Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
31 ottobre 2007
La sicurezza dei cittadini
La regione Lombardia, tramite la giunta regionale, sempre lei, ha dato il via libero alla terza discarica di Inzago, laddove già ne sono presenti due, di cui per una deve ancora da terminare la bonifica.Si erano espresse in modo contrario provincia e il Consiglio regionale.
Il ministro Bersani denunciato dai comitati no coke "colpevole di non aver dato seguito alle richieste delle istituzioni territoriali e dei Ministeri della salute e dell’Ambiente di riaprire la conferenza dei servizi relativa all’autorizzazione concessa per la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia".
Il ministro è stato chiamato dai comitati Bersanetor!
Non esistono al momento controlli sui prodotti della combustione del carbone. E non importa che la centrale sia Civitavecchia: basta un colpo di vento ed ecco che i fumi arrivano fino a Roma. Speriamo in un enciclica papale "Non possumus ...".
A Tarquinia i cittadini per protesta contro la riconverione di una centrale a a carbone hanno dovuto fare uno sciopero della fame: metodo estremo per costringere il governo (e in parte anche i media) ad occuparsi dei loro problemi.
A piano di questo governo c'è la costruzione di nuovi inceneritori: nella finanziaria sono presenti "Norme per l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili".
Qui, nella sezione materiali, trovate tutta una serie di documenti inerenti al problema inquinamento.
A Roma, lo racconta Beppe Grillo nel suo programma Reset, in una riunione dove si parlava di inquinamento assieme ai comitati civici, l'assessore alla mobilità De Carlo (Margherita) sbotttava "num me dovete rumpe er cazzo!!!!!".
Questa è la risposta della politica ai problemi di sicurezza.
Perchè quando parliamo di tumori per polveri sottili, per nanopolveri (che non vengono rilevati dai comuni), parliamo anche di sicurezza.
8000 morti per inquinamento all'anno.
Vogliamo parlare anche dei 1200 morti sul lavoro all'anno?
Oppure dei 180 comuni italiani in bancarotta (come Taranto)?
Servirebbe un pacchettino sicurezza anche per loro.
Mettiamoci un Di Pietro sopra ..
Peccato che siano le beghe interne alla maggioranza a mettere una pietra sopra sulla possibilità si far luce sui misteri del G8.
Giusto per chiarire: la commissione parlamentare la volevano anche i sindacati di polizia.
Il sergente di Marco Paolini
E le sue rappresentazioni?
Teatro della memoria, ricordi, emozioni, dialetto, ricordi di luoghi e persone .. ma è così importante riuscire a dare una definizione?
No: Marco Paolini ci ha raccontato, ne Il Sergente, la storia di un antieroe, una storia che forse si può usare come metafora dell'italiano.
Un soldato che diventa eroe non quando va in guerra come invasore, ma solo quando si ritira.
Lì trova la forza per opporsi alla rassegnazione. Contro ogni sconforto, contro lo scoraggiamento, contro il freddo, la neve, i russi, il re Savoia, Mussolini che li ha mandati a migliaia di chilometri da casa, per una guerra senza senso.
Il sergente nella neve diventa eroe quando si rivolge a occidente, verso casa.
L'inizio della rappresentazione
"Non c'è cognome italiano che non sia rimasto lì, in quella guerra disgraziata, in quella ritirata disgraziata dell'inverno 42/43. Questa è anche una storia di famiglia ...".
Nella mia famiglia si chiamava Pietro Stirone (uno zio di mio padre), uno dei tanti giovani della generazione sfortunata nata tra il 1910 e 1920, che si è fatta le guerre in Spagna, Africa, Grecia, Albania, Russia .....Pietro era appena tornato dalla campagna d'Africa. A casa scoprì che la morosa lo aveva lasciato per sposare un altro. Partì volontario per la Russia, come soldato di fanteria non so neanche di quale divisione (autotrasportata), per non tornare più. Disperso nella neve della Russia.
Quella raccontata ieri sera è la storia di un sergente di 22 anni, della 55 compagnia, del 6 alpini, del battaglione Vestone .... uno dei 160000 soldati dell'Armir (di cui 57000 alpini), mandati al fronte nel 1942, in difesa delle postazioni sul Don.
In treno da Varsavia a Kiev, fino a Karkov, Paolini ha voluto appoggiare i piedi su quel libro di storia che sono state le buche scavate dalgi alpini sul Don.
E raccontare del freddo, delle buche, dell'offensiva dell'Armata Rossa che accerchiò le truppe dell'Asse. E della lunga, interminabile ritirata nella neve ...
"Sergent magiù, ghe turnarem a baìta?"
Technorati: Marco Paolini
30 ottobre 2007
Il sergente di Marco Paolini
Sullo stesso filo narrativo usato nella rappresentazione del Vajont, il teatro della memoria, il racconto di Paolini si mumoverà sulle orme della ritirata delgi alpini dalle rive del Don.
Le mani della mafia su Milano
Verde: ndrangheta
Rosso: cosa nostra
Giallo: camorra
Blu: mafie estere
Pacchetto sicurezza: la volta buona?
Quelle relative alla confisca dei beni ai mafiosi morti.
Sul reato di guida in stato di ebbrezza.
Sullo sfruttamento dei minori per accattonaggio (racket in mano alle mafie staniere, in base al rapporto dell'Associazione Codici).
E soprattutto sul falso in bilancio: non hanno tolto le soglie di non punibilità (10% del bilancio), ma almeno hanno alzato le pene e cancellato i commi che escludono la punibilità se le falsità o le omissioni non alterano in modo sensibile il quadro societario.
Sulla ex Cirielli si poteva fare di più: bloccando la prescrizione (le cui soglie sono state alzate) al rinvio a giudizio o alla sentenza di primo grado (come avviene all'estero).
Vedremo poi, quando la legge si dovrà applicare, cosa si intende per "pericoli per la sicurezza urbana" in merito ai maggiori poteri ai sindaci.
La parola al Parlamento (e ai franchi tiratori nella maggioranza).
Che cosa è la giustizia spettacolo?
Giustizia spettacola sembra che i PM del processo IMI-SIr, Sme, siano andati in televisione tutti i giorni. Falso.
Tutti i giorni in televisione c'erano gli imputati, che sebbene politici non rispettavano alcuno codice etico; avvocati difensori, opinionisti a favore (Sgarbi per dirne uno), giornalisti compiacenti.
Per chiarirci: la voce di De Magistris e della Forleo l'ho sentita in televisione per la prima volta ad Annozero (escludendo le brevi interviste da 5 secondi che i TG mandano in onda).
Credo di aver capito che la giustizia spettacolo sia quando tira in ballo un personaggio famoso, importante. E in questo caso vada bloccata.
Il racket esiste
Dichiarazione del sottosegretario all'Interno Ettore Rosato nel corso della conferenza interregionale dei prefetti del nord-ovest, che si è svolta a Milano con la partecipazione dei prefetti di Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria.
Forse è vero che l'estorsione, il racket esistono, ma sono difficili da dimostrare.
Parla il dottor Ferdinando Pomarici a capo della Direzione distrettuale antimafia:"oggi si assiste a un'alleanza tra ‘ndrangheta e camorra"
In città chi comanda?"Certamente la ‘ndrangheta".
E questa città cosa rappresenta per la ‘ndrangheta?
"Un pozzo senza fondo. Qui i mafiosi non solo riciclano denaro, ma trafficano quintali di coca, fanno estorsioni e controllano il territorio".
E i campi del riciclaggio?
"L'edilizia e il movimento terra, ma anche l'usura, le discoteche, i ristoranti e le cooperative di servizi".
Il denaro insomma
" Ogni anno facciamo sequestri per milioni di euro. E questo colpisce il mafioso più che la galera".
La 'ndrangheta opera da sola?
"Recentemente sono stati individuati legami con la camorra. Non una novità. Negli anni Novanta c'era la coppia Trovato-Schettini, il primo calabrese di Marcedusa, il secondo napoletano di Portici. Attualmente il patto di ferro vale nel traffico di droga".
Uno scenario preoccupante?
"Dopo le maxinchieste degli anni '90, che hanno assestato un duro colpo ai clan, oggi molti boss sono usciti".
Davanti a una tale situazione, perché così poche condanne per mafia?
"Perché manca una mappatura aggiornata dei clan. E questo è dovuto al fatto che non ci sono pentiti. Senza contare la povertà di organico di chi fa indagini".
Vale a dire?
"Spesso i magistrati fanno la questua tra polizia, carabinieri e finanza per iniziare le indagini".
A Milano esiste una volontà politica per mettere il silenziatore alle indagini di mafia?
"In passato. Oggi, direi di no. È vero, però, che a livello nazionale abbiamo fatto passi indietro. A partire da una legge troppo restrittiva sui pentiti".
Gambizzazioni, incendi dolosi. Fatti che su Milano svaniscono nel mare della cronaca?
"Le assicuro che episodi di questo tipo sono tenuti in gran conto da questa procura. La Dda oggi, ad esempio, investiga su due gambizzazioni avvenute a maggio a Milano".
[..]
Allora, la mafia, la camorra, la ndranghera, ci sono o no?
Esiste, eccome. Come spiegare altrimenti il boom del consumo di stupefacenti al nord?
