alla fine è arrivato ad acquisire un miliardo di crediti, passando attraverso società fittizie, con sedi in diversi garage a Foggia.

Servono società che emettono false fatture, girate al fiscalista che poi le mette nel circuito delle verifiche fiscali. Crediti ceduti a soggetti prestanome che poi vanno in banca a riscuotere soldi: Bertazzoni ha seguito la storia dei fratelli De Martino, del procacciatore Tenace (e dei suoi parenti). Parenti, amici e conoscenti per riscuotere crediti per milioni.

Tutto troppo semplice? Hanno solo applicato la normativa, che problemi ci sono – si è difeso con Bertazzoni il signor Tenace.

Secondo la procura di Roma, i signori De Martino avrebbero accumulato crediti per 1 miliardo, fittizi, per opere non fatte. Questi però negano di aver violato alcuna legge, in una lettera inviata a Report.

Su 40 miliardi di investimenti sui bonus, le truffe ammonterebbero a 4,4 miliardi di euro: ma di quali opere parliamo?

Alla fine, il miraggio del bonus nato col governo Conte 2, ha fatto sorgere nuove aziende che si sono buttate nel settore nel 2020: sono 45mila imprese in più quelle nel settore, secondo Unioncamere.

Le prime truffe sono venute fuori dopo due anni, col nuovo governo Draghi: lo stesso presidente ha espresso forti dubbi su questo provvedimento in Europa.

Le truffe edili sui bonus del governo Conte ammontano a 4,4 miliardi: la più grave truffa secondo il ministro Franco, una mistificazione secondo Conte, che difende la sua norma.

Si poteva fare la legge meglio? E l'occupazione che si è creata col bonus è una buona occupazione?

Le irregolarità sono passate dal 5 al 90%, raccontano gli ispettori del lavoro, intervistati da Report: le nuove 45mila imprese edili in più non sono sintomo di una ripresa del settore, ma di persone che si sono gettate nel mondo dei bonus senza averne la preparazione.

Il governo introdurrà la patente per le imprese, per ridurre le truffe, ma solo per lavori dall'anno prossimo.

Nel frattempo sui cantieri ci sono lavoratori non in regola (che non sanno per chi lavorano), ponteggi non a norma, protezioni che mancano, lavori fatti senza seguire le norme, nessun capocantiere. Così se si cade, si muore: il numero di incidenti è infatti cresciuto del 16%.

I bonus hanno drogato il mercato, come ha sostenuto Draghi? Alla fine sembra così, i costi dei ponteggi sono saliti, i materiali sono venuti a mancare, il prezzo delle lavorazioni aumenta (per i bonus, che alla fine hanno tolto la contrattazione, la scelta dell'azienda col costo minore).
Così, questi bonus non hanno coperto le lavorazioni che sarebbero state vitali in alcuni terrotori.

Luca Bertazzoni è andato a visitare le zone colpite dal sisma del 2016 in Umbria e nelle Marche, “l’Italia colpita al cuore, l’Italia che non muore”, citando la canzone di De Gregori che accompagna il servizio.
Paesi come Amatrice, ancora da ricostruire, compreso il palazzo del comune: a sei anni dal terremoto che è costato la vita a 300 persone il paese ancora desolante, “un paese che non c’è più .. ad oggi nel centro storico è partito un unico cantiere e conto di farne partire due o tre nel giro di breve tempo. È stato ricostruito solo il 15%, c’è stata una prima partenza forte della ricostruzione, poi c’è stato un fermo causato dagli incentivi fiscali che hanno drogato il mercato per il bonus edilizio, che ha penalizzato tantissimo la ricostruzione, tant’è che le ultimamente le pratiche presentate sono pochissime” – racconta a Report il sindaco.
Non si trovano imprese, non si trovano professionisti disponibili a lavorare sul terremoto: il superbonus ha creato una bolla nel settore edile che ha penalizzato il settore stesso, alla fine i ricavi non ripagano l'aumento dei costi, per colpa del rincaro dei prezzi.

Qual è il rischio adesso? Che i bonus oggi non sono serviti per rifare le facciate dei palazzi vecchi, che avrebbero bisogno di lavori di efficientamento.
I bonus sono affluiti alle famiglie più ricche – racconta la Corte dei Conti – quelle che possono sostenere gli esborsi iniziali per iniziare i lavori.

L'Enea, l'agenzia per lo sviluppo sostenibile, monitora per il governo l'andamento del superbonus: peccato che non abbiano i dati sul superbonus, chi lo preso e per fare cosa. Non sappiamo quali lavori in periferia e quali al centro di Roma, il governo non li ha chiesti.
Sappiamo invece che in Sardegna prevalgono le villette unifamiliari: 5300 richieste di supebonus, di cui solo 400 per condomini, il resto per villette, molte delle quali seconde case.

I controlli li doveva fare a monte la politica (magari lo stesso Conte che ancora difende la sua norma), che oggi ha stretto i controlli sul bonus, col rischio che oggi ci sono aziende che non riescono ad incassare i crediti.
Oltre a questo il bonus non ha favorito l'efficientamento energetico: Claudio Gallo è una vittima del superbonus, ha firmato un contratto per istruire la pratica del superbonus.
È stato poi contattato dalla Finanza, che gli ha chiesto di verificare il suo credito sul suo cassetto: sono 60mila euro che sono stati incassati da qualcuno e che ora lo stato potrebbero chiedergli indietro, per lavori mai eseguiti.

È tempo di un primo bilancio, dopo due anni di bonus: ogni 100 euro investiti, fa risparmiare 12 kw/ore nei prossimi 30 anni, ovvero per rendere efficiente l'intero patrimonio dovremmo investire 2000 miliardi, pari al nostro debito pubblico.

Potevamo spendere meglio i nostri soldi.

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