Folate d’aria profumata salivano dal parco e penetravano, pigre, dalle finestre spalancate della sala agenti. Era il quindici di aprile, la temperatura oscillava sui venti gradi e chiazze di sole riempivano la stanza.
Seduto sulla sua scrivania, il cranio calvo sfiorato da un raggio d'oro, Meyer Meyer leggeva un rapporto, un sorriso beato sulle labbra nonotsante si trattasse di un crimine.
[..]
Quando il telefono suonò, a Meyer parve il canto di mille allodole. Tale era il suo uomo in quella lucente giornata di primavera.
Agente Meyer, – disse. – Ottantasettesimo distretto.
– Sono tornato, – disse la voce.
– Mi fa piacere, – rispose Meyer. – Ma lei chi è?
Le indagini degli agenti dell'87 esimo distretto riguardano casi di omicidi, furti, piccoli o grandi, liti domestiche: tutte storie in cui vediamo gli agenti, Steve Carella, Bert Kling, Cotton Hawes, Mayer Mayer, muoversi come una squadra, ciascuno in grado di portare quel pizzico di conoscenza un più, quell'intuizione che consente alla squadra (ancora una volta), di trovare il bandolo della matassa e risolvere il caso.
Non ci risparmia nulla, Ed Mc Bain, della loro vita da poliziotti: l'andare avanti e indietro lungo il quartiere di Riverhead, in questa città immaginaria che tanto assomiglia alla New York degli anni Sessanta e Settanta.
Ma, forse per la prima volta in un libro giallo, il lettore li segue anche nella vita privata, quando Steve Carella torna a casa e trova Teddy, la sua splendida moglie capace di leggergli le emozioni in faccia ad un primo sguardo, senza nemmeno bisogno di scambiarsi una parola. D'altronde, nemmeno potrebbe, essendo sordomuta.
Il titolo di questo romanzo della serie, "La voce del crimine" rimanda ad un altro personaggio importante, questa volta un antagonista degli agenti: si tratta de Il Sordo, è lui che nell'incipit chiama l'agente Meyer in una tranquilla mattina di primavera.
Un tempo Carella aveva odiato il Sordo. Ora non piú. Un tempo aveva temuto la sua intelligenza e il suo sangue freddo. Ora non piú. Strano, ma era quasi contento che il Sordo fosse tornato..
Un criminale astuto, Il Sordo, particolarmente intelligente: in questo racconto c'è già stato un incontro scontro con Carella, in un conflitto a fuoco. Carella ha imparato a temere l'astuzia e l'assenza di scrupoli di questo nemico che, ora, ha lanciato agli agenti una sfida.
Stando attendo a non farsi rintracciare, chiama i poliziotti del distretto spiegando loro che ha intenzione di rapinare una banca l'ultimo giorno di aprile, aggiungendo un dettaglio rivolto proprio a Carella
– Con la sua collaborazione, – disse il Sordo, – l’ultimo giorno di aprile ruberò cinquecentomila dollari.
Cosa vuol dire con la sua collaborazione?
E cosa vogliono dire quelle foto che arrivano, con cadenza quasi regolare all'attenzione dell'87 esimo distretto? La foto del direttore dell'FBI Hooverm, del presidente Washington..
Sta lanciando una sfida, il Sordo. E tocca a Carella e a tutta la squadra trovare una spiegazione per questi indizi.
C'è poi una seconda indagine, che viaggia in parallelo, sul ladro fantasma:
– Vedete, in questo stesso isolato sono stati svaligiati dodici appartamenti, e sempre con il medesimo modus operandi: niente segni di scasso, nessun segno di nessun genere.
Non è un ladro qualunque quello che ha svaligiato una serie di appartamenti lungo Richardson Drive: non ha lasciato tracce, è entrato nelle case senza difficoltà, violando lo spazio personale dei proprietari delle case e portandosi via parte dei loro preziosi.
Unica nota di colore, nell'appartamento lascia un gattino, come beffa per gli investigatori.
– Di solito ne lascia uno sul cassettone, in camera da letto. Un piccolo micio, ogni volta diverso. Gattini di un mese circa.
Dove cercare questo ladro? Forse un fabbro che recentemente ha fatto dei lavori negli appartamenti del quartiere?
Oppure il portiere del palazzo, che come i maggiordomi nei gialli, è il classico indiziato?