Leggetevi il libro (+DVD) "La santa viaggio nella 'ndrangheta sconosciuta" di Ruben Oliva e Enrico Fierro (qui il link su internetbookshop questo il sito dedicato al film)
Un pò di numeri:
- 5 mila affiliati
- praticamente nessun pentito (e nessun infiltrato)
- 36 miliardi di euro come giro di affari (3,5% del PIL). Gli interessi del debito nazionale ammontano al 6% del PIL.
29 ottobre 2007
Amore potere e corna
Una sola cosa: è un libro che parla (o dovrebbe parlare) del legame di donne innamorate di uomini di potere (da Mussolini a Berlusconi).
Se questo è l'esempio di amore che si vuole dare degli uomini di potere in Italia ...
In ogni caso, stasera se ne parla ad Otto e mezzo.
Passerotto non andare via
Mastella ponto a lasciare.
«Se si sta nello stesso letto ma si fanno sogni diversi, meglio dividere i letti».
Specie se si fanno sogni impossibili.
La pagliuzza e la trave
Volontè vuole un nuovo reato "apologia di comunismo".
Ricordiamo ai signori dell'Unione dei carcerati che esiste già il reato di associazione di stampo mafioso.
Che esiste già il reato di mancato soccorso (vedi Cosimo Mele).
Così torniamo a parlare dei Gulag, di Stalin, dei comunisti cattivi che mangiano i bambini.
Nel frattempo l'ex presidente del consiglio viene assolto per aver commesso il fatto.
Ciechi sordi e muti
"Personalmente posso solo richiamare l'articolo 6 del codice deontologico dei magistrati, che recita: "Nei contatti con la stampa e con gli altri mezzi di comunicazione il magistrato non sollecita la pubblicità di notizie attinenti alla propria attività di ufficio". Altro non desidero dire. E nel particolare non desidero entrare".
Parola di Mancino.
Ex ministro degli interni nell'estate delle bombe contro i giudici che indagavano sulla mafia, Falcone e Borsellino.
Anche li, lo stato, in alcune sue parti, aveva scelto di non stare dalla parte dei magistrati che indagavano in prima linea, in inchieste scomode.
Dopo le bombe certo, e dopo il linciaggio rischiato ai funerali della scorta, arrivò la risposta dello stato: il 41 bis, il trasferimento dei mafiosi a Pianosa....
Dopo.
Questa intervista fa il palio a quella rilasciata da Violante, che condannava i giudici che andavano in TV. «Un magistrato non deve utilizzare i mezzi d'informazione per cercare consenso o farsi pubblicità», la magistratura che cerca consenso tramite i mass media è pericolosa.
Il problema non sono i lavori fatti in Calabria per mettere in sicurezza il territorio, lavori fatti con le società di Saladino con fondi pubblici, che non hanno messo in sicurezza per niente il territorio, causando anche una strage (tre persone morte) dopo la frana a Vibo Valentia. Della vicenda se ne èp parlato, guarda caso, proprio ad Annozero.
Il problema sono i magistrati come De Magistris.
Perchè i magistrati devono rispettare i codici, le regole e soprattutto non rompere i coglioni.
Ciechi, muti e sordi.
Spallate e spallonari
Berlusconi: "Spallate? Mai detto".
Sicuro? Sicuro sicuro?
Caro Silvio: carta canta ....
Aziende a delinquere
Scandalo mutui derivati: da 50000 a 100000 piccole e medie aziende dovranno sborsare tra 15000 e 120000 euro a trimestre per rimborsare il mutuo.
Unicredit ha fatto 5 miliardi di euro di utili grazie ai mutui derivati.
Aumento dei pignoramenti alle famiglie italiane che non riescono a pagare le rate del mutuo a tasso variabile che le banche stesse hanno venduto.
Il 25% delle famiglie subisce un pignoramento e la casa torna alle banche.Le stesse banche si sono opposte alle liberalizzazioni dle governo in merito allo spostamento senza costi del mutuo.
A Report parlavano del crac Parmalat. 300000 risparmiatori truffati.
Poi c'è l'altra truffa dei bond argentini: le banche italiane possedevano in gran parte le banche argentine. Quando nel 99 le cose hanno iniziato ad andare male le banche italiane si sono rifatte sui risparmiatori emettendo bond. 500000 famiglie truffate.
Forse anzichè dei pizzini di Provenzano bisognerebbe occuparsi dei pizzini che queste nuove aziende a delinquere mandano in modo "unilaterale" ai propri clienti.
Forse non ha tutti i torti Romano Prodi quando parla di lobby contrarie a questo governo, già traballante di suo.
Banche che controllano giornali, banche amiche di politici, che controllano fondi pensione.
Banche che mettono a tappeto l'economia di un paese e intere famiglie.
Report: Buconero s.p.a.
Ha dato soldi a tutti: politici della vecchia DC (De Mita), del PSI (Craxi), fino a quelli della seconda repubblica (Casini, D'Alema, Berlusconi).
Ha finanziato giornali e giornalisti di tutte le parti: dal manifesto a Il Foglio di Ferrara (che ovviamente ha smentito) alla rivista Area di Alemanno (quando era ministro delle politiche agricole). Dal corriere a repubblica.
Perchè "così i giornali non scrivono male" diceva: e in effetti sulla vicenda del crac, i giornali ne parlano un pò pochino.Ha rilevato aziende in perdita, come le agenzie di viaggio di De Mita o la Cipro Sicilia di Mannino.
Come la società d'acquisti in Costarica di cui era consulente la moglie di Lamberto Dini.
Ha mandato in vacanza a sue spese magistrati, giornalisti, politici, segretarie dei politici (come la segretaria di Alemanno, sempre lui), banchieri ...
Ha fatto costruire un'azienda Parmalat (Mr Day) a Nusco, a 40 km dalla più vicina via di comunicazione. Un'azienda con a fianco una fabbrica che si occupa dello smaltimento per i rifiuti tossici .. chissà come mai proprio a Nusco (paese natale di De Mita)?
Ha finanziati nel 1996 la campagna politica di Romano Prodi (e la capitalizzazione dell'azienda Nomisma).
Nel 2001 cambia il vento è finanzia la campagna di Forza Italia (430 milioni di lire): ma fa di più per Berlusconi. Parmalat iniziò a privilegiare in quel periodo le reti Mediaset per i suoi spot e a finanziare con questi in modo occulto Forza Italia
"Insieme concordammo di utilizzare il canale della pubblicità per finanziare occultamente il nuovo partito. In sostanza trasferimmo quote di pubblicità Rai a Pubblitalia"
"Perché un’azienda come Parmalat avrebbe potuto godere di particolari sconti, quantificati da Tanzi in circa il 5%. Una quota che sarebbe servita per finanziare Forza Italia attraverso Pubblitalia. Su questo sta lavorando la procura di Milano. Dalle indagini emerge che lo spostamento degli spot verso le reti dell’ex Presidente del Consiglio si fa sempre piu’ consistente con l’avvicinarsi del crac. E anche che gli spot per Mediaset sono costati piu’ di quelli per la Rai. Ma se i soldi dei mancati sconti sono serviti poi a finanziare Forza Italia lo scoprirà la magistratura."
Perchè questa generosità? perchè i politici servono.
Servono a fare le leggi quando servono: come nel 1989 per il latte a lunga coservazione (legge firmata dal pres. del cons. Ciriaco De Mita).
Servono a farsi dare i contributi per il terremoto anche se la domanda è presentata in ritardo.
Servovo per dare il via libera al progetto per il "Latte Blu" (il 21/12/2002, giusto il giorno in cui il ministro Alemanno andò in vacanza a Zanzibar in un villaggio turistico di Tanzi).
Servono anche le amicizie con la guardia di finanza, come quella di Bernardini col generale Pollari: si dice che grazie a questa venissero avvisati dei controlli della finanza.
Se abbiamo capito come ha fatto ad arrivare così in alto, Calisto Tanzi, ugendo le ruote a tanti politici, la secoda domanda è, come è possibile che nessuno degli enti di controllo si rendesse conto dell'indebitamento crescente dell'azienda?
Risposta semplice: nessuno se ne è accorto perchè erano complici della grande abbuffata.
Banche, società di revisione dei conti, magistratura e consob.
Dall'audizione al senato dell'ex governatore della banca d'Italia il 27/1/2004:
"Le banche io non so, sono state indotte in grave errore, ma qui moltissimi sono stati indotti in gravi errori, anche la Deutsche Bank insomma, io vedo qui, insomma, qui c’è un caso molto grave... insomma io non so se voi lo sapevate... se voi lo sapevate, forse avreste dovuto dirlo... io non lo sapevo... insomma anche se cominciavano ad arrivare dubbi ma mi dicono... anzi, Lei mi pare che avesse capito... Avevi capito la difficoltà della Parmalat tu o no? Non posso interrogare, non possiamo interrogare?"
Qualcuno che sapesse c'era: il ragionier Valla aveva scoperto i buchi di bilancio e i continui indebitamenti della società già nel 1995.
Peccato che le sue perizie fossero state archiviate dal GIP di Parma, Adriano Padula (abbiamo già detto dei magistrati in viaggio vacanza).
Piccola nota: Padula è stato sanzionato dal CSM; il P.G. Panebianco ha lasciato la procura e due magistrati sono stati trasferiti.La stalla si è chiusa quando i buoi erano già scappati.
