06 gennaio 2022

L'assalto al Campidoglio e l'inizio di una nuova epoca

Un anno fa la più grande democrazia al mondo è stata ad un passo da un colpo di Stato: persone armate con bandiere dell'esercito secessionista, gli elettori di Trump, riuscirono ad entrare nel Parlamento americano.

Dopo un anno, l'ex presidente che ancora oggi parla di elezioni rubate si appresta alle prossime elezioni, come se nulla fosse accaduto.

In Italia l'area politica che chiamiamo sovranista si sente pronta a governare il paese.

Quello che è successo l'anno scorso non è il colpo di coda del sovranismo, ma l'inizio di una nuova era politica: l'assalto al palazzo per invalidare le elezioni, governare senza corpi intermedi, noi il popolo contro le élite (come se Trump non lo fosse, come se dietro la Lega e Fratelli d'Italia non ci fossero interessi economici).

Quello che si sta facendo in Italia poi con l'elezione di Draghi ma senza vincoli dei partiti, col semi presidenzialismo di fatto, con una rappresentazione menzognera su molti di giornali di Draghi vincolato dai partiti, andrà a peggiorare la situazione.

Sono altre picconate contro le istituzioni, contro il parlamento che rappresenta il paese, contro i partiti che sono diventati partiti dei leader, contro la costituzione.

E' la situazione negli Stati Uniti dove Trump e i repubblicani alle prossime elezioni useranno lo slogan delle elezioni rubate: lo può fare perché i repubblicani non hanno preso le distanze dall'ex presidente e non è stato sottoposto all'impeachment.



Ed è una situazione nemmeno troppo diversa nel nostro paese, dove sempre meno persone vanno a votare perché - si chiede - a che serve il mio voto? Dove questa destra liscia il pelo ai no vax, ai gruppi violenti scesi in piazza nei mesi passati (con grande copertura mediatica) coi risultati che abbiamo visto.

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