07 febbraio 2016

Cinque indagini romane per Rocco Schiavone di Antonio Manzini

Si mise a rollarla davanti alla finestra del suo ufficio al commissariato Colombo, EUR, Roma. La sua città. Dov'era nato, a Trastevere, vicolo del Bologna, dov'erano nati i suoi genitori, i suoi nonni. Sempre in quell'appartamento a piano terra. E la culla era sempre la stessa da tre generazioni: un cassetto del settimino di nonna buonanima. Roma che adesso doveva lasciare. E per sempre. L'avevano beccato. Avevano indagato. E ora rischiava di pagare un prezzo altissimo per quella cazzata di due anni prima …”

In questo romanzo sono raccolti cinque racconti (in parte già pubblicati in precedenti antologie) che raccontano di quei mesi della vita del vice questore Rocco Schiavone (non commissario, mi raccomando) quando, ancora a Roma, è in attesa del trasferimento ad Aosta, per quella “cazzata” di tanti anni prima.

In attesa che Antonio Manzini ci racconti anche del periodo prima, prima della bravata che gli è costata il posto e prima della morte dell'amata moglie Marina (che comunque ha sempre accanto), consoliamoci con queste cinque indagini romane, cinque casi in cui affronta le miserie umane. Storie di avidità, di delitti passionali, a volte vere e proprie storie di miseria (come nel racconto Accattone).
C'è di mezzo tutto l'universo umano della Roma frequentata da Rocco, il poliziotto con una visione tutta particolare della giustizia che, alla mattina, ha bisogno della sua cannetta per poter affrontare con lo spirito giusto le storture del mondo.
Ci sono gli amici Seba, Furio e Brizio. Amici da una vita, di lui e di Marina la moglie che gli è sempre accanto nei pensieri. Ci sono i colleghi del commissariato Cristoforo Colombo dell'Eur.
C'è Roma, in tutta la sua enorme varietà, dai quartieri centrali a quelli delle periferie: Testaccio (il cui nome deriva dall'essere il luogo dove gettare i cocci delle anfore), Trastevere, Laurentino, zona Eur, fino al lungomare di Ostia dove in un'estate rovente Rocco deve risolvere il caso di una rapina con spaccata in una cassa di risparmio.
O lo ami o lo odi un personaggio così: poco garbato e anche con un senso dell'etica “tanticchia” personale, sia nei confronti dei superiori sia nei confronti di quelli che gli rovinano le giornate.
Ma anche un poliziotto con un buon istinto, aiutato in questo anche dalla frequentazione di amici borderline, qualche colpo

L'accattone
Un barbone (“il ragioniere”) viene trovato ucciso poco fuori il mercato coperto, dove andava per cercare di recuperare qualche scarto di frutta o verdura ancora commestibile.
Pure in quel mondo di miseria e dell'arte di arrangiarsi, Rocco scopre che esistono delle gerarchie, ci sono senza tetto che stanno sopra e altri che pure stanno un gradino sotto:
Anche all'ultimo gradino sociale c'era una scala gerarchica da rispettare. Carlo e il ragioniere un poco più in alto di Alfredo Bissolati ci stavano. E potevano guardarlo dall'altro”.

Le ferie di agosto
(dalla raccolta Ferragosto in giallo – Sellerio)
Sempre in attesa di
essere trasferito (al nord magari, dove nella sua testa ci sono commissariati che lavorano meno) Rocco fa in tempo a risolvere un caso in quel di Ostia: una rapina che è quasi finita in strage.
Una macchina ha sfondato il vetro della banca investendo i pochi clienti all'interno.
Gli uomini in ciabatte erano una delle cause principali dell'odio che Rocco nutriva per l'estate in città. Poteva sopportare le infradito ma solo in prossimità di una piscina o di un villaggio greco vicino al mare. In città gli uomini non dovevano mostrare i piedi. Perché i piedi degli uomini lo facevano vomitare”.
Rocco, oltre ad odiare la gente in infradito, ha quel quid in più che gli permette di capire il trucco usato dal rapinatore per rubare la macchina: usando i suoi metodi poco ortodossi riuscirà a capire chi c'è dietro la rapina:

