Questa sera Presadiretta si
occuperà del tema più caldo di questo momento, anzi del tema più
caldo di questi ultimi anni: la questione sicurezza nelle città
italiane.
Cosa è successo alle nostre città in
cui oggi abbiamo interi quartieri dove il controllo del territorio
sfugge allo Stato ed è sempre più in mano alla criminalità
organizzata?
Cosa possiamo fare per rendere le città
più sicure (e qui si intende, quali politiche diverse da quelle fino
ad oggi applicate)?
L'impressione è che per un problema
reale, si siano individuate delle risposte sbagliate.
Partiamo dalla serie di eventi,
succedutisi questa estate, di persone di colore sparate mentre erano
per strada, mentre stavano lavorando, da parte di cittadini italiani.
Alcuni dei quali si sono pure
giustificati in modo puerile: stavo pulendo l'arma, volevo sparare al
piccione..
E' un caso, oppure è il frutto
avvelenato della campagna di odio, che non è nata oggi, contro
l'immigrato con la pelle scura (e le ONG, e i buonisti, e via
discorrendo..)?
Immigrati che sono stati indicati come
colpevoli di tutti i nostri mali: sono un peso per lo stato, non
fanno niente, rubano e stuprano. E siccome lo Stato non può
proteggerci, devo pensarci io.
Pregiudizi, false paure che alimentano
un clima d'odio: ma che ci siano intere piazze nelle mano di bande
criminali, è un dato di fatto che le telecamere di Presa diretta
hanno mostrato.
Succede a Torino: “che succede se
nella tua città si installa una banda di spacciatori nigeriani che
non puoi scacciare?” - si chiede Iacona nel primo della puntata.
E la risposta è che la città si deve
curare.
Siamo a Torino, nel quartiere
Barriera, che una volta ospitava gli operai del sud che erano
emigrati qui per lavorare nelle fabbriche come come la Fiat.
La crisi industriale e l'arrivo di
molti stranieri lo hanno trasformato in uno dei quartieri più
multietnici: il problema qui non sono gli stranieri ma la delinquenza
e la droga.
Se vi capita, leggere il romanzo di
Cristian Frascella
“Fa troppo freddo per morire”
Barriera era un quartiere operaio di immigrati del sud. Lavoravano all'Iveco, alla Pirelli, alla Michelin, alla Magneti Marelli. Poi quella generazione è quasi sparita, sono scappati altrove o sono morti. Quelli che sono rimasti, per scelte sbagliate o per scalogna, hanno messo al mondo questi figli del buio.Senza lavoro, senza laurea, senza altro destino che girovagare a muso duro da una via all'altra, da un un locale all'altro.L'invasione degli extracomunitari ha spezzato il tenue equilibrio su cui si reggeva il quartiere. La malavita locale si è scontrata con quella albanese, rumena, magrebina, asiatica, è stato versato altro sangue. Sono arrivate le armi. Barriera è diventata un centro di smercio, parte da qui l'eroina che stupidisce mezza città.
La notte è uno spaccio continuo,
raccontano le persone intervistate: di sera e di giorno, tutti i
giorni, e le retate della polizia servono a poco. Qui, dicono le
carte di un'inchiesta della Procura torinese, ha le base una potente
organizzazione criminale nigeriana, radicata da molti anni.
Organizzazione che è stata considerata mafia, per il suo modo di
operare: a Torino operano due delle sette segrete nigeriane (“secret
cults”) del mondo: nate come confraternite nei campus, sono
diventate oggi strutture criminali.
Strutture in grado di gestire spaccio
di droga, prostituzione e traffico di esseri umani.
Mafie moderne con riti antichi di
affiliazione, dove l'iniziati viene percosso fino allo sfinimento.
Da Torino a Parma: se per Torino avevo
scomodato Frascella, per Parma mi tocca citare Valerio Varesi e il
suo commissario Soneri nel libro “La
legge del Corano”
«Li conoscete?» chiese poi ai due agenti una volta partiti.
