Proprio per aiutarci a non dimenticare, a Bologna sorgerà un museo dedicato alla tragedia di Ustica.
Il Museo per la Memoria di Ustica: affinchè la tragedia, o per meglio dire, la strage, non rimanga solo una parola da prendere e mettere la, fissa.
Come Piazza Fontana, Italicus, P2 ....
Facciamo un nodo al fazzoletto e ricordiamo (anno dopo anno, nel 2004, 2005, 2006), come chiedeva Marco Paolini, in una rappresentazione di un'altra tragedia italiana, quella del Vajont.
Ricordiamo quel periodo di tensione, il 1980: con la Russia che aveva invaso l'Afghanistan; la corsa agli armamenti con gli Stati Uniti; la crisi all'ambasciata di Teheran (e la fallita operazione Eagle Claw); il fallito colpo di stato in Libia e l'ultimatum ai dissidenti del regime di Gheddafi;
l'Italia, definita dal giudice Rosario Priore "con il marito americano e l'amante libica".
La Francia che ce l'aveva a morte con la Libia per la quesione dei diamanti di Bokassa; le tensioni tra Libia ed Egitto; il ponte aereo Phantom F4 (armati con bombe tattiche) dalla base di Cannon, in Inghilterra a Il Cairo; quelle portaereri nel Mediterraneo che non hanno visto niente: la Saratoga a Napoli e la Clemenceau (francese) in giro per il nord Tirreno.
Quei tracciati radar spariti: come a Marsala; come a Licola; quelle strane morti di "persone che hanno visto cose che non dovevano vedere".
Come quella di Naldini e Nutarelli morti a Ramstein in volo. Che alle 8:24, lanciano un segnale di allarme generale, lanciando un squok (codice 7300): cosa avevano visto in volo quella sera, mentre sull'appennino incrociavano col loro aereo la pista del DC9? Non lo sapremo mai.
Come Andrea Dettori, un maresciallo della base radar di Poggio Ballone: morto suicida qualche anno dopo. Aveva confessato alla cognata: "quella notte siamo stati ad un passo dalla guerra".
E quell'areo, un caccia Phantom, che si infila sotto il DC9, il volo IH 870; quei tracciati che segnalano due caccia in fase di attacco, da est verso ovest.
Tracce che poi spariscono quando poi la traccia del DC9 scompare.
Il mig libico disperso sulla Sila, schiantato ufficialmente il 18 luglio a Castelsilano, ma ufficiosamente guidato da un pilota morto da 20 giorni ...
Quei caccia Mirage decollati dalla base francese in Corsica, a Solenzara. Come da testimonianza di un generale dei carabinieri. Il generale Nicolò Bozzo. Una domanda: cosa facevano quegli aerei, quella notte?
Quanti dubbi, quante domande senza risposta.
Risposte che non avremo dai vertici militari (assolti i generali dell'areonautica); dai servizi (nè i nostri nè tantomeno quelli esteri); dai politici ...
Il vero scandalo dell'Italia sono tutti questi scheletri nell'armadio, queste morti senza giustizia, i parenti che forse vedranno un risarcimento dopo 27 anni!!!!!!, questo muro di gomma che non si riesce ad abbattere.
Riferimenti:
Ad un passo dalla guerra, di Miggiano, Lucca e Purgatori.
I Tigi, canto per Ustica di Marco Paolini.
Technorati: Ustica
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Mi raccomando, siate umani