26 febbraio 2017

Vogliamo i mascelloni






Hitler è vivo e lotta insieme a noi .. non come nel film "Lui è tornato" che immagina un Hitler scongelato che torna nella nostra società e si stupisce che la gente non saluti come una volta.
No. Sono le idee e le parole alla base dei fascismi europei che sono tornate di moda.
La carrellata di mascelloni andata in onda ieri sera a Blob (Blob, non uno dei talk in prima serata) faceva veramente impressione: Petry, Hofer, Le Pen, AFD, Alba Dorata, Trump, Farage .. e il nostro Salvini che è rimasto ancora alle ruspe “bisogna spazzar via questa massa ...”.



Parlava degli immigrati chiaramente, che bivaccano, sporcano e violentano le nostre donne (anche se poi forse non sempre le denunce sono vere): giù le mani dalle nostre donne diceva lo spot dell'AFD (che a picchiare le donne bastiamo noi).
Di certo non parlava delle mafie al nord, nell'amato nord, dove ormai non si parla più di penetrazione, ma di presenza stabile dentro l'economia, dell'influenza nei confronti delle amministrazioni locali.
E' il Salvini che pagherà le spese ai dipendenti Lidl che hanno imprigionato dentro la gabbia di ferro le due rom che stavano rovistando tra i rifiuti di un supermercato a Follonica.
Come ci siamo indignati, a quelle immagini del video.
E chissà come ci indigneremmo se vedessimo le immagini degli immigrati, anche romeni, imprigionati e picchiati per lavorare nei nostri campi al sud.  

È stata invece Presa diretta a raccontare, in perfetta solitudine purtroppo, di quello che sta succedendo nei paesi dell'est Europa: “Non passa lo straniero”: le milizie alla frontiera bulgara, Pegida in Germania, Hofer in Austria, Le Pen in Francia.



Da dove arriva tutta questa passione per i mascelloni?
Perché le loro parole trovano ascolto in così vasti strati della popolazione?
Come mai ce ne siamo accorti così tardi, del peso che iniziavano ad avere, come movimento di pressione nei confronti degli altri partiti, costretti ad inseguire i loro slogan (ne aveva parlato un altro servizio di Presa diretta a settembre)?

C'è un bel libro che racconta di come nascano e crescano questi movimenti e del perché le loro idee si diffondono: “Il commissario Soneri e la legge del Corano”di Valerio Varesi.
C'è dentro l'assenza di politiche di integrazione, incapace di dare risposte agli effetti della globalizzazione che ha spazzato via industrie e posti di lavoro.
Persone lasciate sole di fronte alle paure di un mondo che cambia troppo in fretta, il bisogno di sentirsi protetti e difesi: per questo le idee semplici su ronde, sicurezza, sovranità, prima gli italiani fanno presa.
Si dice che il sonno della ragione genera mostri: ma anche l'assenza di politiche che riempiano la pancia delle persone, che non le facciano sentire tutelate, protette, li alimentano questi mostri.

E chi se ne frega se di questo passo sappiamo dove andremo a finire.
I fascismi hanno lasciato l'Europa sotto le macerie, causato milioni di morti.
Al grido, abbasso l'establishment, prima gli americani, facciamo l'America più grande, Trump intende costruire (o potenziare, visto che già c'era) il muro col Messico, riarmare l'esercito, tagliare i programmi sanitari di Obama (che consentivano l'accesso alle cure a fasce più deboli).
Perché fascismi e populismi possono cambiare facce, ma mantengono gli stretti tratti (e non solo le mascelle possenti): l'aumento delle distanze tra le classi sociali, la diminuzione dei diritti e della partecipazione alla politica. Hanno bisogno degli ultimi, che devono rimanere ultimi e soggiogabili, con un nemico esterno con cui prendersela.



Dalla definizione di fascismo da parte del NYTimes: “culto dell'azione, celebrazione dell'aggressività maschile, intolleranza nei confronti delle critiche, paura delle differenze e degli stranieri .. intenso nazionalismo e risentimento alle umiliazioni della nazione”.

Vi ricorda qualcosa?
D'Annunzio, la vittoria mutilata, le democrazie plutocratiche ...

Chissà se Trump ha mai letto “Uomini e topi” di John Steinbeck: racconta di due uomini, nell'America povera degli anni '30, alle prese con le tempeste di sabbia causate dalle coltivazioni intensive (eh già, i famosi cambiamenti climatici).

Dove masse di persone erano costrette ad emigrare (eh, già, l'emigrazione) alla ricerca di un lavoro.

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