Il governo italiano (quello dei patrioti) assieme al governo unghereseha votato contro la direttiva dell’Unione Europea “case green”: sarebbe un salasso per le tasche delle famiglie italiane – è stata la giustificazione presa.
Ma è proprio vero che questa direttiva peserebbe tanto sulle tasche degli italiani? Presadiretta è andata a verificare cosa c’è dietro questa proposta, quali i costi e quali i vantaggi, per l’ambiente e per i proprietari delle case (in termini di minori spese energetiche): un fact checking che partendo dalla direttiva, che vorrebbe rendere le nostre case più efficienti, è andato poi a vedere come sta messo il patrimonio immobiliare degli italiani, come sono fatte (male) le nostre case e cosa invece potremmo fare.
Le
nostre case sono un colabrodo, disperdono tutta l’energia –
racconta l’anteprima del servizio che potete trovare sui canali
social della trasmissione: significa che già oggi noi italiani
paghiamo più di quanto dovremmo ogni anno per riscaldarle in inverno
e per raffreddarle in estate. Lo spiega bene a Presadiretta Nicola
Armarolo, ricercatore del CNR tra i tanti scienziati italiani
impiegati da anni nel lavoro di divulgazione scientifica a favore
della transizione energetica.
Secondo il ricercatore, questo progetto per le case green è un’opportunità, oltre che un costo:
“Non possiamo far passare il messaggio assurdo e inconsistente, privo di qualsiasi significato, che le pompe di calore e la transizione energetica sia una roba da ricchi. La domanda è, le bollette che gli italiani hanno ricevuto negli ultimi tre anni sono da poveri? Dal 2021 al 2023, lo Stato per venire incontro alle bollette impazzite [ovvero per chi ha speculato sull’energia] degli italiani, cittadini e imprese, ha speso 119 miliardi di euro. Questi sono soldi che sono diventati immediatamente debito, che pagheremo noi, i nostri figli e i nostri nipoti. Quindi il sistema attuale già costa. Quelli che stanno lottando contro i poveri e contro i più deboli sono esattamente quelli che non vogliono cambiare il sistema energetico, non vogliono le pompe di calore, non vogliono le auto elettriche e tutto il resto. Senza dimenticare 70 anni di guerre per il petrolio e per il gas. Il punto è che [le case green] non è un costo, questo è un altro messaggio devastante che viene dati, noi stiamo parlando di investimenti, perché l’idea è migliorare le nostre case, in questo modo aumenterà il valore degli immobili, diminuiranno le bollette e avremmo anche delle case che ci permetteranno di affrontare le estati che conosciamo. Ormai vivere in alcuni contesti immobiliari d’estate è diventato impossibile, soprattutto per le persone più deboli come gli anziani. Quindi noi dobbiamo cambiare le nostre case anche per questo motivo. E qui entra in campo il legislatore: negli ultimi anni abbiamo speso 7000 miliardi di dollari in sussidi diretti e indiretti ai combustibili fossili, incluso il metano. Vuol dire 19 miliardi al giorno: vuol dire che i soldi ci sono, si tratta di decidere dove li vogliamo investire.”
Con
questa direttiva si vuole diminuire la spesa energetica per le nostre
case del 16%, perché gli edifici in Europa consumano e inquinano
tantissimo, sono responsabili del 40% dei consumi energetici e del
36% delle emissioni climalteranti europee: ci sono delle stime sui
costi che dovremmo sostenere nei prossimi 5 anni per questa
riduzione, oscillano dai 100 ai 600 miliardi di euro, ma sono stime
realistiche? Il problema è che questa direttiva oltre ad aver
suscitato forti reazioni negative, polemiche spesso accompagnate da
fake news, che trovano una vasta platea in quanto il nostro paese è
in larga parte costituito da possessori di case.
Ma sono case
vetuste, vecchie, in Italia il 74% di queste appartengono alle
peggiori classi energetiche (le classi F e G), in totale 5 ml: a Roma
ci sono quartieri grandi come città e popolosi come province che
sono stati costruiti prima del 1975, anno della prima legge che ha
preso in considerazione l’efficienza energetica.
Presadiretta
mostrerà in esclusiva uno studio del Politecnico di Milano (che
verrà diffuso in autunno) dove si mostrano le immagini dei palazzi a
Milano la notte, uno studio termografico che mostra la loro
dispersione energetica: dove l’immagine è rossa significa che
tutta l’energia immessa è poi sprecata, soldi buttati, perché
spendiamo in energia il 90 per cento più del necessario.
