Ci sono giorni in cui si muore in molti.Sono i giorni delle grandi sventure.Quel giorno in questa terra fu il ventitré novembre del 1980.Oggi è domenica, nel cimitero di Conza sono le undici del mattino. I morti del terremoto sono quasi tutti sulle stesse file, un piccolo cimitero dentro il cimitero. Facce di uomini e donne di ogni età. Facce e storie che non ho mai incrociato. Ora di ogni persona che vedo vorrei conoscere cosa diceva, cosa faceva. Dall’addobbo della lapide a volte si capisce che si tratta di persone di una stessa famiglia. Ecco Luisa Masini, nove anni, col gatto in braccio. Sotto di lei Valeria Masini, dodici anni, e poi Maria, quarantatre anni, la madre. Il pensiero va subito al padre, chissà dov’è nel mondo a trascinarsi con la sua pena. Più avanti un’altra famiglia: Gino Ciccone, quarantanove anni, e poi Michele di dieci e Alberto di ventuno. Quelli che sono qui certamente si conoscevano tutti. giorni in cui si muore in molti. Sono i giorni delle grandi sventure. Quel giorno in questa terra fu il ventitré novembre del 1980.
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
30 novembre 2010
Vieni via con me - il terremoto all'Aquila e non solo
Due al prezzo di uno
Del Turco a giudizio
Il sonno della ragione
Lo ricordo con la celebre scena del Marchese del Grillo, metafora del potere che non deve rispondere di nulla. "Mi dispiace, ma io so' io, e voi nun siete un cazzo!"
29 novembre 2010
I gattopardi - la presentazione di Raffaele Cantone
Raffaele Cantone ha presentato a Che tempo che fa il suo ultimo libro, scritto col giornalista Gianluca De Feo.
Il link per ordinare il libro su ibs.
La recensione su L'Espresso.
Niente di nuovo sul fronte occidentale
[...] sia il giornale madrileno sia il settimanale tedesco, nella sua copertina uscita in anticipo, mettono in evidenza “le feste selvagge”. E’ “irresponsabile, vanesio e inefficace, come un leader europeo moderno”, dice Elizabeth Dibble, agente diplomatico americano a Roma di Berlusconi. Un altro rapporto dalla Capitale segnala la debolezza “fisica e polica” di un leader la cui “inclinazione per le feste notturne e frequenti significa che non si riposa abbastanza”. Lo riporta il Guardian.
Leggete anche qui su Piovono Rane e su Nonleggerlo.
Report - girano le pale
"L’altro punto su cui si concentra Report è il traffico di energia rinnovabile importata dall’estero dai produttori di energia sporca (gas, petrolio) che sono tenuti a ripulirsi, comprando “certificati verdi” da chi produce usando fonti rinnovabili (un complicato sistema per trasferire soldi da chi inquina a chi è più “verde”). Il 31,6 per cento di tutta l’energia elettrica consumata in Italia proviene da fonti rinnovabili, cioè da centrali idroelettriche, biomasse, geotermia, eolico e solare. Questo dato è lo stesso che è comunicato ai consumatori: compare nella tabella del mix energetico che da maggio scorso le aziende fornitrici di elettricità, come l’Enel, devono pubblicare sui loro siti e sulle bollette. Un dato che sembra descrivere un’Italia sulla buona strada nel raggiungimento dell’obiettivo concordato con l’Europa per il 2020. Peccato però che la quantità di energia (32mila gigawatt) importata che il Gse (Gestore Servizi Energetici) considera verde possa essere computato dall’Italia come energia da fonte rinnovabile per il raggiungimento degli obiettivi europei del 2020. “Le garanzie d’origine non sono sufficienti per il conteggio del target italiano”, ammette Gerardo Montanino, direttore operativo di Gse."La direttiva europea che stabilisce gli obiettivi del 2020 prevede infatti che uno Paese possa conteggiare l’energia verde importata solo se c’è uno specifico accordo con il Paese esportatore. Questi accordi per il momento non ci sono e quindi l’energia verde di cui parla il Gse, ai fini degli obiettivi del 2020, conta zero. E questo per i prossimi sei anni, visto che secondo il Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili, stilato dal ministero dello Sviluppo economico, i primi giga verdi d’importazione saranno computabili come consumati in Italia solo nel 2016: dei 9mila Gwh previsti, 6mila arriveranno dal Montenegro. Sempre che venga realizzato un cavo di interconnessione attraverso l’Adriatico. Insomma per gli obiettivi del 2020 le garanzie d’origine non contano nulla. E ora sembra avere dubbi sulla loro reale utilità anche il sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico Stefano Saglia, che a Report dice: “Importiamo energia ed è quasi tutta con certificato di garanzia da fonte rinnovabile, ma invece non lo è”. Perché, quindi ci si affida tanto all’estero? Come sempre è questione di soldi."
