Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
30 giugno 2009
Milano non è una città per giovani
E che non sia una città per giovani lo si capisce dai proclami del comune che gonfia le aree verdi inserendovi anche le aiuole. E i parchi? E gli spazi per tutti?
Aggiornamento sula questione Zincar: il rapporto della società di revisione (Price-Waterhouse Coopers ) parla chiaro. I debiti sono cominciati quando il comune ha iniziato a gestirla:
Costi pesantemente sottostimati, «carenze nel sistema di gestione delle commesse», una «azienda fuori controllo» con un buco spaventoso e una endemica tendenza a finanziare eventi e viaggi che poco o nulla hanno a che fare con la mobilità ecosostenibile.
Per capire come sia stato possibile che in sette anni la Zincar sia arrivata prima alla liquidazione poi al fallimento, basta scorrere l’elenco delle spese folli sostenute anno per anno. Un elenco dal quale si capisce che i voli low cost non piacevano ai dirigenti della Zincar, pronti a (far) spendere 2.389 euro per un volo per la imprescindibile trasferta a Buenos Aires.
Altro che multe ai graffitari, le ronde contro i delinquenti (i blue berrets) o altre amenità che si sentono raccontare da chi governa Milano.
Speciale la7 sul terremoto in Abruzzo
Lo speciale TG de La7 "Abruzzo, il G8 la speranza" riportava le telecamere lì dove stanno preprando il G8. Da una parte commessi in livrea, bodyguard della security , hostess col fazzoletto verde al collo.
Dall'altra parte i terremotati che ancora non sanno quando vedranno ricostruite le loro case.
Il difficile lavoro dei Vigili del Fuoco, costretti a protestare (per le mancate promesse del governo) in silenzio per la mancanza di fondi.
I monumenti a rischio crollo, la vita sotto le tende.
La massima pena possibile per Madoff
Le somme da lui frodate ammontano a 65 miliardi di dollari (l'equivalente di circa 46 miliardi di euro). Durante l'udienza Madoff ha chiesto scusa alle vittime del crac: "Vivrò con questo dolore per il resto della mia vita, lascio alla mia famiglia un'eredità di vergogna Mi dispiace".
Il giudice distrettuale Denny Chin ha letto la sentenza e ha definito la frode stupefacente."Nessun altrio caso, ha commentato, è comparabile con il caso Madoff" .
In Italia stiamo per varare la legge dell'oblio: chi ha scontato la pena, o coloro la cui posizione penale è stata archiviata, hanno diritto all'oblio su internet.
Nessuno deve più ricordare.
Lì Madoff, qui Ligresti, Tanzi, Cragnotti, Ricucci (o Galati, come il marito dell'onorevole Lussana, che ha presentato la legge).....
Morte sui binari
La prima spiegazione che è stata data da Tenitalia è "cedimento strutturale".
Due parole che evocano altri scenari, diversissimi e lontani: ma che mi danno anche una sensazione di fastidio. Come a voler allontanare le responsabilità da qualcuno o qualcosa.
Poi senti parlare i macchinisti (seguivo il servizio in diretta da Radio popolare questa mattina alle 7.15) che ti raccontano di meno controlli, meno personale, materiale rotabile vecchio ..
Dopo la tragedia siamo (quasi) tutti bravi. Bravi ad allestire le tende. A far arrivare in tempo i soccorsi. A piangere sui morti.
Aggiornamento: Epifani "una tragedia annunciata", e la rabbia dei ferrovieri (repubblica).
I Grillini Versiliesi fanno una riflessione: come già detto questa è stata una tragedia che deve la sua origine in parte a causa della dipendenza energetica dall'uso dei combustibili fossili...ma se al posto del gas ci fossero state scorie chimiche tossiche o peggio ancora scorie nucleari? Quali sarebbero state le conseguenze?
29 giugno 2009
La tregua
Proprio per la delicatezza della situazione, non possiamo permetterci imbarazzi istituzionali (che tra l'altro, già stiamo patendo).
Più che una tregua, il messaggio suona come "i panni sporchi si lavano in casa".
Peccato che in Italia i panni sporchi non si lavino mai.
E, questa tregua, a chi conviene? Alle istituzioni? Alla politica? Proprio perchè è in atto una crisi politica, la stessa credibilità delle istituzioni è fortemente minata.
Lo dite voi alla ricercatrice precaria scappata all'estero (Rita Clementi, in fuga dai baroni, dal nepotismo), che occorre una tregua.
O agli operai di Termini Imerese. "Cari lavoratori, capisco le vs. ragioni, ma per l'amor del cielo, evitate schiamazzi ..."?
L'unto del signore, Ferruccio Pinotti e Uto Gumpel
In una lunga e articolata ricerca i due autori hanno ricostruito i legami tra Berlusconi e le gerarchie del Vaticano. Un legame di lunga data e che, con pochi sobbalzi, è sempre stato solido e proficuo per entrambi.
Sodalizio iniziato dai tempi della banca Rasini, di cui il padre è stato presidente: crocevia di traffici con la mafia da una parte (presidente è stato, in un certo periodo, Giuseppe Azzaretto, e in seguito finita in mano all'imprenditore andreottiano Nino Rovelli) e con Calci e Sindona dall'altra, nei loro traffici di riciclaggio di denaro nei paradisi fiscali offshore.
Dalla Rasini Berlusconi ebbe i primi finanziamenti; oltre alla cascata di miliardi (della cui provenienza ha preferito tacere) ricevuti dalle finanziarie svizzere, con cui si sono create le numerose Holding che costituiscono l'ossatura dell'impero Finivest.
Il libro riporta racconta anche di due "gnomi" della finanza Vaticana: Herbert Batliner e Alex Wiederkehr. I loro nomi starebbero dietro le tre finanziarie elvetiche azioniste della Rasini, e anche del Banco Ambrosiano. Fiduciarie che erano amministrate dal gentiluomo di Sua Santità e gran croce dell’Ordine papale di San Gregorio Herbert Batliner, re dell’offshore, gnomo degli gnomi plurinquisito, che nel 2006 regalò un organo del valore di 730 mila euro a papa Ratzinger [nogaraonline].
Massoneria, finanza Vaticana e anche mafia.
Come l'uomo della mafia al nord, Mangano, stalliere della villa ad Arcore. E Dell'Utri (condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa), di cui il libro registra alcuni incontri con boss del calibro di Teresi, Bontade, nella sede dell'Edilnord.
Parte dei finanziamenti al gruppo Fininvest sarebbero arrivate dalle società riconducibili a Sindona (tramite la Fininvest Limited Cayman), lo IOR e la BNL (negli anni in cui era in mano ai fratelli della P2).
