Mi sono lasciato ingannare anch'io, dal maestro del Thriller. Pensando di trovarmi davanti la solita storia della caccia all'uomo (in questo alla donna o meglio alle donne testimoni di un duplice omicidio), nei boschi attorno al lago Mondac, Wisconsin.
E in effetto questo è vero nella prima parte del libro, la più corposa, "aprile": dalla giungla metropolitana alla foresta del nordamerica, tra larici, faggi, rovi e spine e altre piante.In mezzo ad una natura che sembra ostile e respingere gli invasori; in questo contesto si affrontano le due coppie di personaggi. Brynn la poliziotta e Michelle l'attrice , da una parte. E i due killer, Hart l'artista e Lewis il suo compare, assoldato giusto per il colpo nella villa dei Feldman.
A colpi di astuzia, di ingegno, di trappole, come una partita a scacchi, in una sfida in cui emerge la psicologia delle persone, diverse ma poi, si scopre, così uguale, scorre la prima parte. Dove matura il rapporto tra le coppie: Brynn e Michelle che scoprono lati nascosti della propria vita personale, su cui non hanno mai avuto modo di fare i conti fin a quel momento. Ma anche Hart e Brynn (il criminale e la poliziotta), che in un breve istante, hanno un confronto in cui l'uno e l'altro scoprono punti in comune del proprio carattere: la passione per il proprio lavoro, l'incapacità di dedicarsi ad una vita monotona e tranquilla ..
Non mancano i colpi di scena, dove le teorie fatte vengono ribaltate, i buoni non sono così buoni, e dietro gli omicidi ci sono ben altri moventi.
Ma tuttò ciò viene fuori nel secondo capitolo, "maggio", in cui Deaver mette in secondo piano il thriller, per dedicarsi al vero personaggio della storia, Brynn.
Che in una sua personale indagine, riesce a mettere a posto tutte le tessere del puzzle e, soprattutto, riesce a raddrizzare la barra della sua vita.
Chiudere i conti con il passato: col primo marito, da cui si era separata dopo una lite (o forse senza un vero motivo); col figlio, con cui ha avuto troppe colpe da farsi perdonare; col secondo marito Graham, con cui scopre di non aver mai voluto condividere molto della sua vita.
I corpi lasciati indietro, espressione per indicare i morti lasciati sul luogo del delitto per sviare le indagini (ma lo capirete alla fine), diventa quindi un viaggio, un occasione per poter ricominciare a duna nuova vita.
Peccato aver sacrificato troppo presto, e in malo modo, le altre due pedine della storia. Segno che Deaver intende investire molto nel personaggio Brynn, per i prossimi romanzi.
Il sito di Jeffery Deaver.
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
E in effetto questo è vero nella prima parte del libro, la più corposa, "aprile": dalla giungla metropolitana alla foresta del nordamerica, tra larici, faggi, rovi e spine e altre piante.In mezzo ad una natura che sembra ostile e respingere gli invasori; in questo contesto si affrontano le due coppie di personaggi. Brynn la poliziotta e Michelle l'attrice , da una parte. E i due killer, Hart l'artista e Lewis il suo compare, assoldato giusto per il colpo nella villa dei Feldman.
A colpi di astuzia, di ingegno, di trappole, come una partita a scacchi, in una sfida in cui emerge la psicologia delle persone, diverse ma poi, si scopre, così uguale, scorre la prima parte. Dove matura il rapporto tra le coppie: Brynn e Michelle che scoprono lati nascosti della propria vita personale, su cui non hanno mai avuto modo di fare i conti fin a quel momento. Ma anche Hart e Brynn (il criminale e la poliziotta), che in un breve istante, hanno un confronto in cui l'uno e l'altro scoprono punti in comune del proprio carattere: la passione per il proprio lavoro, l'incapacità di dedicarsi ad una vita monotona e tranquilla ..
Non mancano i colpi di scena, dove le teorie fatte vengono ribaltate, i buoni non sono così buoni, e dietro gli omicidi ci sono ben altri moventi.
Ma tuttò ciò viene fuori nel secondo capitolo, "maggio", in cui Deaver mette in secondo piano il thriller, per dedicarsi al vero personaggio della storia, Brynn.
Che in una sua personale indagine, riesce a mettere a posto tutte le tessere del puzzle e, soprattutto, riesce a raddrizzare la barra della sua vita.
Chiudere i conti con il passato: col primo marito, da cui si era separata dopo una lite (o forse senza un vero motivo); col figlio, con cui ha avuto troppe colpe da farsi perdonare; col secondo marito Graham, con cui scopre di non aver mai voluto condividere molto della sua vita.
I corpi lasciati indietro, espressione per indicare i morti lasciati sul luogo del delitto per sviare le indagini (ma lo capirete alla fine), diventa quindi un viaggio, un occasione per poter ricominciare a duna nuova vita.
Peccato aver sacrificato troppo presto, e in malo modo, le altre due pedine della storia. Segno che Deaver intende investire molto nel personaggio Brynn, per i prossimi romanzi.
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Technorati: Jeffery Deaver
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Mi raccomando, siate umani