Lo
studio racconta poi che laddove si è intervenuto sul patrimonio
pubblico, con soluzioni tecnologiche (ne esistono per tutte le
tasche), queste case diventano meno costose per il riscaldamento (o
il raffreddamento), servirà meno energia per loro, che potrà
arrivare anche da fonti rinnovabili.
Ma quanto ci costa? Come ha
raccontato lo scienziato Armaroli, già oggi spendiamo più del
necessario per l’inefficienza delle case, per i sussidi ai fossili,
per aiutare le famiglie con le bollette. È solo una questione di
volontà politica, non mancano i fondi da cui poter attingere.
E
non mancano nemmeno gli strumenti per farlo: Lombardini22
è uno degli studi di architettura e ingegneria in Italia dove
lavorano professionisti focalizzati sull'efficienza energetica, tra
cui Elena
Stoppioni, Direttrice ESG che Alessandro Macina ha intervistato
proprio su questo argomento.
Gli architetti di Lombardini22 hanno mostrato i cantieri in città per illustrare cosa significa costruire edifici a basse o zero emissioni, in classe A, come richiesto dalla direttiva per le nuove costruzioni. Riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria sono garantiti da un unico impianto condominiale elettrico, eliminando la necessità di bruciare combustibili fossili.
Elena Stoppioni ha sottolineato che l'efficienza energetica non è solo un contributo significativo alla riduzione dell'inquinamento, ma anche un modo per migliorare l'efficienza delle abitazioni. Gli edifici efficienti richiedono meno energia per riscaldare o raffreddare, grazie a soluzioni come involucri isolanti, infissi performanti e sistemi domotici.
Stoppioni ha inoltre risposto alle preoccupazioni sui costi degli interventi di efficientamento energetico, affermando che tali interventi possono essere accessibili a tutte le tasche. Ha ribadito che la direttiva europea rappresenta un'opportunità per vivere meglio e risparmiare nel tempo.
Presadiretta ha visitato il festival Ecofuturo dove sono state presentate le novità tecnologiche in tema di bioedilizia, ma al festival quest’anno è stato dedicato ampio spazio anche alle comunità energetiche e alle tecnologie per case efficienti, come i pannelli solari da balcone, già molto diffusi nel nord Europa, facili da installare e senza permessi.
Ci sono poi i cappotti termici a basso costo, realizzati con la tecnica del “cappotto invisibile”, cioè l’insufflaggio, nelle intercapedini e nei sottotetti, di materiali isolanti naturali (che non si incendiamo facilmente, come i cappotti spesso usati oggi nell’edilizia), ottenuti dal riciclo della carta o del vetro. Tutto questo permette di guadagnare da tre a quattro gradi di temperatura d’inverno ma soprattutto avere una temperatura più confortevole anche d’estate, di due o tre gradi più fresca. Oggi sul mercato sono disponibili anche materiali innovativi per l’edilizia come la calce-canapa (di cui se ne era già occupata questa primavera un servizio della trasmissione di Sabrina Giannini, Indovina chi viene a cena), che va ad agire sull’isolamento, sull’acustica e sulla regolazione dell’umidità, trattandosi di un materiale anche molto traspiranti.
Altro team di cui Presadiretta si occuperà è quello della speculazione sul prezzo delle case, con gli affitti nelle grandi città che sono schizzati fino a 700 euro al mese per una stanza singola.
Ci
sono le case che disperdono energia, ovvero soldi nostri, è ci sono
anche case che si muovono, come ai Campi Flegrei, sottoposte da più
di un anno da decine di migliaia di scosse: cosa dobbiamo fare per
renderle antisismiche e salvare la vita alle persone che ci
abitano?
Il servizio
racconterà degli studi che sta facendo qui l’Università
Federico II, attraverso il Centro Studi PLINIVS (Centro Studi di
Ingegneria Idrogeologica, Vulcanica e Sismica) che è una struttura
del Centro Interdipartimentale di Ricerca LUPT dell'Università
federiciana. Nel corso degli ultimi 30 anni sono stati raccolti
sull’ambiente e su quanto è stato costruito, sia a livello
regionale che nazionale, sono stati sviluppati diversi modelli di
simulazione probabilistica per valutare gli impatti dei rischi
naturali e questo a consentito di costruire un database geografico
(GIS) che contiene sia i dati della popolazione che una
classificazione delle tipologie di costruzioni, oltre che le reti di
trasporto. Questo database servirà ad identificare le zone più a
rischio per intervenire in modo tempestivo.