Storia che prosegue con la discesa in campo (retrodatata dagli autori nel 1992), così come viene raccontata dalle memorie di Ezio Cartotto: la nascita di Forza Italia da Publitalia
«Dell’Utri mi invitò a una convention di Publitalia a Montecarlo. Arrivammo nel principato con l’aereo aziendale. Su quell’aereo c’eravamo io, il professor Torno e monsignor Gianfranco Ravasi. Sono convinto che Berlusconi abbia cominciato a pensare all’ipotesi di scendere in campo nell’autunno del 1992, proprio in occasione di quella convention. Silvio fece un discorso nel quale rilevava che il clima politico si stava facendo pesante. Disse che gli amici perdevano potere, che i nemici ne conquistavano e l’azienda doveva attendersi momenti difficili».
Con la vicenda delle scalate bancarie dell'estate del 2005, il cerchio si chiude.
L'obiettivo delle scalate era la creazione di un polo di finanza bianca da opporre alla cosidetta finanza laica, tra l'altro oggi sparita.
Ecco gli aiuti a Gianpiero Fiorani (e della sua BPL, che nel 1992 assorbì la Rasini) per le sue scorribande; il salvataggio della Credieuronord della Lega per assicurarsi (oltre al simbolo di Alberto da Giussano) anche l'appoggio incondizionato della Lega di Bossi.La scalata al Corriere tramite Ricucci, per comprarsi anche il principale quotidiano nazionale. Sebbene non provata fino in fondo, la presenza del cavaliere è riscontrabile in tutte le scalate, tramite il ruolo dei suoi collaboratori. L'ex sacerdote Brancher e il senatore Grillo.
Non è un caso se, appena dimessosi dalla Banca d'Italia (e non per le pressioni del governo), l'ex presidente di via Nazionale Antonio Fazio sia stato ricevuto dal pontefice a Roma.
L'autore propone l'ipotesi per cui Berlusconi sia stata la fiches giocata da Andreotti (e dal Vaticano) per contrastare il grande potere della finanza laica (gli Agnelli, i Cuccia di Mediobanca). Questo spiega i primi finanziamenti cin cui riuscì a crearsi il suo impero.
L'occhio di riguardo nei suoi confronti come uomo politico nonostante una condotta non propriamente cristiana (il divorzio, i processi, le amicizie poco raccomandabili, lo stile di vita).
Il rapporto con la chiesa, con le gerarchie di oltretevere, spiegano Pinotti e Gumpel è in realtà un puro e semplice rapporto di potere, un patto che rafforzi entrambi.
Ecco spiegati i favori che i governi (craxiani prima) del centrodestra targato Arcore hanno elargito alla Santa sede: i finanziamenti a scuole e ospedali. L'8 per mille che è rimasto intoccato e intoccabile. I professori di religione. L'atteggiamento sui temi della laicità nello stato: aborto, fecondazione assistita, testamento biologico.
La rete di potere della Chiesa, tramite Opus Dei e Comunione e Liberazione, è capillare è ben diffusa proprio nelle regioni dove da anni governa o ha governato il centrodestra. La Lombardia di Formigoni, il Veneto di don Verzè e il Lazio dell'Opus Dei.
Come come era emerso il ruolo della Compagnia delle Opere di Antonio Saladino nel sud, dalle indagini del magistrato De Magistris. Un ruolo in cui l'appoggio della politica era ben trasversale.
Anche il ruolo e l'aiuto che l'avvocato David Mills (condannato nel febbraio 2009 per corruzione) han dato a Berlusconi non sfuggono a queste tesi.
Mills ha fatto parte di uno studio legale (CMM Corporate Services Limited/Edsaco Limited): una banca che ha avuto nel passato legami con Calvi, la Finabank di Sindona e lo Ior dell'allora amministratore Massimo Spada.
Non è un caso che, per la creazione delle sue società offshore, il signor B. si sia rivolto proprio all'avvocato Mills, la cui moglie è membro dell'Opus Dei.
Nel 1974 Pasolini aveva scritto della "liquidazione della chiesa", ad opera di un potere che se la ride del Vangelo. Ecco, il rischio è proprio che questo atteggiamento "terreno" da parte dei vertici del Vaticano (troppo impegnati in affari terreni, a rinforzare il loro potere politico) crei un distacco poi con la base della Chiesa. Uno scambio di favori, che ricorda tanto la vendita delle indulgenze del predicatore Tetzel.
Iniziano ad essere tante le voci fuori dal coro, dissonanti da quanto si dice a Roma. Pretacci di strada: da Don Vinicio Albanesi, Don Giovanni Nicolini, don Albino Bizzotto e Giancarlo Zizola, giornalista del Sole 24 ore, che nei suoi articoli parla di una chiesa divisa.
L'articolo di Alberto Statera su Repubblica.
Il sito di Pinotti.
Il link per ordinare il libro su ibs.
Technorati: Ferruccio Pinotti, Udo Gümpel
La crisi del calcio (contraffatto)
Magari con i calciatori taroccati avremmo fatto una migliore figura alla Confederation Cup.
Forse se il calcio è "contraffatto" è anche colpa della contraffazione delle notizie, dei giornalisti, della stampa.
Rassegna stampa del lunedì
L'ombra di cosa nostra dietro le imprese della ricostruzione in Abruzzo.
Una questione di opportunità: la presunzione di innocenza è una cosa. Dimettersi perchè indagata un'altra. Lea Cosentino, la dirigente della Asl di Bari coinvolta nell'inchiesta Tarantini, invitata a dimettersi.
Infine qualche segnalazione: Marchionne chiude Termini Imerese. Il governo proroga il rinvio della Class Action e il taglio degli enti inutili.
Il fallimento della Bossi Fini
"Ormai è la principale occupazione dei giudici milanesi. Più che ai reati veri — rapine, spaccio, furti — molti magistrati sono costretti a dedicare una buona fetta del loro lavoro ai clandestini che fanno di tutto per restare in Italia e che di andar via proprio non ne vogliono sapere. Sono le conseguenze della legge Bossi-Fini, il cui impatto sul funzionamento della giustizia a Milano si può misurare, alla vigilia dell’introduzione in Italia del reato di clandestinità (che si sovrappone alla vecchia legge), con alcuni numeri. "
Arresti inutili. Ricorsi contro gli allontamenti disposti dai prefetti. La giustizia che si ingolfa e che non riesce a occuparsi della criminalità organizzata, dei crimini dei colletti bianchi, ...
Lo spostamento delle frequenze di Rai 1
E' per causa dello spostamento di frequenze: in Lombardia coinvolgerà la città di Milano e provincia e a Bergamo.
Come mai questo spostamento? Vi ricordate la questione delle frequenze, del bando vinto da Europa 7 e perso da Rete 4?
La sanzione UE?
Ecco, questo governo ha deciso di risovere la questione regalando a Di Stefano una frequenza Rai.
