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I parlamentari della Repubblica italiani hanno saputo che la direttiva Bolkenstein sarà rinviata a data da destinarsi (un regalo ai signori dei mercatini perché le licenze non saranno messe a gara) dal post su facebook del ministro della Repubblica Di Maio.
La prima manovra di un governo della Repubblica italiana di origine extraparlamentare, secondo la calzante definizione del senatore PD Marcucci, su cui l'opposizione in Parlamento non può in alcun modo interferire, analizzare, discutere.
Manovra che oggi passerà al Senato con voto di fiducia, stesso copione si ripeterà settimana prossima alla Camera.
Manovra che si basa sulle due promesse del contratto di governo: il reddito di cittadinanza che non è un reddito di cittadinanza ma un welfare integrativo che da solo servirà a poco (senza una riforma delle agenzie per il lavoro) e la quota 100 (che non smantella la riforma delle pensioni dell'ex ministro Fornero).
L'importante è sbandierare le due promesse sui social (e se c'è tempo anche in Parlamento, ma niente domande).
Come l'importante è che passi nella manovra come emendamento anche l'autonomia delle due regioni del nord care alla Lega (perché va bene essere sovranisti, ma i voti li ha presi soprattutto al nord).
Un'autonomia che consisterà nel fatto che le regioni del nord ricche potranno tenersi più soldi da poter sprecare in modo clientelare.
Un bel pacco di Natale, non c'è dubbio.
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