Roberta Gallego,Alessandro Maurizi e Mauro Migliavada |
Nelle acque del lago di Ardese viene ritrovato il corpo di Malachia Duprè, vecchio patriarca di un’aristocratica dinastia piemontese che ha costruito la sua fortuna sul Barolo. Il caso finisce sulla scrivania del magistrato Alvise Guarnieri che, affiancato dal maresciallo Alfano, troverà non pochi ostacoli nel portare avanti l’indagine. Malachia Duprè, uomo povero di amici e ricco di nemici, ha accumulato tanto potere e denaro quanto risentimento e livore, diventando una presenza ingombrante e scomoda per famigliari e avversari. La barriera innalzata dalla famiglia Duprè, gelosa del proprio potere, ormai logoro, e di un prestigio che ha perso da tempo la sua ragion d'essere, nasconde forse troppi segreti passati e presenti? Che ruolo hanno avuto i quattro figli del vecchio Duprè - uomini deboli, cresciuti all'ombra del padre - e le loro mogli, donne belle e affascinanti, troppo innamorate del cognome dei loro consorti?
Alessandro
Maurizi, Il vampiro di Munch, Ciesse Edizioni (Ibs,
Amazon)
In una giornata di novembre, sotto una pioggia indolente, una donna varca la soglia del piccolo cimitero incastonato in un colle, a Ussita. Accanto alla tomba di sua madre, nascosto nell’ombra, il suo assassino attende di squarciarle il cuore. La vicenda è seguita da Marco Alfieri e Francesco Waldman, l’uno poliziotto tormentato dai sensi di colpa e l’altro cronista tenace, legati da un sentimento di profonda amicizia. Il Vampiro di Munch non è solo un’indagine, ma un’analisi che fonde passato e presente tra giochi di potere, simbolismi ed eroi decadenti a rompere gli equilibri di regole non scritte. Un viaggio alla ricerca della verità, che rimesta nel torbido di insane passioni, andando oltre le apparenze, perché può accadere che tra vittima e carnefice si invertano i ruoli superando quel labile confine tra follia e lucidità. Una donna a cui non è stato insegnato ad amare e, al pari di un famelico vampiro, sugge linfa vitale diventa vittima delle sue stesse perversioni.
Modera Mauro Migliavada
Una coppia in noir particolare: poliziotto a Viterbo lui e magistrato nella procura di Belluno lei.
Perché un magistrato e un poliziotto si mettono a scrivere libri, in un momento dove sui delitti e sulla cronaca nera c'è tanta attenzione? Non c'è il rischio di una sovraesposizione?
Maurizi: scrivo per ribellione
alle fiction – ha risposto: dove spesso viene ribaltata la regola
dell'uomo con la pistola. In tv, diversamente dalla realtà, spesso
si vede l'uomo con la pistola che riesce ad ammazzare l'uomo armato
perfino dell'Ak47
Gallego: c'è cronaca nera e
cronaca hard. Quella pruriginosa è la cronaca hard, che si sofferma
sui dettagli del cadavere. Il noir non parla solo dell'aspetto
delittuoso, anche se ci si basa.
Maurizi: servirebbe morbosità
nelle città, non solo nella cronaca dei giornali. Il poliziotto ha
voluto fare un invito agli italiani: facciamoceli tutti i giorni gli
affari degli altri. Quando vediamo dei ladri che stanno svaligiando
una casa, quando sentiamo i vicini che arrivano alla violenza
domestica.
Perché quello che c'è intorno è affare nostro.
Perché quello che c'è intorno è affare nostro.
Altra domanda: quale è il rapporto tra
scrittura e attività d'indagine. Ci sono interferenze?
Gallego: indubbiamente siamo
avvantaggiati per le competenze che abbiamo.
Maurizi: il nostro è un punto di vista
privilegiato.
Un pm e un poliziotto: chi fa le
indagini?
La risposta della pm: Il poliziotto.
La risposta del poliziotto: il pm.
Applausi dal pubblico.
La risposta del poliziotto: il pm.
Applausi dal pubblico.
Arriviamo ai libri.
Il sonno della cicala: il protagonista è un pm, Alvise Guarnieri, anche se è la procura il protagonista vero del racconto.
Il sonno della cicala: il protagonista è un pm, Alvise Guarnieri, anche se è la procura il protagonista vero del racconto.
Alvise Guarnieri è protagonista “di
tappezzeria”: ovvero
un personaggio passante che server a mettere in mostra il gruppo.
Nel suo libro troviamo una descrizione
cruda e anche umile del sistema dentro la procura, un sistema
“imperfetto”: la scelta di auto-ironizzarsi, è stata un atto di
realismo.
Gallego ha spiegato come nonostante le
imperfezioni, questa sia anche animata da voglia di lavorare da parte
di molti magistrati, e il libro gioca su questi chiari-oscuri.
Al centro c'è un omicidio in provincia
che colpisce una persona importante, in un periodo di svolta della
sua vita. E' il presidente patriarca di una industria vinicola. Un
padre padrone dalle grandi ambizioni, ma con un profondo legame con
la terra. Una terra che considera il vino, il Barolo, non solo un
prodotto, ma un qualcosa che condiziona le vite sociali.
Maurizi: protagonisti
sono un poliziotto e un giornalista.
Ma non è un romanzo autobiografico: ho
creato una figura di poliziotto con basso grado, un assistente delle
volante, che è una sorta di operaio delle indagini. Un assistente
non comanda niente, ma è il protagonista in un lavoro di squadra.
Noi poliziotti siamo tampinati dai
giornalisti: un rapporto stretto che è come quello che viene
raccontato nel libro. Che poi è un rapporto ispirato ad un'amicizia
vera.
Gallego: nel libro ci
sono alcuni personaggi maschili deboli, escludendo il pm Guarneri e
il suo maresciallo Alfano, più saggio del suo pm.
Personaggi che non sono eroi: alla fine
l'unico eroe si rivela la vittima, il patriarca.
Maurizi: il mio è un
racconto con una storia principale e delle sottostorie da legare.
La sottostoria nasce da un atto
dell'800 sulle condotte della polizia: la polizia che veniva accusata
per le violenze, le questure che venivano messe in discussione e che
dovevano terminare di esistere.
Attenzione, dice il poliziotto, a
mettere tutto in discussione: si mette in discussione tutti i nostri
punti di riferimento. Abbiamo poi come riferimento solo noi stessi.
In questo giallo racconto qualcosa che
è attinente col presente, anche se il saggio (la sottostoria) è
stato scritto nel passato. Come dal passato arriva il quadro in
copertina, il dipinto di Munch in stile decadente: uso quel quadro
per raccontare il giallo.
Gallego lavora nella
procura di Belluno: i rapporti coi colleghi come sono cambiati, ha
domandato Migliavada?
La pm ha citato un aneddoto: dopo aver
sgridato un maresciallo, questi le ha risposto "lei vincerà
lo strega anche senza concorrere".
Ora la gente ti riconosce per strada, e
ti chiede dei casi reali .
E alcuni colleghi, forse invidiosi, le
rinfacciano che non hanno tempo di leggere i suoi libri, perché "io
lavoro".
Alessandro
Maurizi è anche impegnato nella cultura: fa parte
dell'Associazione poliziotti Mariano Romiti che si occupa di
letteratura noir. Sono anche soci anche del festival “caffeina”,
al festival di letture a Viterbo.
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