E il responsabile Rai Net, alla domanda su possibili problemi per gli utenti rispondeva pacifico dicendo che si poteva arrangiare col nipotino smanettone ... Almeno non lo ha chiamato "nerds".
PS. qualcuno dovrà darmi una spiegazione del perchè il film su Guido Rossa dovesse andare in onda in seconda serata. Cosa c'è in quel film che non si deve vedere?
PS 2: sempre a proposito di informazione Rai, il TG1 delle 13:30 di ieri è stato veramente surreale. Niente informazione politica, solo cronaca locale e uno sguardo sull'Iran.
28 giugno 2009
Accoglienza libica
Il servizio del TG3, ne da un'idea: "In esclusiva al Tg3 e Repubblica, le immagini di uomoni, donne e bambini che hanno attraversato il deserto per arrivare in Libia, chiusi dentro un'autocisterna. servizio di Riccardo Chartroux"
Questo non è gossip
La protesta degli aquilani contro il decreto emesso per la ricostruzione. Non vogliono più sentire promesse: nel corteo compariva un cartello dove le persone chiedevano “100% ricostruzione, più trasparente, più partecipazione”.
Non è gossip il mezzo scontro diplomatico col governo USA, dopo le frasi riferite al presidente del Consiglio italiano col premier israeliano, sulla debolezza della politica estera di Obama. “Dobbiamo gire subito ….”
Non è gossip tacere dell’intervento, inopportuno, del presidente del consiglio italiano a Corfù, all’incontro Nato Russia. Perché l’Italia deve farsi garante del governo russo? Solo per il gasdotto della Gazprom, il South Stream. Un bell’affare anche per l’italiana Eni?
Non è gossip tacere della cena con i giudici della Corte Costituzionale, che dovranno decidere sul suo lodo. Le stesse persone hanno ricusato la Gandus solo perché aveva espresso critiche contro le leggi “vergogna”. Cosa avrebbe scritto il Giornale se alla stessa cena fosse stato presente Di Pietro con De Magistris?
Perché il corriere ha pubblicato l’intervista del signor Rizzoli (tessera P2 numero E 1977) in cui critica l’atteggiamento della signora Berlusconi? Perché ha invece bloccato la vignetta di Vauro? Chiederselo, è fare gossip?
Seguire le inchieste di Bari, Milano sul premier non è gossip. Chiedersi come han fatto tre ragazze sconosciute a finire candidate nel PDL (quali titoli, quali esperienze), non è gossip.
Il governo Cinese da luglio, imporrà l’installazione di un sw di filtraggio (Green Dam), su tutti i nuovi PC. Chi sta aiutando il governo cinese nella sua opera si censura e repressione? L’americana Windows e gli altri grandi big dell’informatica, per cui “pecunia non olet”? Si inizia con la Cina, per proteggere i cinesi dal porno. E alla fine si arriva in Italia, dove con la stessa scusa di contrastare la pedopornografia, si bloccano siti internet. E nemmeno questo è gossip.
27 giugno 2009
I-Tigi, racconto per Ustica (2009)
Delle reticenze dell’aviazione militare, della politica nel voler ricercare la verità, anche se imbarazzante, anche se avrebbe messo in difficoltà gli equilibri. Sono passati 29 anni, molti che leggeranno questo post non erano forse nemmeno nati. È caduto il muro di Berlino, l’Unione Sovietica (come la ricordavamo) non esiste più (ma esiste ancora il regime). Sono cambiati i partiti in Italia. Solo Gheddafi è rimasto lì … Reduce da quella notte di guerra.Cosa c’è ancora da nascondere, da tenere nascosto.
Perché i parenti delle vittime non possono avere giustizia? Perché, non dimentichiamocelo, I-Tigi siamo noi: è in gioco la nostra dignità nazionale, oltre che la nostra sicurezza come cittadini di un paese in pace.
“Perché credere di sapere come è andata non esenta dal cercare ancora di sapere ocme è andata. Perché una giustizia che non risolve non è giusta né se condanna né se assolve. Perché rassegnarsi a non pretendere verità nel passato rende cinici nel futuro… Perché per peggiorare il mondo non serve essere criminali, basta a volte esser smemorati .”
Marco Paolini – I-Tigi Racconto per Ustica (ibs).
Il sito di misteri d’Italia.
Il sito dei parenti delle vittime della tragedia.
Bisogna far chiudere la bocca
Critiche al governo del fare che, con il solito show mediatico, tira fuori l’ennesimo decreto anti crisi: un insieme di atti dovuti (maggior velocità nei pagamenti dei debiti nella p.a. ), e piccoli palliativi (come la defiscalizzazione degli utili ma fino al 2010). La beffa per i piccoli azionisti Alitalia.
Indovina chi viene a cena.
Cosa si saranno detti a cena i due giudici della Corte Costituzionale (Napolitano e Mazzella) con Alfano, Berlusconi e Vizzini? Avranno forse parlato del lodo Alfano, su cui gli stessi giudici dovranno sentenziare?
O della riforma della giustizia?
Noi non facciamo gossip.
Minzolini aveva detto che il suo TG mai avrebbe fatto Gossip: eppure il TG delle 13:30 del venerdì ha mandato in onda la dichiarazione di solidarietà del premier a Cesa, di cui il suo giornale (suo di Berlusconi) si è occupato per una storia di escort e favori.
E, puntualmente, oggi, non una parola sulle minacce alla stampa (e indirettamente a Draghi) che deve “tener la bocca chiusa”, dell’inchiesta di Bari (cocaina e sanità), delle notti a Palazzo Grazioli.
Da dove sarà venuta fuori l’espressione “bisogna far chiudere la bocca”? E' più in stile Putin che non in stile da presidente di un paese occidentale. E passando alle preoccupazioni occidentali su quanto sta avvenendo in Iran, viene da chiedersi come mai non ci si preoccupa alla stessa stregua delle violenze che accadono nella Russia dell’amico Vladimir. Dove 108 persone sono morte per pestaggi da parte di gruppi neonazisti. Persone di colore, spesso.
Forse che l’Iran è meno democratico che la Russia? O della Libia di Gheddafi dove non credo che si voti da un pezzo ? Oppure gli affari commerciali con Libia e Russia fanno chiudere un occhio?
26 giugno 2009
Artists United Against Apartheid (Sun City)
Il video della canzone del super gruppo "Artists United Against Apartheid"
Lacrime di coccodrillo
Il silenzio
Che fine ha fatto la legge sul testamento biologico, che doveva essere presentata in fretta e furia per impedire la morte della povera Eluana?
In che modo si conciliano i proclami su una sessualità atta solo alla procreazione, con le notizie provenienti da Bari, da Villa Certosa?