Sempre alla Federico
II, al Laboratorio Di Tecniche Avanzate sui Materiali e sulla Messa
in Sicurezza degli Edifici afferente al DIST, si è concentrata la
ricerca delle tecniche con cui aumentare la resistenza dei materiali
a seguito dei terremoti “con l'utilizzo di tessuti a fibre di
carbonio che si dispongono attorno ai pilastri per avere un
incremento di prestazioni sismiche con interventi non invasivi
utilizzabili anche su edifici vulnerabili.”
Altri
argomenti di cui si occuperà il servizio sono gli impatti del
Superbonus, che ad oggi ha riguardato appena il 4,2 per cento del
patrimonio immobiliare italiano: cosa non ha funzionato nei
controlli? E di chi è la responsabilità politica?
E, infine,
il test elettorale in Germania, dove il partito di estrema destra AFD
ha portato avanti una battaglia contro la transizione ecologica che
ha preso di mira le pompe di calore. Quanto ha pagato questa retorica
anti ambientalista in termini elettorali?
La scheda del servizio:
Tornano le inchieste di Riccardo Iacona con “PresaDiretta”, in onda da domenica 1° settembre alle 20.35 su Rai 3. La serata si apre con “Aspettando PresaDiretta” che, con ospiti e filmati, si occuperà dell’emergenza nell’area flegrea dove vivono 800 mila persone. I modi per rendere antisismiche le case ci sono, ma con quali soldi? Gli ultimi aggiornamenti sulla situazione, in collegamento da Bacoli, con il sindaco Josi Gerardo dalla Ragione. Obiettivo, inoltre sull’emergenza abitativa che dilaga a livello nazionale. La speculazione sugli affitti brevi satura il mercato: ci sono sempre meno case e sono sempre più care. Riccardo Iacona ne parlerà in studio con Filippo Celata, professore di Geografia economico-politica dell’università La Sapienza di Roma. Alessia Bongarzone, madre single, racconterà invece le difficoltà di vivere nella Capitale, con il 60% dello stipendio che se ne va per l’affitto.
Alle 21.25, quindi, “PresaDiretta” proporrà l’inchiesta “Casa verde quanto ci costi?” di Riccardo Iacona, con Cecilia Carpio, Marianna De Marzi, Alessandro Macina, Emilia Zazza, Eugenio Catalani, Fabrizio Lazzaretti, Massimiliano Torchia. La direttiva europea Case Green fissa l’obiettivo di ridurre del 16 per cento la dispersione energetica. Le stime sui costi per adeguarsi, nei prossimi 5 anni, oscillano dai 100 ai 600 miliardi di euro. Quanto denaro serve davvero? Tra gli strumenti sperimentati: ecobonus, bonus sisma e il contestato 110. Un superbonus che doveva favorire grandi condomini di periferia e famiglie poco abbienti. A oggi ha riguardato appena il 4,2 per cento del patrimonio immobiliare italiano. Che cosa non ha funzionato? E di chi è la responsabilità politica? Eppure le soluzioni tecniche ci sono. “PresaDiretta” è andata a vedere le incredibili novità tecnologiche dell’edilizia green e, in anteprima, uno studio del Politecnico di Milano sulla dispersione termica. Una risposta arriva anche dal basso, dai cittadini solari come quelli incontrati vicino Bologna e a Roma, che autoproducono e si scambiano tra loro tutta l’energia di cui hanno bisogno, rinnovabile naturalmente. Dalla Germania, invece, la battaglia del partito di estrema destra tedesco Afd contro la transizione ecologica che ha preso di mira le pompe di calore, e la campagna elettorale in Sassonia e Turingia, che proprio domenica andranno al voto. Con la giornalista di "La Repubblica" Tonia Mastrobuoni, in collegamento da Berlino, l’analisi dei primi risultati nei due Laender tedeschi.
CASA VERDE QUANTO CI COSTI? è un racconto di Riccardo Iacona, con Cecilia Carpio, Marianna De Marzi, Alessandro Macina (nella foto), Emilia Zazza, Eugenio Catalani, Fabrizio Lazzaretti, Massimiliano Torchia.
Le anticipazioni dei servizi che andranno in onda questa sera le trovate sulla pagina FB o sull'account Twitter della trasmissione.