In fondo, l'unica spiegazione plausibile per l'astensione (alle passate elezioni regionali) è che il 50-60% delle persone in questo paese ritiene la politica (e dunque le istituzioni) come qualcosa da sopportare, da guardare con diffidenza da lontano. Qualcosa che, in ogni caso, non è in grado di darti le risposte per i problemi di tutti i giorni.
A pancia vuota si ragiona meglio - si dice: ecco, metafora della pancia vuota spiega bene perché le persone non hanno né tempo né voglia di riflettere presi come sono da questioni un pelino più stringenti rispetto al tema degli anarchici, dei rave party, della sovranità alimentare.
Ma poi c'è anche qualcos'altro: quanti sono consapevoli dei diritti che godiamo come cittadini? Abbiamo rinunciato alla lotta per la scuola, per la sanità, per un'aria pulita, per dei trasporti pubblici dignitosi, per salari dignitosi. C'è stato un lento ma continuo livellamento verso il basso che ha reso normale cose che non lo sono.
Di tutto questo è colpevole la politica e i partiti, che sono lo strumento con cui noi si esprime la nostra sovranità: anche qui in Lombardia, in fondo, il PD che opposizione ha fatto alla malagestione sanitaria? Cosa ha fatto contro la cementificazione selvaggia di pezzi del territorio (nulla, perché lo stesso succede in Emilia)?
A pancia vuota non si può ragionare di politica, col risultato che la politica la faranno quelli con la pancia piena, che rappresenteranno interessi sempre più ristretti.
Finchè i nostri caporioni(poveracci)si aumentano come fosse nulla il loro stipendio come si fa a credere ancora alla politica?
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