07 giugno 2005

20 luglio 1944: l'attentato a Hitler

Il 20 luglio 1944 a Rastemburg, nella Prussia orientale (oggi in Polonia), avvenne il più importante attentato contro la vita di Hitler.
Uno di quei casi dove la storia poteva prendere un corso piuttosto che un altro, migliaia di vite potevano essere risparmiate, la guerra finire un anno prima, la Germania non sarebbe stata smembrata in due, ecc ...

Il complotto fu portato avanti da un gruppo di ufficiali della Wehrmacht, decisi a riscattare l'immagine dell'esercito: l'unico modo era uccidere il Fuhrer. Va sottolineata una cosa: la casta militare tedesca, pur considerando Hitler "il caporale austriaco", ne aveva in qualche modo favorito l'ascesa, poichè considerava la presa di potere del partito nazista come un riscatto dopo l'umiliazione del trattato di Versailles, che imponeva alla Germania di non avere forze armate superiori al corpo d'armata e la chiusura di tutte le accademie militari. Tutte disposizioni che Hitler mise da parte, quando prese il potere.
Insomma ai "generali" andava bene Hitler quando la guerra si vinceva, meno quando c'erano le sconfitte. Il conte Von Stauffenberg era un caso particolare: idealista, fervente cattolico, aveva accettato Hitler e la guerra per il giuramento di fedeltà che aveva prestato (Hitler era il capo delle forze armate della Germania).

Ci furono, negli anni precedenti, altri tentativi di colpi di stato, in seno agli alti ranghi dell'esercito. Ma prima la vittoria contro la Polonia poi quella con la Francia, fecero si che questi tentativi furono abbandonati. Furono le disfatte in Russia, a Stalingrado e poi in Africa nel 1943, a far ricompattare nell'esercito gli oppositori a Hitler. Fino ad allora l'opposizione al partito nazista era divisa in tre gruppi: il gruppo comunista della Rote Kapelle e il circolo Kreisan, attorno al conte Moltke. Erano gruppi di cospiratori inesperti, comunicavano usando il telefono o parlando apertamente dei piani: furono arrestati e giustiziati.

Il gruppo interno alla Wehrmacht era composto da ufficiali dello stato maggiore, come Beck, Fellgiebel, Olbricht, Hoepner, Von Stauffenberg (Capo di Stato Maggiore del generale Fromm, comandante delle truppe interne): aveva cercato di accordarsi con gli alleati, ma questi risposero con la richiesta di resa incondizionata. Dovettero agire da soli, poichè non riuscirono a tirare dalla loro parte nessuno dei marescialli comandanti sul fronte occidentale (Von Rundstedt, Von Manstein). Rommel era a conoscenza del piano e non si oppose, si rese disponibile per prendere in mano il governo, dopo il colpo di stato.

Il piano fu chiamato "Valkiria": era il nome di un piano effettivo, realizzato da Canaris, capo del servizio segreto, su ordine di Hitler. Il piano prevedeva che, in caso di una sommossa, il controllo della situazione interna fosse garantito dall'esercito. In effetti, Stauffenberg prevedevano che, dopo l'elimonazione, fosse il generale Beck (che era capo di stato maggiore dell'esercito fino al 1939, poi dimissionario) a prendere il potere, il quale avrebbe intrapreso una serie di trattative per far uscire il paese dalla guerra.

Quali furono le cause dell'insuccesso? Il poco coordinamento dei congiurati, che erano sparsi in gruppi nelle varie città europee, Berlino, Vienna, Parigi, dove ciascun gruppo avrebbe dovuto arrestare gli esponenti del partito nazista e immobilizzare i reparti delle SS (che sarebbero rimasti fedeli al partito). La poca reattività del gruppo dei cospiratori berlinesi: il golpe sarebbe, forse, riuscito se avessero sfruttato meglio il periodo di confusione successivo all'attentato, quando fu diramato il falso comunicato per cui Hitler era morto. Invece dalle 13.45 fino alle 15.45 (ora di arrivo di Stauffenberg all'areoporto di Berlino) rimasero in attesa.

L'errore più grave comunque fu quello di non bloccare subito i centri di trasmissione delle informazioni ed isolare Berlino: quando la radio trasmise il messaggio che informava che Hitler era rimasto solo ferito dalla bomba, molti ufficiali stavano per passare dalla parte dei congiurati. Finirono invece per averli tutti contro.
All'opposto, le SS, e i capi del partito, si mossero con maggiore determinazione e rapidità: Goebbels quando si trovò il palazzo circondato dal battaglione della guardia della divisione Grossdeutschland del maggiore Romer, che avrebbe dovuto arrestarlo, ebbe il sangue freddo di chiamarlo a rapporto e farlo parlare direttamente con Hitler. Si dice che Romer, fosse scattato sugli attenti al sentire quella voce, la voce di Hitler.

L'attentato, oltre a non portare al colpo di stato, inasprì il clima di controllo che la Gestapo e gli altri organi di polizia, avevano sulla popolazione. Oltre 5000 tedeschi furono giustiziati (o costretti ad ammazzarsi come Rommel) dal tribunale del giudice Reisler, fino al febbraio 1945. La guerra sarebbe durata per altri 10 mesi.

La fiction mandata in onda dalla Rai termina con la fucilazione di Stauffenberg, accusato di alto tradimento. In realtà la storia ebbe uno strascico ancora più tragico: le SS, in particolare il colonnello Skorzeny, bloccarono le fucilazioni in corso sapendo che avrebbero ottenuto maggiori informazioni facendo uso della tortura. Furono arrestati le persone coinvolte nel complotto, ma anche persone che ne erano a conoscenza, ma non ne erano a conoscenza direttamente, i familiari .... le persone vennero impiccate con corde di pianoforte e la loro morte filmata, per il gusto macabro di Hitler di veder i propri nemici morire in una lenta agonia.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

il solo aver scritto " caporale tedesco " ...quando si impara in quinta elementare che era austriaco...

alduccio ha detto...

Ok anonimo, hai ragione:
Adolf Hitler, nato a Braunau, vicino Linz il 20 aprile 1889.
[http://it.wikipedia.org/wiki/Adolf_Hitler]

Forse si impara in quinta elementare la nazionalità di A.H. L'importante è ricordarsi da adulti cosa ha fatto, il caporale austriaco.
Aldo

Luca'74 ha detto...

Sono d'accordo con te Alduccio, quelli come Anonimo sprecano tante energie mentali a ricordarsi il giorno e luogo di nascita e quante volte andava al cesso un personaggio e poi ignorano la storia dello stesso o non sanno collocarlo in un contesto... tu lo hai fatto benissimo Alduccio i miei complimenti! E tra l'altro caro Anonimo va benissimo anche Caporale Tedesco visto che, anche se con natali, austriaci il Furer è vissuto, ha comandato, ha fatto sua ed è morto in Germania!
Luca

Anonimo ha detto...

In realtà non è sbagliato definirlo caporale tedesco, visto che durante la prima guerra mondiale militò proprio nell'esercito tedesco. Quindi, caro Anonimo, se vuoi fare l'intellettuale almeno fallo bene.
samuele