Dobbiamo dedurre che forse alle ragazze che partecipavano ai festini, il padrone di casa poi raccontasse le favole prima di mandarle a letto?
Oppure si tratta solo di Gossip? Come sostiene il direttore del TG1.
In che modo si conciliano i valori legati alla famiglia (un uomo e una donna), unica e indissolubile, con tutte le immagini (per cui è vero, si è violata la privacy) di ragazze in abiti discinti che scorrazzavano per i giardini di Villa Certosa.
Stranamente, tutti i teocon, teodem, che tanto si erano scaldati col governo Prodi su aborto, pillola RU486, coppie di fatto, se ne stanno zitti. Assistiamo quotidianamente ad un "ciarpame senza pudore" e l'unico problema è la pillolina del giorno dopo?
Scrive l'Avvenire che la pillola RU486 uccide il doppio. "Nessuno potrà lavarsene le mani": ma con che coraggio?
O i valori e i principi valgono per tutti, o non valgono per nessuno.
Come anche i comandamenti: se lui può rubare, commettere atti impuri, dire il falso, ed essere considerato l'unto del signore, la manna dal cielo, l'uomo della provvidenza, cade tutto il castello di ipocrisie, doppia morale, principi, ammonimenti.
Meglio il silenzio.
Un su cinque ce la fa
25 giugno 2009
I miracoli di San Silvio
"Varie leggende, più o meno metropolitane, vogliono che Silvio Berlusconi abbia fatto dei miracoli.
Ma il vero miracolo compiuto dall'unto del signore è aver convinto il Vaticano ad appoggiarlo sempre e comunque, nonostante la sua storia personale.
Un appoggio, come vedremo, che non è mai venuto meno, nemmeno nei momenti più critici.
Miracolo, in compenso,pagato in moneta sonante: una serie di favori, finanziamenti, sgravi fiscali, revisione di norme concordatarie, èrese di posizione care al Vaticano. Piccoli e grandi segni di amicizia che hanno fatto crescere notevolmente il potere della Chiesa, tanto che alcuni acuti osservatori, come Sergio Romano, ex ambasciatore ed editorialista del Corriere della sera, parlano ormai di due sovranità, che si contendono il dominio del paese: quella della Chiesa e quella dello stato laico."
L'unto del signore, Ferruccio Pinotti e Udo Gumpel - pag 111
(Il link su ibs).
Il sito di Ferruccio Pinotti.
Alcuni esempi: aver rabbonito la Lega quando parlava (nel lontano 1995) di rivedere il meccanismo dell'8 per mille (500 milioni all'anno).
Il referendum boicottato sulla legge 40 (fecondazione assistita) nel 2005.
L'esenzione dell'ICI nel 2003 agli edifici cattolici, anche non per fini di culto (è stato stimanto che le mancate entrate per i comuni ammontassero a 2 miliardi e 400 milioni).
L'assunzione a ruolo degli insegnanti di religione.
L'ostruzionismo su pacs, dico. E dall'altra parte l'aver appoggiato il family day.
I finanziamenti alle scuole private.
I bonus di cui oggi parla la Gelmini.
Una santa alleanza che unisce assieme i due poteri forti del nostro paese. Massoneria e chiesa.
Perseguitato perchè anticomunista
Mi perseguitano perchè sono anticomunista. Le mie disavventure giudiziarie sono causate da magistrati politicizzati.
Ben prima dell'attuale premier, queste parole le diceva Michele Sindona (riguardatevi il video di Blu Notte).
In comune con Berlusconi aveva almeno due cose:
1) l'appartenenza alla loggia P2
2) far credere all'opinione pubblica italiana che le sue disavventure giudiziarie non sono altro che un complotto politico orchestrato dalla sinistra,con la complicita' dei magistrati politicizzati, che nutrono nei suoi confronti invidia perché ricco e anticomunista.
Michele Sindona è stato definito l'avvocato del diavolo.
Secondo Licio Gelli sarebbe stato un ottimo ministro delle finanze (sue). Michele Sindona, lo Ior di Marcinkus, Calvi, la loggia massonica P2, sono alcentro di tante trame oscure della nostra storia. Storie di corruzione, potere e sangue. Come per la morte dello scrittore Pasolini (come racconta Pelosi nell'intervista a Profondo Nero).
Magic Italy
Dove la speculazione selvaggia sulle coste (come in Calabria) si mangia il belpaese e il turismo.
Dove la corruzione diventa un tumore che corrode la classe politica e dirigente. E giorno dopo giorno si mangia pezzi del paese.
50/60 miliardi di euro all'anno. Una vera e propria 'tassa immorale e occulta pagata con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini'".
E il debito sale .. e si continuano a chiedere altri sacrifici, la riforma delle pensioni..
Dove si grida alla tolleranza zero: basta con le prostitute! Opps .. forse è meglio rimandare la legge. Visto mai che si debba arrestare qualche potente con le braghe calate.
E in Senato si assisite sgomenti all'ingorgo legislativo: intercettazioni, sicurezza, prostituzione (legge Carfagna), ddl processo penale .. e nel caos qualche manina cerca pure il colpo di spugna.
A Berselli il presidente del Senato Schifani ed emissari del governo hanno chiesto di dare corsia preferenziale a sicurezza e ascolti, in coda il resto, a partire dalle norme anti-utilizzatori. Con due risultati. Via dibattiti a rischio per i facili doppi sensi, subito la sicurezza (in aula la prossima settimana forse con la fiducia) perché la Lega scalpita; a seguire gli ascolti, col governo che segue gli sviluppi del Bari-gate pronto a emendare il testo. Che comunque, lo confermano i senatori ex magistrati, sarà subito applicabile, ad esempio trasferendo un pm che parla del processo o che viene denunciato da un indagato, o bloccando l'uso delle telefonate di un'inchiesta per aprirne un'altra. Una legge bavaglio, che taglia le unghie ai pm (anche se il Guardasiglli Alfano lo nega), che fa dire a Miklos Haraszti, relatore per i media dell'Osce: "Non corrisponde agli standard internazionali sulla libertà si stampa".
Tra giustizia e sicurezza sarà un luglio di fuoco. E se n'è avuta un'anticipazione ieri quando il governo, con l'ennesimo colpo di mano, ha cercato di emendare pure la legge (presentata da Casson e Luigi Li Gotti dell'Idv) che ratifica la convenzione Onu sulla corruzione vecchia del 2003.
Sorpresa: ecco la richiesta di approvare una nuova versione dell'articolo 322bis del codice penale che disciplina corruzione, concussione, peculato commessi da europarlamentari o funzionari Ue, cancellando la concussione. Martedì sera se ne accorge Casson che subemenda il testo, in aula grida Li Gotti: "Quale eurodeputato state cercando di graziare?". Casson non ha dubbi: "Per il principio del favor rei la legge si applica ai reati precedenti". E Li Gotti: "È un colpo di spugna".
