Se Sciascia dovesse riscrivere "Il giorno della civetta" lo chiamerebbe "Il giorno del lupo", per la cattiveria dei criminali di oggi, abituati a farsi largo solo a colpi di Kalashnikov.
Queste le parole che un boss della mafia don Masino confida ad un giornalista (che casualmente si chiama proprio Carlo Lucarelli), sulla guerra tra le cosche mafiose che è scoppiata a Bologna ..
In questa guerra ritroviamo due personaggi nati dalla fantasia di Lucarelli: Nikita la punk, che si ritrova tra le mani un pacco con dentro 200 milioni di euro frutto che provengono dal riciclaggio di denaro sporco della mafia.
E il sovrintendente Coliandro: l'eroe pasticcione, pronto a lanciarsi a testa bassa contro "il crimine", con le sue continue citazioni dell'ispettore Callaghan, con i suoi film preferito (tutta la serie di "Arma Letale"), con i suoi album preferiti (tra gli altri, il Best of di Fausto Papetti) ...
Ma sarà proprio il duro Coliandro, con l'aiuto di Nikita che, mettendosi sulle tracce dei soldi, andrà a sbrogliare la matassa e tagliare la testa alla cupola mafiosa di Bologna.
Un libro che gioca tanto sull'ironia (involontaria) dello sbrirro "Coliandro": ma non dimentichiamoci lo sfondo descritto dal libro. La mafia, la camorra, lo spaccio di droga e il riciclaggio che avviene nei ristoranti in mano alle cosche. Magistrati collusi con la mafia e quella specie di Svizzera a due passi che si chiama San Marino. Altra centrale di riciclaggio ...
Il link su internetbookshop.
Technorati: Carlo Lucarelli
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