06 novembre 2005

Gli specialisti della morte di Richard Rhodes

I gruppi scelti delle SS e le origini dello sterminio di massa
Questa è la storia di come uomini provenienti dall'elite della classe tedesca (architetti, avvocati, economisti) si dedicarono al massacro delle comunità ebraiche, per compiere il progetto di annientamento del popolo ebraico maturato da Hitler.
Dopo l'invasione della Russia (giugno 1941) e prima della creazione dei campi di sterminio, dove il problema dell'eliminazione degli ebrei fu affrontato in modo industriale, questo compito fu affidato da Himmler (Reichfuhrer delle SS) a delle unità speciali chiamate Einsatzgruppen.
Al seguito delle truppe di invasione, il loro compito ufficiale era quello di ripulire i territori da partigiani, i sabotatori e di eliminare i commissari politici: dietro questa scusa ufficiale (“pacificare” i territori) si compirono in realtà massacri che colpirono indiscriminatamente uomini, donne e bambini, dapprima in Polonia, poi nelle repubbliche baltiche, Lituania, Lettonia ed Estonia, per arrivare ad eliminare, quasi del tutto la popolazione ebraica dalla Russia occidentale.

Il libro di Rhodes copre il periodo tra giugno e dicembre 1942: dalla riunione di Petzsch (durante la quale vennero istruite le truppe dedicate ai compiti di sterminio) in aprile 1941 fino all'inverno del 1942, nel quale iniziò la lunga ritirata delle truppe tedesche. Il libro spiega come i primi massacri, a Kovno in Lituania, a Vilnius, a Ponary, fossero stati mascherati da Progrom da parte della popolazione civile: le SS fecero uscire dalla prigioni i criminali e le vittime della repressione sovietica, incitandole ad assassinare gli ebrei.

Uccisioni che portarono alla creazione di enormi fosse comune, cui disseminarono mezza Europa: le vittime furono uccise a fucilate, a percosse.
Il libro spiega anche le motivazioni che spinsero a questi tremendi massacri: dall'ideologia romantica di Himmler, che voleva creare la casta dei coltivatori-guerrieri (Wehrbauern) con la quale colonizzare i territori dell'est europeo, necessari per accrescere lo spazio vitale del Reich (Lebensraum); al folle desiderio di Hitler di rendere Judenfrei (sterminando tutta la popolazione ebraica, bambini compresi) l'Europa.

La seconda parte del libro è stata chiamata “I sette gironi dell'inferno”: ma a differenza dei libro di Dante che rappresenta le 36 ore più intense della letteratura italiana, i capitoli narrano le atrocità commesse da queste truppe: da Babi Yar a Rumbula.
Appena denudati, gli ebrei venivano portati dentro [Babi Yar]. Venivano incanalati attraverso due o tre stretti varchi, che conducevano in fondo alla gola. Non appena arrivavano giù, gli agenti della Shutzpolizei li afferravano e li costringevano a stendersi sugli ebrei già fucilati. Avveniva tutto molto in fretta. I corpi erano letteralmente a strati. Un tiratore della polizia avanzava sparando con una mitraglietta al collo di ciascuna delle persone distese”. In due giorni gli uomini di Blobel (un comandante di un Sonderkommando) assassinarono più di 34000 ebrei.

Quando l'orrore iniziò a travolgere anche qualcuno dei carnefici, con crolli nervosi, suicidi, e con l'inizio della seconda fase dello sterminio che portava all'eliminazione anche degli ebrei dell'Europa occidentale, Himmler e Heydrich dovettero trovare altri sistemi di eliminazione. Si arrivò alla realizzazione degli impianti a gas su furgone, fino alle tecniche di sterminio col gas che si svilupparono pienamente nei campi della morte di Belzec, Sobibór, Treblinka. Lo storico Raul Hilberg stima che in Europa orientale, dopo il varo dell'operazione Barbarossa, siano stati assassinati più di 1.300.000 uomini donne e bambini ebrei. Se a questa cifra sia aggiungono anche le vittime non ebree, si arriva ad un totale di oltre due milioni, ognuna un nome, un affetto, un'anima, un lutto.

Se fosse un libro giallo questo, finirebbe con la cattura e la condanna degli assassini: la realtà fu ben diversa. Nell'epilogo si racconta del fatto che solo 24 comandanti e ufficiali degli Einsatzgruppen furono portati davanti a giudizio, nel 1947 dopo il processo di Norimberga. In origine, ha dichiarato il procuratore capo Benjamin Ferencz, non era previsto un processo contro gli Einsatzgruppen, alcuni rapporti di queste forze speciali erano stati rinvenuti nel 1945 nella sede berlinese della Gestapo. Per più di un anno nessuno li aveva vagliati: degli Einsatzgruppen si era parlato al processo di Norimberga, durante il quale il comandante di una di queste unità, Otto Ohlendorf, aveva ammesso l'assassinio di 90000 persone da parte dell'Einsatzgruppe D.
Al termine del processo, due imputati sfuggirono alla prigione, ma gli altri 22 furono giudicati colpevoli di almeno uno dei capi d'accusa (crimini contro l'umanità, crimini di guerra e appartenenza ad un'organizzazione illegale): quattordici furono condannati a morte, due all'ergastolo e i restanti sei a pene minori. In seguito molti di loro presentarono domanda di grazia, e solo quattro dei 22 condannati furono poi giustiziati. Tutti gli altri tornarono in libertà entro il 1958.

Perchè leggere questo libro? riporto le motivazioni dell'autore nell'introduzione. E' impossibile capire come si sia svolto l'Olocausto senza conoscere questa parte di storia. Il secondo motivo è che la storia di queste forze speciali getta una luce su un nodo cruciale dell'Olocausto: come abbiano potuto degli uomini, in molti casi degli uomini comuni, seminare tanta morte con tanta spietatezza.
La ragione principale, per Rhodes è stato il ricordo della rabbia che prese il posto della tristezza mentre camminava per le vie di Vinnitsa*: quelle vittime, spinte come agnelli al macello, meritavano una testimonianza scritta, loro che avevano avuto a malapena il tempo di dire addio alle persone care che avevano al proprio fianco prima di discendere nelle fosse lunghe e strette, loro cui avevano stappato i figli dalle braccia .. Ricostruire i delitti degli Einsatzgruppen mi è sembrato il minimo che potessi fare. E anche se dolorosa, la lettura sarà comunque niente in confronto ai patimenti delle vittime.
*Vinnitsa: in questa cittadina ci sono tre aiuole erbose. Nel luglio 1942, qui furono uccisi 4000 ebrei ucraini, sepolti in fosse comuni. Le aiuole erano fosse comuni. In una di queste, la più piccola delle altre, sono contenuti i resti di un migliaio di bambini assassinati.
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