Il centrista Gianpiero D'Alia: "Come si può pensare che, per lo stesso reato di concussione, un funzionario di Regione venga imputato e uno di Stasburgo no?". Il governo tenta la prova di forza, boccia la modifica di Casson che risponde con la richiesta di voto segreto. Seduta sospesa. Alla ripresa la maggioranza ritira l'emendamento. "Tutto è bene quel che finisce bene" chiosa la capogruppo Pd Anna Finocchiaro.
Vietato ricordare
In senso negativo: primo l'obbligo di rettifica (nel contesto della legge sulle intercettazioni che impone forti limiti alla possibilità di informare).
Ora l'obbligo di "oblio": eliminare dai siti e dai motori di ricerca, dopo un certo numero di anni, atti giudiziari, penali.
Il DL 2455 dell'onorevole Lussana "Nuove disposizioni per la tutela del diritto all'oblio su internet in favore delle persone già sottoposte a indagini o imputate in un processo penale".
Ne parla Guido Scorza in un articolo riportato da PI:
Il primo comma dell'art. 1 mira - le parole sono tratte dalla relazione di accompagnamento al disegno di legge - a far sì "che, decorso un lasso temporale, variabile a seconda della gravità del reato, e salvo che risulti il consenso scritto dell'interessato, non possano più essere diffusi o mantenuti immagini o dati, anche giudiziari, che consentano, direttamente o indirettamente, l'identificazione della persona già indagata o imputata, sulle pagine Internet liberamente accessibili dagli utenti oppure attraverso i motori di ricerca esterni al sito web sorgente".
Il secondo ed il terzo comma della medesima previsione, rincarano, poi, la dose fissando il principio secondo il quale le immagini ed i dati di cui al comma 1, devono essere definitivamente rimossi da tutte "le pagine Internet" quando, "sia trascorso un anno dal momento in cui è stata pronunciata sentenza di non luogo a procedere, decreto di archiviazione o sia intervenuta sentenza definitiva di proscioglimento, anche a seguito di revisione" o "due anni se è intervenuta o se è stata dichiarata una causa di estinzione del reato o della pena".
Perchè la rete e non la televisione (basta fiction sulla mafia, sulle stragi degli anni 70, sui misteri italiani), i libri, i giornali?
Perchè ci si accanisce su internet? Forse perchè è, fin'ora, l'unico strumento di informazione non governabile?
La lotta per le poltrone
E a Milano: lega contro la Moratti su Ecopass e Expo.
Lo spoil system in provincia di Podestà (perchè così fan tutti).
Nel frattempo i magistrati vogliono vederci chiaro sulle procedure fallimentari della Zincar e i 14 milioni scomparsi.
Qualcuno dovrà tirarli fuori quei soldi.
E la regione caccia fuori il suo piano case, che riesce ad essere perfino peggiore di quello proposto dal governo.
24 giugno 2009
Tanto va la gatta al lardo ..
Il gruppo editoriale L'Espresso ha dato mandato ai legali Carlo Federico Grosso e Guido Rossi di "avviare tutte le azioni a tutela della società, vista la rilevanza sia penale che civile individuabile nelle dichiarazioni" del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rese a Santa Margherita Ligure durante l'assemblea dei giovani di Confindustria. In quell'occasione - spiega una nota - Berlusconi "ha accusato il quotidiano La Repubblica di un attacco eversivo nei suoi confronti e nel contempo ha istigato gli industriali a boicottare ed interrompere gli investimenti pubblicitari".
Il malato immaginario
L'assenza alla assemblea Confcommercio causata sempre dal torcicollo.
Inizia ad insinuarsi il sospetto che Veronica abbia ragione: "mio marito sta male".
(Zorro di Marco Travaglio, Unità del 22 giugno)
P.S. Travaglio mostra il suo casellario.
Ad uso e consumo dei naviganti e dei tanti ospiti di Annozero che hanno imparato la lezioncina a memoria "lei è condannato" "lei è condannato" ..
Evasioni d'oro
Sequestrati dalla Gdf beni per 1 miliardo alla mafia.
Non tutti sentono la crisi. E non credo che la lotta ai clandestini servirà a salvare l'Italia (e la faccia).
Con cosa ci sconsoleremo: con le slot machine? Con le "lotterie da supermercato", con cui si rubereranno gli ultimi soldi ai risparmiatori?
Nemmeno in Senato sentono la crisi: per fortuna non siamo in Inghilterra (nella perfida Albione). Che fine farebbero i poveri senatori nostrani, con i loro cellulari, parcheggi, portaborse?
Nel frattempo registriamo come il DL sull'Abruzzo è passato così com'è, senza emendamenti (e pare anche senza coperture).
E che, a seguito del boom di bocciature alla maturità si tiri fuori il "buonismo del 68": se vogliono passare gli esami, paghino a chi di dovere, Come nel resto della società.
PS. che poi lo dica una persona (il ministro G.) che è andata a Reggio per fare l'esame di stato (perchè in Calabria passano tutti), fa sorgere più di un dubbio sulla buna fede di chi parla.
Superato il limite della decenza
E, in effetti, quanto leggiamo, vediamo, pone a noi semplici sudditi dell'unto del signore una domanda semplice. Ma esiste veramente una doppia morale cattolica, in seno alla chiesa?
Veramente allora, tutto è concesso al signore, e nulla al popolino?Lasciamo perdere la questione della privacy: quelle foto parlano da sole. Altro che scene conviviali di famiglia.E sono le foto forse meno "piccanti".
Così come per la politica, anche questa è forse l'ultima spiaggia per la chiesa di alzare la voce. O tacere per sempre.
Ieri a Napoli una ragazza è stata aggredita per aver difeso un amico gay.
Tutti hanno visto e nessuno ha fatto niente.
L'ultimo caso di una serie di aggressioni: alle donne, ai clochard, alle persone vestite in modo diverso (vi ricordate il caso di Verona dell'anno scorso, pure il giudice è stato aggredito) o con un colore della pelle diverso (come il clochard indiano bruciato nella stazione di Nettuno, il senegalese a Tor Bella Monaca).
23 giugno 2009
In terra consacrata - gli affari del Vaticano
Un pezzo del libro "In terra consacrata": il dialogo tra il magistrato Lannuzzi che, nella storia, segue i nuovi risvolti del caso Iacoangeli (Orlandi) e il faccendiere Meloni (Flavio Carboni), in cui quest'ultimo ricostruisce per l'uomo di legge i traffici neri del Vaticano, tramite lo Ior di monsignor Duarte (Marcinkus).
..."Ma se qualcuno ha messo insieme il nome di Cruciani e Duarte con quello di Iacoangeli, è da lì che devi partire: da cosa avevano in comune quei due. Poi magari verrà fuori come poteva entrarci la ragazzina."
