29 novembre 2005

Libertà di terrorismo

La Padania oggi si scaglia contro i giudici che non hanno condannato Mohammed Daki per terrorismo.
La terza Corte d’Assise d’Appello di Milano lo ha assolto, assieme ai tunisini Maher Bouyahia e Ali Ben Sassi Toumi, dal reato di associazione eversiva finalizzata al terrorismo internazionale.
Ricordiamo che per l'accusa di terrorismo Daki si era già fatto un anno e 2 mesi di carcere. Per essere poi riconosciuto innocente.

Ma giusta o sbagliata, questa è la sentenza: dobbiamo accettarla. Come si deve accettare la sentenza che non condanna i responsabili della strage di Piazza Fontana, della strage alla Questura di Milano, la bomba alla stazione di Bologna, ecc ..

Anche per quegli atti di terrorismo (vero, non presunto), si è indicata la matrice dell'attentato, ma non si è andato oltre.
Ma forse alla Padania non interessano i morti milanesi, bolognesi ... eppure erano padani anche loro. Oppure, in generale, lo spauracchio del terrorismo islamico deve essere mantenuto vivo, mentre la memoria dell'eversione, della strategia della tensione, deve finire nel dimenticatoio.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Meno male che sono stati assolti! A sentir la lega si passerebbe ad accusare e condannare le persone perché appartenenti ad un'etnia o ad una religione. Ci stiamo incamminando su una strada pericolosa, speriamo che l'umanità non perda il buon senso e la ragione.

Anonimo ha detto...

Invece Lucia Annunziata, che certo non può essere additata di leghismo o destrismo, rileva lo stridore dell'attuale giurisdizione: se l'accusa fosse stata di mafia e non terrorismo Daki sarebbe stato assai probabilmente condannato.