16 marzo 2017

Ritratto dell'investigatore da piccolo, raccolta a cura di Massimo Cassani

"Una piccola grande squadra di protagonisti tra i più amati e seguiti della narrativa gialla italiana colti in un momento della loro infanzia"

Una buona dote di ogni investigatore è la curiosità: cercare di vedere le cose in profondità senza fermarsi alla superficie. E, di riflesso, la curiosità è dote di ogni buon lettore di gialli.
Quale curiosità maggiore è quella di scoprire come erano da bambini i protagonisti di alcuni dei più famosi scrittori di romanzi gialli?
Come è nata l'amicizia tra l'avvocato Greta e l'investigatore Marlon?
Che bambino era Sandrino Micuzzi? Aveva già la testa per aria, quella testa coi capelli rossi?
Com'era da piccolo l'avvocato (così fortemente napoletano) Max Gilardi?
E il vicequestore Melis? Aveva già la passione per i racconti, per l'arte, per le cose belle e raffinate?
Infine il brusco Franco Bordelli: sembra impossibile immaginarselo, ma pure lui deve essere stato ragazzino ..

In questa raccolta curata da Massimo Cassani, padre del commissario Micuzzi, ci vengono raccontati degli episodi della vita di queste persone, che hanno avuto un'importanza fondamentale per quello che sarebbero diventati da grandi.
Storie che marcano quel passaggio dall'età della spensieratezza verso un'età all'improvviso prendi consapevolezza di cosa sia la vita.
Che non è solo qualcosa di giochi, divertimenti e svaghi. O di grandi illusioni che si possono toccare con mano.
La scoperta dell'amore e la scoperta della morte.
La scoperta dell'amicizia, quella solida che dura poi una vita e quella del tradimento. Di un amico. O perfino dei propri genitori.
La rivelazione delle proprie passioni e di come, per raggiungerle, si deve essere disposti a superare anche enormi sacrifici.


Autarchia, Greta Marlon e le tre verità di Erica Arosio e Giorgio Maimone

Siamo a Milano, negli anni ruggenti del fascismo, nel 1936.
Intanto i treni arrivano in orario e c'è un pollo su ogni tavola: cosa possiamo desiderare di più? Magari un po' di libertà .. fantastica il giovane Mario Longoni, dall'alto dell'incoscienza dei suoi sedici anni..”

Mario Longoni è un pugile promettente che al parco incontra una bella ragazza, Inge, che accompagna una ragazzina della borghesia milanese, Greta, figlia dell'avvocato Morandi, fascista della prima ora:
Siamo sotto il fascismo e i ladri non ci sono e i giornali scrivono solo buone notizie per non turbare l'animo degli italiani”.

Peccato che la cronaca nera sia di diverso avviso, anche se poi le notizie non escono sui giornali. Greta e Inge assistono ad un omicidio di un medico, da parte di una prostituta dai tratti cinesi. L'assassino deve essere trovato rovistando nel torbido mondo dell'anarchia, è la versione ufficiale della polizia fascista.
Anche se questo non è quanto Greta (e Mario hanno visto):
«Non mi interessa cosa avete visto e ancor meno cosa avete immaginato. La polizia ha diffuso una versione ufficiale. Quando c'è una versione ufficiale è questa la verità. Esiste una verità oggettiva, quella soggettiva e quella ufficiale. Quest'ultima ha aggio sulle altre due. Vi proibisco di occuparvi ancora di questa faccenda e guai a voi se ve ne sento parlare...»

Il libraio: l'amico di villeggiatura del commissario Micuzzi, di Massimo Cassani
Qualsiasi cosa accadesse nella nostra famiglia, la colpa era sempre di zio Alfonso. Lui era l'Errore, un Errore allegro, gli va riconosciuto. Anche quando lo trovarono morto nella vasca da bagno, zia Andreina, sua moglie, non perse l'occasione di sentenziare che la colpa era sua..”

Protagonista del racconto è l'io narrante, il nipote di quello zio Alfonso morto in circostanze strane in bagno, mentre leggeva una rivista “poco raccomandabile”.
Il futuro libraio, ripercorre gli eventi che seguirono quell'episodio: la sua voglia di scoprire cosa nascondeva di così sconvolgente quella rivista, e il voler condividere questo segreto col suo amico della villeggiatura (sulle prealpi varesine) Sandrino Micuzzi, con quei suoi occhi tondi e inespressivi.
Non fa fare proprio una bella figura al suo Micuzzi, ma alla fine sarà proprio lui, diventato da adulto commissario a Milano, in quel via (o viale) Padova, a scoprire il mistero.
Non mancano gli indizi, disseminati qua e là nel racconto, dalla mente fervida di Massimo Cassani:
Mi fermai a fissare quel numero di telefono. Poi misi in moto e sotto una pioggia battente proseguii su quella pista sottotraccia che mi avrebbe portato nella zona franca della mia infanzia su cui sarebbe stato meglio, per me, ci fosse soltanto silenzio”.

Mi chiamo Massimo: Max Gilardi avvocato e Giacomo Cataldo investigatore privato, e la loro antica stretta di mano, di Elda Lanza
«Lei mi sta chiedendo di raccontarle un episodio della mia infanzia che mi facesse prevedere quello che sono diventato: un avvocato impiccione.» Sorride per farmi capire di sapere che lo considerano un avvocato fuori dagli schemi, sempre con quell'investigatore alle spalle che fa il lavoro suo.«Ma lei è stato anche commissario», minimizzo.«Si, soltanto per fare un dispetto a mio padre. A Trissera, sa dov'è?» Dico di no. «Un agglomerato di case popolari all'estrema periferia di Milano, verso il nuovo ospedale. Dopo la morte di mia moglie, ho capito che era venuto il momento di tornare a casa.»«Le piace Napoli?»«Senza Napoli morirei ..»[..]«Sì, un episodio c'è stato. Avevo quasi undici anni e frequentavo la quinta elementare. L'anno in cui ho conosciuto Giacomo Cataldo, che era in banco con me.»

