Lisa Iotti, nel servizio sull'obesità di Presa diretta,
è partita dalle strade di Napoli.
Pizza fritta alla domenica mattina:
ricotta, provola e ciccioli. E poi frittata di pasta, poi calzone
imbottito e altri stuzzichini prima del pranzo, come la trippa: un
antipastino, un aperitivo per aprire lo stomaco.
E questo è solo l'inizio: andando
avanti nella giornata ci sono i taralli alla sugna, i babà .. e
infine il ragù da passeggio.
Il risultato è che oltre il palato, si
allargano anche le bilance: prima erano tarate fino a 150 kg, ora
siamo a 200 kg.
Il professor dell'unità dietetica
di Napoli spiega che gli obesi sono in aumento al sud non solo in
Campania: anche la sola obesità di primo grado comporta rischi
di diabete e pressione alta.
A Napoli metà della popolazione è
sovrappeso, la gente va ad operarsi per la riduzione dello stomaco,
nella speranza di diminuire peso: vengono da tutta Italia qui, dopo
averle provate tutte per perdere peso.
Qui la giornalista ha incontrato un
ragazzo di 120kg a 22 anni: il suo metabolismo è quello di uno di 37
anni, è come se il grasso facesse invecchiare il fisico.
Il diabete incide nell'obeso al 80%:
gli obesi costano per la sanità per decine di miliardi di euro
l'anno per le cure, per le giornate di malattia.
La percentuale di obesi in Italia è la
stessa di quella americana, e noi saremmo la patria della dieta
mediterranea.
Sempre a Napoli i bambini delle
fasce più povere soffrono di obesità, sembra paradossale ma
questo dicono i medici: in laboratorio arrivano bambini di 90kg,
ingrassati per le bevande zuccherine, per i dolci, per i fritti.
Tutto il centro sud è sopra la norma,
per l'obesità dei bambini: 70mila obesi, di cui 20mila obesi gravi
solo in Campania e spesso le madri non hanno nemmeno la percezione
del problema.
Nemmeno al nord si scherza: il
ministero dice che anche se c'è stata una diminuzione del problema,
per la prevenzione nelle scuole, i valori italiani sono ancora
elevati. Il 20% dei bambini sono obesi in Italia: abbiamo i bambini
più grassi in Europa, assieme alla Grecia.
Sazi da morire.
Siamo pazzi ad
ucciderci così per il cibo?
Lisa Iotti è
andata all'ospedale Bambin Gesù a Roma: l'unico reparto che
cura le disfunzioni della alimentazione infantile. Il primario è uno
degli esperti di fegato grasso nell'età infantile: in questi bambini
il fegato letteralmente deborda, il grasso infarcisce le cellule del
fegato. Si rischia la cirrosi, come gli alcolizzati: sono piccoli ma
il loro corpo è già danneggiato.
Pressione alta,
glicemia elevata: si rischiano le cardiopatie e il diabete 2, una
malattia degli anziani.
Tutto questo
deriva dall'alimentazione, colpa nostra: ci costa circa 3 miliardi
l'anno, ogni anno.
Più del 70%
dei bambini obesi rimangono obesi anche in età adulta: non vale
nemmeno la scusa che poi avranno una vita per dimagrire. Stiamo
progettando dei bambini obesi che si dovranno poi riempire di
medicine per curarsi.
Andiamo in
Romagna, dove si mangiano i ciccioli: sono gli scarti del maiale,
fritti. A Forlì alla sagra del maiale, si mangia carne di suino in
tutte le maniere: la Romagna è la regione dove c'è il maggior
consumo di insaccati ma anche la regione con la maggior incidenza di
tumore allo stomaco. Maggiore in Italia e anche rispetto ai paesi
dell'est Europa.
Ospedale di Forlì,
qui Lisa Iotti ha incontrato il team che cura il tumore gastrico: tra
i fattori di rischio ci sono anche le abitudini alimentari della
zona. Carne rosse, la carne conservata sotto sale o affumicata (che
rende la mucosa gastrica più debole) ..
Negli anni '80 il
tumore era proprio una epidemia: oggi mentre i giovani si ammalano di
meno, mentre il tumore incide ancora tra gli anziani, per cui è
difficile cambiare abitudini alimentari.
La ricerca del
dottor Saragoni è stata presentata al congresso di S Paolo, sul
tumore gastrico.
Il costo delle
malattie prevenibili, cioè che dipendono da noi, aumenta: la Gran
Bretagna spende 24 miliardi l'anno, in tumori.
Aumentano le
malattie croniche in Europa, malattie che non si curano nella vita,
come il diabete: siccome l'aspettativa di vita aumenta, aumentano gli
anni di cattiva salute delle persone e anche i costi.
Gli anziani
aumentano e diminuiscono i giovani che dovrebbero pagare le loro
pensioni: è un sistema, quello della spesa sanitaria, che non
possiamo permetterci.
Che fare? Siamo
il paese che campa di più nel mondo occidentale, 82 anni. Ma nella
statistica Osce siamo il paese che ha la minore aspettativa di vita
sana.
Nella Silicon
Valley Google ha fondato una società per combattere
l'invecchiamento. Stesso fine per una startup a S Diego: tutti
cercano l'elisir di lunga vita.
