Il nuovo logo della rassegna noir |
Stefano Brusadelli, Patrick Fogli, Massimo Carlotto e Mauro Migliavada |
Massimo Galluppi, Stefano Brusadelli e Patrick Fogli |
Massimo Galluppi, Stefano Brusadelli e Patrick Fogli |
Ore 17.30 PREMIO
AZZECCAGARBUGLI AL ROMANZO POLIZIESCO (per la rassegna La passione per il delitto)
Incontro con il vincitore 2014, i finalisti e il vincitore del premio Opera Prima “Raffaele Crovi”.
Modera Patrick Fogli
Incontro con il vincitore 2014, i finalisti e il vincitore del premio Opera Prima “Raffaele Crovi”.
Modera Patrick Fogli
Impegni e contrattempi
vari hanno ristretto i presenti a Stefano brusadelli e Massimo
Galluppi.Due quasi esordienti, e il libro d'esordio non è
mai un libro qualsiasi: sono libri che parlano di verità e
giustizia.
Partiamo da Santi pericolosi del giornalista Stefano Brusadelli: il romanzo inizia con ex prete rinvenuto cadavere dal Tevere, Toccacieli..
Partiamo da Santi pericolosi del giornalista Stefano Brusadelli: il romanzo inizia con ex prete rinvenuto cadavere dal Tevere, Toccacieli..
Indaga l'ispettore
Buonamore, un poliziotto fuori dai generi, che racconta tutta la
vicenda in prima persona quando la storia è già finita.
La prima domanda di Fogli è stata sul protagonista: sei partito da Buonamore e hai costruito la storia attorno? No è venuta prima la storia e poi ho costruito il personaggio. Una storia di solitudini, è un noir sul dramma della solitudine.
La chiave dell'enigma è proprio la solitudine e sarà la chiave del libro. C'era bisogno di un investigatore curioso della natura umana, da essere disposto di inseguire un'indagine che non presentava elementi suggestivi, che in genere piaccioni agli investigatorri.
La prima domanda di Fogli è stata sul protagonista: sei partito da Buonamore e hai costruito la storia attorno? No è venuta prima la storia e poi ho costruito il personaggio. Una storia di solitudini, è un noir sul dramma della solitudine.
La chiave dell'enigma è proprio la solitudine e sarà la chiave del libro. C'era bisogno di un investigatore curioso della natura umana, da essere disposto di inseguire un'indagine che non presentava elementi suggestivi, che in genere piaccioni agli investigatorri.
E' animato da
curiosità per gli altri esseri umani, vuole scoperchiare le vite
degli altri, per questo ha scelto di fare il poliziotto.
Buonamore ritiene che il mestiere dle poliziotto sia quello che consenti di più di fare questa operazione.
Il cerchio dell'odio di Massimo Galluppi: un professore esperto sinologo muore nella sua università, durante un avvenimento importante. E' un professore impegnato in politica, uno sciupafemmine.
Qui indaga un altro personaggio, Marcobi : "lei non si fermerà mai .. perché è una persona mistica" dicono di lui, considerandolo un talebano della verità.
Qui c'è un ossessione per la verità, per andare a fondo in questa storia. La verità viene da lontano, dagli anni '70, dai gruppi marxisti del passato del professore.
Marcobi è un personaggio particolare, ha una parte molto forte con la storia, dove il rapporto tra passato e presente è il nucleo fondante del libro..
Marcovi sceglie di fare il poliziotto per caso. Avvocato, poi decide di fare il poliziotto: Vicenza, Roma poi Napoli..
Chiamato ad indagare sull'omicidio, ed è ossessionato dalla verità: non gli importa la giustizia in senso penale, ma la verità da scoprire. In questa ricerca è molto tenace.
Fogli: siamo stati ossessionati dalla Roma de “La grande bellezza” ho avuto un'idea di una Roma ossessionata dal papato e cupa. In questo libro (I santi pericolosi) tu parli di una Roma piovosa.
Brusadelli: la rappresentazione di Roma da parte dei film (come La dolce vita) è limitata e marginale. Roma è una città a macchia di leopardo, estesa. C'è una Metropoli che finisce, poi campagna, poi ancora metropoli.
