Uno di questi è stato raccontato dallo scrittore Hans Fallada nel suo libro "Ognuno muore solo" (Sellerio): il regista Vincent Perez ne ha tratto un film "Lettere da Berlino" in cui si racconta dell'opera coraggiosa di Otto e Anna Quangel.
Dopo la morte del loro figlio, sul fronte francese, decidono di scrivere delle cartoline contro Hitler, contro la guerra, contro la repressione delle libertà, che verranno lasciate dentro i palazzi della capitale tedesca.
Saranno in tutto 285 cartoline, di cui 267 finiranno in mano alla polizia criminale.
Diciotto, almeno diciotto, rimarranno in circolazione, come un seme per un nuovo sentimento di libertà.
Il trailer
Un tentativo solo velleitario, un inutile sacrificio (i due coniugi verranno arrestati e giustiziati dalle SS)?
"Se tanta gente getta sabbia nell'ingranaggio, la macchina si interrompe ..Nei miei sogni vedo tanta gente che getta sabbia negl’ingranaggi".
Queste sono le parole di Otto Quangel, trasposizione letteraria di Otto Hampel: la storia raccontata da Hans Fallada è infatti una storia vera, una storia di coraggio e di resistenza contro un regime che, come racconta bene il film, basa la sua forza solo sulla paura che impone nei confronti dei cittadini e sull'effimera esaltazione dei risultati della guerra.
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