In paese sapevano tutti dei debiti della Parmalat: azienda che aveva creato il finto conto alla Bank of America di 3,9 miliardi (conto corrente della Bonlat) è per dimostrare una falsa liquidità e chiedere dunque altri finanziamenti.
Se continui a chiedere finanziamenti alle banche, e non sei in perdita, un sospetto ai revisori dei conti sarebbe dovuto venire?
No.
Eppure le banche erano sempre lì a dare soldi a Tanzi. Si parla di moduli in bianco già firmati da Tanzi per finanziamenti di miliardi, concessi in cinque minuti.
"E’ lo stesso Tanzi, come dichiara ai magistrati, a chiedere a Goria e De Mita di porre a capo della cassa di risparmio di Parma Luciano Silingardi, ex sindaco della Parmalat SpA. Così come Tanzi interviene sulla nomina di Gorreri a Capo della Banca del Monte dopo aver parlato con Craxi."
Dov'era la Banca d'Italia, che con la sua centrale del richio si sarebbe dovuta accorgere della situazione?
"Sapevamo che aveva le spalle coperte: C’era la DC, c’era il Partito Socialista, c’era il Vaticano, c’erano anche le banche dietro. Io vado a chiedere 10 mila euro in banca, mi rovesciano come un calzetto e poi non è detto che me li danno".
E le banche avevano interesse a concedere prestiti, perchè incassavano, (anche un pò di più dice il commissario Bondi) dagli interessi.
Banche che hanno emesso bond fino all'ultimo, facendo ricadere il loro debito sulle spalle dei risparmiatori.
- Deutsche Bank
- Unicredit
- Capitalia
- UBS col bond Tot
- Banca di Roma dell'amico Geronzi
Le banche sapevano già tutto dal 93. E nonostante i conti in rossa dal '80 le è stato pure permesso di entrare in borsa.
Come?Attraverso altri prestiti da istituti come il Monte Paschi di Siena.
Oggi la Parmalat è sotto processo a Parma e Milano.
Bondi ha risanato la società e calmato i risparmiatori con le azioni della nuova società.
Rivorrebbe indietro i soldi dalle banche.
L'azienda non è fallita grazie alla legge Marzano e i lavoratori di Collecchio sono ancora lì. Non quelli di altre società satelliti del gruppo.
Ma incombe la class action dei risparmiatori degli Stati Uniti.
"Ma se la class action verrà certificata tra pochi mesi cosa potrebbe accadere?
La nuova Parmalat allora sarebbe costretta a emettere un gran numero di nuove azioni, senza poter fare un aumento di capitale, che verrebbero date ai membri della class action. In tal modo gli attuali azionisti sarebbero significativamente colpiti. Le loro azioni varrebbero molto meno.
STUART GRANT - AVVOCATO
Gli obbligazionisti, i vecchi investitori che erano creditori attraverso lo strumento dei Bond e che hanno ottenuto azioni attraverso il concordato... beh, si, ora rischiano di dover pagare una seconda volta.
SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Anche perché alcune delle banche che fino a pochi mesi erano azioniste della nuova Parmalat si sono liberate delle loro azioni, proprio nei giorni in cui negli Stati Uniti veniva autorizzata la class action, ma forse è solo una coincidenza.
STUART GRANT - AVVOCATO
Le banche sono furbe, molto furbe!"
Poi c'è il rischio che la Cirielli (grazie governo Berlusconi) cancelli tutto a Milano.
E a Parma?
"A Parma Banche e Manager di Collecchio devono difendersi dall’accusa di bancarotta fraudolenta che si prescrive in 12 anni. Ma il processo comincerà solo il prossimo 14 marzo data in cui, strana coincidenza, comincerà anche quello della Cirio. E a gestire il processo del crac piu’ grande d’Europa è un tribunale troppo piccolo e quei pochi magistrati, soli in una procura di provincia che deve anche dividersi tra ordinaria amministrazione e rapimenti di bambini. Soli, contro uno stuolo di avvocati agguerriti di 56 imputati eccellenti.E nel frattempo... Tanzi continua a vivere nella sua lussuosa villa, che non è stata sequestrata perché è intestata alla moglie Anita... ."
Il finale amaro della Gabanelli:
"Tocca sempre andare a rivangare il caso Enron, un crac molto simile a quello della Parmalat.
In quel caso la legislazione americana, per tutelare i risparmiatori, ha risposto subito con una riforma che obbliga le banche e gli investitori professionali a correre i rischi maggiori quando il titolo è rischioso. Così ci penseranno due volte prima di sottoscrivere le emissioni. Un provvedimento banale, ma molto efficace che noi preferiamo non adottare, noi però facciamo delle altre cose.
A proposito di sconti...
Ad aprile scorso dalla presidenza del consiglio è uscito un disegno di legge delega che prevede la riduzione delle pene per i reati di bancarotta.
Cosa vuol dire? Che in un caso come quello Parmalat dove oggi le pene previste arrivano ad un massimo di 10 anni, si dimezzano. Questo significa che automaticamente i tempi di prescrizione passano dai 19 di oggi ai 7 e mezzo.
Fortunatamente quella proposta è stata stoppata, ma qualcuno l’ha pensata e scritta. E se quel qualcuno dovesse ritirala fuori ed avere miglior destino, in un colpo solo si cancellano i processi Parmalat e Cirio. Tutti salvi da Tanzi a Cragnotti a Geronzi. Come dire... Tanto lavoro per nulla. "
Technorati: Report, Parmalat, Calisto Tanzi
28 ottobre 2007
Poveri cristi
Un altro naufragio, altri disperati, altre morti fantasma.
Scandalo Parmalat a Report
Noi siamo quelli che non ci stanchiamo di ripetere le stesse cose.
Di condannare sprechi, corruzione, tangenti. A costo di essere considerati ripetitivi.
Di guardare Report (e parlarne, perchè di certe cose non se ne parla mai abbastanza) anziché la solita fiction Rai, o le partite di uno sport che si gioca la domenica.
Stasera si torna a parlare dello scandalo Parmalat: il più grande crack europeo (14 miliardi di euro di buco, 130000 risparmiatori risarciti solo parzialmente).
Dovrebbe essere un evento che fa notizia. Il responsabile (i) del crack dovrebbe essere in carcere, a monito per gli altri “Capitalisti di rapina” come li chiamano nel loro libro Capitalismo di rapina (editore chiarelettere) i giornalisti Biondani, Gerevini e Malagutti.
Eppure l'impressione è un'altra: Tanzi è un povero vecchietto, beneficiato dall'indulto. Andiamo avanti e scurdammoce o passato ...
Eppure dallo scandalo Parmalat, molte famiglie italiane hanno perso i propri risparmi.
Se passasse la richiesta di risarcimento per i creditori americani, che hanno potuto fare una class action (in Italia quando?), l'azienda di Parma verrebbe messa in crisi. Perchè le azioni perderebbero di valore.
Anche qui parliamo di complicità bancarie, politiche (Tanzi grande amico di De Mita ma anche di Berlusconi) e degli enti di controllo.
Technorati:Report, crack Parmalat
Rassegna stampa domenicale
Chi le ha viste: le notizie scomparse
Grillo e il V-Day: per giorni i politici rispondevano, criticandola in maggior parte, all'iniziativa di Grillo. Oggi del V-Day e della proposta di legge non ne parla più nessuno. Dal parlamento pulito, al parlamento impunito (Report insegna).
Sempre a proposito di politica dal basso: sparite anche le notizie dei comitati civici contro le centrali a Carbone, contro l'ampliamento della base Dal Molin, contro le discariche ...
La guerra civile in Birmania: ci devono pensare i missionari di Asianews a tenerci informati (pubblicando la foto del monaco ucciso). Anche qui come sopra: notizia calda per una settimana. Poi basta ... in fondo sono solo bonzi.
Sparite anche le notizie sull'Afghanistan, mentre sull'Iraq ci siamo abituati al solito attentato quotidiano.
Nostalgie
Il presidente iraniano nostalgico della guerra fredda: “scudo antimissili come la questione dei missili su Cuba”. Si, ma li i missili li misero per primi i russi. Speriamo di trovare, e alla svelta, un altro Kennedy.
Cambio dell'ora
L'uscita dall'ora legale si presta a tante battute:
“Anche l'ora non è più legale in Italia”.
“Governo ladro: sparita l'ora legale”.
“Dopo la notizia della scomparsa dell'ora legale inviati gli ispettori a Catanzaro”.
Scegliete voi.
Questione giustizia
Dice Mastella “I magistrati non cerchino il consenso delle piazze”. Devono piuttosto temere le mie piazzate.
Per coloro che sostengono che Prodi e Berlusconi uguali sono, andrebbe sottolineato la differenza di comportamento tra l'attuale presidente del consiglio, che sull'indagine Why Not ha sempre voluto tenere un profilo basso, e il precedente.
Ma anche tra Prodi e Mastella esiste una bella differenza: “la giustizia faccia il suo corso”.
Mentre discutiamo di errori dei magistrati, ricordiamoci che cosa nostra, la ndrangheta, la camorra, sono ancora lì.
Gianni Lannes è un giornalista: qualcuno gli ha mandato una lettera “Sei morto”. L'ultima inchiesta che ha pubblicato è uscita su Narcomafie e riguarda le speculazioni edilizie sul Gargano, teatro di incendi dolosi l'estate scorsa.
