Il 12 giugno uno stato laico chiederà ai propri cittadini di esprimersi circa l'abrogazione della legge 40 che regolamenta "la procreazione assistita". Un tema delicato che meriterebbe toni più pacati, invece: il fronte del no, chiama in ballo il nazismo, Mengele, la selezione della specie .. come se, al'indomani della vittoria del si la legge verrebbe subito stravolta.
Il fronte del si, punta sul tema della libertà della scienza: l'opinione a riguardo più interessante l'ho trovata sul blog di Beppe Grillo, che afferma come Una legge che lasciasse fare agli sperimentatori tutto quello che vogliono, non è una legge più “scientifica”.
Grillo prosegue parlando del business degli embrioni, esprimendo il timore che le industrie farmaceutiche possano usare gli embrioni come materiale da esperimento.
Su quest'ultimo punto nessuno discute, tutti a chiedersi se l'embrione possa essere considerato vita o meno.
Ma embrioni che sono già persona, in Africa, in Asia ... li stiamo difendendo con eguale energia? La risposta è NO. E dunque il sospetto che la chiesa voglia porre un controllo sulla ricerca scientifica, forse è lecito.
Vorrei concludere dicendo che le pressioni della chiesa mi preoccupano fino ad un certo punto: non siamo più ai tempi di Leone XII, per cui il vaiolo era un castigo divino (guardatevi il film "Nell'anno del signore", con Manfredi ..), per cui opporsi al vaiolo era opporsi a Dio. O ai tempi di Woytila, per cui l'AIDS si combatteva con l'astinenza e il preservativo era uno strumento del demonio.
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