"E cosa avevano in comune Duarte e Cruciani?"
"Il bisogno di far girare i soldi. E il fatto che, non potendo fare tutto da soli, gli occorreva un banchiere."
"Lanfranco Giorgi" - disse Lannuzzi a voce troppo alta.
"Giorgi riciclava fondi della mafia e della camorra attraverso il Banco di Milano e una costellazione di banche estere. Per farlo si serviva dell'intermediazione e della complicità di Duarte. A presentare Giorgi ai mafiosi era stato un banchiere siciliano. Tra la seconda metà degli anni '70 e gli inizi degli anni '80, la Sicilia era la più grande raffineria della morfina del Mediterraneo. Un'industria che generava profitti altissimi, che Giorgi era in grado di riciclare e reinvestire. Una capacità che lo aveva portato a diventare uno dei personaggi più importanti per Cosa Nostra. In cambio i siciliani avevano fatto crescere la sua banca: acquistavano la droga e la mandavano negli Stati Uniti; poi tramite il Banco di Milano facevano rientrare il denaro in Italia, dove veniva suddiviso tra le famiglie.
Duarte aveva un ruolo importante: versava nella banca di Giorgi soldi puliti e aveva contatti con i mafiosi. C'era chi raccontava di averlo visto con i propri occhi portare due valigie, ciascuna con cinque miliardi, dalla casa del capo della famiglia di Castelvetrano a quella romana di un notaio amico di Duarte. Denaro che doveva essere investito in Sud America tramite Giorgi e Duarte."
"La prima volta che mi parlarono di Giorgi fu nel 1981 - continuò Meloni - Dicevano che era il più importante banchiere d'Italia. Lo avevano arrestato per reati finanziari, ma nonostante questo continuava ad essere molto potente e aveva un patrimonio immenso. Io ero a caccia di finanziamenti: volevo buttarmi nel mercato azionario e pensai che fosse la persona giusta da conoscere. Me lo presentarono in Agosto a Porto Cervo, e trovammo subito l'intesa, lui mi foraggiava e io gli curavo i rapporti con la Stampa e con il Vaticano."
"Cioè con Duarte" - disse Lannuzzi.
"Avere un qualunque rapporto con Monsignore era utile per dimostrare di essere gradito agli ambienti Vaticani - spiegò Meloni - Era un buon modo di dare all'estero l'immagine di serietà e legittimità. Giorgi investiva all'estero per eludere le restrizioni valutarie e i vincoli imposti dalla Banca d'Italia e i soldi servivano ad alimentare Solidarnosc in Polonia e i regimi e la guerriglia anticomunista in America Latina. Oltre a distribuire mazzette ai vari politici italiani."
"E Duarte che ruolo aveva?"
"Le operazioni passavano per lo più tramite lui: fungeva da intermediario di appoggio, metteva a disposizione le sue strutture e lucrava sulla differenza dei tassi di interesse.Ma perchè mandare denaro ai polacchi?" - domandò Lannuzzi
"Ognuno ha le sue debolezze: voleva ingraziarsi il papa e ottenere una nomina a cardinale. Fu Giorgi a spostare i soldi. Un mucchio di soldi. Sai cosa ripeteva sempre il Monsignore? Che il Vaticano non si amministra con gli Ave Maria. Per questo a lui serviva Giori e a Giorgi serviva Duarte."
"Ma poi il giocattolo si ruppe" - disse Lannuzzi.
"Per almeno nove anni, il rapporto di collaborazione con Giorgi era strettissimo. Poi quando la Banca d'Italia aveva cominciato a ficcare il naso, Giorgi aveva perduto credibilità. A ogni livello."
"In terra consacrata" Pagine 370-371
Il sito dell'autore.Le prime pagine del libro; l'intervista a Fahreneit, e la recensione su angolonero.
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati: Ugo Barbara
In terra consacrata di Ugo Barbara
La lotta di potere interna al Vaticano, lo scontro tra l'ala anticomunista (e spregiudicata) di Paul Marcinkus e quella più moderata facente riferimento a Casaroli.
I traffici dello Ior, con mafia, massoneria, per il riciclaggio del denaro, il finanziamento ai movimenti anticomunisti dell'America Latina e Solidarnosc in Polonia.
La morte del banchiere Roberto Calvi, lo strano suicidio a Londra; il fallimento del Banco Ambrosiano, i ricatti di Calvi fatti per salvare la sua poltrona e anche la vita.
I lunghi tentacoli della Banda della Magliana (la holding del crimine degli anni 80 a Roma): traffico di droga, estorsione, prostituzione, costruzioni ...
Tutto questo intreccio sta dietro la storia raccontata da Ugo Barbara, in cui passato criminale e presente si intrecciano, partendo da uno dei misteri d'Italia mai supiti, nonostanti il passare degli anni.Il rapimento di Emanuela Orlandi: l'autore cambia nome a molti dei personaggi, altri sono inventati o riciclati da personaggi veri, per esgenze letterarie. Ma dietro si riconoscono benissimo i De Pedis, Calvi, Sindona.E i ringraziamenti di fine lettura ai magistrati Lupacchini, Capaldo, Testaroli e De Gasperis fanno capire quanto veritieri siano le fonti da cui è partita la storia.
La Storia, appunto: Anna Marzani, ex amante del capo di una banda che ha dominato Roma negli anni 80, pur di salvare la figlia dal carcere, rivela di sapere dei particolari che potrebbero risolvere il rapimento avvenuto anni prima di Antonella Iacoangeli. Una ragazzina 15 enne, sparita da Roma e mai più ritrovata. E intende rivelarli proprio al magistrati che per anni aveva indagato seguendo una sua teoria, il giudice Chiosi.
A chi potrebbe interessare questa storia, una delle tante sui morti della banda della Magliana?
Eppure c'è ancora qualcuno, ex membro della banda che ha avuto a che fare con questa storia, che ha cercato di di rifarsi una vita e che non intende perdere la sua posizione per le rivelazioni di una ex escort di lusso. E anche ben più lontano, in Australia, c'è un monsignore con un guardiaspalle più demone che Angelo, che è interessato a chiudere i conti col passato.
Anna Marzani muore, i magistrati non sembrano interessati a seguire la pista indicata: ma non è così per la figlia Valeria nè per il suo avvocato, Fabrizio, che iniziano una loro personale (e molto pericolosa) indagine, seguendo il filo degli ex appartenenti alla banda.Si fa leggere questo giallo, scirtto in modo scorrevole e con un ritmo che cresce pagina dopo pagina.
Fino alla rivelazione finale che non svelo, in cui Barbara segue una sua teoria sulla scomparsa della Orlandi e sui tanti perchè di questa storia che ancora è piena di misteri.
