PROFUMO D’ORIENTE di Emanuele Bellano
Perché un servizio su come allevano le mucche nella provincia di Tochigi? Perché qui oltre a produrre una carne pregiata da mucche allevate cercando di limitarne lo stress (ma non la morte), qui sono riusciti a ridurre le emissioni degli allevamenti.
Il signor Suzuki mangia lo stesso integratore che da alle mucche: un pezzo di carne di questi manzi arrivano a costare anche 1200 euro al kg, ma qui gli allevatori si sono preoccupati di ridurre gli odoi del letame, con additivi che ne cambiano colore e odore. Il letame smette di emettere ammoniaca e altri gas: potremmo usarlo anche nei nostri allevamenti intensivi per ridurre le emissioni di pm10, per migliorare la vita dei cittadini che vivono nella pianura padana.
Ma qui in Italia questa idea non se l’è filata nessuno: gli escrementi dei nostri allevamenti vengono raccolte in enormi vasche, che non sono coperte (come dovrebbe essere per ridurre le emissioni).
L’ammoniaca rilasciata dai liquami si combina con le emissioni da traffico e da produzioni industriali diventando particolato: in pianura padana ci sono più capi adulti per ettaro, rispetto a quanto prevedono le norme per un allevamento sostenibile.
Alcune aziende agricole usano il letame per alimentare gli impianti di biogas, ma è un meccanismo costoso. Che fare dunque per ridurre le emissioni e anche il riscaldamento?
A Tokio hanno fatto uno studio su come ridurre le emissioni degli allevamenti: Hokkaido è una regione dove ne sono presenti molti, i cui liquami creavano problemi alla popolazione vicina (come nelle nostre province lombarde).
Il liquame è trattato con una sostanza per renderlo inerte, il Quick 2, un prodotto che agisce sulle principali componenti chimiche, con un catalizzatore presente che stabilizza l’ammoniaca.
In questo modo i liquami possono essere usati come fertilizzanti naturali destinati alle coltivazioni e negli impianti industriali.
Ci sono 150 fattorie che usano il Quick2 in Giappone: questa tecnologia è oggi ostacolata dagli allevatori e dalle aziende che producono fertilizzanti, in Italia nessuno si è dimostrato interessato.
Il partner
dell’azienda giapponese che produce il Quick2 è un imprenditore
friulano, Comino: ha contattato diverse regioni, cominciando dal
Friuli.
Nessuno nella regione Friuli ha risposto al signor
Comino, come se le tematiche ambientali non siano importanti in
regioni. Nessuna risposta dall’associazione allevatori in Friuli,
nessuna risposta nemmeno dai produttori del parmigiano.
Stesso discorso dai ministeri e dalle grandi aziende zootecniche.
O è un bluff quello dei giapponesi, oppure in Italia le imprese e gli amministratori non hanno intenzione di ridurre le emissioni da allevamenti, per cui dovremo pagare una multa all’Europa per 2 miliardi.
IL SANTO FALLIMENTO di Giorgio Mottola
Fino a 10 anni fa Ki Group era un’azienda sana, un gioiello nel mondo della produzione biologica: l’azienda viene salvata dal fallimento da una cordata che comprendeva la senatrice Santanché.
Purtroppo da lì è
iniziato il declino dell’azienda: Report ha smontato una dopo
l’altra le dichiarazioni della ministra in aula, come la sua quota
di partecipazione dentro Ki Group, che non era solo al 5%, perché
Santanché controllava la Bioera.
Bioera, coi soldi di Ki Group,
pagava la crisi di Visibilia: la ministra era presidente di Bioera e
aveva un ruolo operativo anche nella Ki Group SRL.
Le stesse dipendenti raccontano a Report di come il suo ruolo fosse operativo e non solo di facciata: presiedeva anche alle riunioni con gli agenti. Un attivismo che le è valso anche una cifra importante come stipendio: 2 milioni lei e 7 milioni l’ex fidanzato.
