Non poteva iniziare con le immagini della nevicata su Roma, la puntata di Presadiretta dedicata alla nuova mala romana.
Ma nella prima parte si è parlato dell'altra emergenza: i 37 omicidi dall'ultimo anno, l'ultimo caso un cadavere carbonizzato fuori Roma, che si credeva fosse uno degli assassini del duplice omicidio di Tor Pignattara, il signor Zhu Zheng e la sua figlioletta.
In pochi giorni, grazie ai rinforzi, le forze dell'ordine hanno arrestato 150 persone: significa che nel territorio della capitale non sono in grado da sole di controllare il territorio.
Danilo Procaccianti ha parlato di alcuni dei casi di omicidio rimasti irrisolti: Flavio Simmi, di una famiglia che lavorava con Giuseppucci (leader della Banda della Magliana)e vicina ai siciliani.
Il duplice omicidio di Ostia: Francesco Antonini e Giovanni Galeoni, uccisi a Ostia il novembre scorso. Due boss di quartiere di una zona dove è presente anche la criminalità organizzata (mafia e ndrangheta).
Criminalità che si sta espandendo per il controllo della capitale (altro che guerra per bande).
Anche Simone Colaneri sarebbe stato ucciso nel suo quartiere, il Bronx a Primavalle, perchè avrebbe dato fastidio a qualcuno.
Qualcuno che è interessato al traffico di droga e allo spaccio.
A Primavalle chi sbaglia paga, e poi è anche difficile trovare un testimone. Un quartiere da 300000 abitanti, dove appena la macchina civetta della polizia entra per un controllo è subito riconosciuta dalle sentinelle e circondata da persone del posto.
Scene che prima avevamo visto succedere allo Zen, il quartiere di Palermo.
Con quali risorse risponde lo stato?
Il giornalista di Presadiretta ha parlato con Gianni Ciotti, sindacalista Silp, che evidenziava due problemi: carenza di personale (alla squadra omicidi di Roma lavorano 28 persone) e di macchine.
Servirebbero investimenti: i soldi si potrebbero trovare dismettendo tutto il patrimonio immobiliare del Viminale.
Liberando le auto dal servizio di scorta a vip e politici (ne hanno tutti bisogno?).
E così scopriamo che grossi appartamenti a Roma sono occupati da dirigenti del ministero, che oggi magari non lavorano più a Roma, al capo della banda della polizia, all'ex segretaria del capo della polizia.
Forse sono assegnamenti poco razionali.
Ci sono anche le auto: quelle vecchie delle volanti, e le nuove auto fiammanti per i dirigenti.
Ma nonostante questo, le volanti escono tutte le notti per fare il loro dovere, "degli eroi".
Il blitz di Tor Bella Monaca.
Un settore che non è mai in crisi è quello dello spaccio: nei quartieri di Tor Bella Monaca e di Romanina (territorio dei Casamonica), dove la Dia ha effettuato un blitz che ha portato all'arresto di 38 persone.
Peccato che, nonostante gli arresti, lo spaccio non si arresti e anche questi capi, sembra che si rinforzino dopo le manette.
Per capirlo basta vedere le case dove vivono: delle autentiche regge.
Gente che si sente al di sopra della legge, che crea paura, e la paura genera omertà nella brava gente del quartiere. E l'omertà rinforza il loro potere.
Perchè quello che è chiaro, è che oggi a Roma si spara con troppa facilità. E i controlli (e forse anche le leggi) non bastanno.
Ma nella prima parte si è parlato dell'altra emergenza: i 37 omicidi dall'ultimo anno, l'ultimo caso un cadavere carbonizzato fuori Roma, che si credeva fosse uno degli assassini del duplice omicidio di Tor Pignattara, il signor Zhu Zheng e la sua figlioletta.
In pochi giorni, grazie ai rinforzi, le forze dell'ordine hanno arrestato 150 persone: significa che nel territorio della capitale non sono in grado da sole di controllare il territorio.
Danilo Procaccianti ha parlato di alcuni dei casi di omicidio rimasti irrisolti: Flavio Simmi, di una famiglia che lavorava con Giuseppucci (leader della Banda della Magliana)e vicina ai siciliani.
Il duplice omicidio di Ostia: Francesco Antonini e Giovanni Galeoni, uccisi a Ostia il novembre scorso. Due boss di quartiere di una zona dove è presente anche la criminalità organizzata (mafia e ndrangheta).
Criminalità che si sta espandendo per il controllo della capitale (altro che guerra per bande).
Anche Simone Colaneri sarebbe stato ucciso nel suo quartiere, il Bronx a Primavalle, perchè avrebbe dato fastidio a qualcuno.
Qualcuno che è interessato al traffico di droga e allo spaccio.
A Primavalle chi sbaglia paga, e poi è anche difficile trovare un testimone. Un quartiere da 300000 abitanti, dove appena la macchina civetta della polizia entra per un controllo è subito riconosciuta dalle sentinelle e circondata da persone del posto.
Scene che prima avevamo visto succedere allo Zen, il quartiere di Palermo.
Con quali risorse risponde lo stato?
Il giornalista di Presadiretta ha parlato con Gianni Ciotti, sindacalista Silp, che evidenziava due problemi: carenza di personale (alla squadra omicidi di Roma lavorano 28 persone) e di macchine.
Servirebbero investimenti: i soldi si potrebbero trovare dismettendo tutto il patrimonio immobiliare del Viminale.
Liberando le auto dal servizio di scorta a vip e politici (ne hanno tutti bisogno?).
E così scopriamo che grossi appartamenti a Roma sono occupati da dirigenti del ministero, che oggi magari non lavorano più a Roma, al capo della banda della polizia, all'ex segretaria del capo della polizia.
Forse sono assegnamenti poco razionali.
Ci sono anche le auto: quelle vecchie delle volanti, e le nuove auto fiammanti per i dirigenti.
Ma nonostante questo, le volanti escono tutte le notti per fare il loro dovere, "degli eroi".
Il blitz di Tor Bella Monaca.
Un settore che non è mai in crisi è quello dello spaccio: nei quartieri di Tor Bella Monaca e di Romanina (territorio dei Casamonica), dove la Dia ha effettuato un blitz che ha portato all'arresto di 38 persone.
Peccato che, nonostante gli arresti, lo spaccio non si arresti e anche questi capi, sembra che si rinforzino dopo le manette.
Per capirlo basta vedere le case dove vivono: delle autentiche regge.
Gente che si sente al di sopra della legge, che crea paura, e la paura genera omertà nella brava gente del quartiere. E l'omertà rinforza il loro potere.
Perchè quello che è chiaro, è che oggi a Roma si spara con troppa facilità. E i controlli (e forse anche le leggi) non bastanno.
Iacona intervista anche il sindaco Alemanno: i problemi
nascono anche dall’immigrazione, secondo il primo cittadino, e da una
politica della vecchia amministrazioni di sinistra che non riteneva la
sicurezza un valore importante. Nonostante si continui a sbandierare il
valore della sicurezza, si continua a tagliare, ma non solo per le forze
di polizia [preso da Haisentito].
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Mi raccomando, siate umani