Incipit:
I giornali gridavano: «Novità sulla famiglia scomparsa». Comprò una copia e se la mise sotto il braccio avviandosi al ristorante. Lesse l'articolo dopo aver ordinato. Un industriale giurava di aver incontrato Mario Rocchetta, l'uomo svanito nel nulla con moglie e due figli.
Ultime notizie di una fuga è la prima inchiesta del
commissario Soneri: il libro uscì in libreria nel 1998, e prendeva
spunto da un vero fatto di cronaca.
Non un un caso di omicidio, ma un un caso di
scomparsa: un'intera famiglia, quella dell'oscuro ragioniere Mario
Rocchetta (nella realtà si tratta della famiglia Rocchetta) sparita
nel nulla. Marito, moglie e due figli, di cui uno pure con problemi
di tossicodipendenza.
Soneri segue una traccia diversa dalla
tossicodipendenza: una traccia che porta all'azienda per cui lavorava
il ragioniere, alla contabilità parallela fatta per creare fondi
all'estero nella disponibilità dei suoi azionisti. Manager rapaci,
trafficanti di valuta verso la Svizzera (e altri paesi off shore),
società svuotate dall'interno: Mario Rocchetta forse non era
quell'integerrimo padre di famiglia che si credeva.
L'intera storia va vista e osservata da un altro
punto di vista e senza essere troppo superficiali: “un buon
quadro assomiglia ad un'inchiesta complessa: non bisogna mai
stancarsi di osservarlo” si
dice tra sé il commissario.
Seguendo un po' il suo intuito e un po' i consigli
dell'amico avvocato Tobia, Soneri riesce a mettere in luce il
piano di fuga che Rocchetta ha ideato:
“Rocchetta e il suo piano, la sua straordinaria strategia, si stagliavano sempre più limpidi nella mente di Soneri. Tutti i giorni, ripercorrendone passo dopo passo le mosse, ne scopriva le qualità, l'attenzione per i particolari, con l'occhio sensibile dell'osservatore. E la sua ammirazione cresceva di pari passo con l'indagine.Un uomo taciturno, posseduto da pensieri ossessionanti, persino corrosivi, culla di una fuga perfetta. Ci aveva pensato per anni nel grigiore di una vita mediocre. Divenuto senza particolari meriti il complice di un giro illegale di denaro, s'era forse sentito autorizzato a forzare la mano senza provare rimorsi e aveva messo in piedi un'uscita perfetta, costruendola giorno dopo giorno come un veliero di fiammiferi”.
Una catena di ricatti e di ruberie dove ogni pedina
del gioco, stava in piedi perché sostenuta dalle altre:
«In questa storia», disse Soneri, «ci sono ladri e derubati, ma questi sono a loro volta disonesti e non possono imputare ad altri quello che potrebbe ricadere su di loro».
Leggetelo, se avete letto
i precedenti libri di Valerio Varesi: questo è il primo scritto
dall'autore con protagonista Soneri, che qui è ancora più acerbo e ruvido
del solito (lo dico per chi lo ha apprezzato nei successivi libri)
che viene introdotto al lettore senza alcuna presentazione, fin dalle
prime righe.
Il blog
dell'autore, la scheda del libro sul sito di Sperling
& Kupfer.
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