«Le ronde, commissario. Sono bravi diavoli. Girano fino alle tre di notte e ci segnalano i sospetti. Su dieci che ce ne dicono va bene se ce n'è una giusta.»«E' così scesa la fiducia nelle forze dell'ordine?»
«Dottore, c'è da capirli: ormai i politici hanno insegnato a rubare a tutti. Sono arrivati i ladri anche dall'estero! Sbarcano già imparati, ma qui hanno il master!» sghignazzò il poliziotto alla guida.
Soneri tacque intuendo la deriva del discorso.
Quartiere Oltretorrente a Parma:
gli abitanti del quartiere hanno scritto a Presa diretta quando si
sono resi conto che nel quartiere si stava consolidando il fenomeno
dello spaccio, a tutte le ore.
Anche qui lo spaccio è in mano ad una
banda di nigeriani che non è difficile incontrare.
IL sindaco di Parma ha scritto al
ministro Salvini, chiedendo più risorse per la sicurezza e pene
efficaci contro questi reati: il sindaco Pizzarotti sarà ospite
della trasmissione.
Cosa è successo dunque, alle nostre
città: Torino, Milano (Piero
Colaprico ci viene in aiuto), Parma, Roma ..?
E' il fallimento delle politiche di
integrazione, di un modello industriale, dei tagli al compartimento
della sicurezza (nato dai tempi dei governi di centro destra),
dell'abbandono del presidio dei quartieri da parte delle istituzioni:
in questo modo gli stranieri irregolari sono manovalanza a costo zero
per le mafie.
La scheda della puntata: LA
CITTÀ SI CURA
Questa puntata di PresaDiretta affronta uno dei temi al centro dell’agenda politica nel paese, la sicurezza. Cosa bisogna fare per rendere le nostre città più sicure e ridare fiducia ai cittadini? Come superare l’allarme sociale nato con l’arrivo dei migranti e la rabbia che ha assunto le forme del razzismo e dell’intolleranza?PresaDiretta è andata a raccontare come si vive in un quartiere di una città bella, colta e agiata, che si è trasformato in una piazza di spaccio. Cosa fare allora? Come riconquistare gli spazi comuni e il diritto di vivere serenamente nella propria città? Un gruppo di cittadini ha deciso di unire le forze e diventare un punto di riferimento e di inclusione per la lotta contro lo spaccio della droga.E poi, cosa accade quando si abbandona il presidio del territorio? Quando le politiche di integrazione non funzionano e gli stranieri irregolari diventano un bacino di mano d’opera a costo zero per la criminalità? Le organizzazioni criminali hanno campo libero e si organizzano. E’ quello che è successo con la mafia nigeriana. Un inquietante reportage di PresaDiretta su uno dei gruppi criminali meno conosciuti del paese, ma molto organizzato sia al sud che al nord.Eppure c’è chi ha trovato il modello giusto e ha capito come si fa a trasformare le città in luoghi sicuri e accoglienti per tutti. Le telecamere di PresaDiretta sono andate in Belgio a Mechelen, una delle città d’Europa con il maggior numero di stranieri in rapporto agli abitanti. Qui convivono 130 nazionalità diverse. Oggi Mechelen rappresenta un modello, non ci sono tensioni, non ci sono paure, la criminalità è diminuita e la sicurezza aumentata.Tanti i temi sul piatto di questa puntata di PresaDiretta, che si intrecciano con il lavoro dell’Esecutivo e la realizzazione del Contratto di Governo. Sono in arrivo il decreto sicurezza, la riforma della legge sulla legittima difesa, e PresaDiretta ha raccolto le posizioni e le proposte dei diversi partiti sulle politiche dell’integrazione e della sicurezza.
“LA CITTA’ SI CURA” è un racconto di Riccardo Iacona con Teresa Paoli, Luigi Mastropaolo, Massimiliano Torchia, Andrea Vignali.
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