15 novembre 2017

L'Italia, paese del finché


Quello che ci fa fare il giornalista Piero Colaprico nel suo romanzo è un viaggio nel lato nascosto (ma nemmeno troppo) della criminalità in Brianza e nell'alto milanese.
Vi sarete chiesti, mi auguro, chi gestisce il traffico di prostitute che arrivano dai paesi africani e che vediamo girare poco vestite sulle strade provinciali, di notte.
Oppure in che modo, secondo quali giri, la droga arriva dai paesi del lontano oriente o dal sud America fino a quegli spacciatori che trovi in certi locali, nei boschetti di Rogoredo, in certe piazze delle città.
Immagino che non vi avranno colto di sorpresa le notizie su Seregno e il sindaco che avrebbe (il condizionale è d'obbligo) i voti dai calabresi. La banca della mala a Seveso che prestava a strozzo a imprenditori con l'acqua alla gola.
Ecco, come Carlotto ha fatto per la criminalità cattiva e ben radicata nel nordest, lo stesso ha fatto per noi lettori Piero Colaprico col nord ovest.
Milano, Varese, la Brianza, i laghi.
Siamo in Italia, il paese del finché.
Il paese dove puoi farti tutti i tuoi comodo, finché non dai fastidio a qualcuno. E quel qualcuno magari è uno ndranghestista che non ama troppo clamore o che altri vengano a fare affari nel suo territorio o a ficcare il naso.
Il primo capitolo del giallo "La strategia del gambero" dove ritroviamo l'ex capitano dei carabinieri Corrado Genito, si intitola proprio così: L'Italia, paese del finché
Ecco, il boss nigeriano ignorava che l'Italia è il paese dei finché, pensò Genito. Cioè, un posto magnifico, con bellezze storiche e naturali uniche al mondo, che a differenza della Mesopotamia, dell'Egitto, dell'Ellade non è mai crollato, ma si è rinnovato secolo dopo secolo, riuscendo a restare tra le grandi potenze, e si può fare quello che si vuole, si può diventare ricchi rubando e truffando, essere nominati presidenti del Consiglio, capi della mafia, razziatori di beni pubblici, magistratti apparentemente inflessibili e medici geniali, ricattatori, terroristi e banditi: finché.Nel caso del nigeriano che assomigliava a Balotelli, era andato alla stragrande finché i cittadini del paesino s'erano allarmati delle sale d'aspetto della stazione che avevano ripreso a vivere, se si poteva chiamare quel nuovo e continuo andirivieni di persone senza biglietto che sciamavano verso le panchine dei giardinetti.I partiti, e anche il nuovo sindaco, non erano riusciti a venire a capo di niente, durante due maxiretate erano stati trovati dieci grammi di eroina in un cespuglio e due scimuniti del Gambia senza permesso di soggiorno.Quanto avevano riso i nigeriani finché - così era stato spiegato a Genito da uno che la sapeva lunga - "Kurt, che in vita sua ha mosso tonnellate di roba, s'è mosso di persona Ha fatto circolare la voce che vuol dare un'occhiata e, secondo me, dovresti andarci anche tu"
Piero Colaprico - La strategia del gambero (Feltrinelli)

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