Tocca a Bert Kling il lavoro di indagine, pista per pista e appartamento per appartamento. In uno di questi appartamenti "visitati" dal ladro ha la fortuna di incontrare una modella di una modella, tanto bella da mettere in difficoltà il poliziotto dai capelli rossi.
Anche i poliziotti sono persone che provano sentimenti, no?
Infine il caso dell'uomo crocifisso: si tratta del cadavere di un uomo trovato dentro uno stabile abbandonato, letteralmente crocifisso al muro della parete. Il caso è affidato ancora al detective Steve Carella che però, come anche in altre occasioni, deve partire con ben pochi elementi. Non c'è identità dell'uomo, nel luogo non sono presenti elementi utili, se non una scarpa di tela bianca abbandonata in mezzo alla sporcizia.
Ma la tenacia di Carella sarà tale da cercare in tutti i modi di non far "morire" questo caso, lasciandolo tra quelli irrisolti, anche per una questione di rispetto per il morto. Un nome sulla tomba deve esserci. E, possibilmente un responsabile da assicurare alla giustizia.
Così, con molta pazienza si mette a girare nei palazzi attorno alla "scena del crimine", portandosi dietro la foto del morto: in questa indagine vecchio stile scopriamo un altro aspetto dei nostri poliziotti, la capacità di essere superiori ai pregiudizi nei confronti degli ultimi, dei balordi arrivati in quella città da posti lontani e trattati peggio della spazzatura. Persone abituate a chiamare "porci" i poliziotti da cui si aspettavano solo le bastonate:
Carella non era un porco e i ragazzi con i quali aveva parlato quel pomeriggio non erano dei balordi. Erano soltanto giovani cresciuti in un quartiere che aveva in sé profonde spaccature, come un paese asiatico devastato dalla guerra.
Ma al centro di tutta la storia rimane la sfida che Il sordo ha lanciato ai poliziotti dell'87 esimo distretto anzi, la sfida a Carella: quello tra loro è un legame simbiotico, non solo legato al fatto di essersi sparati. E' una sfida all'intelligenza dell'investigatore:
Sorridendo, il Sordo pensò al suo diversivo, o meglio all’unico diversivo che avrebbe assicurato il successo dell’operazione. o meglio all’unico diversivo che avrebbe assicurato il successo dell’operazione. Dire che il Sordo considerava la polizia antiquata, sarebbe fare un torto al suo immenso disprezzo per i poliziotti.
Gli agenti hanno ricevuto tanti elementi: il quando (l'ultimo giorno di aprile), il cosa (una rapina), hanno ricevuto diverse foto di soggetti che dovrebbero metterli sulla buona strada. Ma.. manca sempre qualcosa, perché uno come Il Sordo dovrebbe aiutare la polizia ad acciuffarlo?
Se tutto sembrava logico, allora niente era logico. Perché mai il Sordo avrebbe dovuto dare precise indicazioni sulla banca che intendeva svaligiare in un particolare giorno già preannunciato?
Ci sono tanti protagonisti in questo racconto, corale come tutti i romanzi di Ed McBain: ci sono gli agenti, che vediamo in divisa e anche nella loro vita quotidiana. Ci sono le vittime, da rassicurare, da ascoltare.
Ci sono poi i ladri, gli assassini, persone normali che, all'improvviso, compiono gesti violenti e assurdi.
C'è questa città, così vasta da sembrare un mondo. Così reale che è impossibile non amarla:
Domenica. Guardatela questa città. Come si può odiarla? È composta di cinque parti estranee l’una all’altra quanto altrettante nazioni che abbiano in comune solo i confini.
Una città fatta da strada che si incrociano in modo regolare, da altissimi palazzi in cemento che nascondono il cielo.
Una città autentica, per quanto bella e crudele.
In tutto il mondo le città autentiche sono una mezza dozzina, e questa ne fa parte, ed è impossibile odiarla quando vi viene incontro con quell’accenno di risatina femminile pronta a eromperle dalla bocca imprevedibile.
Considerazione personale: Eccola da dove arriva l'ispirazione per Maurizio De Giovanni per la sua serie sui Bastardi di Pizzofalcone.
Buona lettura e non fidatevi del Sordo!
La scheda del libro sul sito di Einaudi e il link per scaricare il primo capitolo
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Mi raccomando, siate umani