Inizia oggi la nuova serie sulla Rai, con protagonista l'ispettore Coliandro, personaggio nato dalla penna di Carlo Lucarelli.
L'episodio di oggi è ispirato al libro "ll giorno del lupo".
Chi è Coliandro? Vorrebbe assomigliare a Callaghan, ma riesce solo a cacciarsi in guai più grossi di lui. Un pò sbruffone, un pò manesco, non molto sveglio in realtà a trovare il filo dei casi, ma comunque un poliziotto onesto. E ostinato.
Parla Lucarelli:
Finalmente! E speriamo che vada bene... sia io che gli altri che hanno partecipato al progetto (da Giampiero Rigosi ai Manetti a Morelli e a tutti gli altri sceneggiatori e protagonisti) ci crediamo molto, i film ci piacciono e io, come autore, mi ritengo molto soddisfatto. Inontre, non sarà storia della televisione e tantomeno storia del cinema, non sarà la rivoluzione della narrativa in tv, ma i quattro Coliandro sono film abbastanza nuovi per il nostro panorama televisivo e spero aprano la strada a fiction un po' diverse dal solito. Chi conosce Coliandro sa che è un antieroe, nel vero senso della parola, e già questo è un po' una novità. Vedremo e speriamo, vista la collocazione nel palinsesto... E qui vengo a qualche considerazione che avrei dovuto fare prima per dissipare qualche voce inesatta (al solito, dovrei frequentare più spesso, ma in questo periodo ho avuto un sacco di piccoli problemi). Dunque, nella realizzazione di Coliandro non siamo mai stati censurati. Abbiamo dovuto lottare un po' (neanche tantissimo) per non farci "normalizzare" dagli standard televisivi che avrebbero voluto Coliandro un po' più eroe e meno politicamente scorretto, meno "cazzo" e "minchia", meno morti, più sentimento e storie meno problematiche. Non è che abbiamo dovuto litigare, abbiamo solo resistito e siamo arrivati a quello che riteniamo un compromesso accettabile. Neanche dopo siamo stati censurati. Non c'entra l'orientamento del precedente governo se non che magari sono andati avanti progetti più "sponsorizzati" del nostro, ma questo è normale in RAI da sempre. Io non parlerei di censura, ma di "timidezza". Coliandro è sempre stato ritenuto un progetto strano e a rischio prorio perché nuovo e fuori dagli standard, per cui ci hanno pensato tanto prima di prendersi la responsabilità di metterlo fuori e quando lo hanno fatto continuano in questo vorrei e non vorrei che ci fa andare con una buona pubblicità ma in un periodo poco importante, per cui se andiamo male non è un gran danno. Del resto, anche Blu Notte nel suo primo anno di vita (si chiamava Mistero in Blu) cambiò di giorno per tre volte prima che ci si rendesse conto che era un progetto su cui puntare e non un semplice tappabuchi. Timidezza, quindi, che è uno dei mali principali della nostra televisione. Ma questa, come si suol dire, è un'altra storia...
Technorati: Carlo Lucarelli
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Mi raccomando, siate umani