20 novembre 2016

La paura del referendum

In fondo, avendo definito il fronte del no un accozzaglia, il presidente del Consiglio non è stato così offensivo.
Berlusconi, il padre nobile di questa riforma (che forse è nata prima del patto del nazareno) assieme a Renzi e Verdini, in un comizio a Napoli aveva chiuso dicendo che gli italiani non sono così coglioni da votare a sinistra (sono sue parole, non prendetevela con me).

Mancano due settimane al voto e bisogna rastrellare i voti uno ad uno: non i voti degli indecisi tra il si e il no (che oramai si sono ristretti) ma tra gli indecisi tra andare a votare o starsene a casa.
Devono andare a votare e votare si.
Pena i mercati che si arrabbiano.
Pena gli investitori che se ne vanno.
Pena l'instabilità politica e istituzionale che farebbe sprofondare il paese nel caos.

Per questo un voto val bene tutto il clientelismo di cui sono capaci i ras del partito al sud (dove, si dice, il si sia in difficoltà per la poca affluenza): il sud dei DeLuca e degli Alfieri in Campania, dei Faraone, dei Cuffariani e dei Lombardiano in Sicilia.
Paradossale, no? La riforma che vuole far progredire il paese, farlo uscire dalla palude, che guarda al futuro, passa per i “passatisti” come questi politici che il consenso lo comprano.
Coi soldi pubblici che dallo Stato arrivano alle regioni (i famosi patti) e che da queste vengono smistati in modo oculato.Non sempre per il bene del paese o della regione.
La stessa ragione sta dietro alle lettere per gli italiani all'estero, gli sgravi fiscali per le assunzioni al sud...

Come ha scritto ieri Palombi sul Fatto Quotidiano, si tratta dell'Operazione terrore: MPS, mercati, spread e il PIL.
Turatevi il naso, ma votate si.
Perché se votate no basta riforme (come se nel 2006 non avessimo avuto un'altro referendum e nel frattempo la modifica sul pareggio di bilancio).
Poi non mi venite a chiamare se le cose vanno male.

Perché, bisognerebbe ribattere, coi De Luca, coi Verdini, coi Lombardo, con gli uomini di Cuffaro, con JP Morgan che sta mettendo le mani su MPS le cose stanno andando bene?
Non so se ci avete fatto caso: dopo l'uscita di Bankitalia (così brava ad anticipare i desiderata dei mercati, meno a vigilare sulle banche) sull'instabilità dei mercati, Padoan ha subito minimizzato i rischi.
Hanno capito, i ministri e i signori del si che le persone sono così avvelenate da queste minacce che tirano in ballo mercati e finanza da rischiare di essere controproducenti.
Ti gli dici come votare e loro se ne fregano.
Ingrati.
Tu gli dici jobs act, 80 euro, i bonus, il record nel recupero dell'evasione e loro ti rispondono coi voucher, con l'abolizione dell'articolo 18, coi condoni..

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