28 novembre 2010
Un posto al sole
Venerdì scorso ho guardato un pezzo della fiction di Rai 3, Un posto al sole, ambientata a Napoli. Almeno così si direbbe: nelle scene non compariva mai un sacco dei rifiuti. Più che Napoli, Zurigo si sarebbe detta. E ho pensato che forse, così come gli attori della fiction, anche il nostro governo e il suo presidente vivono in un mondo di fiction. Perchè sorridono sempre, perchè sono fiduciosi? “Perchè vivo in un posto al sole”.
E, ma non ci sono i soldi …
Un mondo dove i rifiuti sono sotto i quartieri (a Milano), sotto le campagne (in Campania), nei quartieri delle città (Napoli), dove i rifiuti vengono bruciati nelle campagne, dove i termovalorizzatori inquinano e nemmeno funzionano a pieno regime.
E ma non ci sono i soldi.... e poi la cultura non da da mangiare.
Cos'è in fondo Pompei? Quattro sassi …. vi giuro che l'ho sentita veramente questa affermazione.
In attesa dei documenti di Wikileaks (e sui rapporto di papi con Putin), stasera Report parlerà dell'energie rinnovabili in Italia, come le pale eoliche in Calabria. "Girano le pale": chi ci sta guadagnando dall'energia verde?
Appunti di un venditore di donne di Giorgio Faletti
Un viaggio sia fisico, lungo i quartieri di una Milano spesso notturna, sia metaforico, nella memoria della Milano della prima vera del 1978.
La Milano dei locali notturni come l'Ascot (ovvero il Derby milanese), ritrovo di cabarettisti sbarcati a Milano in cerca di fortuna con una barzelletta che riesca a strappare un sorriso al pubblico.
La Milano dei boss e delle bische notturne, ovviamente illegali, dove trovi una umanità varia: l'illuso che cerca il colpo di fortuna che faccia svoltare la vita, la fauna del sottobosco criminale, belle donne e uomini pieni di soldi ..
Faletti in questo libro ha fatto quello che ogni buon scrittore dovrebbe fare: attingere alla propria memoria per tirare fuori luoghi, esperienze, personaggi con cui costruire una storia. Daytona, il Bistecca, Godie e il protagonista Bravo discendono dai suoi ricordi: l'esordio come comico nella Milano di fine anni '70.
E ne è venuto fuori un thriller che prende fin dalle prime pagine, facendoti entrare nel mondo della piccola criminalità notturna che vive di notte e dorme di giorno. Un mondo visto con gli occhi di “Bravo” (il perchè del nome lo si scoprirà alla fine): evirato per uno sgarro (per una donna che non doveva toccare), ha trovato una ragione per vivere nel vendere le donne ad altri uomini, ricchi clienti che se lo possono permettere.
“io mi chiamo Bravo e non ho il cazzo”.
Asciutto, semplice, senza altre ipocrisie.
Riempie l'assenza, il vuoto della sua vita, quello che non può più fisicamente permettersi, a uomini che, per motivi diversi (il lavoro, la carriera), non possono permettersi un rapporto più normale con le donne. Una specie di vendetta, di rivalsa nei confronti dell'altro sesso.
Bravo vive in un suo mondo, notturno, quasi ai margini, composto da piccoli criminali, persone dello spettacolo, poliziotti dalla coscienza sporca, belle donne. Il dirimpettaio di appartamento, il non vedente Lucio, è l'unico barlume di socialità verso gli altri che si è concesso, con la risoluzione di crittogrammi che uno propone all'altro per sfida.
Un mondo fuori dal mondo reale: siamo negli anni di piombo, Aldo Moro è stato appena rapito e in quei giorni vive la sua tragica prigionia in qualche posto segregato.
La sua vita continurerebbe all'infinito, ma l'incontro con Carla, è destinato a cambiare la sua vita: lei è una bella donna, disposta a vendere il suo corpo per uscire dallo squallore di un lavoro di pulizie. Si instaura un rapporto particolare, si potrebbe quasi chiamare amore, di certo una forte attrazione tra la donna e l'uomo che non ha nulla (o che sente di non avere nulla) da offrirle. Una impossibilità dolorosa.
Scampa misteriosamente ad un agguato di un piccolo malavitoso (che viene ucciso nel buio prima che spari a Bravo);l'incontro galante con un ricco imprenditore a cui aveva rifornito tre belle ragazze (tra cui Carla) si trasforma in un massacro. Bravo capisce che qualcuno lo sta incastrando: non è la solita storia di piccoli boss locali, spaccio e bische clandestine. Dietro potrebbe esserci la mano brigatista, che in quel momento sta uccidendo in giro nel paese e interessi più alti di ragion di Stato. Schiacciato in questo complotto, dovrà usare le sue sole forze per sfuggire alla morte.
Il sito di Giorgio Faletti
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati: Giorgio Faletti
26 novembre 2010
Il nuovo che avanza
Sul sito dell’associazione Italia Futura il suo ultimo intervento è intitolato “Uno sforzo corale di ricostruzione”. Dalla parola d’ordine all’esempio. Per i lavori di ristrutturazione della sua villa diAnacapri, Luca Cordero di Montezemolo ha incassato un rinvio a giudizio per abuso edilizio, deturpamento di bellezze naturali e falso, in concorso con altri tre imputati. La prima udienza si terrà il 18 aprile 2011, davanti al giudice unico della sezione distaccata di Capri del Tribunale di Napoli.