L'episodio significativo dell'infanzia dell'ex commissario Gilardi, poi avvocato in quel di Napoli risale all'ultimo anno delle elementari quando, come compagno di banco, incontra Giacomo Cataldo.
Max e Giacomo: il primo figlio di un procuratore, con un padre assente e una madre pianista dal carattere così delicato.

“Per te ci sono io mamma” - continua a ripeterle Max.
Giacomo è figlio di pescatori, ripetente e viene messo a fianco di Max per aiutarlo a scuola.
Sarà Max a scoprire, con la sua ostinazione per la verità, la verità dietro una bravata (dal tragico finale) tra due suoi compagni di classe.
Il suo primo caso, in cui si cementerà l'amicizia con il futuro investigatore:
«Ma tu sei sempre amico mio?» gli domandò, senza alzare la testa.«Si, naturalmente...»«Be'.. allora, anch'io.»

Hans Tuzzi Il fico egoista L'azzurra fantasia del vicequestore Melis
«Figìnne, figìnne, scotìzz d'angiolinne..»Rotte le fila, appena sceso lo scalone della scuola, ogni classe si precipitava all'aperto - neri grembiuli con fiocco blu i maschietti, fiocco blu e grembiule bianco le femminucce - e i veri maschi sfogavano il loro livore di sesso obbligato ad essere forte, ma consapevole d'essere debole, verso le bambine, studiose, ordinate, ipocrite, beneamate dalle maestre.Quel giorno, però, successe una cosa strana.

Perché gli adulti non raccontano sempre la verità ai bambini? Perché gli nascondono le cose, li trattano da persone stupide.
Il piccolo Norberto se lo chiede spesso: specie quando a scuola arrivano i carabinieri a prendere il suo amico Francesco. E lui è costretto a spostarsi dal nonno, a Nervi:
.. lui non si preoccupava per i suoi voti. Ma sentiva che quei poveri adulti stavano recitando male le loro bugie: che il nonno non aveva bisogno della sua compagnia, e che a Francesco, il suo migliore amico, era successa una cosa brutta, così brutta da non avere nome”.

Qui a Nervi, incontra un altro carabiniere, che proprio al nonno chiede un consiglio per un'altra storia. Una storia di un incidente ad una contessa, trovata morta nella sua auto dopo un incidente. Se è solo un incidente …
Seguendo questa indagine, origliando i discorsi dei grandi da dietro una porta, ascoltando le storie di Aly, il vecchio assistente berbero del nonno, Norberto scopre l'età adulta.
Scopre la morte, l'importanza delle leggi, la differenza tra i principi (cui si ispirano le leggi) e le norme. La scoperta dell'amore e della gelosia. E dell'avidità. Che spinge ad uccidere.
Ma, soprattutto, scopre l'insegnamento dentro il racconto del “fico egoista”, una storia raccontata dal poeta libanese Elia Abu Madhi:
«Cos'è il fico egoista?»«Al morire dell'estate, “Io ho la bellezza”, diceva il fico, “ma gli esseri alati e le creature dagli affilati artigli mangiano i miei frutti: e allora, ecco, io mi rinserro nella mia ombra, né bellezza né frutti alle bestie e agli uomini”. Rinnova primavera e il verde e i fiori, il fico resta nudo, chiodo confitto in terra: il giardiniere lo abbatte, e taglia tronco e rami in ceppi per il fuoco del camino. E il poeta conclude: “se non saprai condividere ciò che la vita di dà, il tuo egoismo ti ucciderà”».

Marco Vichi Il segreto di Ermelinda Una dolorosa storia del piccolo Bordelli

Sicuramente il romanzo più toccante tra tutti: la storia di una breve ma profonda amicizia (e forse anche qualcosa di più di un'amicizia) tra il giovane Franco Bordelli e una zitella, proprietaria dell'intero edificio, la signora Ermelinda, nella Firenze del 1919, pochi anni dopo la grande guerra.
Tanti pomeriggi passati assieme, a sentirla suonare al pianoforte mentre si rimpinzava di caramelle e cioccolatini.
A sfogliare assieme i vecchi album di fotografie.
A leggere assieme delle fiabe.
Ad ascoltarla mentre raccontava storie della sua infanzia e della sua giovinezza.
Può sembrare strano che nasca un'amicizia così, tra due persone con una età così diversa.
Fino al giorno in cui Ermelinda gli chiede un ultimo aiuto:
«Sai mantenere un segreto?»«Che succede?» farfugliò Franco, sentendosi mancare il respiro. Era sicuro che stava per succedere qualcosa di brutto.«Non devi dirlo a nessuno.»«Che succede?»«Ecco .. Tra non molto dovrò partire ..»«E quando torni?»«Vedi … Non sempre possiamo decidere ...»«Quando torni?» disse di nuovo Franco, con un nodo alla gola.«Non credo di poter tornare.»

Il piccolo Franco dovrà fare un ultimo favore per Ermelinda, dopo la sua morte. Segreto custodito dentro una scatola di latta che dovrà tenere nascosta, specie agli avidi nipoti di Ermelinda.
Qual è il segreto nascosto dentro la scatola?
Lo scoprirà, anni dopo, lo stesso Franco.
Una storia di amore e di dolore, tutto assieme. Come l'amore tra una madre e una figlia.

La scheda del libro sul sito di Tea editore; qui potete scaricare le prime pagine
Il blog di Massimo Cassani, dove potere trovare i sinossi dei racconti.
I link per ordinare il libro su Ibs e Amazon


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