In questa raccolta di novelle,
ambientate a Vigata negli anni tra il primo novecento e il primo
dopoguerra, si parla d'amore.
L'amore in tutte le sue forme, come
abbiamo imparato a conoscerlo leggendo le pagine dei precedenti
romanzi di Camilleri, che nello scrivere questi racconti si deve
essere molto divertito. E lo stesso succede nel leggerli.
Qui troviamo tutto il suo universo
creativo: parrini alle prese con le tentazioni della carne, uomini
laidi e avidi che pensano di trarre profitto dalle bellezze della
gioventù, federali in camicia nera e fascistissimi fuori ma con la
cantina piena di beni di nascosti. Cacciatori sfortunati e donne rinchiuse per gelosia. Bambine in odore di santità e parrini in preda alle loro tentazioni.
Troviamo l'amore in tutte le sue
sfumature: dall'amore puro di giovani che si riconoscono al primo
sguardo, all'amore carnale di chi vede nella donna solo carni da
stringere.
Se al centro c'è l'amore, un ruolo di
primo piano lo hanno le donne, vere eroine di queste storie, nel bene
e nel male. Ci sono storie d'amore e di dolore, di gelosia e di
lussuria, di avarizia e di santità. Il sentimento di vendetta e il
piacere della burla.
Un’astuta e insolente provvidenza narrativa si prende gioco delle aspettative: imbroglia, sbroglia, imprevedibile alla fine; sbrigliata com’è, nel dare scacco matto. Un cacciatore sbadato non sa di essere cacciato da un cacciatore per diletto. Uno sgambetto è inevitabile. Come nel caso di un libertino, che ha una carriera non proprio riposata. Ha seminato corna dappertutto. Ma il capriccio della sorte lo ossessiona. Lo confonde. Lo disorienta. Gli infligge degli scherzi di natura, che sembrano offuscare la sua gloriosa carriera. Uno zio avido e di rara bassezza morale si illude di lucrare sulla verginità di una nipote rimasta orfana. Non ha fatto i conti con le burle di una fatalità per niente cieca, che dal mitico diavolo zoppo ha, fra l’altro, ereditato l’arte di sollevar coperchi; e di strappare le facciate alle case, le maschere, per svelare ciò che in esse si nasconde. Del resto, questa diabolica provvidenza mette in campo un terremoto. Spinge sulle scale i condomini di un palazzo. E si dà l’agio di svelare e intrecciare, nel generale andirivieni, di piano in piano, su e giù per i pianerottoli, le storie altrimenti segrete degli inquilini. I racconti sono otto, scritti tutti in uno stato di felice e divertita creatività. Sono «seppiati» di una Vigàta d’epoca, ambientati tra il 1910 e la metà del secolo, quasi. E includono un’indagine del discreto commissario Bennici sulla cronaca di due fantasmi pittoreschi che avevano messo in subbuglio la giunta comunale, la cittadinanza, le testate regionali e quelle nazionali. Era l’inizio di un’infestazione? Salvatore Silvano Nigro
Questi i racconti:
Il terremoto del 38
Non tutte le catastrofi vengono per
portare dolore e tragedie: il terremoto del 1938 scombussolò in
peggio ma anche in meglio la vita delle famiglie di palazzo Falconis,
le cui storie si intrecceranno in tanti modi. Come mai non tornano i
conti delle persone presenti quella sera a palazzo?
Le somiglianze
Una storia di gelosia e di
“assatanamento” per l'amore fisico. Un vitellone d'altri
tempi obbligato a sposarsi e fare figli per ricevere un eredità. Una
moglie costretta ai doveri coniugali e delle strane somiglianze sul
viso dei bambini.
L'asta
Un altro terremoto e una bambina che
scampa alla morte per un miracolo e che diventa la fortuna degli zii
che la prendono in affido. E che la mettono all'asta, avidi, pensando
di ricavarci una fortuna. Ma l'amore prende strane strade a volte ..
“Con la cuda dell'occhio, Gaetano
vitti l'effetto che la nipoti aveva fatto tra quei mascoli forasteri
che sicuramenti erano vinuti a Vigata da mezza provincia sulo per
vidirla e tirò un sospiro di sollievo”.
Le vichinghe volanti
“Alle elezioni amministrative della Sicilia libbira e democratica, non ci fu paìsi, dicasi uno, della provincia di Montelusa, nel quali non vincì a larghissima maggioranza un sinnaco del novo partito democratico-cristiano che aviva per simbolo lo scudo crociato.Novo per modo di diri, pirchì prima del fascismo s'acchiamava partito popolari italiano («Pipì») e l'aviva funnato un parrino, don Luigi Sturzo.I vecchi socialisti, i comunisti tornati dal confino, i libbirali, i repubblicani, annaro tutti in minoranza non pirchì teoricamenti non avrebbiro potuto aviri i voti bastevoli a vinciri, ma pirchì i siciliani, genti sperta, aviva subito accapito da che parti tirava il vento e avivano isato la vela nel senso giusto.”
Alla fiera di Vigata, inaugurata dopo
la guerra, l'arrivo di quattro biunne svidisi che si esibiscono in
moto, sconvolge la vita dei vigatesi scatenando le loro fantasie
erotiche. In particolare quella di quattro signori che pensano di
levarsi lo sfizio alla faccia delle rispettive mogli, gelosissime.
I cacciatori
Un cacciatore che non sa colpire un
animale nemmeno per sbaglio e una bella donna costretta al chiuso
nella sua casuzza. Una scintilla che scossa al primo sguardo. Un
amore carnale che i muri della case e le grate alle finestre non
riescono a contenere.
«Allura io ti..»«Allura tu scavarchi la finestra e veni ccà» cumannò Ngilina.Vincenzo bidì.
«Cori mé».«Vita mé».
Una storia di passione che rivelerà
alla fine la natura diabolica delle persone.
I fantasmi
Troviamo un sindaco e un commissario di
polizia (Bennici) che devono indagare sulle strane apparizioni di
fantasmi nel paese. Una storia che rischia di gettare il ridicolo
sulla giunta e di mettere in crisi la poltrona del sindaco. Non sia
mai che dovessero arrivare i comunisti ..
Una storia che attira molti giornalisti
dal continente: come andrà a finire questa disinfestazione dai
fantasmi? Anche qui, cherchez la femme.
Il racconto è stato pubblicato su E - Il mensile di Emergency in quattro puntate, a partire da aprile 2011.
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In odore di santità
La storia di Matirda, una ragazza in
odore di santità e patre Lino, un povero prete alle prese con le
tentazioni del dimonio, con lo sciato di “giglio” che gli
ha impregnato la casa.
Patre Lino verrà salvato dalla
provvidenza sotto forma di un colpo di vento e scopriremo così cosa
sia la vera santità e cosa la dannazione.
“Chiuì l'occhi per non vidiri.Sintiva il granni calore di lei nelle so mani, era come se le fossi vinuta 'na frevi avuta.Pò Matirda, sempri tinenno le mani supra a quelle del parrino, le forzò a scinniri fino alla gola.”
Il boccone del povero
Una signora caritatevole con gli uomini
e un ragazzo bellissimo figlio di una famiglia caduta in disgrazia
con una madre che lo tiene alla catena.
Un apollo bellissimo, che fa sangue a
molte altre donne della Vigata bene, altrettanto caritatevoli, specie
in certe questioni di uomini.
La scheda del libro sul sito di
Sellerio
e sul sito Vigata.org