Avete presente la pioggia?
Certo che si, risponderete.
Acqua che cade dal cielo, dalle nuvole che corrono nell'azzurro, si fermano, si addensano, diventano nere.
Acqua che bagna l'asfalto e lo rende lucido, gocce sulle lamiere delle automobili in coda, tergicristalli che vanno avanti e indietro. Acqua che piccia sulle superfici, che schizza dovunque.
Acqua, alla fin fine.
Alcuni alla pioggia associano immagini divertenti. Un gruppo di studenti appena usciti da scuola, sorpresi da uno scroscio, che si accalcano al riparo di un androne ridendo e spintonandosi, e il portinaio li caccia urlando, e lor ridono più forte..
Chi ha ucciso l'avvocato Leonida
Brancato, trovato morto nel suo appartamento nel complesso esclusivo
di Parco Paradiso? Forse un ladro d’appartamento, entrato in casa
per portar via oggetti di valore e, una volta scoperto, si è fatto
prendere dal panico..
No, è una pista da scartare, perché in
quell’appartamento, dove l’ormai ex avvocato viveva da solo,
sono stati trovati intatti il portafoglio, orologi di valore.
Forse è stato il figlio dell’avvocato, di fatto tenuto fuori dalla gestione dello studio e che dunque aveva qualche motivo d’odio? Forse anche bisogno di soldi, per quel vizio di perdersi nel gioco, non l’unico vizio purtroppo.
- Mi scusi, non ce l'avevo con voi. Era il «per caso» a divertirmi. E' proprio così, sapete? Io sono «per caso» Giancarlo Brancato: è la definizione perfetta. Proprio oggi, poi. Perfetta. Vi va un po' di vino?
No, nemmeno questa ipotesi è possibile, Giancarlo Brancato non aveva le chiavi dell’appartamento e, sebbene non avesse un alibi, le telecamere attorno al complesso non hanno visto nessuno entrare o uscire dalla palazzina.
E allora?
Questo delitto, che piomba addosso ai
Bastardi di Pizzofalcone già alle prese con questa pioggia
torrenziale che sembra non voler smettere più, è il classico
delitto in una stanza chiusa, ma senza il maggiordomo a cui dare la
colpa.
Certo, l’avvocato Brancato nel corso della sua carriera
si era fatto tanti nemici, era “abile” nello sfruttare i cavilli,
trovare lo spiraglio giusto nelle pieghe del codice penale per far
assolvere i suoi clienti.
Eppure qualcuno lo ha ucciso,
strangolandolo alle spalle e, per di più, prendendolo a calci una
volta a terra.
E ora occorre pure fare in fretta per trovare l’assassino, perché nonostante tutti i successi, i Bastardi si portano ancora addosso lo stigma di essere i reietti. Il morto era un personaggio importante nel mondo che conta a Napoli e un insuccesso potrebbe costare ancora una volta la chiusura del commissariato di Pizzofalcone.
“Va bene, provateci. Vi do 48 ore, poi però andrò dal procuratore e dirò che a mio parere la struttura di Pizzofalcone non è adeguata ad un’indagine di tale importanza.”
Due giorni per risolvere un caso con tante piccole cose stonate, piccoli particolari che non tornano, ma senza nessun vero movente, erano anni che l’avvocato era fuori dal suo studio, passato in gestione alla nipote, un’avvocata fatta a sua immagine e somiglianza in quanto a pelo sullo stomaco.
Ma c’è un altro problema: come nei precedenti capitoli dei Bastardi, anche in questo De Giovanni ci racconta i grandi e piccoli problemi della loro vita.
Un padre che sorveglia una figlia, rifletté Lojacono. All'epoca gli era sembrata una follia. Ma non era ancora divenuto genitore. Adesso l'ottica era ribaltata.Lojacono, il cinese, “pioggia battente”, è alle prese con un problema della figlia. Un problema che Marinella gli sta tenendo nascosto.
- Credi di sapere sempre tutto, tu... magari qualcosa ti sfugge sapientina!
Magari il motivo per cui siamo venute qui dal nord, pensò vicky.
Magari il motivo per cui ti affanni a evitare qualcuno che esercita proprio qui in città, al quale però ti sei voluta avvicinare. Qualcuno che potrebbe forse toglierti le paure, mamma.
Elsa Martini, “pioggia incessante” ha invece un problema diametralmente opposto con la figlia: perché Vittoria, Vicky, è tutto fuorché una bambina normale. Chi è l’adulta e chi è la figlia? Riuscirà la piccola Vicky a risolvere le ansie della madre?
Romano, “pioggia fortissima” si
trova di fronte ad un bivio: chi scegliere, la piccola Giorgia, la
bambina che aveva trovato in un cassonetto, salvandola, oppure la
pediatra Susy, accanto a cui si sente finalmente felice?
