Sono mesi che non posto nulla sul blog, a parte le recensioni e i sommari sulle inchieste di Report e Presadiretta.
Ma stiamo vivendo un momento eccezionale, forse senza rendercene conto e devo scrivere qualcosa.
Stiamo assistendo alla genesi di una nuova guerra regionale, nel medio Oriente, tra il conflitto a Gaza (che ci ha reso insensibili alle morti civili) e l'allargamento verso il Libano, l'Iran e lo Yemen.
In America un politico come Trump si appresta a vincere le primarie e forse le elezioni in America, quella considerata la più grande democrazia al mondo (specie se si bianco e ricco).
In Argentina un fenomeno come Milei ha vinto le elezioni a colpi di motosega.
In Italia lo spettacolo che ci viene concesso dal governo in carica è lo svuotamento dello Stato dal suo interno: la fine del sistema sanitario nazionale, ucciso lentamente con tagli e senza alcuna azione di rafforzamento. Lo svuotamento della lotta alla corruzione (e i reati dei colletti bianchi), con l'approvazione di una serie di norme che da una parte eliminano il diritto al cittadino di essere informato dall'altra rendono più complicato per la magistratura accertare questi reati.
Se una persona accende il TG1 ha l'impressione di stare nel bengodi, diminuisce l'inflazione, aumenta il potere di acquisto delle famiglie, cresce l'occupazione, pare che tutta l'Europa penda dalle labbra della presidente del consiglio.
Perfino in Emilia Romagna dove si è incontrata con la presidente della commissione europea Von del Leyen.
Certo, il TG non ha mostrato le proteste dei cittadini che da mesi attendono i ristori promessi dopo l'alluvione.
L'importante è non mostrare, non raccontare, nascondere.
I giornali che per mesi mettevano in prima pagina le notizie su presunte truffe sul reddito di cittadinanza si sono improvvisamente zittiti. Meglio parlare delle gogne social.
Meglio non toccare il tasto del lavoro povero, delle file a Milano (la città dei cantieri dove è difficile vivere) davanti l'associazione pane quotidiano.
Meglio non spiegare che la maggior parte dei nuovi contratti sono a tempo determinato.
Non raccontiamo poi delle code per una visita, del sistema di prenotazione che ti invita ad andare a prenotare visite presso gli ospedali.
Ancora nel 2023 ci chiediamo quanto e se sia reato il saluto romano, le adunate fasciste (non saprei come altro chiamarli) su cui si è pronunciata oggi la Cassazione.
Ecco, questo è lo Stato in cui viviamo, inteso come momento politico e come stato delle cose.
Sta accadendo tutto un passo alla volta, nessuna corsa verso il basso, solo un lento scivolamento.
Ce ne accorgeremo solo arrivati al fondo.
Nessun commento:
Posta un commento
Mi raccomando, siate umani