13 giugno 2010

Vietnam

Alla camera sarà guerra: evoca il Vietnam, Enrico Letta a proposito del Disegno di legge sulle intercettazioni.
Strano, dovrebbe essere lo stesso Letta che aveva commentato l'intervista del magistrato Spataro (a In mezz'ora) “Spataro parla come un politico e questo rende più difficile la lotta a Berlusconi”.

Quello che rende veramente difficile fare opposizione, è avere a che fare con una opposizione incoerente, ondivaga, incapace di fare fronte unito. Chi ha partorito il bavaglio alle intercettazioni, se non il governo di centrosinistra di cui Mastella era membro e Enrico Letta, esponente dell'allora maggioranza?

La verità è che la guerra di cui si parla oggi, è una battaglia (per la libertà di informazione, contro la corruzione, per una magistratura indipendente …) in corso da anni.
Molti di coloro che oggi parlano di censura, bavaglio e bastoni tra le ruote alla magistratura nel passato avevano ben altre opinioni.
D'Alema, Fassino, Letta, Orlando, Merlo. Quelli delle riforme fatte assieme alla maggioranza. Quelli che le intercettazioni sarebbero da togliere. Quelli che Grillo ci fa paura (come più volte espresso dal Eugenio Scalfari su Repubblica).
Se oggi siamo ad un passo dal regime (magari soft, ma sempre regime) è anche colpa dell'inciucio e degli inciuciatori, di quanti han voluto non vedere (mentre era già chiaro da anni quella che è la visione dello stato di Berlusconi). Quantomeno, sarebbe opportuno ammettere le proprie colpe.

Per la legge sul conflitto di interessi, su cui si è fatto sempre troppo poco e che ha permesso al centrodestra di piazzare le sue persone in Rai. Come il direttore del TG1 Minzolini che l'altra sera si è messo a giocare coi numeri.
L'articolo di Feltri su Il fatto quotidiano ne ha evidenziato gli errori.
“Il pil, ci mette in cima alla classifica”: la stima per l'Italia è dello 0,8% (media UE 1%, Germania +1,2%, Francia +1,3%).
“Sull'occupazione fa meglio solo la Germania”: sommando disoccupati (8,9%), con quanto non stanno cercando più il lavoro (4,1% i lavoratori scoraggiati), ai cassa integrati (un altro 3%), si arriva al 16%. Mica male. La Spagna è al 19%, la Francia al 10%, l'Irlanda al 13,2%.
“Il dato sulla produzione industriale è il migliore dal 2000”. La Marcegaglia pochi giorni prima aveva detto “la produzione è crollata del 25%, tornando ai livelli del 1985, 100 trimestri bruciati”.
“Stiamo meglio dell'Inghilterra e della Spagna”: forse, ma abbiamo il debito pubblico più alto.
“.. lontani ani luce dalla bancarotta della Grecia”: il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e tedeschi è del 1,8%.

Cosa ne pensano gli apprendisti carbonari delle dichiarazioni di Marchionne su Pomigliano (meglio i polacchi), di Sacconi sull'accordo separato (“da oggi il paese è più moderno”)? Accordo in deroga ai diritti dei lavoratori: gli stessi lavoratori che han voltato le spalle al PD.
Se non fossimo nel paese del socialismo reale, dove lo stato sovvenziona a fondo perso politici e imprenditori.

Davanti ai giovani quarant'enni di confindustria, che chiedevano al governo manovre per la ripresa, la riforma fiscale, Tremonti ha risposto promettendo meno regole. E' proprio vero: non si impara mai abbastanza dai propri errori.
Cosa faremo quando
le imprese saranno tutte delocalizzate all'estero?

Segnalazioni:
- A Milano la mafia non c'è per il momento: la sentenza di condanna agli esponenti della cosca Barbaro Papalia, a Buccinasco.
- Aumentano i bocciati/non ammessi all'esame alle superiori: merito della politica di maggiore severità del ministro Gelmini. Per fortuna che Bossi Jr, si è diplomato prima.
- Picchiati perchè gay e comunisti. A Padova, in Italia.

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