14 ottobre 2014

La passione per il delitto 2014 – l'incontro con Manuela Lozza e Gianfrancesco Turano

Gianfrancesco Turano

Paolo Moretti, Elena Mearini e Manuela Lozza

Elena Mearini, Samuela Lozza e Gianfrancesco Turano
Manuela Lozza “La milanesa”, Happy Hour Edizioni
«Eccola la Milanesa, che viene dal nord e di Napoli non sa nulla...».
Una ragazza milanese (anche se originaria di Varese) a Napoli, che non è solo quella di Gomorra. Potete leggere l'intervista su MondoRosaShokking qui.
Gianfrancesco Turano “Contrada Armacà”, Chiarelettere
L’omicidio di Rosario Laganà, giovane parrucchiere ucciso per strada in un agguato, non suscita particolare clamore a Reggio Calabria. Il movente, si mormora, sarebbe una faccenda di corna o di droga. Nessuno sembra insospettito dal fatto che il ragazzo era intimo di Oriana, la collaboratrice più fidata del sindaco, morta suicida solo poche settimane prima. Chi non si accontenta di facili spiegazioni è lo zio di Rosario, Demetrio Malara, ex insegnante, un uomo solitario che ha già perso il figlio quindicenne in un regolamento di conti fra clan rivali.
Modera il giornalista Paolo Moretti.
Purtroppo ho potuto seguire solo parte dell'incontro.
Il giornalista de l'Espresso Turano ha raccontato del rapporto tra crimine organizzato e istituzioni, che oggi hanno così tanti punti di contatto, per cui è difficile trovare una linea di demarcazione. Oggi si parla di “crimine” come società di servizi efficienti e anche indispensabili.
Diventa difficile, tra Stato e ndrangheta, capire chi imita l'altro: il terrorismo lo inventa lo stato, ma poi viene preso da gruppi antagonisti allo stato.
È come un ping pong: il mafioso che si atteggia a personaggio istituzionale e la persona delle istituzioni che si comporta come un mafioso.
Turano, in proposito, ha ricordato come i grandi boss, siano stati spesso anche confidenti della polizia o della finanza. Quanto è permeabile lo stato a questo legame?

Turano, si invito di Moretti, ha poi parlato del lavoro del proc. Pignatone quando era a Reggio (oggi è pm a Roma): si è occupato solo dell'ala militare, ma è stato discontinuo sull'interessarsi all'ala politica.
Bisognerebbe invece occuparsi dell'aspetto politico della ndrangheta, anche in ottica internazionale.

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