Nell'ultima puntata di W l'Italia diretta, si è rapportata la politica con i problemi italiani, raccontati nelle precedenti inchieste.
Dal movimento V-Day, al precariato nel mondo del lavoro (di cui ho parlato ieri).
E' toccato anche alla giustizia: il procuratore Nicola Gratteri, che era stato intervistato nella piazza solitaria di Locri, chiedeva conto a Bertinotti del perchè, dopo Duinsburg, non è cambiato un solo codice di procedura penale (a differenza delle leggi speciali emesse dopo il periodo delle stragi del 92).Del perchè per l'indulto, non vi siete (voi classe politica) preoccupati degli effetti collaterali dell'indulto.Della scarca produzione in materia di lotta alla criminalità.
Ricordava Iacona, che dopo la puntata che mostrava lo stato di abbandono del tribunale di Locri (e del commissariato con macchine con troppi km), non c'è stata alcuna reazione da parte del governo (nè tantomeno del parlamento).
Punto sul vivo, Bertinotti ricordava che l'indulto è stata votato a maggioranza; ricordava anche l'applauso che tutto l'arco parlamentare rivolse a Giovanni Paolo II. Il presidente non accettava la tesi del "tutti uguali": "ci sono stati politici fedeli (come Pio La Torre) e infedeli".
Ricordava anche che non è compito suo rispondere dello stato dei tribunali al sud.
Ma questi distinguo, non ci bastano, caro Bertinotti: "noi abbiamo bisogno di leggi, signor presidente, non di convegli" ribatteva Gratteri.
Tano Grasso ricordava come sia la criminalità che impedisce alle imprese del sud di crescere e ad altre imprese di entrare nel mercato del sud. Il sud è la palla al piede dell'Italia: avremmo sempre maggiori costi per investire al sud, che ricadranno su tutto il paese.
Bertinotti si difendeva ricordando che non è colpa sua se l'agenda della politica è infarcita di lavavetri, piuttosto che non di lotta alla criminalità organizzata e ai suoi legami col mondo economico.
I numeri del divario nord-sud:
il 53% del PIL è prodotto al nord.
Il reddito medio di una famiglia al nord è di 32000 euro; al sud è di 21000 euro
i disoccupati sono il 3,5% al nord e l'11% al sud
l'emigrazione dal sud al nord coinvolge 275000 giovani. Che lasciano il sud, spesso dopo la laurea
La guerra: dalla lotta alla criminalità, all'impegno in Libano, con la missione Unifil.
Alle altre guerre: come quella in Iraq.
Giovanna Botteri ricordava i numeri della guerra in Iraq:3774 morti americani (122 soldati morti suicidi)27186 feriti80000 civili iraqeni morti
"L'ultima strage è costata la vita a 500 morti: una volta i civili venivano da noi [giornalisti occidentali] e ci chiedevano: perchè?
Oggi non ci chiedono più nulla."
A Ground Zero, mentre il generale Petraeus sppiegava le sue strategie al congresso, giornalisti e politici ripetevano "per combattere il terrorismo serve anche la soluzione politica".
Anche qui, raccontava Iacona, rivolgendosi a Bertinotti, serve la politica:
"La guerra non è stata la risposta giusta.
Guerra e terrorismo sono stati gemelli siamesi che hanno prodotto elementi di crisi di civiltà. L'intero quadro è peggiorato: i fenomeni terroristici sono peggiorati, le guerre espanze, situazioni che sembravano risolvobili (come nella guerra in Libano) sono state infettate dal terrorismo.
Il movimento per la pace ha ragione storicamente. La politica deve fare un gesto di umiltà. Ma solo la politica può risolvere questi problemi."
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