15 luglio 2009

Il potere del cane - le baraccopoli del terzo mondo

L'affresco sul sudamerica dei narcotrafficanti: i grandi contrasti generati dalla ricchezza del traffico di droga, dalla corruzione di chi la permette. E la conseguente povertà di quanto, da questa ricchezza, sono esclusi.I palazzi e le ville piene di sfarzo. E le baraccopoli piene di miseria.

A El Salvador, la gente non fa altro che scomparire.
A volte ne spariscono duecento alla settimana. Rapiti dagli squadroni della morte fascisti, e non se ne sà più nulla. E se qualcuno fa troppe domande sull'argomento, scompare anche lui.Tutte le baraccopoli del terzo mondo si assomigliano, pensa Art - stesso fango o stessa polvere, a seconda del clima e delle stagioni; stesso odore di stufe a carbone e fogne a cielo aperto; stesso panorama monotono e straziante di bimbi denutriti, col ventr gonfio e gli occhi grandi.

Di certo non a Guadalajara, dove una cospicua e una generalmente prospera borghesia attenua il divario tra ricchi e poveri. Non è così a El Salvador, pensa, dove le baraccopoli si addossano agli altiedifici scintillanti come le capanne dal tetto di paglia dei contadini medioevali si addossavano alle mura del castello. Solo che le mura di questo castello sono sorvegliate da guardie private che imbracciano fucili automatici e mitragliatori. E di notte le guardie si avventurano fuori dalle mura del castello e scorrazzano nei villaggi - in jeep a anzichè a cavallo - facendo strage di contadini, gettandone i cadaveri agli incroci e nelle piazze dei villaggi, violentandone e uccidendone le donne, e giustiziando i bambini sotto gli occhi dei genitori.

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