«Infatti » fece Rocco. «Qui hanno unito i rossi e i blu, ma il bianco e nero dello starter sono attaccati a cazzo di cane ». «Esatto. Questa macchina è stata avviata con la chiave. Normalmente. E i fili sono stati uniti per fare un po' di scena ».
Buon Natale, Rocco!
Il motivo era semplice e Rocco lo conosceva: i ritardatari dei regali. Quelli a cui manca ancora la suocera, il figlio tredicenne e la cugina. Quelli che prendono l'auto solo in quei giorni pre-natalizi e girano come trottole impazzite per la città privi delle più elementari nozioni del codice stradale. Creano ingorghi inestricabili, per poi piantarsi davanti alle vetrine con gli occhi rossi e la bava alla bocca, trasformando la capitale in un immenso quadro di Hieronymous Bosh”.


È Natale, ci sono i festeggiamenti a cui ci si può sottrarre, la città è intasata e Rocco ha pure la febbre.. Cosa può succedere ancora? Due coniugi ritrovato cadaveri dalla donna delle pulizie del palazzo. Qualcuno li ha uccisi in casa, mentre erano seduti sulle loro poltrone, in una delle loro tante solite serate. Qualcuno che forse conoscevano bene: è nell'ambito della cerchia familiare che si muovono le indagini.
In attesa che la Questura centrale faccia il suo ultimo regalo a Rocco: destinazione Aosta!
Roma - quartiere Laurentino
C'è spazio, come in tutti i racconti di Manzini, per raccontare Roma e i suoi quartieri. Come il quartiere Laurentino:
Vari sforzi negli ultimi anni avevano cercato di migliorarne la sorte, ma erano stati sforzi vani. Il quartiere restava come un brutto fortino isolato, circondato da discariche abusive e da strade a tre corsie a scorrimento veloce. Una specie di sacco cieco che intrappolava i suoi abitanti in un'esistenza senza speranze. E se ti avessero messo lì davanti senza dirti niente a osservare quei palazzi grigi, i ponti che lo attraversavano e il cemento che lo circondava, potevi pensare di essere a Novograd in pieno socialismo sovietico. Se ci entravi dentro invece si trasformava magicamente in un quartiere suburbano di Bangkok”.

La ruzzica de li porci
«Lo sa? Nel medioevo facevano un rito. Si chiamava la ruzzica de li porci, il rotolamento dei maiali. Da qui sopra gettavano maiali alla popolazione che li rincorreva e se li mangiava».«Bella festa! E quand'è che la facevano?»«A Carnevale».

Un anziano commerciante, proprietario di un compro oro, viene trovato morto nell'ingresso di un locale, nei giorni del carnevale romano (anche se siamo in Quaresima da una vita – sentenzia in una botta di filosofia l'amico Furio). Una brutta morte: il volto sfigurato, il morto è pure stato evirato ..
Le indagini si muovono nel mondo della ricettazione, in cui il signor Paride Ciasullo era implicato. Ma il vero movente si scoprirà essere altro:
«Una vendetta?».«Una storia vecchia quanto il mondo, Elena. L'ha rotolato giù come un maiale a carnevale, l'ha evirato .. cos'altro ci deve dire? Fesso io che non l'avevo capito subito».

Rocco va in vacanza
(Racconto già uscito nell'antologia Vacanze in giallo - Sellerio)
Il vicequestore Schiavone è in partenza con l'aereo per Marsiglia, per quella vacanza in Provenza che avrebbe desiderato fare con la moglie, e perfino passare i suoi giorni da pensionato ..
"Forse sarebbe stato meglio a Stintino con Seba, oppure con Brizio e Furio al Circeo. Almeno la notte non sarebbe stato un buco nero. Una zona di non ritorno che neanche il sole pallido dell'alba avrebbe rischiarato. Era stufo di riempire quello spazio con incontri casuali, senza senso, senza spessore e senza vita".
Ma sull'aereo prima della partenza del volo si imbatte in un italianissimo contrattempo.

La scheda del libro sul sito di Sellerio.

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