Roma ha delle periferie dure ma meravigliose, perché disseminate di bellezze archeologiche.
C'è un contrasto tra la bruttezza della nuova edificazione in contrasto col fascino dell'archeologia.
E' una città di solitudini, Roma, per colpa della sua vastità e perché le vite esplodono, costrette a vivere in zone lontanissmie.
Roma è anche una città ingannatrice perché città del potere: unpotere esercitato qui da migliaia di anni: le tossine del potere depositate qui si sentono più che altrove.
Una città talmente intrisa da cattoliceismo da risultare angosciante: è una religione fortemente ansiogena, che da una coreografia cupa e ansiosa alla città.
Questo fa da sfondo alla storia.
Fogli: il tuo (Galluppi) libro inizia a Napoli, poi si va in Cina, poi New York per finire in Francia.
Ma Napoli non è un dettaglio marginale della storia. Anche questa è una Napoli che non ti aspetti: città bellissima, non quella dei vicoli, città depurata dalla Camorra. Perché questa scelta di raccontare una città così diversa, La città di Gomorra rimane sullo sfondo.? E' stata una scelta d'amore o un espediente narrativo.
Galluppi: La Napoli di cui si parla è quella dei quartieri alti, borghesi: una scelta che dipende dal fatto che io non sono napoletano e nemmeno Marcobi.
Marcobi è il nome di un partigiano ucciso a Varese nel 1944 dai fascisti (Walter Marcobi).
Morto per una causa, come morti per una causa i givani maoisti che si muovono negli anni '70.
Presa di distanza dalla realtà di cronaca napoletana: ho preferito liberarmene, non vile.
Fogli: si si parla di pene e di colpe:,del senso di giustizia che ha il protagonista, che ricorda la crudeltà di Seven dove la colpa veniva fatta espiare con crudeltà.
Questo è un tema forte: la cupezza, la solitudine, la crudeltà che avviene e l'amministrazione della giustizia. La possibilità di una giustizia divina e alta, istiga che la giustizia non sia di questo mondo.
Brusadelli: Nel libro interagiscono diverse idee di giustizia: quella penale, quella della chiesa cattolica, poi ci sono le concezioni particolari che si riassumono in una frase "il decalogo di Mosè potrebbe essere sostituito con non essere sordo quando una solitudine ti chiede aiuto".
La bellezza del noir è che pone al lettore una sfida: stabilisci tu la linea di demarcazione tra bene e male, è anche questa è una scommessa del libro.
Fogli: diceva Sciascia che il nostro è paese senza verità o memoria. Per capire cosa è successo oggi bisogna capire cosa è successo nel passato, che ci ha portato al presente
Nel libro di Galluppi, questo argomento che lega passato e presente è un qualcosa che è importante per l'autore, perché centrale nel libro.
Galluppi: considero i giovani rivoluzionari come i demoni di Dostoievski: ma la mia rimane una posizione ambigua quella sui giovani maoisti. Rispetto ma distanza ma critico anche le loro intemperanze verbali.
Fogli: il racconto ex post in "I santi pericolosi", è una scelta difficile. Fa da contraltare al tuo lavoro di giornalista, che è attaccato al fatto presente.
Brusadelli: Essere scrittore ha in comune col giornalista il fatto di essere curioso e capace di raccontare storie.
Ho scelto questo meccanismo di racconto perché mi piaceva che la voce narrante raccontasse avendo già cognizione del finale, di ciò che avrebbe scoperto.
E' una scelta che mi è venuta naturale.
Fogli: la tua (Galluppi) storia è piena di giovani e ideali. Giovani che hanno scelto di perdere la vita con quegli ideali.
Siamo passati da una generazione basata sugli ideali, ad oggi dove si dice che le ideologie sono morte, gli ideali non ci sono più.
Buonamore ritiene che il mestiere dle poliziotto sia quello che consenti di più di fare questa operazione.
Il cerchio dell'odio di Massimo Galluppi: un professore esperto sinologo muore nella sua università, durante un avvenimento importante. E' un professore impegnato in politica, uno sciupafemmine.
Qui indaga un altro personaggio, Marcobi : "lei non si fermerà mai .. perché è una persona mistica" dicono di lui, considerandolo un talebano della verità.
