09 giugno 2005

Il porto delle nebbie a Milano

Dall'intervista a Di Pietro, sul corriere di oggi: Di Pietro indica Milano come nuovo porto delle nebbie
Il porto delle nebbie? «Sì. Come all’inizio degli Anni Novanta. Ricorda? I fascicoli finivano a Roma e venivano pilotati. I pm che rompevano l’inerzia, l’immobilismo, la connivenza erano eroi; e qualcuno come Falcone e Borsellino ci ha rimesso la pelle. Poi siamo arrivati noi del pool di Milano.

Di Pietro no risparmia nessuno, a sinistra:
Colpa anche del centrosinistra? «Anche? Soprattutto del centrosinistra. Perché il peccato d’omissione è più grave dell’azione. La destra ha fatto; la sinistra ha lasciato fare. E si ricordi che l’autorizzazione all’arresto di Previti fu respinta ai tempi del governo dell’Ulivo».
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Sa chi già nel ’94 accostò Mani Pulite a un golpe? Massimo D’Alema». Non fu Occhetto? «Ma che Occhetto! D’Alema, D’Alema. E Fassino, che al congresso Ds indica Craxi come modello? Come si può prendere a modello un latitante?»

Non vengono risparmiati i giudici con eccesso di protagonismo, che chiama Dipietrini:
Dipietrini? «I manipulitini, è lo stesso. Esplose un’ansia di emulazione fine a se stessa. Gente che voleva fare come noi, ma senza avere la preparazione culturale né i nostri anni di lavoro alle spalle. E aprirono inchieste che portarono alle assoluzioni».

I nuovi colleghi:
I vostri eredi non hanno la vostra preparazione culturale, lei dice.
«Guardi, le loro motivazioni non saranno scritte nel mio italiese. Saranno logiche, perfette. Ma si piegano allo spirito del tempo. Io continuo a rispettare la magistratura, e così le sentenze. A Milano però si riconosce che Berlusconi da imprenditore ha commesso un reato; ma, essendo diventato nel frattempo presidente del Consiglio, merita le attenuanti generiche. Come si fa?».
L’opposizione vigila. «Come no. Qui non si scandalizza più nessuno. Nei processi di Milano è tutto chiaro, i passaggi di denaro sono stati ricostruiti; ma pare che ci voglia la flagranza di reato. Come per gli spacciatori. Ci sono stati ministri inquisiti senza che l’opposizione abbia alzato un dito. Perché non chiede di fare chiarezza sul caso Sirchia? E sul caso Alemanno?».

Ingine una stoccata ai DS e a Floris (Ballarò):
«Mi hanno cancellato. Nessuno mi chiama più in tv, tranne Ferrara. Sono il solo leader di partito a non essere mai stato invitato quest’anno a Ballarò. Questo Floris messo lì dai Ds è faziosissimo, altro che Santoro.

Vero, in Italia non ci scandalizziamo per niente, o meglio, passato l'orgasmo dei cinque minuti, tutto finisce nel dimenticatoio ...

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