In questi racconti troverete dentro tutto il mondo di Massimo Carlotto che si conferma ancora una volta uno dei migliori scrittori di noir in Italia.
Sono otto racconti ambientati nel suo nord est, con qualche puntata anche fuori regione, che toccano i temi che più stanno a cuore alla sua scrittura: la prigione e gli effetti che produce sulle persone che dovrebbe poi restituire migliori alla società; l'odio per un torto subito nel passato; la presunzione di conoscere tutto su una persona, tutte le sue mosse; la vendetta per un tradimento. che va servita fredda; la mafia straniera che sta conquistando pezzi sempre più grossi del nostro paese, non solo al sud; l'odio familiare, che cresce come una slavina, giorno dopo giorno e che andrebbe fermato prima che sia troppo tardi.
Infine un ritorno a Marsiglia, per raccontare della linea di confine sempre più labile tra guardie e ladri, tra chi commette i crimini e chi dovrebbe combatterli.
Carlotto ci racconta della sua generazione, di come trasforma il carcere le persone, del confine fragile che separa una vita normale da un crimine. Di quanto il crimine, inteso come pensiero criminale, non solo come l'omicidio, sia attorno a noi. Lo respiriamo, lo viviamo tutti i giorni.
Cuori rossi
La città era diversa. Se l'aspettava. Tutto era cambiato. Il paese. Il mondo intero. Perfino lui. Era invecchiato abbastanza bene, si era tenuto in forma con un'attività fisica costante anche se non esagerata.
Un ex terrorista, di una delle tante sigle della galassia del terrorismo rosso, che esce dal carcere. E che non trova più il suo mondo.
Ora camerati e compagni con le giacche e le cravatte di moda in Parlamento si confrontavano nei dibattiti televisivi, si davano del tu. Ogni tanto esprimevano stima reciproca. Parlavano dei morti ammazzati di quegli anni come se fossero stato tutti uguali.
Ma se il mondo è cambiato e ora compagni e fascisti vanno a braccetto, lui ha un suo obiettivo, cresciuto nell'odio per tutti quei giorni in cella.
«L'odio lo culli come un bimbo. E come un bimbo cresce. Ogni giorno di più.»
Questo racconto era stato pubblicato nella raccolta Città in nero.
Zodiaco
Cosa ci fa un caricatore dentro la sala da pranzo di un ristorante?
L'assassino di un importante costruttore, nonché senatore, potrebbe aver cenato proprio lì. Ed aver guardato in faccia la sua vittima.
Non c'erano dubbi che l'assassino avesse cenato a pochi metri dalla vittima, perdendo il caricatore di scorta.
Dalla posizione dei tavoli e delle sedie, risultava chiaro che si dovevano essere guardati in faccia per tutto il tempo. Un delitto oggi, per un delitto impunito nel passato.
La presunzione
Mai fidarsi della propria astuzia, delle proprie capacità. Anche se sei un killer che sa fare il suo lavoro (sempre che di lavoro si tratti) per le 'ndrine.
Anche se la tua vittima sembra una ragazza innocua.
La ragazza era a caccia di documenti falsi. Prevedibile, visto che era in fuga. Per salvare la pelle. L'aveva combinata grossa e io ero stato incaricato di farle pagare il conto.
Ma attenzione che dietro due belle può anche esserci un cervello capace di ragionare in fretta e in modo cattivo.
Champagne per due
Si credeva furbo. Io, invece, mi ero accorta subito che mi stava tradendo. Infallibile intuito femminile. E tipica coglionaggine maschile. Col tempo era diventato sfacciato, si inventava due scuse diverse per stare fuori la sera. Una per me e l'altra per la moglie.
La vendetta per un tradimento è un piatto che va servito freddo. Anche troppo freddo.
Cortonese station
In questo racconto incontriamo un altro killer, assoldato dalla mafia russa che, per uccidere un certo obiettivo, pagherà lo stesso onorario.
Onorario. In Italia nessuno sotto i sessant'anni usava più quel termine. Il russo doveva averlo imparato al corso di lingua che veniva imposto a tutti gli affiliati destinati a rafforzare l'organico della Brigata Solntsevo nel nostro paese.
Ma c'è sempre un imprevisto che può trasformarti da cacciatore a preda.
A proposito, cosa ci fa la mafia russa in Umbria?
La donna giusta
Anche dentro una casa possono nascondersi i peggiori sentimenti. Lo dicono le cronache dei giornali, ce lo racconta Carlotto in questa storia.
Una donna insicura che rinfaccia al marito colpe che non ha e un marito che riesce a fermare questa discesa all'inferno.
Giorno dopo giorno, tristezza e amarezza si trasformarono prima in rancore, poi in odio. Ogni traccia d'amore era scomparsa. Quando ripensavo a a quanto mi ero umiliato davanti a sua madre e alle sue sorelle provavo una fitta dolorosa alla bocca dello stomaco.
Non esiste la donna giusta. Esiste essere persone mature.
B.B. e il caso del poliziotto spagnolo
B.B. sta per Bernadette Bourder, protagonista del giallo "Respiro corto".
Un poliziotto francese, uno che indaga sui reati finanziari, trovato morto in un hotel a Marsiglia.
Il killer? Una bella donna che lo ha strangolato.
B.B aveva la netta impressione che gli spagnoli fossero ben contenti di lasciare ai marsigliesi la risoluzione del caso, visto che, al momento, sembrava senza speranze. Il commissario conosceva bene quella sensazione che le stava attanagliando lo stomaco. Gli anni di servizio si susseguivano e gli insuccessi si accumulavano.
Chi meglio di B.B. per risolvere il caso?
La scheda del libro sul sito dell'editore Cento Autori
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Mi raccomando, siate umani