Forse ha ragione Maroni (ma la mafia esiste )
Un fatto storico e mai avvenuto in Lombardia. Undici consiglieri del centrosinistra e sei della Lega questa mattina hanno rassegnato le dimissioni. Scelta dettata dalle ultime inchieste sulla prsenza delle cosche in Brianza
L'articolo continua:
Si scioglie la giunta comunale di Desio. Diciasette consiglieri comunali su trenta questa mattina hanno consegnato le proprie dimissioni al segretario. L’amministrazione comunale di Desio, guidata da Giampiero Mariani (Pdl) cade oggi in seguito al coinvolgimento di alcuni esponenti politici, tra cui il presidente del consiglio comunaleNicola Mazzacuva, il consigliere Natale Marrone e l’ex assessore provinciale Rosario Perri (tutti del Pdl) nell’inchiesta sulle infiltrazioni della ’ndrangheta.Insieme all’opposizione hanno firmato anche i consiglieri della Lega Nord, fino a ieri in maggioranza. “A luglio avevamo chiesto l’intervento del ministro dell’Interno Roberto Maroni, ma qualche esponente leghista ci ha detto che esageravamo: oggi dovrà ricredersi – ha dichiarato il consigliere regionale del Pd Giuseppe Civati -. C’è bisogno di persone nelle amministrazioni capaci di fare muro contro le infiltrazioni della criminalità nelle pubbliche amministrazioni e nell’economia. Criminalità che si infila negli appalti e che lucra sulle aggressioni al territorio. Oggi è un bel giorno per Desio, la Brianza e il Nord”
Mi mando a Rai 3
Quelli che non vogliono che vengano costruite le moschee;quelli che pensano che i gay siano degli invertiti;quelli che ritengono giusto fare tagli alla cultura;quelli che hanno la passione dei plastici di Vespa sui luoghi degli orrori;quelli che sono favorevoli a respingere gli immigrati fuori dalla acque territoriali;quelli che sono contrari a dare la cittadinanza agli stranieri;quelli che vorrebbero cacciare i rom a calci nel culo;quelli che reputano Don Gallo un prete indegno della tonaca;quelli che detestano la vecchiaia;quelli che a Stefano Cucchi lo resusciterebbero per dargliene ancora un po';...
Annozero - onore e pregiudizio
25 novembre 2010
Questione di governance
Gli attacchi al colle
Renato Schifani, esprimendo solidarietà al Capo dello Stato. «Le offese fatte a lui sono fatte a tutti i parlamentari e ai cittadini che a lui guardano con fiducia»
[Alfano] Ora il Partito democratico - ha proseguito Alfano - dovrebbe fare una profonda riflessione perché si è ritrovato da solo con Di Pietro per di più mentre l'Italia dei Valori era in piazza con striscioni contro il capo dello Stato
The show must go home
24 novembre 2010
La protesta del Politecnico
Questo il contenuto della home del Politecnico di Milano. Di certo non un covo di comunisti.
Il Rettore, il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione del Politecnico di Milano
- esprimono profonda preoccupazione per il declino scientifico, tecnologico e culturale del nostro paese che rischia di aggravarsi in questa fase;
- esprimono sostegno alle iniziative in atto delle Facoltà del Politecnico sullo stato dell’università e della ricerca italiane;
- ribadiscono la qualità del sistema universitario italiano in rapporto alle limitate risorse disponibili, anche se spesso sottovalutata;
- condividono la necessità di una riforma universitaria e chiedono al Parlamento di apportare modifiche, anche significative, all’attuale Disegno di Legge negli aspetti che riguardano l’autonomia, la valorizzazione del merito, la trasparenza e la responsabilità nella gestione degli Atenei;
- chiedono inoltre di approvare al più presto il rifinanziamento dell’università, lo sblocco del turnover e dei concorsi, il ripristino delle risorse per il diritto allo studio.
A breve gli studenti e le loro famiglie riceveranno una lettera che spiegherà la situazione odierna del sistema universitario nazionale e del Politecnico in particolare.
Una conferenza stampa con contemporanea sospensione delle lezioni illustrerà un messaggio del rettore agli interlocutori istituzionali e alla società civile.
Maggiori informazioni sono contenute nell'allegato (pdf).
La Lombardia è favorevole al nucleare
Il no della maggioranza e' spiegato cosi' dal consigliere della Lega, Claudio Bottari, durante il suo intervento in aula: "E' una mozione puramente speculativa e ideologica". Anche Mario Sala, presidente commissione Attivita' produttive, si dice "contro" la mozione "perche' un conto e' dire che in questo momento non abbiamo bisogno di altra energia e un altro conto e' riconoscere il valore aggiunto di un ritorno al nucleare".
Scrive Civati sul suo blog:
Finalmente una presa di posizione chiara: peccato che in campagna elettorale non fossero così espliciti. Chissà come mai. E chissà cosa ne pensa Formigoni, che non è in aula (non è una novità, tranquilli, lui in aula non c'è mai).