Qui c'è un ossessione per la verità, per andare a fondo in questa storia. La verità viene da lontano, dagli anni '70, dai gruppi marxisti del passato del professore.
Marcobi è un personaggio particolare, ha una parte molto forte con la storia, dove il rapporto tra passato e presente è il nucleo fondante del libro..
Marcovi sceglie di fare il poliziotto per caso. Avvocato, poi decide di fare il poliziotto: Vicenza, Roma poi Napoli..
Chiamato ad indagare sull'omicidio, ed è ossessionato dalla verità: non gli importa la giustizia in senso penale, ma la verità da scoprire. In questa ricerca è molto tenace.
Fogli: siamo stati ossessionati dalla Roma de “La grande bellezza” ho avuto un'idea di una Roma ossessionata dal papato e cupa. In questo libro (I santi pericolosi) tu parli di una Roma piovosa.
Brusadelli: la rappresentazione di Roma da parte dei film (come La dolce vita) è limitata e marginale. Roma è una città a macchia di leopardo, estesa. C'è una Metropoli che finisce, poi campagna, poi ancora metropoli.
Roma ha delle periferie dure ma meravigliose, perché disseminate di bellezze archeologiche.
C'è un contrasto tra la bruttezza della nuova edificazione in contrasto col fascino dell'archeologia.
E' una città di solitudini, Roma, per colpa della sua vastità e perché le vite esplodono, costrette a vivere in zone lontanissmie.
Roma è anche una città ingannatrice perché città del potere: unpotere esercitato qui da migliaia di anni: le tossine del potere depositate qui si sentono più che altrove.
Una città talmente intrisa da cattoliceismo da risultare angosciante: è una religione fortemente ansiogena, che da una coreografia cupa e ansiosa alla città.
Questo fa da sfondo alla storia.
Fogli: il tuo (Galluppi) libro inizia a Napoli, poi si va in Cina, poi New York per finire in Francia.
Ma Napoli non è un dettaglio marginale della storia. Anche questa è una Napoli che non ti aspetti: città bellissima, non quella dei vicoli, città depurata dalla Camorra. Perché questa scelta di raccontare una città così diversa, La città di Gomorra rimane sullo sfondo.? E' stata una scelta d'amore o un espediente narrativo.
Galluppi: La Napoli di cui si parla è quella dei quartieri alti, borghesi: una scelta che dipende dal fatto che io non sono napoletano e nemmeno Marcobi.
Marcobi è il nome di un partigiano ucciso a Varese nel 1944 dai fascisti (Walter Marcobi).
Morto per una causa, come morti per una causa i givani maoisti che si muovono negli anni '70.
Presa di distanza dalla realtà di cronaca napoletana: ho preferito liberarmene, non vile.
Fogli: si si parla di pene e di colpe:,del senso di giustizia che ha il protagonista, che ricorda la crudeltà di Seven dove la colpa veniva fatta espiare con crudeltà.
Questo è un tema forte: la cupezza, la solitudine, la crudeltà che avviene e l'amministrazione della giustizia. La possibilità di una giustizia divina e alta, istiga che la giustizia non sia di questo mondo.
Brusadelli: Nel libro interagiscono diverse idee di giustizia: quella penale, quella della chiesa cattolica, poi ci sono le concezioni particolari che si riassumono in una frase "il decalogo di Mosè potrebbe essere sostituito con non essere sordo quando una solitudine ti chiede aiuto".
La bellezza del noir è che pone al lettore una sfida: stabilisci tu la linea di demarcazione tra bene e male, è anche questa è una scommessa del libro.
Fogli: diceva Sciascia che il nostro è paese senza verità o memoria. Per capire cosa è successo oggi bisogna capire cosa è successo nel passato, che ci ha portato al presente
Nel libro di Galluppi, questo argomento che lega passato e presente è un qualcosa che è importante per l'autore, perché centrale nel libro.
Galluppi: considero i giovani rivoluzionari come i demoni di Dostoievski: ma la mia rimane una posizione ambigua quella sui giovani maoisti. Rispetto ma distanza ma critico anche le loro intemperanze verbali.
