Badate che tutto questo è stato: tutto quanto viene raccontato nel libro (al tempo presente) è parte della nostra storia.
La storia degli ultimi 30 anni, che hanno portato il nostro paese, in cui viviamo oggi, a quello che è.
Di quale Italia parliamo?
Dell'Italia della criminalità mafiosa, divenuta negli anni 70-80 grazie al traffico di eroina e alle opere pubbliche, un enorme potere economico.
Dell'Italia dei tanti morti: le morti misteriose di Roberto Calvi, Michele Sindona, del criminologo Semerari. Le morti dei tanti eroi borghesi che han cercato solo di fare il loro dovere.Ambrosoli, Galli, Alessandrini, Tobagi.
Dei magistrati antimafia: Costa, Scaglione, Livatino, Terranova, Chinnici, Borsellino, Falcone.Dei poliziotti, dei carabinieri, dei sindacalisti, avvocati.
Parliamo dei mille morti per la guerra di mafia a Palermo (la mattanza dei corleonesi), dei 400 morti a Napoli per la guerra dei clan, alle migliaia di morti in Calabria negli anni 80. Morti passate sotto silenzio: come se fosse normale morire in quel modo, in quelle regioni di Italia. Folklore.
L'Italia delle Brigate Rosse (il libro parte cola prigionia di Aldo Moro), contro cui lo Stato seppe combattere e vincere anche col sangue, la battaglia.
Non come l'altra battaglia, mai portata avanti fino in fondo, quella contro la mafia.
Vedi le vicende dei vari incontri tra i boss Bontade, Di Cristina e Andreotti (dopo l'omicidio Mattarella). All'incontro con Berlusconi e Dell'Utri.
Ma si parla anche dell'Italia dei quattro condottieri della finanza, degli 80: Raul Gardini, Silvio Berlusconi, Gianni Agnelli e De Benedetti. I quattro condottieri che avevano in mente grandi progetti per loro e per l'Italia.
Uno è morto; uno è l'uomo forse più potente di Italia; la Fiat ha rischiato il crac, ma coi nostri soldi è ancora viva. L'ultimo ha portato avanti una sua battaglia contro Berlusconi, perdendo spesso le sue battaglie e il suo impero.
L'Italia che nel corso degli anni 80 scoprì il fascino delle televisioni commerciali, delle televendite, della pubblicità, delle Soap, della TV delle lacrime e della TV del consenso.
Che poi è quella che forma oggi la (in)coscienza politica del paese.
L'Italia della fine della prima Repubblica: con Tangentopoli, con le bombe della mafia del 92, 93.Non potevano finire peggio i vari Craxi, De Michelis, Forlani, Pomicino, De Mita.
L'Italia che scoprì come può nascere un partito dal nulla (o quasi): vedere dal tubo televisivo uscire un premier dal passato poco chiaro (da dove vengono i soldi?) e che questi potesse vincere le elezioni. Forza Italia alle elezioni del 1994.
Assieme ad un altro partitino, allora snobbato: la Lega di Bossi.
L'Italia della Lega, del primo centro sinistra, del PCI poi PDS poi DS, poi chissà ..
L'Italia del fascismo non rinnegato, poi sdoganato, poi ripulito. Mai sepolto, né condannato.L'Italia della balena bianca, arenata in tanti piccoli partitini.
L'Italia del tavolino con la mafia e con le maggiori imprese italiane (anche con Confindustria).
L'Italia del primo Berlusconi, delle leggi vergogna, della guerra con la menzogna, del G8 a Genova.
La parentesi prodiana e poi, l'Italia di oggi.
Dove scandali, corruzione, mani sporche mafia .. tutto sembra scivolare sulla pelle degli italiani.
Apparentemente assuefatti a tutto.
Come aveva saggiamente previsto Sciascia nel 1961, è la linea della Palma che si sposta al nord.
Leggere questo libro non cambierà la nostra storia, il nostro destino, ma almeno servirà a fare conoscere il nostro passato. A meditare su quanto è accaduto: perchè tutto questo è stato.
Il link per ordinare il libro su ibs.
La presentazione del libro, alla Feltrinelli.
Il sito dedicato al libro.
Technorati: Enrico Deaglio