E noi che preoccupavamo di Battisti ... il pericoloso assassino a spasso per il Brasile.
Leggetevi l'intervista di Milena Gabanelli a Francesco Pazienza: la strage alla stazione di Bologna (raccontata nello splendido libro di Patrick Fogli), Gelli, i depistaggi dei servizi, il ruolo della Libia, la Banda della Magliana, le Br, il rapimento di Ciro Cirillo ...
Tutti concentrati sulle polemiche col Brasile e magari ci dimentichiamo di essere ancora il paese della vergogna.
A gennaio 1981 sul treno Taranto-Milano viene piazzata una valigia con esplosivo della stessa composizione di quello usato nella stazione di Bologna...
Ci sono dei documenti intestati a un francese e un tedesco, indicati dai servizi come autori di stragi avvenute a Monaco e Parigi. Si scoprirà poi che si trattava di depistaggio.
"Il depistaggio è stato fatto dal Sismi per non fare emergere la vera verità della bomba di Bologna. Secondo l'allora procuratore Domenico Sica c'era di mezzo la Libia, e coinvolgerla in quel momento avrebbe voluto dire tragedia per la Fiat e per l'Eni. Vada negli archivi delle sedute parlamentari: il 4 agosto 1980, Spadolini in persona presentò un'interrogazione parlamentare in cui attribuiva la bomba di Bologna a origini straniere mediorientali".
Ma qual era l'interesse mediorientale?
"L'Italia non poteva sottrarsi agli obblighi Nato, e quindi doveva fare un accordo con Malta, per proteggerla in caso di attacchi del colonnello Gheddafi. L'accordo fu firmato, e Gheddafi fece la ritorsione. Ustica porta la stessa firma. Me lo ha raccontato Domenico Sica. Quando tolgono il segreto di Stato la verità salterà fuori".
Lei è stato condannato a 10 anni per depistaggio, qualche prova a suo carico evidentemente c'era, i servizi segreti li comandava lei.
"Le prove a mio carico erano dovute al fatto che sono stato il braccio destro, mandato dagli americani, per sostituire Licio Gelli alla guida della P2. E siccome Gelli era il motore primo del depistaggio, io che ero il suo braccio destro, automaticamente...".
Quando è scoppiata la bomba a Bologna dov'era?
"A New York".
84 morti e 250 feriti, nel suo paese. Lei è consulente del Sismi, non ha pensato:
"Adesso bisogna trovare chi è stato"?
"Io no. Perché non è mio compito. I servizi segreti sono come un'azienda. Giusto? Se tu ti occupi di una cosa, non è che dici "adesso parliamo di Bologna, parliamo di Ustica"...".
...
Scrive la Gabanelli:
Erano 25 anni che volevo incontrare il grande faccendiere. Una curiosità tutta personale, volevo vedere in faccia l'uomo che ha fatto da cerniera in tutti i misteri profondi di questo paese. Ci vuole grandezza anche per essere protagonisti di grandi drammi. Invece si incontrano delle comparse, figure che si dimenticano. Sembrano scelte apposta.
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
30 gennaio 2009
Il digitale terrestre che non funziona
Fu introdotto (con la famigerata legge Gasparri, quella che potrebbe costarci 350-400000 euro al giorno) per poter giustificare e mantenere il conflitto di interessi Mediaset.
Oggi scopriamo (dopo la sperimentazione in Sardegna) che non funziona.
L'articolo di Aldo Grasso sul corriere: Gli esperti tv: «Tecnologia costosa, limitata, obsoleta»
Diceva l'ex ministro:
Le discussioni in atto sul digitale terrestre dimostrano che non è "una scatola vuota, ma una grande risorsa per il futuro delle comunicazioni in Italia". E' quanto rende noto in un comunicato il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri....
Oggi scopriamo (dopo la sperimentazione in Sardegna) che non funziona.
L'articolo di Aldo Grasso sul corriere: Gli esperti tv: «Tecnologia costosa, limitata, obsoleta»
Diceva l'ex ministro:
Le discussioni in atto sul digitale terrestre dimostrano che non è "una scatola vuota, ma una grande risorsa per il futuro delle comunicazioni in Italia". E' quanto rende noto in un comunicato il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri....
E chi se ne frega ...
Rivolta antidoping
Partite in ritardo di 15' contro il Tas (corriere).
Con Cuore una volta la notizia sarebbe finita direttamente nella rubrica "E chi se ne frega".
Partite in ritardo di 15' contro il Tas (corriere).
Con Cuore una volta la notizia sarebbe finita direttamente nella rubrica "E chi se ne frega".
Annozero: io non ti salverò
Da Davos, il ministro Tremonti torna a parlare di riforma della pensioni.
Il presidente di Confindustria, Marcegaglia, torna chiedere aiuti di stato alle industrie.
Il consiglio dei ministri scopre le carte sulle intercettazioni: niente intercettazioni per i reati finanziari (o solo un erroe di battitura).