Ma, ovviamente, questa notizia non esiste.
Il problema rimangono i magistrati che cercano la piazza.
Quando la chiesa è faziosa
Oggi in San Pietro verranno beatificati 498 martiri in una solenne cerimonia voluta dalla dai vertici della Chiesa Spagnola. Beatificazione che obbedisce alla logica di far prevalere la sua linea su temi di attualità.
Proclamare martiri 498 vittime di una delle parti coinvolte in una guerra civile e non provare alcuna compassione per le vittime dell'altra parte dimostra una cecità fanatica.
Soprattutto visto che, dopo essersi schierata incondizionatamente con Franco (e con Mussolini poi, con i generali Argentini, con Pinochet ....), la gerarchia ecclesiastica non ha mai riconosciuto l'errore di aver appoggiato un esercito ribelle che terrorizzava la popolazione e avrebbe continuato a farlo nel corso di una lunga dittatura.
E Draghi (Bankitalia) scoprì l'acqua calda
Draghi scopre i bassi salari in Italia. E si preoccupa dei salari d'ingresso dei giovani.
Il presidente di Confindustria, Montezemolo, è soddisfatto dell'uscita di Draghi perchè conferma le sue valutazioni.
Consolante sapere che persone che guadagnano 20000 euro al mese (Montezemolo prende uno stipendio pari a 110 dei suoi operai), che accumulano più cariche, si prendono a cuore il problema di salari e dei giovani.
Pronta risposta agli stabilimenti Riello di Minerbe-Verona che, dopo gli stabilimenti della Fiat, hanno dato un aumento di 30 euro mensili. Un caffè in più al giorno.
Montezemolo accusa la politica di non aver saputo governare: non prende lezioni da Grillo o dalla Brambilla. Visto quello che ha fatto, dagli sprechi di Italia 90 alla Fiat, ci chiediamo chi sia il suo maestro.
Il problema mutui in Italia:
Famiglie al lastrico per i mutui variabili: il 25% di queste non riesce a pagare le rate, passate da 150 a 250 euro, e le banche si riprendono le case.
Si stima che le famiglie a rischio siano circa 400000.
Trasferire mutui è impossibile e costoso, nonostante le liberalizzazioni del ministro Bersani.
Tra il 2006 e il 2007 l'aumento dei pignoramenti a Milano è stato del 22%. A Roma del 21% (qui la tabella del'Adusbef).
Tutta colpa delle banche italiane che (a differenza delgi altri paesi europei) hanno venduto mutui a tasso variabile come fossero più convenienti: Draghi, non ha nulla da dire su questo punto?
Un'altra tegola dopo quella dei mutui derivati, raccontata a Report due settimane fa.
E i sacri difensori della famiglia?
Assolto e contento
Assolto anche in cassazione per il processo Sme, l'ex premier Silvio Berlusconi.
Riassumendo: rimane provato e accertato che i 434000 dollari del bonifico “Orologio” destinati a Squillante per compare la sentenza sulla Sme, fossero di provenienza Fininvest. Non è dimostrato che l'intervento sia dovuto per condizionare la sentenza.
Il fatto che il gip di Roma abbia ricevuto soldi da fondi neri Fininvest non fa di Silvio un corruttore.
Filantropia?
Il conto dello stato
Lo stato presenta il conto ai No Global arrestati per devastazione e saccheggio nei giorni del G8 di Genova. 225 anni di carcere e 2,5 milioni di euro di risarcimento per i 25 imputati.
Bene.
Quando verrà chiesto il conto ai poliziotti/carabinieri per i pestaggi e le brutalità di Bolzaneto e alla Diaz?
Chiudiamo con una notizia che ha del surreale: indagato per divulgazione di segreto di stato Giovanni Cardinali a Orvieto, per aver fotografato un albero abbattuto dalla finestra di casa.
La legge è legge ...
26 ottobre 2007
Lavoratori di serie A e di serie B
Angeletti parla di patti non rispettati:
Angeletti ha sottolineato che la Finanziaria 2008 "non rispetta i patti" con il sindacato sul lavoro pubblico "perché non stanzia le risorse per i contratti". "Il governo deve rispettare i patti - ha spiegato - è come se Confindustria dicesse che non vuole rinnovare i contratti. Se il governo non rinnova i contratti pubblici, fa una dichiarazione politica ben precisa".
Dunque, i patti del programma sul superamento della legge 30, contro il precariato, possono non essere rispettati.
I patti con i dipendenti pubblici, si.
Angeletti era presente al convegno a favore della legge impropriamente chiamata Biagi, a Roma, mentre a piazza San Giovanni i giovani precari manifestavano.
Ricordiamocelo.
I blog amici di amici ..
Ma anche numerosi blog: colpiti i blog che si autoreferenziano, gli amici degli amici, quelli che si citano e che costituiscono una sorta di casta.
Per cui se sei con loro e vieni linkato sei qualcuno. Gli altri sono peones.
Luca Annunziata su Punto informatico scrive:
Poi è stata la volta dei blog. A quanto si dice, l'abitudine dei loro proprietari di citarsi a vicenda, magari inserendo decine di siti di amici e conoscenti nel proprio elenco dei collegamenti consigliati (blogroll), costituirebbe un ostacolo alla corretta indicizzazione dei contenuti. Senza contare il rischio che una certa autoreferenzialità possa indebolire la qualità delle ricerche.
Non è un casa che questa specie di casta dei blog abbia sempre guardato con ostilità gli estranei, tra tutti Beppe Grillo, perchè non faceva parte del giro di amici.
E' ora che i blog iniziano ad essere giudicati (dunque a guadagnare stelle) in base ai contenuti, non in base alla firma.
Una breve carrellata ai blog più autorevoli, in base alla lista di blogbabel, aiuta a capire quale siano gli argomenti su cui si discute.
Annozero: a viso aperto
Dopo aver visto per anni in televisione politici indagati accusare chi li metteva sotto accusa, avvocati dei politici indagati, esperti opinionisti (non si sa bene a che titolo), è arrivato il turno anche per i magistrati di potersi difendere in televisione.
Perchè è un momento molto particolare, come spiegavano il magistrato Luigi De Magistris e Clementina Forleo: un momento dove è a rischio l'indipendenza della magistratura dal potere politico, ma anche l'indipendenza interna dei magistrati nie confronti dei procuratori capo. Un momento difficile: l'avocatura dell'inchiesta Why Not, avvenuta in un momento confusionario dove la procura era in mano ad un reggente, potrebbe diventare un preoccupante precedente: un politico sotto inchiesta potrebbe chiedere al ministro della giustizia amico di spostare il magistrato.
Che grazie a questo precedente, diventerebbe incompatibile a portare avanti l'inchiesta.
Ma per i magistrati esiste il codice dentologico, che pretende che non parlino ci media delle indagini in corso, spiegava il giurista Vittorio Grevi. Ineccepibili le parole di Grevi: ma dovrebbe esistere un codice di comportamento anche per gli avvocati (che non dovrebbero poter difendere i politici nel foro e fare i deputati in commissione giustizia); per i ministri con i doppi incarichi, sotto inchiesta, con processi in corso (il riferimento è al sempre presente Berlusconi).
Il codice di comportamento vale solo per i magistrati?
Chiediamoci in che paese vogliamo vivere: in un paese dove vige il rispetto della giustizia, che indica che la legge è uguale per tutti?
Cioè vale sia per Mastella, per Berlusconi, per Previti (che se fosse stato parlamentare adesso non sarebbe stato condannato, diceva Santoro in studio), per Dell'Utri, come per un qualsiasi cittadino. Oppure vogliamo vivere in un paese senza giustizia: dove per chiedere un lavoro devi affidarti a degli squali come il signor Saladino (che essendo della Compagnia delle Opere, è abituato a fare del bene); se vuoi un posto in ospedale per un intervento urgente devi telefonare al politico, all'amico, (oppure sempre al signor Saladino, che a quanto pare si occupava aveva le mani in pasta anche negli ospedali) ... insomma ai poteri forti.
Decidetevi: volete la democrazia o una società basta su caste e lobby?
Una ragazza di 18 anni, nel servizio mandato in onda all'inizio, chiedeva a Salvatore Borsellino, a Sonia Alfano, "ho appena compiuto 18 anni .. chi voto? Chi ci difende?".
Che risposta vogliamo dare a questa ragazza?
Che dovrà affidarsi anzichè alla magistratura, per vedersi riconosciuti i propri diritti, al voto di scambio?
In studio si sono affrontati doversi argomenti: il primo riguarda il dovere di parlare di un magistrato.
Ricordava Ingroia come anche Falcone e Borsellino avessero rilasciato nel passato interviste, anche scomode (come ricorda il libro di Giommaria Monti).
Borsellino lanciò il grido d'accusa contro il nuovo corso del procuratore Meli a Palermo e rischiò il procedimento disciplinare.
E se oggi De Magistris parla è solo per chiedere al CSM se può ancora continuare a lavorare, a fare il magistrato nella sua terra, la Calabria.
Terra dalla quale ha ricevuto numerosi segnali di stima.
A riguardo delle pallottole al ministro, il magistrato chiedeva ai media di evitare le contrapposizioni tra lui e Mastella, di non rimestare nel torbido, visto l'importanza di quanto è in gioco.
