Sul Fatto Quotidiano esce oggi una anticipazione a firma di Francesco Casula del servizio di Report sulla nuova Ilva che, a distanza di anni, continua ad inquinare e a far ammalare i tarantini
L’Ilva continua a inquinare e si lavora tra i gas tossici
REPORT - Mentre il commissario prefettizio vuole la fine delle ostilità con l’azienda, il programma di Rai3 stasera rivela che con il governo Draghi non è cambiato quasi nulla
DI FRANCESCO CASULA
“Pensare che un’amministrazione locale debba entrare in conflitto con lo Stato significa non conoscere le regole della democrazia. Il Comune di Taranto è più Stato di qualunque altro”. Vincenzo Cardellicchio è il nuovo commissario prefettizio che dovrà traghettare il Comune ionico fino alle prossime elezioni amministrative. Dopo l’esperienza alla guida del Comune di Cerignola in provincia di Foggia, sciolto per infiltrazioni mafiose, la nomina di Cardellicchio a Taranto è stata la conseguenza delle dimissioni di 17 consiglieri comunali, di opposizione e maggioranza, che hanno interrotto l’azione amministrativa di centrosinistra guidata da Rinaldo Melucci.
Eletto nel 2017 e da sempre in sinergia col presidente pugliese Michele Emiliano, Melucci ha avuto un rapporto burrascoso con Ilva, oggi guidata da Acciaierie d’Italia, la joint venture tra la multinazionale Arcelor Mittal e lo Stato attraverso Invitalia: nel 2020 ha infatti firmato un’ordinanza per spegnere l’area a caldo dello stabilimento, la più inquinante. Il Tar gli aveva dato ragione confermando che a distanza di 9 anni dal sequestro del 2012, l’ex Ilva continuava a essere un pericolo per la salute dei tarantini. Il Consiglio di Stato, però, ha ribaltato la sentenza del Tar e riconfermato la possibilità di continuare a produrre e inquinare. Ma la linea dell’amministrazione non era cambiata e con quella posizione chiara, Melucci si sarebbe seduto al tavolo con Franco Bernabè, presidente di Acciaierie d’Italia, per discutere il nuovo piano industriale che dovrebbe portare alla decarbonizzazione in dieci anni. Con le dimissioni dei consiglieri, alcuni dei quali vicini alla maggioranza e dinanzi a un notaio come avvenne a Roma per Ignazio Marino, le cose sono cambiate.
Il nuovo commissario, infatti, non sembra voler perseguire la linea dell’ex sindaco. Del resto, Cardellicchio è un tecnico nominato dallo Stato che oggi è socio della fabbrica. “Lo Stato – ha aggiunto Cardellicchio incontrando la stampa – ha preso cura di quello che era divenuto un problema locale e nazionale e il commissario farà sicuramente parte della città-Stato di Taranto”. Una cura che, però, non ha ancora portato i benefici sperati dai tarantini.
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