Alex,
“pioggia improvvisa”, dovrà finalmente affrontare il rapporto
col padre, il generale tutto-dun-pezzo Di Nardo, anche perché messa
di fronte ad un evento familiare drammatico.
E poi Pisanelli, “pioggia persistente”, vicecommissario in quiescenza, che ancora una volta darà un contributo importante alla soluzione del caso grazie alla sua rete di conoscenze del quartiere.
Il lavoro di un avvocato come Brancato è fatto di tante cose, Giò. Carte bollate, documenti, perizie e udienze; ma anche di rapporti personali. strategie da concordare, decisioni da prendere. Forse, e dico forse, qualcosa del genere l'avvocato lo ha continuato a portare avanti Almeno in casi un po'... particolare.
Purtroppo Pisanelli deve sopportare la difficile convivenza con Marco Aragona, “pioggia fastidiosa”, grazie alla quale però riesce sempre ad essere aggiornato sulle ultime indagini dei Bastardi.
Infine il vicequestore Palma e la vice-sovrintendente Ottavia Calabrese: anche le loro vite ora sono di fronte ad un bivio. Che fare di quel sentimento, quella passione che ancora brucia dentro di loro?
È tutto molto ben dosato, le questioni personali, che i Bastardi devono tenersi dentro per non mettere a rischio la loro professionalità, e il lavoro di indagine – si sente il richiamo ai romanzi di Ed Mc Bain coi poliziotti dell’87 Distretto di quella città che non esiste (e che sembra proprio New York).
Proprio come nei romanzi dell’autore americano, la forza dei Bastardi sta nel loro saper fare squadra, nel saper cogliere tutti i particolari dalla scena del crimine, dalla persona che si trovano davanti e di metterli poi a disposizione di tutti. I fatti e anche le impressioni personali.
I Bastardi invece si raccontavano anche le impressioni e le intuizioni; dettagli che ai più sarebbero sembrati incongruenti o addirittura distraenti rispetto all'indagine, situazioni irrituali che nella maggior parte dei casi restavano chiuse nelle menti degli investigatori, nella sala agenti di Pizzofalcone diventavano materia di discussione condivisa. E non accadeva mai che nessuno mettesse in dubbio le sensazioni di un altro.
Ci sono, e i Bastardi le hanno registrate delle dissonanze, delle stonature in questo caso. Ma la principale è come è stato ucciso l’avvocato: con violenza e con furia, come se all’improvviso si fosse rotto un argine, senza alcuna premeditazione. Eppure, d’altro canto, sembra un delitto perfetto, nessuna impronta, nessun segno che riporta all’assassino:
Assassino di cui possiamo leggere i pensieri nell’interludio del romanzo, dove l’indagine si prendesse una pausa, mentre la pioggia, che da a tutta la storia un ulteriore senso di mistero, non cessa di flagellare la città
Non smetterà mai di piovere. Continuerà per sempre. Non sarà più possibile uscire all’aperto, l’acqua salirà, raggiungerà i piani alti dei palazzi, tutti moriranno e l’umanità si estinguerà insieme agli animali in terra. Sopravvivranno solo i pesci. Non smetterà mai di piovere, e non importa. Sarà meglio, anzi, così questa maledetta città si laverà, alla fine.
In questo romanzo
Maurizio De Giovanni ci regala un finale con tanto di colpo di scena
alla Agata Christie che porterà alla soluzione del delitto, nato da
un desiderio di vendetta rimasto a covare dentro.
Non c’è un
geniale Poirot, o la simpatica investigatrice miss Marple: c’è il
lavoro di squadra dei Bastardi, grazie a cui tutti i pezzi del puzzle
trovano il loro posto.
E tutte le incongruenze, quei dettagli fuori posto, hanno una risposta. Anche quello strano inizio, con una ragazza e un ragazzo seduti ad un bar. Chi sono? Come mai stanno litigando?
Per molto tempo si sarebbero ricordati di quel tardo pomeriggio di pioggia incessante. se ne sarebbero ricordati perché arrivarono alla spicciolata in sala agenti convinti di essere a mani vuote, inconsapevoli di recare invece ognuno un pezzo di soluzione. se ne sarebbero ricordati perché fu la dimostrazione che nessuno da solo può raggiungere il risultato che riesce a ottenere una squadra composta di gente disposta ad ascoltare. se ne sarebbero ricordati perché fu allora che Pizzofalcone dimostrò a se stesso, prima che tutti i poliziotti supponente maldicenti della città, di avere un senso; perché quel senso non soltanto non era perduto, ma si era addirittura rafforzato.
Chissà, forse aveva ragione l’assassino, lasciate stare alla pioggia, fidatevi.
Lasciate fare la pioggia fidatevi perché ha una caratteristica formidabile. prima o poi, smette.
La scheda del libro sul sito di Einaudi e il link per scaricare il pdf del primo capitolo.
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Mi raccomando, siate umani