In studio la GIP Forleo: fa scandalo il magistrato che in quel momento denuda il re, che tocca i fili dell'alta tensione.
Allora è meglio che il magistrato se ne stia zitto e che stia a casa a scrivere le sentenze.
Oggi, continuava la Forleo, il magistrato ha il dovere di parlare, di esporsi, se ha a cuore la sua dignità e quella del popolo italiano. E' importante andare a letto potendo guardarsi allo specchio e dire "oggi non ho commesso cattive azione ne omissioni".
La Gip si è anche tolta un paio di sassolini dalla scarpa, circa le intimidazioni che ha ricevuto, anche da parte di colleghi e di persone delle forze dell'ordine. "Ho riferito tutto al CSM".
L'inchiesta Why Not:
Ma quali sono le basi dell'inchiesta Why Not?
Santoro ha mostrato alcuni aspetti dell'inchiesta (di dominio pubblico evidentemente), giusto per dimostrare la solidità delle sue basi.L'intervista a Caterina Merante da parte di Sandro Ruotolo, che parlava del ruolo di Saladino e Macrì ("di area prodiana, si diceva").
Le dichiarazioni di Tursi Prato, ex consigliere regionale del PSI che ha voluto raccontare a De Magistris del comitato d'affari di Saladino: voto di scambio, finanziamenti pubblici, trasversalità dei politici coinvolti.
L'intervista di Saladino: "c'è bisogno di uno dell'area nostra .. se no è un casino" diceva Mastella a Saladino. Perchè proprio uno dell'area nostra (UDEUR)? Forse perchè Saladino è abituato a fare favori ai politici? Avendo assunto il figlio di Pisano, Meduri, Guerriero .. ed è stato ringraziato dalla casta avendo avuto dei contratti (con finanziamento pubblico) senza gara d'appalto.
Per che lavori poi: il giornalista Pozzan mostrava lo stato di abbandono dei depuratori a Lamezia. O i casi dei comuni di Curinga e Falerna, che sono stati costretti a spendere milioni di euro per fare dei depuratori che non funzionano.Stiamo parlando di soldi nostri. Di tutti.
Tursi Prato parla anche dei rapporti con Prodi:
Diceva Saladino "Prodi è uno che merita .. tutta l'associazione per la compagnia delle Opere ha votato per Prodi".C'è ne abbastanza per avere dei dubbi.
Il rischio fascismo:
De Magistris invocava il rischio fascismo: "mi sembra di essere tornato idietro di 50 anni".
E a voluto parlare anche della fuga di notizie: "guardate la tempistica degli eventi"
Firma del procedimento contro Mastella --> fuga di notizie su Libero--> avocazione dell'inchiesta (il 19/10) da parte del reggente che scrive nell'ordine di dirlo a De Magistris solo il 22/10 --> dopo una settimana perquisizione (inutile) alla sede del giornale dell'Udeur.
Chi ha avvisato Libero? Di certo non De Magistris.
Forse qualcuno che sta cercando di intorbidire il clima, di creare dei falsi allarmismi, per parlare d'altro. Per non parlare dell'inchiesta: di quei miliardi di euro spesi per affrontare le emergenze della Calabria spesi per nulla.
Che ruolo hanno avuto i politici? I magistrati che hanno coperto? Gli esponenti della Guardia di Finanza? Della polizia?
Parliamo di questo.
Technorati: Annozero, Luigi De Magistris
25 ottobre 2007
Le benevole di Jonathan Littell
Fratelli umani, lasciate che vi racconti come è andata. Non siamo tuoi fratelli, ribatterete voi, e non vogliamo saperlo. Ed è ben vero che si tratta di una storia cupa, ma anche edificante, un vero racconto morale, ve l'assicuro. Rischia di essere un pò lungo, in fondo sono successe tante cose, ma se per caso non andate troppo di fretta, con un pò di fortuna troverete il tempo. E poi vi riguard: vedrete che vi riguarda.
La storia del genocidio degli ebrei raccontata da un ufficiale delle SS, che si ritrova da giovane giurista, a fare il carnefice di persone senza processo.
Noi siamo fortunati, dice il protagonista Maximilian Aue, oggi anziano direttore di una fabrica di merletti.
Fortunati perchè viviamo in un'epoca dove non rischi di essere ucciso senza motivi con la tua famiglia (o dall'altra parte, di dover tricudare un'intera famiglia di uomini, donne bambini).
Lui, il protagonista non è stato così fortunato, si è ritrovato dentro la burocrazia della macchina dello sterminio: un'ingranaggio piccolo ma necessario per lo sterminio di milioni di persone.
Un'ingranaggio che rende tutti esenti da colpe: io il colpevole? No, ho solo eseguito ordini.
Il libro su internetbookshop.
Technorati: Jonathan Littell
Nel paese della sicurezza
Più poteri ai sindaci, per combattere prostituzione, sfruttamento dei minori, lavavetri, writers..
Dall'altra parte, invece si diminuiscono i poteri ai magistrati che indagano su corruzione, mafia, criminalità organizzata. [Lo scontro tra il pm De Magistris e il ministro della Giustizia sarà argomento della puntata di Annozero].
Notizia di ieri: al processo sulla discarica di Cerro Maggiore sono stati assolti per prescrizione il governatore della regione Lombardia Formigoni e gli allora assessori Franco Nicoli Cristiani e Luigi Mille.
Il reato è corruzione. Che grazie ai brevi tempi di prescrizione, è un reato di difficile punibilità.
Perchè la corruzione non si punisce e i lavavetri si? La giustizia non è uguale per tutti?
Tra l'altro Formigoni sulla mancata approvazione del pacchetto sicurezza sbraita "Non e' un buon segnale. La sicurezza delle citta' e' a repentaglio".
Secondo il sito Transparency International, siamo al 41 posto al mondo, davanti al fanalino di coda in Europa, la Grecia (la più corrotta), in quanto a "percezione" della corruzione.
Non è un buon segnale.
Il golpe di via Fani di Giuseppe De Lutiis
Siamo ancora a parlare dei misteri Caso Moro: il memoriale scomparso, i postini delle BR che potevano andare in giro in una Roma blindata; i covi delle BR; il falso comunicato numero 7 (ad opera di Toni Cicchiarelli); l'operato dei servizi segreti e delle forze dell'ordine in gran parte iscritti alla P2, le mancate perquisizioni ...
Ma i brigatisti non sono stati tutti arrestati? Non sappiamo già tutto del caso Moro?
Perchè uno storico come De Lutiis parla di golpe in via Fani?
Cosa è rimasto ignoto di quella primavera del 1978?
Noi sappiamo oggi ciò che si è voluto che si sapesse: Sciascia parlò della spettacolarità del rapimento (che dava il senso di potenza delle BR); della messa in scena fatta dalle forze dell'ordine che creavano posti di blocco in Val D'Aosta ma non andavano a perquisire l'appartamento di via Gradoli (uno dei covi romani).
Sappiamo poco della storia del rapimento di Aldo Moro, la cui figura, il cui insegnamento viene ricordato ad ogni anniversario.
I 55 giorni della prigionia sono come un buco nero della nostra storia.
E il libro cerca, per quanto possibile, di mettere dei punti di fermi.
Su una storia iniziata più di 30 anni prima a Yalta, laddove le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale avevano deciso come dividersi il mondo in aree di influenza.
Questa divisione non poteva permettere l'ingresso nel governo del più grande partito comunista dell'Europa occidentale.
Non lo avrebbero permesso gli Stati Uniti, ma anche la Russia lo avrebbe considerato di effetti devastanti: avrebbe rafforzato il concetto di eurocomunismo, specie nei paesi dell'Europa orientale, come Ungheria e Cecoslovacchia, dove i tentativi di far evolvere il comunismo era stato represso dalla casa madre col sangue.
Non lo avrebbe nemmemo permesso Israele, per lo spostamento in chiave filo araba della politica italiana, specie dopo l'accordo con i palestinesi di Aldo Moro nei primi anni 70.
Ma oltre al coinvolgimento di potenze straniere (e dei relativi servizi), altri personaggi nazionali avevano interessi a muoversi: quei partiti piccoli come il PSI che sarebbero stati schiacciati dall'alleanza PCI-DC.
Infine l'autore approfondisce la genesi e l'evoluzione del terrorismo italiano, rosso e nero e tutti i punti oscuri legati ad esso:
- le BR erano infiltrate sin dal 1973 (Silvano Girotto frate mitra); si arrivò all'arresto dei vertici Curcio e Franceschini (ma non Moretti), eppure questò non impedì il rigenerarsi delle BR.
Che dal 1974, sotto la conduzione di Moretti, passarono dai rapimenti e rapine, alle uccisioni o alle gambizzazioni.
- Il cambio della guardia: il 1974 segna anche il cambio della guardia sul fronte del terrorismo: se la prima metà era caratterizzata da quello nero (con ampi coinvolgimenti dei servizi, come dimostra il caso Giannettini), la seconda metà è nel segno del terrorismo rosso.
Nonostante la decapitazione dei vertici operata con l'arresto di Curcio.
Il capo dell'ufficio D del SID, generale Maletti, aveva detto "Ora non sentirete più parlare di terrorismo nero, ora sentirete parlare soltanto di quegli altri".
Una semplice premonizione o c'è qualcos'altro?
