Gli italiani chiedono un governo di larghe intese, per le riforme necessarie al nostro paese.
Questo è il leit motiv di molti articoli di fondo che leggiamo da settimane.
Ma quali sono questi italiani?
E siamo veramente sicuri che quello che vogliono è una pax politica tra i due grandi partiti (o alleanze, o liste) che si confronteranno alle prossime elezioni?
Queste parole (intese, riforme) in realtà celano un'altra amara verità: le riforme non devono rispondere alle richieste degli italiani, per migliorarne la vita (salari, sanità, istruzione, sicurezza sul lavoro, nelle città, tutela ambiente).
Perchè io dovrei fare le larghe intese col partito di Dell'Utri, Berlusconi, Previti? Che dialogo posso fare con persone come Storace (che non andrebbe mai a pentirsi del suo passato a Gerusalemme), come Calderoli, come Mastella, come Cuffaro?
Solo perchè il partito del popolo delle libertà si autodefinisce, con le parole del suo leader “liberale e democratico”?
“I voti dati all'esterno sono voti sprecati, pericolosi”, dice il liberale e democratico.
Che concederà a Bossi un federalismo che porterà la Casta a livello regionale, in modo non più controllabile.
Partito dove figura un personagigo come Gianfranco Fini, che fino all'altro ieri diceva “Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui, non cambio posizione”. Come può una persona del genere, fare politica?
Mi faceva tristezza vedere un giornalista come Furio Colombo dover ribattere ad una persona come l'ex ministro Prestigiacomo (che si vantava di aver lavorato e di avere dei figli, come milioni di italiani che ministri non sono), ricordandole del conflitto di interessi (che fuori dall'Italia fa gridare allo scandalo), dei rapporti poco chiari tra mafiosi come Mangano e il fondatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri (tema del processo di appello a Palermo).
L'unica esponente della casta capace di autoinsultarsi, pur di alzare il polverone e impedire le discussioni in studio: Il popolo .. il simbolo del popolo .. ce lo ha chiesto il popolo ..
Fateci caso: sono proprio i populisti che si riempiono la bocca della parola popolo.
Siamo senza parole: chi difende i diritti di Oscar (il ragazzo delle White a Rogoredo), di Carlo (l'operaio della Thyssen) degli altri milioni di lavoratori, spesso precari, senza tutele e diritti?
Certo, c'è la Sinistra Arcobaleno, che ha scelto non casualmente di riunirsi a Torino.
Una sola certezza: non sarà l'astensione dal voto che salverà l'Italia, la democrazia, l'economia.
Possiamo vincerle, come centrosinistra, come Partito Democratico, queste elezioni, ma anche no. Ma non veniteci a chiedere di dialogare con persone che hanno dimostrato, in questi brutti anni della storia democratica dell'Italia, di saper solo calpestare le leggi, la Costituzione (con leggi anticostituzionali), le regole, insultare, costruire dossier falsi contro gli avversari, inquinare il clima politico.
Non queste persone non si può dialogare. Non è un caso che, sempre nello studio di Annozero (fino a quando andrà in onda?) una brava persona come Tabacci, certamente non di sinistra, sembrava anni luce distante dai Casini, Mastella, Prestigiacomo ....
Difficile immaginare un punto più basso, come delegittimazione, per la politica.
Tra urla, sputi, risse, insulti, attacchi ...
Dalle mie parti si dice "al mercato, chi vusa più se, la vaca le sua ....".
Questa voglia di un governo forte, di un uomo forte, esponente di una classe dominate e non dirigente, che non sia legittimato da una statura morale forte, dai meriti, da un'autorità superiore che gli viene riconosciuta, ma solo da un potere forte, mi fa paura.
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
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Mi raccomando, siate umani