Lauti compensi che erano proporzionati con l’andamento della società – spiega a Report il consulente Bellavia: anche i loro compensi hanno causato il tracollo dell’azienda che po ha comportato il licenziamento di molti dipendenti di Ki Group, che nemmeno hanno preso la liquidazione.
Erano gli anni 2021 e 2022 in cui Santanché era ancora operativa nell’azienda.
Report ha chiesto una intervista alla ministra, senza aver avuto risposta: l’unico modo è cercare una risposta mentre esce di casa.
Il Tribunale di Milano ha salvato dal fallimento Ki Group SRL grazie ad un esperto: altra notizia buona è che le dipendenti alla fine hanno preso i loro soldi, lo scorso novembre, ma Ki Group non ha pagato gli agenti, solo i dipendenti che stavano avendo una visibilità mediatica e creare problemi alla ministra.
Ki Group ha proposto una conciliazione agli agenti di commercio (a partita IVA), con un accordo per cui a loro è stata riconosciuta solo una parte di quanto dovuto, ma hanno dovuto accettare oborto collo.
La Ki Group deve 9 milioni ai creditori, tra cui anche lo Stato italiano (tramite Invitalia): il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della Ki Group SRL Gli amministratori e i sindaci dovrebbero essere iscritti nel registro degli indagati – spiega a Report il consulente Bellavia – anche per il ruolo operativo dentro l’azienda.
Per risanare i conti di Ki Group Holding è arrivato un amministratore nuovo, Guido Mazzi: ha avuto diverse esperienze manageriali con società che sono finite in fallimento, ci sono due inchieste dove rischia un rinvio a giudizio per bancarotta.
Mazzi – racconta a Report – non ha alcun rapporto con Canio Mazzaro e Santanché, ma la sua nomina arriverebbe da persone riferibili allo studio di Massimo Gabelli, per anni presidente del collegio sindacale delle società Visibilia e Ki Group.
Il proprietario della Ki Group Holding è poi il misterioso fondo Negma.
Il servizio di Report ha poi raccontato della candidatura della commercialista M. Poli nel 2018: il suo operato come commercialista è finito sotto la lente dei pm milanesi, in una indagine sulla famiglia Abilone.
La procura di Milano considera falsi i titoli Petrobas che costituiscono la base del patrimonio della società Leonardo Da Vinci (impresa edile), dell’imprenditore Rosario Abilone: in questa storia si parla di crediti IVA da 200 ml, di una sarta che si è ritrovata proprietaria di una società ..
Art discount di Emanuele Bonaccorsi
Più si indaga sul sottosegretario Sgarbi più vengono fuori storie che gettano una cattiva luce anche sul ministero.
Ora rischia un processo a Imperia per un quadro che varrebbe milioni, un Valentin de Boulogne, che sarebbe stato pagato anche poche migliaia di euro ad un imprenditore.
Quadro che non poteva essere esportato senza autorizzazione del ministero, da qui il reato.
LA LEGGE MANCIA LOMBARDA di Luca Chianca
I 4 miliardi del piano Marshall (per 1700 interventi su infrastrutture, recupero del patrimonio..) hanno risollevato la Lombardia dopo il covid?
Secondo l’opposizione in Lomardia, 2 miliardi sarebbero stati assegnati tramite ordini del giorno e sono finiti in comuni vicini all’area politica della maggioranza.
Il servizio di Report è partito dal caso di Tribiano, dove era sindaco l’attuale assessore alla mobilità Lucente: 3,2 milioni di euro per i3600 abitanti per realizzare due rotatorie per 1,7 milioni di euro non ancora iniziate; un ponte da 500 mila in questa zona, non ancora cantierato; una ciclabile per 500 mila euro e per la ristrutturazione della caserma dei carabinieri non ancora conclusa.
No comment dal comune, il sindaco si è difeso tirando in ballo la città metropolitana, “state facendo false informazioni”: pare che chiedere conto dei finanziamenti sia tabù per questo centro destra, nessuno ne vuole parlare né in regione né in comune.