Forse il terrorismo stragista del periodo 1969-1974 serviva a destabilizzare per portare il paese verso una svolta autoritaria.
Impedire il cambiamento in senso progressista come già era accaduto in Grecia. La seconda fase della "strategia della tensione" (dentro cui il fenomeno terrorista si innesta, sebbene abbia origine diverse) invece tendeva a "destabilizzare per stabilizzare".
Perpetuare il potere sempre nelle stesse mani, negli stessi partiti.
Anche il polititologo Giorgio Galli, nel suo libro "Piombo rosso" parla della trategia dello "stop and go" per l'azione di repressione del terrorismo rosso. Le BR furono tenute in vita perchè funzionali. Ma a cosa?
Il libro, più che concentrarsi sulle cronache dei 55 giorni del sequestro, segue tutte queste piste: dai rapporti delle BR con i servizi esteri (da quelli dell'est ai tentativi del Mossad); i legami con la scuola di lingue a Parigi, Hyperion, ritenuta da molti una sorta di centrale internazionale del terrorismo di sinistra. Con coperture da parte dei servizi francesi e americani.
Giovanni Pellegrino presidente della Commissione Stragi per 7 anni, suggerisce in un suo libro che l' Hyperion in realtà costituisse un punto d'incontro tra Servizi segreti delle nazioni contrapposte nella Guerra Fredda, necessario nella logica di conservare gli equilibri derivanti dagli accordi di Yalta. L'Hyperion, quindi sarebbe stato uno mezzo per azioni comuni contro eventuali perturbazioni dell'ordine di Yalta, come avrebbe potuto interpretarsi la politica di apertura al PCI di Moro. [3]Essa sarebbe stata connessa con un'altra misteriosa struttura denominata Superclan [wikipedia]Il ruolo di Senzani; le analogie e diversità tra il rapimento Moro e quello dell'assessore Cirillo; i legami con il gruppo di Edgardo sogno (gli ex partigiani della Franchi).
I legami con la ndrangheta calabrese in via Fani (il legionario De Vuono) e il ruolo passivo avuto dai servizi (in gran parte infiltrato dalla loggia P2) durante il sequestro.
Gli strani silenzi delle BR sul covo: fino al 1982 nessuno degli arrestati aveva voluto indicare l'ubicazione del covo. Solo dopo le dichiarazioni del ministro degli interni Rognoni su via Montalcini tutte le BR sposarono la medesima linea. Il possibile ruolo della Banda della Magliana: i vertici della banda abitavano a pochi passi da via Montalcini (alcuni appartamenti dei palazzi che si affaciavano a questa via senza uscita erano in mano al Sisde).
Infine una pista che forse non è stata mai approfondita abbastanza: quella che porta al ghetto di Roma e alla strana figura di Igor Markevitch. Ne aveva parlato anche Mino Pecorelli, che evidentemente ne sapeva abbastanza del rapimento: nel suo articolo "Vergogna Buffoni!"
Pecorelli sostiene che il generale Dalla Chiesa (lui lo chiama “Amen”) era andato da Andreotti dicendogli che aveva individuato la prigione di Moro e chiedeva l’autorizzazione per il blitz. Ma il presidente temporeggiò – secondo Pecorelli – perché doveva chiedere il permesso alla “loggia di Cristo in paradiso”, chiara allusione alla P2. Pecorelli allude poi a una “amnistia che tutto verrà a cancellare in cambio del silenzio” e promette nuove clamorose rivelazioni.[loggiap2]La tesi finale di De Lutiis colloca dunque il sequestro e l'assassinio dello statista nel quadro internazionale, dello scontro tra le due potenze. Ma fa emergere anche nuove valutazioni su quello che sono stati gli anni di piombo e il terrorismo rosso.
Unico difetto, la complessità della stesura: è un libro che pretenda già una certa conoscenza di fatti e persone. Per questo risulta preziosa la presenza, in appendici al libro, di una vasta sezione di note approfondimenti.
La scheda del libro sul sito di Sperling
Technorati: Aldo Moro, Giuseppe De Lutiis
Divisi tra di loro uniti nella lotta
E poi li trovi assieme a sfiduciare il presidente della Rai Petruccioli.
Su una mozione presentata dalla Rosa nel pugno.
Tutti pronti a fare il salto della quaglia?
Divisi su tutto, ma uniti nel far cadere Prodi?
24 ottobre 2007
Voglia di governo forte
Lo spirito del Caimano è sempre presente.
Quante volte i giornali oggi ripeterenno che questo governo può cadere da un momento all'altro?
Che Prodi non arriverà a Natale?
Un governo che non si mette d'accordo sul pacchetto sicurezza (questione lavavetri e poteri ai sindaci); un governo che perde tempo per un disegno di legge sull'editoria, in un paese governato dai conflitti di interessi televisivi.
La situazione del governo è in stallo anche per la situazione lasciata in eredità: come un esercito in ritirata che lascia dietro di se mine antiuomo nascote tra le rovine, Prodi e l'esecutivo avrebbero dovuto affrontare la riforma del sistema televisivo (legge Gentiloni bloccata dalla maggioranza stessa); l'eliminazione delle leggi ad personam (tra cui la ex Cirielli che in pratica provova la non punibilità di una certa serie di reati); la legge 30, un autentico tabù, che ha creato una generazione di precari (chi risponde al papa?).
Con questa maggioranza non si porterà a casa poco o nulla di quanto indicato nel programma.
E allora via al governo forte, magari tecnico per le riforme. Un film già visto, ricordate?
Con la caduta di Berlusconi, il governo tecnico che si impantanò sulla bicamerale, senza risolvere il maledetto conflitto di interessi.
Quali riforme possiamo aspettarci da queste persone che non sono nemmeno in grado (come il compagno Bertinotti) di darsi un codice di auregolamentazione per espellere condannati, indagati, prescritti?
Intanto un piccolo ripasso, vista l'eco che sta avendo sui giornali la questione Mastella-De Magistris.
Mastella ha solo applicato la legge, che l'altro governo ha fatto.
Probabilmente sull'operato di De Magistris qualche eccezzione può essere fatta.
Ma la vera questione è che ci stiamo dimenticando quanto ha fatto contro i magistrati il precedente governo, nella figura del premier Berlusconi: dov'erano Mieli e soci (che ieri a Ballarò commentava la lite ministro-pm)?
Un bel colpo di spugna e dimentichiamoci il passato.
23 ottobre 2007
Una domanda sulla sicurezza
Il pacchetto sicurezza
Sul primo punto vedo seri problemi di applicabilità: come capisco che uno è veramente maggiorenne?
Cosa si intende per carpirne la fiducia?In quanto ai secondi, se non vengono potenziati i mezzi a Gip, magistrati, giudici, si rischia di affondare ulteriormente la macchina della giustizia.
Come le norme contro lavavetri e imbrattatori (come ricordava Bruno Tinti ad Annozero).
Introdotte anche la confische patrimoniali per violentatori, piromani, e corruttori: tutto bene, sperando che poi questi beni non vengano poi dimenticati da qualche parte senza finire alla comunità (come avviene per le auto sequestrate, coi soldi sequestrati che rimangono nelle banche interne ai tribunali).
Tra gli aspetti più interessanti la possibilità di confisca beni ai mafiosi anche dopo la morte: gli eredi di don Tano Badalamenti non saranno scontenti.
Ieri si dava la notizia della mafia come prima azienda italiana: come la vogliamo combattere? Con questi provvedimenti?
Cosa nostra è alla base dei reati che poi creano allarme sociale: è dietro il traffico di droga, il racket, la prostituzione, il traffico di esseri umani ...
Non si può chiedere più sicurezza e poi assistere allo scambio di accuse sul caso De Magistris: le indagini del magistrato facevano emergere i legami tra politici, uomini d'affari e uomini delle forze dell'ordine.
I politici portavano i finanziamenti a pioggia (sulla Calabria si parla di miliardi di euro) e gli uomini d'affari (come Saladino, Macrì, ...) portavano lavoro tramite agenzie interinali.
Tramite finanziamenti pubblici si sono elargiti fondi (della Unione Europea ma anche dello Stato) per costruire aziende misto pubblico/privato.
Aziende che avrebbero dovuto costruire opere mai realizzate (come i famosi depuratori dell'inchiesta Poseidone, ma si parla anche di alberghi, società di software).
Col risultato che per lavorare dentro la segreteria di un politico, si doveva pure pagare. Come nel caso del consigliere regionale Antonio Acri (dei DS).
Inchiesta che coinvolge personaggi politici di tanti partiti: DS, Forza Italia, Itali dei Valori, UDC, Udeur. Massoneria, compagnia delle Opere e generali della Guardia di Finanza come il generale Paolo Poletti.Possiamo combattere la criminalità senza sciogliere questi legami?
P.S. Nicola Adamo, vicepresidente della giunta regionale DS, è indagato per corruzione, associazione a delinquere, truffa e truffa ai danni dello stato.
E' stato capolista dei 'Democratici con Veltroni' per l'assemblea costituente nazionale del Pd.
Se questo è il nuovo che avanza ....
Ma non possiamo dimenticarci dell'amico degli amici, di vasa vasa Cuffaro, di Berlusconi, delle leggi vergogna della CdL con Castelli ministro della giustizia che poi si indigna per l'indulto. ...