Il professor
Longo ha fatto uno studio sull'allungamento della vita: ha
studiato un gruppo di persone in Ecuador, che non si ammalano
mai.
Sono nani che non
si ammalano mai, di diabete né di tumore: lo scienziato Walter Longo
ha scoperto perché non si ammalano.
Lisa Iotti è
andata ad incontrare i Laron: nel loro codice genetico è
custodito il segreto della lunga vita.
Mangiamo come nel
mondo occidentale, le bibite zuccherine come noi: Longo ha pubblicato
i risultati della sua ricerca nel 2011 su Science.
La mutazione
genetica dei Laron spiega come sia possibile non ammalarsi di queste
malattie della vecchiaia: tutto è legato alla mutazione del
ricettore della crescita, IGF1, che regola la proliferazione delle
cellule.
Secondo la loro
ipotesi, il basso livello di questo ormone tiene lontano le malattie,
anche nei soggetti obesi.
Ora si sta
studiando il loro cervello, per capire se la mutazione li ripara
anche dalle malattie degenerative del cervello: lo studio di questa
popolazione è importante perché ci permette di capire come rimanere
sani a lungo.
Non dobbiamo
consumare proteine di natura animale da adulti: queste proteine
lanciano segnali al cervello di rilasciare l'ormone di crescita,
il che provocherebbe cancro e altre malattie.
Servirebbe anche
digiunare: per non incorrere in problemi legati al digiuno, esistono
diete programmate.
La dieta è
stata testata all'istituto di Milano dove lavora Longo: sui topi
l'esperimento ha dato buoni risultati, vivono più a lungo e con meno
tumori.
Ora si stanno
facendo studi su pazienti umani: eliminare proteine e calorie per
pochi giorni l'anno avrebbe così effetti positivi, grazie alle
cellule staminali. Che alla fine del periodo di semi digiuno,
facilitano la ricreazione degli organi, come il fegato.
È come se
pigiassimo il tasto reset, durante il digiuno: si eliminano i grassi
negli organi e il glucosio nel sangue.
Anche Lisa Iotti
ha provato la dieta, senza stramazzare al suolo: alla fine del ciclo
è diminuito il valore dell'ormone IGF1.
Sono diete da
portare avanti assieme al controllo medico, è bene non seguire diete
fai da te, ma un percorso alimentare che porti a mangiare
diversamente, cibi diversi, meno carne e più legumi e verdure.
L'Italia, di
fronte a queste scoperte, dovrebbe investire in ricerca clinica,
perché riducono i costi della sanità e danno buone prospettive di
salute alle persone.
Chissà se al
ministero hanno seguito la trasmissione.
Berlino, il più grande policlinico
d'Europa.
Alla facoltà di
medicina del Policlinico di Berlino si studia la scienza di
guarigione naturale, tra queste il digiuno.
Ai pazienti si da
a pranzo un frullato e un succo di frutta (e anche tisane): il
digiuno terapeutico serve a curare malattie legate all'alimentazione
ma anche l'artrosi.
Durante il digiuno
si decongestiona l'organismo, che alla fine riesce a curarsi da solo
e i malari possono riprendere a camminare normalmente.
Qui si curano
artrosi, ipertensioni, diabete, senza usare troppi farmaci: si usa la
dieta al posto delle pillole, limitando i costi per lo Stato.
Al Policlinico
sono certi che il digiuno sia una certezza nella cura del tumore:
l'ipotesi di Walter Longo è stata verificata su malati di tumore che
erano sotto chemioterapia.
Siamo davanti ad
una rivoluzione, dicono: un cambiamento nella medicina, anche se
servono altri studi.
Che fine ha fatto la dieta
Mediterranea?
È ancora valida,
sebbene gli italiani non la seguono più. Ormai a fare la vera dieta
è meno del 10% della popolazione, sono aumentati i consumi di carni
e zuccheri.
L'iss ha fatto un
quadro allarmante della salute dei bambini: fanno una colazione
sbagliata, non consumano frutta e verdura, prendono bibite gassate e
zuccherate (e noi ad Expo abbiamo lasciato un bello stand a Coca
Cola).
Le linee guida
dell'OMS indicano la diminuzione del consumo di zuccheri: l'Italia ha
preso male queste linee guida, siamo stati l'unico paese che si è
scagliato contro queste linee guida (a voce del ministro Lorenzin).
Il ministro ha
spiegato le sue ragioni alla giornalista: in nord Europa non hanno
una cultura gastronomica come noi, tendono a demonizzare alcuni cibi.
Le malattie
croniche valgono l'80% della spesa sanitaria, circa 1000 miliardi in
Europa: se sposassimo la dieta indicata da professori come Longo
potremmo risparmiare soldi e fare prevenzione.
Noi spendiamo di
meno di prevenzione in Europa: il ministro ha risposto che
l'importante è spendere bene, che dipende dalla spesa delle regioni.
“Eh, ma anche i
miei parenti non mi danno retta …”. Se l'è cavata con una
battuta il ministro.
molto interessante, ma a chi rivolgersi per farsi prescrivere questa dieta?
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