Accountability questa sconosciuta.
I finanziamenti della regione dovevano essere erogati con dei bandi ma con l’approssimarsi delle elezioni, quasi 2 miliardi sono stati erogati senza bandi, privilegiando i territori da cui provengono i singoli assessori, consiglieri di maggioranza.
Nel frattempo la situazione sui trasposti regionali è quella che tutti i pendolari conoscono: i treni sono gestiti da Trenord, che fa capo direttamente alla regione Lombardia.
L’assessore Lucente, di fronte ai disagi di questi ultimi mesi ha promesso una sterzata: vedremo se sarà sufficiente per far dimenticare i ritardi, le cancellazioni ai pendolari.
Anche su questo l’assessore non ha voluto rispondere (diciamo che la Mortara Milano non sta in cima ai pensieri della regione e dell’assessorato).
L’assessora Terzi – alle infrastrutture – ha raccontato a Report che la regione ha comprato 200 nuovi treni e la situazione cambierà un po’ alla volta.
Report ha raccontato come al comune di Dalmine, 23mila abitanti in provincia di Bergamo, sono arrivati oltre 6,3 milioni di euro per rifare la sede della polizia locale, ristrutturare la caserma dei carabinieri e realizzare una nuova strada di collegamento: proprio qui è stata sindaca tra il 2009 e il 2013 Claudia Maria Terzi, che ha anche firmato la delibera di stanziamento dei fondi insieme al governatore Fontana.
Una cifra quasi pari ai 2,6 milioni arrivati ai 14 comuni che tra i 21 e i 24 mila abitanti in regione.
Tutto normale, perché i finanziamenti non possono essere legati alla popolazione, per non penalizzare comuni piccoli risponde l’assessore Caparini: nel suo paese d’origine Vezza d’Oglio, un paesino di 1466 abitanti in Val Camonica, sono arrivati altri 2,6 milioni di euro.
A Salò è stato finanziato il museo sulla Repubblica Sociale, quella di Mussolini: è un museo di storia, racconta il presidente del museo, né apologia né voglia di nascondere nulla.
Ma era proprio necessario questo finanziamento da 200 mila euro? La mostra non racconta delle stragi nazifasciste e anzi è diventata sede di raduno di nostalgici fascisti. Il finanziamento è arrivato per tramite la consigliera Beccalossi.
Forse sarebbe stato meglio pianificare gli interventi e le spese e non lasciare che a decidere su dove investire fosse la vicinanza politica.
Attorno a Como sono piovuti 100 ml di euro: i consiglieri Fermi e Turba (ex sindaci nel comasco) hanno firmato l’ordine del giorno per finanziare per 16 ml i progetti per la comunità montana.
A Brunate si è finanziato il sentiero adiacente alla funicolare.
Ad Albavilla il progetto Borgo Ospitale ha portato ad un nuovo percorso in bicicletta per bimbi.
Al comune di Longone sono arrivati 493 mila euro per campi da calcio, ma le opere non sono ancora finite.
Fermi a Report ha spiegato di aver voluto finanziare direttamente i territori, senza bandi: ma i 97 ml di euro, in totale, finiti sul territorio comasco, faranno crescere l’economia?
A Como sono arrivati 1 ml di euro, ma perché la legge prevedeva un minimo garantito: i soldi sono arrivati al comune di Como ai tempi dell’amministrazione Landriscina (centro destra), poi basta.
L’impressione è che questi finanziamenti siano stati delle mance concesse per piccole opere, non sempre con dietro progetti con un impatto reale sull’economia. Finanziamenti dati nei giorni prima delle elezioni locali, una specie di strumentalizzazione politica, senza veri progetti dietro (approvati poi). Come a Corsico, dove poi le elezioni le ha vinte il centro sinistra.
I fondi a pioggia e gli ordini del giorno hanno influito sulla campagna elettorale in Lombardia?
