La scalinata all'ingresso della villa |
I 6 Telamoni (perfettamente simmetrici tra loro) |
I sei Telamoni |
I busti dei grandi architetti (tra cui Cagnola stesso) |
Lo stile è quello delle ville palladiane nel Veneto, con la differenza che in questa la cupola non rispetta la proporzione del diametro, ma è molto più alta.
Caratteristici i Telamoni che "sorreggono" il giardino verticale, la scalinata all'ingresso in stile neoclassico e, al cancello, i busti dei grandi architetti (tra Cui Cagnola e Michelangelo).
Passo attraverso varie proprietà fino ad una famiglia francese dei De Pange: negli anni della guerra fu requisita per diventare sede del comando tedesco.
Fu risparmiata dalle bombe e, finita la guerra fu acquistata da don Carlo Gnocchi come sede per i suoi mutilatini: raccontò che la Villa, che aveva sempre visto da bambino, gli apparve in sogno, una notte.
Con l'aiuto del cardinale Shuster la acquistò per 12 ml dalla famiglia francese: scelse proprio questa villa, dove pure nel passato aveva soggiornato uno dei Granduchi d'Austria (mentre si accingeva ad essere incoronato re a Milano) e Foscolo, per la sua bellezza.
Per i suoi ragazzi, che avevano così sofferto per colpa della guerra, voleva una dimora regale che fosse un faro spirituale e culturale per le zone tra Como, Lecco e Monza.
Qui oggi ha sede la fondazione Don Gnocchi che si occupa di riabilitazione nei confronti di anziani.
La cupola vista dal di dentro |
La statua del Cagnola |
La scalinata verso il giardino |
I Friday Jazz Quintet in concerto |
Un'altra facciata della Villa |
Villa La Rotonda è una delle ville brianzole che oggi sono state aperte al pubblico, grazie anche all'amministrazione comunale che ha aderito all'evento: al termine della visita, il Friday Jazz Quintet ha regalato ai visitatori un'ora di buona musica jazz, in forma gratuita ma dove si poteva donare un'offerta in favore delle popolazioni colpite dal terremoti di agosto.
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