E per fortuna che il pdl era il partito che aveva portato l'etica in politica.
Nell'inchiesta su Enav Finmeccanicoa ora escono i soldi dati ai politici: soldi nostri, delle nostre tasse.
Soldi ai referenti dell'UDC di Casini (che ora minaccia pure querele) e agli ex An del PDL. E anche quel gentiluomo di Gianni Letta.
Dal Fatto quotidiano:
E c'è anche una intercettazione di Borgogni e Marco Forlani in cui si parla proprio di queste contribuzioni ai partiti, in particolare per una festa del PDL.
Il capo della segreteria di La Russa Filippo Milone chiede un appoggio a Bogogni "non come Finmeccanica, ma con una società esterna".
Nell'inchiesta su Enav Finmeccanicoa ora escono i soldi dati ai politici: soldi nostri, delle nostre tasse.
Soldi ai referenti dell'UDC di Casini (che ora minaccia pure querele) e agli ex An del PDL. E anche quel gentiluomo di Gianni Letta.
Dal Fatto quotidiano:
Trecentomila euro in contanti consegnati “all’onorevole Bonferroni, espressione dell’Udc”. Lo ha raccontato in interrogatorio Lorenzo Cola, superconsulente di Finmeccanica, a proposito del presunto giro di denaro tra l’azienda controllata dal ministero dell’Economia e diversi politici. Il riferimento è a Franco Bonferroni, classe 1938, già deputato e senatore democristiano, in Parlamento fino al 1994, poi membro del consiglio d’amministrazione della società. Nell’interrogatorio del 9 dicembre 2010, Cola dichiara ai pm di Roma di aver consegnato “agli inizi del 2008? 300 mila euro in contanti “all’on. Bonferroni”, spiegando che “per noi del gruppo Bonferroni era espressione dell’Udc”, “un riferimento politico preciso”.
Il consulente [Borgogni] racconta anche come avveniva la lottizzazione in Enav: “Formalmente, il potere di nominare il cda spettava al Ministero dell’Economia”. Ma “sul piano sostanziale la nomina era il frutto di una precisa ripartizione politica. In concreto, nella prima fase, ossia tra il 2001 e il 2002, vi era un cosiddetto tavolo delle nomine o laboratorio all’interno della maggioranza, composto da Brancher, Cesa, Gasparri o La Russa e un uomo della Lega”.
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Secondo il magistrato, “vi è una conversazione telefonica intercettata dalla quale – si legge nella richiesta – si evince con solare evidenza che il ruolo di Lorenzo Borgogni, dentro Finmeccanica, fosse anche quello di occuparsi di contribuzioni illecite al sistema dei partiti”. L’intercettazione è del 21 settembre 2010 e Ielo aggiunge: “Il tenore di tale telefonata appare essere inequivoco. Si tratta di una contribuzione al Pdl, che – continua – rischia di essere confusa con una contribuzione al Pd, palesemente illecita in ragione del fatto che deve essere effettuata con una società esterna”.
Nella telefonata, Borgogni parla con un certo Marco. Marco afferma che “mi ha chiamato Filippo, dice che su, su quel discorso che facciamo ogni anno della loro offerta di partito a Milano… beh, del Pd, credo sia una cosa del Pdl, no? Dice che te ne ha parlato a te pure?”. Borgogni nega, ma Marco insiste: “Su Milano… lui mi ha detto anche che gli hai indicato che non volevi comparire come Finmeccanica ma come una società esterna”. A quel punto, Borgogni prima gli dice “vabbè, se ne parla quando torni dai” e poi, di fronte alle insistenze dell’interlocutore (“lui dice sto all’ultimo, con l’acqua alla gola”), fa capire di non gradire: “Dai Marco maremma puttana Marco”.