La regione ha mandato a Report i dati di un rapporto di Polis: c’è stato un impatto sull’occupazione e sul PIL, ma la Corte dei Conti non è così ottimista come la regione, è mancata la programmazione, non si è finanziata la sanità regionale.
A Cusano Milanino,
comune sopra Milano, qui con i soldi della regione hanno finanziato
per 50mila euro un piccolo parcheggio fuori dalle scuole del comune:
cosa è successo lo spiega il coordinatore del gruppo naturalistico
della Brianza, “la beffa delle beffe è che questa è stata
presentata come una iniziativa ecologica perché invece che mettere
asfalto la base è permeabile, con una soluzione che ovunque è stata
realizzata è piena di difetti .. le griglie di plastica si
rompono”.
Quindi tra qualche anno dovremmo ripulire il
parcheggio da questi pezzi di plastica: i lavori sono stati fatti a
settembre 2022 ma già si vedono i primi segni di rovina della grata
di plastica.
Anche il nuovo marciapiede avrebbe avuto come
obiettivo l’essere sostenibile, almeno nelle intenzioni di chi lo
ha costruito, perché fatto di sole pietre, senza aver riempito e
livellato le fughe. Dovrebbe essere permeabile ma è una barzelletta
perché anche senza portare i tacchi è scomodo camminarci sopra: il
coordinatore del gruppo naturalistico la chiama la vendetta del
pedone, perché “gli architetti fanno i progetti ma la gente
cammina poi dove è comoda”:
Sui sedici posti auto realizzati uno è stato pensato per i disabili: ma manca la rampa per accedere al marciapiede dunque la carrozzina rimarrebbe bloccata.
A Paderno Dugnano
sono arrivati 1,7 ml di euro per costruire una pista ciclabile: soldi
arrivati tramite l’ex sindaco Alparone, oggi assessore regionale
con FDI.
In in consiglio comunale pubblico, il sindaco Casati
(centrosinistra) ha commentato come sono stati distribuiti i soldi:
“certi comuni, solo perché hanno una certa attinenza politica,
portano a casa 500mila euro, come al comune di Senago e al comune di
Cormano, 1,2 ml il comune di Assago. Per Paderno ricevo dal
consigliere Pase, molto attivo su questa vicenda, solo il bollettino
che mi informa sui soldi che da agli altri comuni”.
A Senago
con quei soldi hanno finanziato il capo da baseball: nello stesso
consiglio comunale il consigliere di opposizione (Lega) Bogani , gli
spiega come sono arrivati i soldi al comune vicino (giunta
centrodestra), la sindaca ha chiamato diversi consiglieri regionali
tra cui anche uno del PD per finanziare quel campo, “lei ha fatto
una chiamata a Pase, ha fatto una chiamata a Lucente, ha fatto una
chiamata a quelli del PD?”.
Ecco come si fa oggi la politica,
con le relazioni, con le telefonate, meglio se a politici vicini.
Altro che bandi, altro che scelta dei progetti migliori che arrivano
dal territorio.
“è incredibile .. è proprio una cosa per la quale io prendo il telefono e dico guarda ho questa esigenza, mi fai questa cortesia? Stiamo scherzando, non esiste.. Occorre fare bandi e di questi bandi dovrebbero essere informate tutte le amministrazioni e uno partecipa” il commento del sindaco Casati.
A Cormano è stato il consiigliere De Rosa del M%S a far arrivsre dei fondi, sempre a Cormano sono arrivati fondi dal consigliere Alparone, della stessa area politica dell'attuale sindaco.
Soldi sono arrivati anche grazie ad un ordine del giorno del PD, a firma del consigliere Bussolati.
Oggi la regione Lombardia cresce come tutto il resto dell'Italia, una crescita ferma: la regione non è più la locomotiva, certo non è colpa del piano Marshall, ma l'assenza di una vera pianificazione ha contribuito a questa situazione.