L'anagrafe dei conti
Finalmente siamo europei in qualcosa, commentava in studio la Gabanelli.
Ovviamente non è una buona notizia per tutti, quantomeno per gli evasori.
E nemmeno per l'ex presidente del consiglio Berlusconi (che qualche guaio con la finanza e le tasse lo ha avuto anche lui), se in aula sosteneva “E rischia di trasformare così il nostro Stato in uno Stato di polizia tributaria!” .
Come lo sono già la Germania, la Francia, gli Stati Uniti, che contrastano così l'evasione fiscale (270 miliardi l'anno).
Considerata da tanti un'emergenza nazionale, non dalla Casa delle libertà, ovviamente.
Che preferisce lo spionaggio di Telecom, della banda Tavaroli, Pompa & Pollari alle indagini della tributaria.
Prima della nascita dell'anagrafe dei conti, i finanzieri per fare delle indagfini sul patrimonio di un mafioso dovevano mandare comunicazione a tutti i comandi provincia affinchè chiedessero alle banche della zona se tizio avesse aperto un conto con loro.
Con tanto spreco di tempo, di carta e di impegno in termini di persone.
Oggi basta un click.
Ma ci sono voluti 16 anni, perchè la prima proposta di legge è del 1991. Oggi tutto questo è realtà graie all'impegno del ministro Bersani.
In un paese che dovrebbe fare della lotta all'evasione e della lotta a Cosa Nostra un impegno, una necessità, questa dovrebbe essere una buona notizia.
22 ottobre 2007
L'uomo delle piazze
Silvio Berlusconi chiama i suoi:
«Il 17 novembre in piazza contro Prodi»
Corriere 22 ottobre 2007
Ma quando era al governo e le manifestazioni le facevano gli altri diceva:
Berlusconi: non temo certe manifestazioni [sull'art. 18]
"Non credo che il capo del governo debba avere timore di queste manifestazioni", ha dichiarato. "Temo piuttosto ha aggiunto riferendosi ai sindacati che abbiano molte difficoltà a spiegare le ragioni tutte ideologiche e politiche che sostengono contro questa riforma".
Made in Italy
Novanta miliardi di fatturato annuo, pari al 7% del Pil. Il made in Italy trionfa, anche all'estero.
Sorprende la sorpresa: quando si parlava di "mafia bianca", di borghesia mafiosa, di 'ndrangheta che fa da garante per la mafia col cartello di Bogotà, delle ndrine che fanno accordi con la mafia russa, di cosa credete che si parlava?
Di Favole?
Chi fa il gioco di Berlusconi?
Quando si diceva che a demonizzare Berlusconi si faceva il suo gioco.
Oggi Sansonetti e il suo giornale organizza una manifestazione contro il precariato.
Manifestazione giusta, come è altrettanto giusto da quando è cominciata questa deriva verso il precariato, nel 2003, governo Berlusconi.
Che navigava dritto senza se e senza ma, a prescindere delle piazze e dell'opposizione (quando l'opposizione faceva da opposizione).
Che prese una bozza di lavoro di Marco Biagi e ne fece una legge.
Ricordiamocelo. Da queste divisioni, il Caimano non può che giovarsene.
Chi sta lavorando per Berlusconi?
Per esempio i politici che rilasciano affermazioni del tipo:
«La sinistra deve capire che anche la migliore delle rivendicazioni, con i numeri che abbiamo non passa, perchè al Senato siamo appesi a due voti, due».
Allora cosa facciamo, nulla? Aspettiamo il suo rientro sul cavallo bianco?
Rutelli: "subito il sistema tedesco"
«Non ci sono altri governi , se cade questo si va al voto. L'unica strada per salvare la legislatura è una legge elettorale che abbia consensi nella Cdl»
Se andiamo al voto, oggi, con questa sinistra spaccata, succederà questo:
- il PD prenderà meno del 30% dei voti
- parte dei voti dell'ex centrosinistra andranno "dispersi" nei partitini e nel gruppo di sinistra democratica
- dall'altra parte il centrodestra si ricompatterà dietro il padre padrone (si macellerà finalmente il vitello grasso per Casini)
Quando sento parlare di primavera mi viene in mente che forse, per completare l'inciucio con l'UDC serve ancora qualche mese.
Con questo scenario (PD+UDC), allora torniamo indietro di 10 anni, alla prima repubblica.
Forse a Berlino stanno già ricostruendo il muro.
Report: lo stato delle cose
Iniziamo dai condannati in Parlamento.
Non solo sono stati condannati, ma minimizzano pure sui loro peccatucci:
Borghezio: incendio aggravato. "Ho solo dato fuoco per sbaglio ad un pagliericco di rumeni .. ma lo rifarei".
Farina: porto d'armi. "Normale fisiologia del conflitto sociale in Italia"
Nania: lesioni personali. "Ho fatto a botte con un comunista"
D'Elia: concorso morale in omicidio.
E' vero che esistono reati e reati, ma chi decide chi puù entrare in parlamento e chi no? Solo i partiti. Non esistono leggi che proibiscano l'attività parlamentare ad un condannato: in tal senso non esistono leggi del genere in Europa.
Ma chi, forse, intendendono la legge in modo un pò troppo ampio:
Enzo Carra: riabilitato dal reato di false dichiarazioni al PM, per un tangente Eni data al tesoriere della DC, Citaristi.A domanda sul perchè oggi è in Parlamento risponde "Non sono stato condannato per un reato grave, non ho mentito a nessuno quando mi sono candidato".
Si, ma chi lo ha votato lo sapeva cosa aveva fatto?
Poi ci sono i casi spudorati come mister Pinocchio Pomicino, simbolo della prima repubblica.
"Ho subito 40 processi, sono stato sempre assolto. Chi difende un cittadino dai processi ingiusti"
Primo: non è staro sempre assolto. E' stato condannato per finanziamento illecito ai partiti nel 1992. Ha avuto una condanna definitiva per corruzione (5 miliardi di lire!) per la tangente Enimont. Poi altri patteggiamenti, prescrizioni .. ma di uscire dalla politica, non se ne parla.
"E' il cittadino che decide. Se mi hanno votato ...".
Peccato che a decidere non siamo i cittadini, ma i partiti e i loro segretari. Che si guardano bene dall'escludere persone condannate.Tutti i partiti.
Ce ne per tutti i gusti:Benutti, La Malfa, Sterpa, Dell'Utri, Alfredo Vito, Del Pennino.
Sentito cosa diconoi politici:
Giovanardi "la legge oggi, il nostro ordinamento, la Costituzione, gli consente di stare in Parlamento o no? Se la legge gli consente di stare in parlamento, e non viene cambiata la legge, esercitano un loro diritto."
Vorremmo mica tirare in ballo discorsi di morale e di etica. Che poi in bocca ad un UDC stanno pure male.
Ma come stanno le cose negli altri paesi?
Francia: ci sono 3 o 4 condannati su 517 parlamentari.
Svezia: non esistono condannati. Negli ultimi 20 anni ci sono stati due casi: ma una legge permette la loro espulsione dal parlamento.
Germania: non esistono parlamentari indagati o condannati per corruzione. Esistono indagati per reati monori.
E in India: 11 parlamentari sono stati ripresi da una televisione mentre ricevevano mazzette. Sono stati cacciati subito dai loro partiti che li hanno tolti dal parlamento.
In Italia ci si sarebbe appellati alla violazione dei diritti parlamentari, fino ad arrivare ai diritti dell'uomo.
Poverini: i politici italini se li costringi a nono rubare e come se li torturassi ...Lo so è qualunquismo.
Ma se c'è qualcuno che è senza peccaro, potrebbe anche scalgiare una pietra. Che fine ha fatto la proposta Grillo? E quella di Di Pietro?
In Italia i garantisti alla Bertinotti (intendiamoci, garantisti nei confronti dei parlamentari alla Previti, non nei confronti dei precari) invocano una autoregomlamentazione da parte dei partiti. Chi decide della decadenza di un parlamentare è la Giunta.
Che ha inpiegato 14 mesi per decidere su Previti. Forse perchè al governo c'era il centrosinistra (visto che la giunta ha la stessa maggioranza del parlamento), altrimenti poteva finire come per i casi Dell'Utri e Frigerio. Dove a forza di rinvii, i due galantuomini sono rimasti sulla cadrega tutta la legislatura.
Oggi Frigerio è responsabile dei dipartimenti di Forza Italia.
Marcello Dell'Utri è ancora senatore. L'essere stato condannato per i fondi neri di Publitalia, per concorso esterno in associazione mafiosa, per estorsione non è sufficiente.
La giunta deve decidere su arresti, intercettazioni, decadenza dei parlamentari, ineleggibilità, incompatibilità. Che almeno decidessere in fretta.
Invece la giunta stabilisce quando e se arrestare (non è la magistratura): Bertinotti tirava in ballo il fascismo (cosa succederebbe se la politica non fosse indipendente dalla magistratura, che all'poca era controllata dall'esecutivo di Mussolini).
Ma qualcuno dovrebbe spiegare al compagno Bertinotti che i tempi sono cambiati: che oggi non si delinque più in nome di battalgie ideologiche, per la libertà, ma per rubare, corrompere, per potere. L'attuale legge deriva dai tempi del regno sabaudo, dal 1868.
