27 marzo 2012

Il paese non è pronto

"Se il Paese non si sente pronto per un buon lavoro, non chiederò certo di continuare. "
Ecco, se c'è una cosa cui il paese non è pronto, e sottostare altri out out da parte di professori che forse si sentono salvatori della patria.
Non abbiamo bisogno di gente che da la ricetta amara (e non la "caramella") pensando di curare il malato, con la cura sbagliata.
Report domenica ci ha parlato del problema degli esodati, persone anziane che si potrebbero ritrovare (o già sono) in condizioni di povertà.
La riforma del lavoro, nella parte che annulla di fatto l'articolo 18, potrebbe causare una serie di licenziamenti finti economici per mascherare rese dei conti nei confronti di sindacalisti scomodo (e l'appoggio da parte del PDL a questa riforma fa capire come dietro ci sia una voglia di vendetta nei confronti della sinistra).

E dunque?
Il paese non è pronto ad altre medicine amare, senza prima una cura per la crescita.

Dopo la riforma Fornero sulle pensioni abbiamo l'età pensionabile più alta tra i paesi europei, ma con la peggiore aspettativa di pensione per chi oggi entra nel lavoro. Eppure diventeremo sempre più un paese di vecchi.

Con la riforma del lavoro andremo a togliere diritti in nome del mercato, ma nel contempo manteniamo gli stipendi più bassi d'Europa e la classe politica con gli stipendi più alti d'Europa.

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