Buona lettura!
Il sito dell'autore.
Le prime pagine del libro; l'intervista a Fahreneit, e la recensione su angolonero.
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Technorati: Ugo Barbara
Il processo di Calciopoli
Noi non facciamo gossip
E continua: "abbiamo visto addirittura celebri mangiapreti vestire i panni di novelli Savonarola". Ferrara? Fini?
Proprio se i fatti non vengono raccontati (le foto a Palazzo Grazioli, le inchieste di Bari, le interviste delle ragazze) inizia il chiacchiericcio. Lo stesso Ghedini, parlando e non dicendo, ha ammesso un "utilizzi finale delle ragazze".
Viene il dubbio che forse, più che non fare gossip, si volesse non disturbare il manovratore.
Che, da quanto emerge, avrà una certa difficoltà a partecipare al prossima family day.
Torniamo al neo direttore Minzolini.
Estate 2007: uscivano le notizie (altro governo, altra epoca) sul Sismi di Pompa e Pollari che schedava magistrati e politici dell'allora opposizione del centrosinistra.
Ecco l'editoriale de La Stampa:
Ormai l’escalation su contrasti e sgarbi istituzionali è infinita: ieri il Csm ha approvato all’unanimità una risoluzione nella quale è scritto nero su bianco che il Sismi - quello “ufficiale” non quello “deviato” - schedava, raccoglieva informazioni, nei fatti, spiava, i magistrati che erano ritenuti scomodi per l’equilibrio politico della scorsa legislatura, cioè il governo di centro-destra. E questo quando le procure interessate alle gesta di Pio Pompa e soci, non hanno ancora tirato le somme delle loro inchieste.
Siamo di fronte ad un’altra enormità che lascia a dir poco allibiti. Se, infatti, l’accusa fosse fondata ci vorrebbero ben altri provvedimenti che non la risoluzione del Csm. Se, invece, non fosse verificata, o comunque, si ritenesse che non dovrebbe essere il Consiglio Superiore della magistratura ad accertarlo, l’uscita dell’organismo di auto-governo della magistratura sarebbe come minimo un atto destabilizzante dal punto di vista istituzionale: accusare un corpo dello Stato di tramare contro un potere dello Stato non è roba da poco.
Tanto più che per raggiungere l’unanimità al plenum del Csm si è arrivati ad una mediazione singolare tra i consiglieri di maggioranza e di opposizione: si è evitato di scrivere nella risoluzione che il Sismi “ufficiale” operasse su mandato del governo Berlusconi. «E’ la condizione che abbiamo posto - racconta il consigliere di opposizione, Gianfranco Anedda - per votare il documento». Per cui il Sismi avrebbe operato in proprio. Ergo il Sismi ufficiale sarebbe «deviato istituzionalmente».
Insomma, un mezzo Carnevale. Che se fosse stato per l’attuale governo sarebbe passato sotto silenzio. Non c’è stata nessuna presa di posizione ufficiale da parte di Palazzo Chigi, né da parte di qualche ministro. «Io ho una cultura industriale - è la battuta incline al sarcasmo del portavoce del governo, Silvio Sircana - e per me il Csm è il centro sperimentale metallurgico che è anche una cosa più seria». E non poteva essere altrimenti: gli accusati, cioè quelli che per alcuni sono «i demoni» del Sismi, ovviamente, ufficiale, non sono stati cacciati con ignominia dalle forze armate. Tutt’altro. L’ex capo dell’intelligence militare, Nicola Pollari, è finito al Consiglio di Stato. Mentre quello che alcuni descrivono come il «maligno», Pio Pompa, arruola militari al ministero della Difesa.
Così alla fine dalla parte del Csm si è ritrovata la sinistra massimalista. «La denuncia del Csm - ha dichiarato il vicepresidente della Camera Carlo Leoni - è un fatto allarmante per un Paese democratico». Mentre l’opposizione ha finito per mettere sul banco degli imputati il Csm. A dir la verità era partita con una certa cautela. «Per via delle rassicurazioni dei membri di opposizione del Csm - spiega Maurizio Gasparri -. Ma ho capito che Anedda si è un po’ rincoglionito».
Eh sì, perché è evidente il «gioco» della maggioranza: puntualizzare che lo spionaggio sui magistrati è stato organizzato dal Sismi “ufficiale” è un modo per tirare in ballo indirettamente il governo dell’epoca, cioè quello del Cavaliere. «Il comportamento del Csm - osserva l’ex ministro, Enrico La Loggia - è orribile. Questa vicenda è mille volte più grave di quella del generale Speciale». «Il Csm - gli ha fatto eco Fabrizio Cicchitto - travalica da tempo il suo ruolo istituzionale». Mentre per l’occasione Berlusconi, sia pure in privato, ha ritirato fuori qualche filippica contro i giudici: «Non sono i servizi - ha detto ai suoi - ma il Csm ad essere strutturalmente deviato. Persegue sempre una sola logica politica: quella di sparare contro di noi».
Ora in un Paese civile su questa vicenda si andrebbe fino in fondo: o la risoluzione di ieri è giusta e Pollari e Pompa, al di là delle conseguenze penali, dovrebbero essere messi alla porta da ogni incarico statale; o, altrimenti, è il Csm ad aver sbagliato. Invece, niente, Non succederà assolutamente niente. Tutti resteranno al loro posto. «In fondo - confida un ex ministro del Cavaliere - in un Paese in cui i primi ad esagerare nelle intercettazioni sono i magistrati, come fanno i servizi segreti a non seguirne l’esempio?».
La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico
Dov'è la vittoria?
Si nega l'esistenza di brogli.
Tranquilli, parliamo dell'Iran e non dell'Italia.
L'Italia: il paese delle grandi opere su carta. Dei cantieri infiniti. Dove basta un guasto ad un treno per dividere il paese, altro che la secessione della lega.
Il paese delle tasse sul lavoro più alte con gli stipendi più bassi.
Dove un blitz della Mobile di Lecco scopre un nascondiglio della 'ndrangheta. In pieno nord leghista ...
Dove l'astensionismo, il non voto, viene usato come indicatore di una qualche volontà elettorale (dopo che nelle passate elezioni gli stessi elettori avevano cancellato i partiti minori).
E ora, con la sconfitta dell'Italia col Brasile, anche il calcio si allinea col resto del paese.
22 giugno 2009
Il paese sotto ricatto
I forconi di Brunetta e gli scudi di Tremonti
Ecco gli slogan di Brunetta (sulla trasparenza degli stipendi nella PPAA) "se i cittadini ritengono troppo alti i compensi dati agli amministratori potranno «andare nei negozi a comprare forconi per rincorrere questa gente»."