Vedere Bertinotti difendere Previti e ritenersi soddisfatto che l'avvocato corruttore di giudici abbia avuto tutte le sue garanzie da da pensare.
Perchè mentre la giunta decideva l'ovvio, Previti ha continuato a percepire il suo stipendio, presentandosi in aula solo una volta.Parliamo di 170000 euro.
E negli altri paesi?
Svezia: per reati comuni non decide il parlamento. Per altri reati (pena maggiore di 2 anni) decide la l'alta corte.
Germania: qui la giunta per le immunità mette sempre la magistratura in condizioni di lavorare. Diceva THOMAS STROBL "Per me un caso come quello del signor Previti è talmente teorico che non so come potrebbe essere affrontato giuridicamente. Suppongo che qui una cosa del genere non potrebbe succedere. Dal punto di vista dell’impatto sull’opinione pubblica non potrebbe proprio accadere. Un parlamentare colpevole di un così grave reato tanto da essere interdetto dai pubblici uffici, lascia immediatamente il mandato. E non può mai più essere rieletto qui in Germania."
Francia: Anche qui esiste l'interdizione dai pubblici uffici. Ma l'espulsione è immediata con la sentenza. Qui i parlamentari non sono al di sopra della legge.
E riguardo alle richieste di arresto? La giunta si è sempre opposta. Si stupiva Giovanardi (che proveniendo in un partito pieno di mafiosi avrebbe di che essere preoccupato)
"l’arresto di un parlamentare è una cosa gravissima perché arrestando un parlamentare, vuol dire che in Parlamento viene... vengono modificati i rapporti di forza. Allora ci possono essere, condizioni, pensi al Senato oggi, il nostro Senato oggi, dove c’è una maggioranza di un voto, se non ci sono i Senatori a vita forse una di quello, pensi che l’amministratura decida di arrestare uno o due senatori, magari della maggioranza, è chiaro che se decide di arrestare, o il Senato, concedesse l’autorizzazione ad arrestare due senatori della maggioranza, cade il Governo, cade la Legislatura, ..".
L’equilibro politico è prioritario rispetto alla giustizia.
Qui da noi Previti, pur rimandendo assente dai lavoro si porta a casa 110000 euro (180000 - 200 euro a seduta per un totale di 70000). Un normale cittadino verrebbe licenziato.
Ma da noi è normale accumulare più cariche (Previti era anche in commissione difesa) ma essere assenti alle sedute e alle votazioni.
Non esiste un registro delle presenze ne esistono sanzioni per le assenze.
Vieni sanzionato invece se hai più del 70% di assenze non giustificate alle votazioni in aula.
Gli assenti d'oro:
BERLUSCONI, Forza Italia, ASSENTE 98% BONDI, Forza Italia, ASSENTE 83,80% BOSELLI, Socialisti, ASSENTE 85,11% CICCHITTO, Forza Italia, ASSENTE 89,5% DE LUCA, Ulivo, 73% FASSINO, Ulivo, 91% PEZZELLA, Alleanza Nazionale, ASSENTE 89,9%
Solo che a loro lo stipendio non lo tagliano.
Ma per loro scatta il bonus, cioè una quota di missioni, che vengono attribuite senza che il singolo parlamentare debba motivare la richiesta, ma in percentuale sulla quantità dei gruppi. Le assenze si pareggiano con i bonus a disposizione dei partiti.
Che puoi utilizzare anche in caso di malattia.
Anche qui: all'estero?
Francia: qui esiste una sanzione per le assenze superiori al 50%. Sanzione che non viene applicata.
Germania: -100 euro per ogni assenza.
Svezia: è un fatto raro che un parlamentare non si presenti in aula.
Inellegibilità:
Se sei sindaco di una città conpiù di 20000 ab. devi dimetterti se vuoi candidarti.Ma se sei già deputato, puoi candidarti sindaco.
In realtà ci sono casi di due deputati che sono rimasti sindaci: i leghisti Bodega e Lentini. Nel loro caso la giunta aveva bocciato la loro elezione, la il Parlamento ha avotato contro.
Cosa ne pensa signor Bertinotti? "Ho considerato quel voto un voto francamente molto grave, che ha certo menomato l’immagine della Camera."
Dopo queste parole sicuramente i parlamentari cambieranno abitudini.
Esistono altri casi di ineleggibilità, su cui decide la Giunta (e poi voterà il parlamento). Sarebbe meglio se i partiti mettessero dei filtri prima di scegliere i loro candidati.
Ma è un vizio presente anche nel resto d'Europa: solo in Svezia puoi fare il parlamentare e basta. Ma qui non esistono leggi, è consuetudine.In Germania puoi fare solo il sindaco ororario.
Non come da noi che fai il ministro della Giustizia e il sindaco di Ceppaloni.
Incompatibilità:
La legge 60 art 2 dice che “I membri del Parlamento non possono ricoprire cariche in associazioni o enti che gestiscono servizi per conto dello Stato o della Pubblica Amministrazione, o ai quali lo stato contribuisca in via ordinaria, direttamente o indirettamente”.
Insomma se hai delle concessioni, non è che con una mano dai e con l’altra puoi prendere.
Invece:
D’Ambrosio (deputato ulivista ): presidente dell’Ato che gestisce i servizi idrici di Pescara e Chieti, nonché sindaco di Pianella, consigliere provinciale di Pescara e segretario regionale del suo partito che era la Margherita e oggi si chiama PD.
Gramazio (senatore AN) sta nel Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia Sanità del Lazio.
Zanoletti (senatore UDC): presidente del Comitato Denominazione origini vini presso il Ministero. Un bacino di voti per chi si muove tra cooperative, associazioni e produttori di vini.
Pietro Fuda (senatore partito democratico meridionale): amministratore Unico della Sogas. In Calabria è stato assessore e Consigliere Regionale, Presidente della provincia oltrechè dirigente della Cassa del Mezzogiorno.
Devolve il suo stipendio in beneficenza, ad un ente di cui è lui stesso presidente.
Leggiamo il pezzo della sua intervista:
GIOVANNA BOURSIER Ma lei è parlamentare, con una mano uno dà con l’altra prende, perché uno deve stare in questa situazione?
PIETRO FUDA – SENATORE PARTITO DEMOCRATICO MERIDIONALE No, no, mi faccia capire, con una mano dà e con una prende che cosa scusate?
GIOVANNA BOURSIER Cioè uno fa... tra l’altro lei è anche membro della Commissione Finanze se non mi sbaglio del Senato?
PIETRO FUDA – SENATORE PARTITO DEMOCRATICO MERIDIONALE Si, sono membro della Commissione Finanze.
GIOVANNA BOURSIER Allora si amministrano le risorse dello Stato, le risorse dello Stato magari vanno alla Regione Calabria. La Regione Calabria poi le dà alla Sogas? E’ per questo che è stata fatta l’incompatibilità.
PIETRO FUDA – SENATORE PARTITO DEMOCRATICO MERIDIONALE Guardi che nel momento che si perviene a questa contestazione è chiaro che mi dimetto. Ed è chiuso il discorso. Io mi interrogo qual è l’utilità mia, l’utilità del territorio che mi ha espresso quando io me ne vado, vengo a Roma a fare il senatore e abbandono l’aeroporto nel punto in cui l’abbiamo portato perché è lo stesso... che possa regredire e ritrovarlo poi peggio di come l’abbiamo preso. Cioè che senso ha che io faccia il senatore e non pensi ai problemi del territorio. Il territorio ha bisogno di un aeroporto.
GIOVANNA BOURSIER Se lei vuol fare il Senatore non fa quello, altrimenti finiva di fare quello e poi faceva il Senatore! Perché deve fare per forza il Senatore?
Se voleva occuparsi dei problemi del territorio calabrese restava in Calabria.
La sua intervista finiva in modo eloquente:"metterei dei parlamentari dappertutto in modo che potessero rispondere delle loro cose, per poter accelerare le procedure nel Mezzogiorno."
E in effetti gli incompatibili sono 57 alla camera e se ne sono dimessi in 27. Ne rimagono da giudicare 30.
I casi di Pagliarini e di Tabacci sono casi unici, isolati. Il primo si è dimesso perchè consigliere comunale a Milano e il secondo ha venduto la sua società quandp è stato eletto nel 2001.Dovrebbe essere la normalità.
Invece qui da noi Bertinotti non si preoccupa, i partiti non si preoccupano e le cose vanno avanti così. Anche perchè dei doppi incarichi dei parlamentari i cittadini sanno poco.
In Germania i dati di ogni parlamentare sono pubblici.
In Svezia esistono parlamentari avvocati. E i parlamentari registrano in pubblico i loro compensi.In Francia non si puù essere dipendenti pubblici i medici. Nè avvocati in cause che riguardano lo stato.
Da noi invece l'avvocato del presidente del Consiglio Berlusconi, Gaetano Pecorella, è stato letto, è diventato presidente della Commissione Giustizia. Berlusconi che occupa una carica pubblica è sempre suo cliente. Il fatto che nella scorsa legislatura siano state fatte tante leggi ad personam non dovrebbe stupirci. Anche perchè quando è stato votato "l'opposione si astenne".Forse per questo che le leggi vergogna sono ancora al loro posto?
La seconda parte della puntata parlava di Catanzaro, delle inchieste di De Magistris. In un prossimo post.
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