“Salga a bordo cazzo!”
Quante volt l'abbiamo ascoltata quella frase dentro la telefonata
tra il capitano De Falco e il comandante Schettino? È la frase che
ha fatto il giro del mondo e che di fatto ci ha un po' consolato,
nella tragedia del giglio. Ci sono comandanti alla Schettino, ma ci
sono anche gli eroi come De Falco.
E questo ci è sufficiente a mettere una pietra sopra una tragedia
che è costata la vita a 32 persone (un cadavere ancora disperso), ma
che poteva anche finire peggio, se la nave fosse affondata al
largo.
Ma è andata veramente così? È stata veramente solo
colpa di Schettino, che è pure meridionale e si sa, i meridionali
sono fatti così ?
L'inchiesta di Report ha raccontato quello che sta dietro lo
spettacolino che è stato messo in piedi dal governo e da Costa
Crociere, sul recupero della Costa Concordia.
Ma quanto siamo
stati orgogliosi, di aver raddrizzato quella nave? È bastato vedere
la nave ripartire, assieme al fatto che il PIL è salito per farci
stare tutto bene.
L'inchiesta di Boursier rompe un po' le uova nel paniere: Costa
sapeva della prativa dell'inchino, ovvero quando una nave da crociera
si avvicina alla costa per farsi pubblicità e fare pubblicità alla
località turistica. Lo sapeva il sindaco dell'isola, lo sapeva
l'armatore e lo sapeva anche Schettino che aveva concordato la rotta
coi suoi ufficiali.
“E' una prassi consolidata” l'inchino dice
l'ex comandante che è rimasto l'unico imputato al processo: ma
allora chi mente, visto che Costa smentisce di esserne a
conoscenza.
Al momento dell'impatto, era in plancia e, sempre
Schettino nella sua versione, quando si accorge degli scogli fa fare
una manovra diversiva al timoniere che non capisce. Altre anomalie:
gli scogli sono segnati sulle carte. Nessuno se ne accorge?
E poi,
Schettino si è accorto che il timoniere non parlava italiano solo in
quel momento?
Gli avvocati di parte civile hanno tirato in
ballo la questione economica: un timoniere indonesiano costa meno,
specie se prima faceva altro (era al timone da 20 giorni). Dopo aver
patteggiato, oggi pare sia scomparso.
Ma possiamo incolpare
Schettino anche per la cattiva gestione dell'emergenza? Quando il
personale di bordo (dove non tutti parlavano nemmeno l'inglese
figuriamoci l'italiano) invitava la gente a tornare nelle camere?
E
che dire delle anomalie alle strumentazioni di controllo?
Schettino
prima di avvisare la capitaneria di Livorno telefona a Costa, al
signor Ferrarini per chiedere cosa fare. Sostiene che doveva essere
Costa che avvisava la capitaneria. Di fatto sono stati i
passeggeri.
Pare che all'inizio Costa fosse più interessata a
limitare i danni.
Quando la nave si ribalta, a mezzanotte, è
troppo tardi.
Schettino dice di essersi trovato su una lancia e
nemmeno sa lui come, non aveva altra scelta se non buttarsi a mare.
Eppure De Falco lo invita a tornare a bordo: non sapeva che, per come
era messa la nave, era impossibile per il comandante tornare in
plancia.
Chi non ha avvisato della situazione De Falco?
Costa
ha avvisato la capitaneria generale di Roma. Roma ha chiamato
Livorno?
Sappiamo oggi che De Falco è stato demansionato, per
quella parola che, oggettivamente, non si può sentire, in un paese
che tollera le bestemmie di un ex presidente del Consiglio.
Ma
che dire allora delle falle alla sicurezza di Costa? Dei controlli
che, a sentire una telefonata intercettata tra due dipendenti della
compagnia, parlano di certificazioni finte?
Ecco, su questo la
stampa a e la politica hanno fatto calare il silenzio.
Eppure,
visto quanto è successo varrebbe la pena di chiedersi se le navi di
Fincantieri sono sicure: un avvocato americano che ha intentato causa
alla Carnival, parla di navi “squilibrate”, troppo alte e
grandi.
Sono le navi che fanno gli inchini e poi entrano nel
canale di Venezia.
Cosa faremo se dovesse succedere la tragedia in
Canal Grande? Ci consoleremo col Pil un'altra volta?
L'ente di controllo delle navi, il RINA, ha un forte legame con
Fincantieri, da cui riceve dei finanziamenti.
C'è una telefonata
tra un avvocato e un ingegnere di Cosa dove si dice “Rina fa tutto
quello che vuole Fincantieri”.
Tutto corretto?
Ma, come
dicevo, la resurrezione della Concordia ha oscurato tutto: è il
momento di essere orgogliosi di noi, diceva il premier Renzi che,
assieme al ministro Poletti, ha pure ringraziato Costa per il
recupero. E ci mancava pure …
La sede per lo smantellamento è
Genova, da dove la nave è partita. In mano ad aziende legate a
Fincantieri, che hanno le competenze. Qualcuno si preoccuperà ancora
dei difetti?
L'operazione mediatica si è felicemente conclusa: il mostro è
stato sbattuto in prima pagina e possiamo sentirci fieri di essere
italiani.
Fino alla prossima tragedia.
Il sito di Report,
dove rivedere la puntata e il pdf con la trascrizione del servizio.
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