E chi lo dice agli italiani che lo stesso governo ha appena aumentato i consiglieri nelle società pubbliche. Forse la gente dovrebbe entrare con i forconi nei consigli di amministrazione di queste società.
Si tratta della legge intitolata “Disposizioni per lo sviluppo, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile” appena approvata dal Senato. Una di quelle leggi piene di norme piccole piccole, di cui pochi parlano, ma che dà il segno del vero cambiamento. All’articolo 71 di questa legge viene modificata una norma della Legge Finanziaria 2008, varata dal Governo Prodi. Quel governo di ladroni, spreconi, cattivoni, che aveva ridotto l’Italia a sembrare quasi un paese come tutti gli altri.
Una norma che prevedeva, per le società di proprietà pubblica non quotate in borsa un numero massimo di consiglieri di amministrazione pari a 3, invece dei 5 stabiliti fino a quel momento, oppure a 5 se fino ad allora fossero stati 7. Una norma pletorica, quasi come il Parlamento. Complicata, difficile da capire. Antica. Ed ecco che il bravo, bello, buono Brunetta ha cambiato la legge. Ed ha previsto la possibilità di aumentare da 3 a 5 (o da 5 a 7) il numero dei consiglieri di amministrazione delle società controllate dallo Stato e non quotate in Borsa.
Invece sponda Tremonti, dopo l'uscita sulle social card (riuscita? come fai a saperlo, nessun giornalista eccetto Report si chiede come siano andate a finire), deve rastrellare soldi. Ecco allora lo scudo fiscale: al 5-7% (o perfino 10%), per il rientro dei capitali illegali.
21 giugno 2009
Chagall, Kandinsky e Malevic – le avanguardie russe
La ribellione dei pittori russi (del primo novecento) nel mondo pittorico: dai quadri pieni di rosso e blu di Marc Chagall, alle composizioni di Kandinsky, per cui ogni quadro nasce dalle pulsioni interiori dell’artista, preme contro le pareti come fosse un parto (Dai testi d’autore, scritto autobiografico del 1913 ).
Quadri dove l’osservatore non può essere un semplice spettatore, ma deve lasciare che “il quadro faccia effetto su di sè”.
Ma la rivelazione, almeno per me, sono stati i quadri di Kazimir Malevic: i quadrati, le figure dei contadini stilizzati: “quadrato rosso” , “ragazze in campo”.
Il suprematismo di Malevic dove si registra la supremazia della sensibilità sull’arte, sulla forma, perché “l’oggetto in sé non significa nulla”.
Il pittore che rappresenta la realtà così com’è è come una persona che si compiace delle catene che gli bloccano i piedi: “in arte c’è bisogno di verità, non di sincerità”.
Infine Filomov: “artista ribellati! … basta con al pedanteria del passato! .. liberate i vostri spiriti..”.
Andate a guardare i quadri con quei volti stilizzati come “testa vivente”.
Il sito della mostra.
20 giugno 2009
Antropologicamente diversi
Su una cosa ha ragione: non tutti gli italiani sono uguali. A lui.
Un postribolo per i miei manipoli
Se Mussolini aveva esordito la sua dittatura, col sinistro discorso al parlamento “Potevo fare di quest’aula grigia e sorda un bivacco per i miei manipoli”, oggi si potrebbe dire che è stato trasformato Palazzo Chigi e gli altri palazzi della democrazia in un postribolo per i miei manipoli.
Feste, voli di stato, escort (un modo elegante per dire prostitute, ma si sa, la domestica è ladra, la padrona è cleptomane), minorenni: nulla di illegale, si dice.
Le indagini sono ancora in corso. Ma rimane l’immagine: potrà riproporsi come il leader politico difensore dei valori cattolici?
Come può la Chiesa protestare per i profilattici nelle scuole e starsene zitta (se non qualche timido editoriale de l’Avvenire) sulle ragazze del “papi”?
Sulle indagini da cui emergerebbero favori e appalti in cambio di sesso?
La spazzatura.
In Europa non si fanno prendere tanto in giro: sanno distinguere spazzatura (intesa come gossip) da spazzatura (politica). I giornali all’estero stanno seguendo le inchieste che coinvolgono il nostro premier. Non è un caso la bocciatura del candidato italiano (Mauro) alla presidenza, per preferirgli un candidato polacco. Il leader dei liberal democratici all’euroassemplea, Graham Watson, si chiede come sia possibile che B. sia ancora presidente del Consiglio di un grande paese come l’Italia.
Meglio un polacco di un italiano …
E anche dopo l’incontro con Obama, c’è poco da esultare: respingiamo gli immigrati sui barconi e accettiamo presunti terroristi da Guantanamo. E manderemo altri 500 militari nella guerra in Afghanistan. D’altronde se inviti Gheddafi, stringi accordi con la Russia di Putin (per il gasdotto, questi sono i risultati). La solita italietta di mafia, pizza e mandolino. Quella ben rappresentata da Sordi, Gassman ..
Dalle indiscrezioni delle miss invitate a Palazzo Grazioli, pare che la sera in cui fu eletto Obama, il signor B. era in tutt’altre faccende affaccendato. Il mondo voltava pagina e lui si voltava nelle coperte.
E sì che avremmo bisogno di un leader capace. Perché la crisi sta falciando e falcerà molti, troppi posti di lavoro. Come i 430 ricercatori della protezione ambientale (ISPRA), che lavorano per mantenere integro l’ambiente italiano. Come i tanti lavoratori nelle regione del sud: regioni dove l’alternativa, per guadagnare la giornata, è affidarsi alla criminalità organizzata. La più grande impresa italiana.
Non è un caso se le prime vittime della crisi siano i precari e giovani: -204000 posti di lavoro. Tutti imbianchini? Oppure a far la fila al casting del Grande Fratello?
E a poco servono le grandi operazioni contro la criminalità se poi si tarpano le ali alle forze dell’ordine con la legge Alfano sulle intercettazioni, se li mette a controllare i clandestini. Se i servizi nostrani, anziché contrastare il terrorismo, la criminalità organizzata, devono rispondere della mancata protezione del premier nei confronti di una escort con il registratore. Che brutta fine per James Bond.
Non so se lo sapete, ma il partito sardo d’azione (alleato di Ugo Cappellacci) ha dichiarato che dal momento in cui in Sardegna dovesse sorgere una centrale nucleare, partirebbe una crisi di governo. Ecco, per loro, le promesse del “papi” hanno un sapore diverso.
L’informazione di governo.
IL TG1 di sabato non ha detto una parola, né nei titoli, né nei servizi, sulle inchieste di Bari, sull’immondizia a Bagheria, sulle proteste degli abruzzesi. E anche questo è un fatto non privo di significanza. Un bel servizio su un’indagine contro la pedofilia online.
Forse perché lui non c’entra: non ha bisogno di andare in internet per incontrare minorenni.