Fogli: il racconto ex post in "I santi pericolosi", è una scelta difficile. Fa da contraltare al tuo lavoro di giornalista, che è attaccato al fatto presente.
Brusadelli: Essere scrittore ha in comune col giornalista il fatto di essere curioso e capace di raccontare storie.
Ho scelto questo meccanismo di racconto perché mi piaceva che la voce narrante raccontasse avendo già cognizione del finale, di ciò che avrebbe scoperto.
E' una scelta che mi è venuta naturale.
Fogli: la tua (Galluppi) storia è piena di giovani e ideali. Giovani che hanno scelto di perdere la vita con quegli ideali.
Siamo passati da una generazione basata sugli ideali, ad oggi dove si dice che le ideologie sono morte, gli ideali non ci sono più.
Galluppi: L'università
è un ooservatorio privilegiato sui giovani.
Questo problema [gli ideali nei giovani] non me lo sono posto: nel 2012 c'è il paese in cui viviamo. Ci sono personaggi che riflettono sul futuro del paese. Un personaggio è un giornalista disilluso, ma le sue riflessioni sul paese sono amare.
Marcobi ascolta i suoi amici ma non partecipa alle discussioni.
Sui giovani.
Marcobi è come me, gioca a tennis e gioca a calcio.
Questo problema [gli ideali nei giovani] non me lo sono posto: nel 2012 c'è il paese in cui viviamo. Ci sono personaggi che riflettono sul futuro del paese. Un personaggio è un giornalista disilluso, ma le sue riflessioni sul paese sono amare.
Marcobi ascolta i suoi amici ma non partecipa alle discussioni.
Sui giovani.
Marcobi è come me, gioca a tennis e gioca a calcio.
Fogli: Buoni scrittori
si diventa se si è forti lettori.
Che lettori siete voi due?
Brusadelli: cito due autori, Piero Chiara un grande narratore italiano, l'altro è Simenon che io amo moltissimo. A Simenon abbia nuociuto la fama del commissario Maigret.
Simenon è uno dei più grandi narrratori del 900: attenzione alla fisicità, amosefere, odori nelle case. Tutti e due raccontano cosa c'è se si scrosta la patina della rispettabilità. Nelle cittadine ordinate sul lago, o nella borghesia parigina o della provincia francese.
Questo è lo sforzo che voglio fare: andiamo a grattare e scoprireremo qualcosa di straordinario, senza giudicare.
Galuppi: condivido il giudizio su Simenon, trovo straordinario la sua capacità di costruire le atmosfere in poche righe. Poi gli scrittori americani: Emingway, Fitzgerald.
Chandler, altro grande scrittore, mi piace del giallo americano la corrente della west coast, come Connely.
Ian Rankin, giallista scozzese molto bravo. E poi Dostoievski.
I santi pericolosi di Stefano Brusadelli Mondadori ed. (Ibs Amazon)
Il cerchio dell'odio di Massimo Galluppi, Marsilio ed. (Ibs, Amazon)
Che lettori siete voi due?
Brusadelli: cito due autori, Piero Chiara un grande narratore italiano, l'altro è Simenon che io amo moltissimo. A Simenon abbia nuociuto la fama del commissario Maigret.
Simenon è uno dei più grandi narrratori del 900: attenzione alla fisicità, amosefere, odori nelle case. Tutti e due raccontano cosa c'è se si scrosta la patina della rispettabilità. Nelle cittadine ordinate sul lago, o nella borghesia parigina o della provincia francese.
Questo è lo sforzo che voglio fare: andiamo a grattare e scoprireremo qualcosa di straordinario, senza giudicare.
Galuppi: condivido il giudizio su Simenon, trovo straordinario la sua capacità di costruire le atmosfere in poche righe. Poi gli scrittori americani: Emingway, Fitzgerald.
Chandler, altro grande scrittore, mi piace del giallo americano la corrente della west coast, come Connely.
Ian Rankin, giallista scozzese molto bravo. E poi Dostoievski.
I santi pericolosi di Stefano Brusadelli Mondadori ed. (Ibs Amazon)
Il cerchio dell'odio di Massimo Galluppi, Marsilio ed. (Ibs, Amazon)
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Mi raccomando, siate umani