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Il manager avrebbe rivelato agli inquirenti il funzionamento del sistema di spartizione delle poltrone nel Cda di Finmneccanica. Nomine di precisa espressione politica. Come quelle di Piergiorgio Alberti, espressione dell’ex ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola; Nicola Squillace referente dell’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa; Franco Bonferroni come espressione dell’Udc e, infine, Dario Galli della Lega Nord. Ma le cronache di oggi, riportano anche i nomi di Carlo Giovanardi e Gianni Letta. L’ex sottosegretario alla Presidenza del consiglio di ministri – racconta Borgogni – avrebbe indicato i nomi da inserire ai vertici di alcune controllate di Finmeccanica per conto dello stesso Giovanardi. Ma spuntano anche i nomi di candidati avanzati da Giancarlo Giorgetti della Lega. E in un appunto si menzionano Paolo Romani e l’ex consigliere di Tremonti, Marco Milanese. Non solo. Di Lernia ha tirato in ballo anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il senatore del Pd Marco Follini, all’epoca dei fatti vicepresidente del Consiglio. “Smentisco nel modo più categorico: non c’è nessuna telefonata mia o di persone a me vicine; non ho mai visto, né sentito Di Lernia, non so chi sia” ha dichiarato Follini ad ‘Agorà’ su Raitre, spiegando che “il suo nome l’ho letto dai giornali e scopro che è un faccendiere. Non mi sono mai occupato di queste cose – ha aggiunto l’esponente dei democratici -. Sono indignato ed esterrefatto e sentirò i miei avvocati per una querela”.
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Sia Cola che Tommaso Di Lernia, imprenditore romano in affari con Enav-Finmeccanica, tirano in ballo l’ex ministro Pdl Altero Matteoli, che però smentisce qualunque coinvolgimento nella vicenda. ”Martini (presidente Enav, ndr) è espressione anche di Matteoli, a sua volta molto vicino a Optimatica”, afferma Cola. Di questa società aveva già parlato Di Lernia il 27 giugno 2010: “Optimatica è una società vicina al ministro Matteoli, credo che eroghi finanziamenti alla fondazione a lui riconducibile”. L’ex ministro nega decisamente queste ricostruzioni: “La Fondazione che presiedo non ha mai ricevuto finanziamenti dalla società Optimatica, che non è in alcun modo a me legata”.
E c'è anche una intercettazione di Borgogni e Marco Forlani in cui si parla proprio di queste contribuzioni ai partiti, in particolare per una festa del PDL.
Il capo della segreteria di La Russa Filippo Milone chiede un appoggio a Bogogni "non come Finmeccanica, ma con una società esterna".
Borgogni (B): ciao Marco.
Marco Forlani (M): c’hai un secondo Lorenzo?
B: sì.
M: mi ha chiamato Filippo… che dice su, su quel discorso che facciamo ogni anno della loro offerta di partito a Milano eccetera…
B: di partito?
M: sì.
B: del ministero!
M: parti… eh… bè del Pd… credo sia una cosa del Pdl, no? dice che te ne ha parlato a te pure?
B: no!
M: su Milano… su che di, lui mi ha anche detto che gli hai indicato che non volevi comparire come Finmeccanica, ma con una società esterna
B: sì. M: eh.
B: vabbè, ma se ne parla quando torni dai?
M: e no, questo sì, ok. No, perché lui dice scusami sto all’ultimo con l’acqua alla gola eccetera, perché lui deve parlare con qualcuno dei nostri tra oggi e domani.
B: dai Marco, maremma puttana Marco.
M: eh lo so! lui mi ha chiamato ora… lo so, lo so.
B: eh?
M: se me lo diceva, lo dicevo a Pigiani (altro dirigente Fin-meccanica, ndr) piuttosto che… che ne so! Eh? Capito
B: ci sentiamo…
Scrive il Gip Fattori, “Se, invero, si tratta di conversazioni su contribuzioni ai partiti che pur provenendo dalla Finmeccanica sarebbero dovuti apparire – cosi disvelando l’illiceità dei moventi – come provenienti da altra società, tuttavia non solo non contengono alcun elemento atto a ricondurre l’oggetto alla illecita contribuzione all’operazione di acquisto della barca del Milanese, ma presentano un dato temporale che a siffatta ipotesi contrasta”.
E questi signori sono quelli che ora chiedono sacrifici per tutti?
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Mi raccomando, siate umani