Parte la procedura di infrazione dell'Europa contro le polveri sottili. Dopo la tassa per Rete 4 (1 miliardo di euro da dare ad Europa 7, ne aveva chiesti 3) un altra tassa.
In studio, ad Annozero, Casini, Cota, Bindi parlavano della situazione a Lampedusa.
Il leghista Cota ci informa che non esiste alcuna emergenza criminale (i reati sono in calo), ma esiste invece una emergenza immigrazione: aumentano gli sbarchi di immigrati, nonostante i proclami e gli accordi con la Libia.
A proposito: è stato firmato un accordo da 5 miliardi di dollari; in caso di guerra l'Italia negerà le basi Nato per fare azioni contro la Libia. Ci siamo schierati con Gheddafi....
Sono finiti i soldi e la programmazione economica prevede tagli a tribunali, forze di polizia e militari:
-il costo di 30000 militari è stimato in 620 ml di euro
-2,6 miliardi di euro è il taglio previsto alle FFAA (in 3 anni)
-1 miliardo è il taglio alle forze dell'ordine
-900 milioni è il taglio alla giustizia
Eppure costruiremo nuovi centri di identificazione: 10 centri per un costo di 233 milioni di euro.
Ma serviranno a qualcosa: quale è la situazione dell'emerenza clandestini in Italia? Le leggi in vigore funzionano?
Cosa sta accadendo a Lampedusa?
A Lampedusa, la piccola isola che potrebbe vivere di pesca e turismo, domenica scorsa ha manifestato contro l'intenzione del governo di trasformarla in un grande centro di identificazione per tutti gli immigrati in arrivo.
La proposta di Maroni prevede un tempo di permanenza che passerebbe da 48 ore a 18 mesi.
Gli accordi con la Tunisia parlano di un rientro di soli 7 immigrati al giorno.
Gli accordi con la Libia (evidentemente non ancora in piedi) parlano di respingere i migranti (che scappano da miseria, guerre e fame causate dallo sfruttamento dell'occidente) nel deserto. Dopo aver riempito il mediterraneo di scheletri, riempiremo anche il deserto di cadaveri.
Ecco, il principio sembrerebbe di spostare lontano dagli occhi i clandestini, gli immigrati: come i rom che vengono concentrati nelle periferie delle città, anche i tunisini, i ghanesi, i libici verranno tenuti ben nascosti nei centri a Lampedusa.
In quali condizioni? Non siamo tenuti a saperlo. Domenica scorsa i lampedusani hanno sfidato il governo: Davide contro Golia. In una marcia (ripresa dal giornalista scrittore Claudio Camarca) si sono uniti gli isolani con i migranti.
No: il centro, tutti quegli immigrati, gli isolani non li vogliono. Non vogliono sentire le rassicurazioni della senatrice Maraventano "la piazza è arrabbiata , ma io li perdono".
Troppo comodo, senatrice: le solite promesse da politico del sud, non le vuole sentire nessuno. Nessuna si fida della proposta del governo "soluzione provvisoria" per risolvere il problema (poi) una volta per tutte.
Perchè questa sarebbe la morte dell'isola: un'isola, che non ha strade, fogne, ospedali ... e lo stato non può presentarsi col ricatto. Il centro di accoglienza in cambio delle strade.
Technorati: Annozero
Il presidente di Confindustria, Marcegaglia, torna chiedere aiuti di stato alle industrie.
Il consiglio dei ministri scopre le carte sulle intercettazioni: niente intercettazioni per i reati finanziari (o solo un erroe di battitura).
Parte la procedura di infrazione dell'Europa contro le polveri sottili. Dopo la tassa per Rete 4 (1 miliardo di euro da dare ad Europa 7, ne aveva chiesti 3) un altra tassa.
In studio, ad Annozero, Casini, Cota, Bindi parlavano della situazione a Lampedusa.
Il leghista Cota ci informa che non esiste alcuna emergenza criminale (i reati sono in calo), ma esiste invece una emergenza immigrazione: aumentano gli sbarchi di immigrati, nonostante i proclami e gli accordi con la Libia.
A proposito: è stato firmato un accordo da 5 miliardi di dollari; in caso di guerra l'Italia negerà le basi Nato per fare azioni contro la Libia. Ci siamo schierati con Gheddafi....
Sono finiti i soldi e la programmazione economica prevede tagli a tribunali, forze di polizia e militari:
-il costo di 30000 militari è stimato in 620 ml di euro
-2,6 miliardi di euro è il taglio previsto alle FFAA (in 3 anni)
-1 miliardo è il taglio alle forze dell'ordine
-900 milioni è il taglio alla giustizia
Eppure costruiremo nuovi centri di identificazione: 10 centri per un costo di 233 milioni di euro.
Ma serviranno a qualcosa: quale è la situazione dell'emerenza clandestini in Italia? Le leggi in vigore funzionano?
Cosa sta accadendo a Lampedusa?
A Lampedusa, la piccola isola che potrebbe vivere di pesca e turismo, domenica scorsa ha manifestato contro l'intenzione del governo di trasformarla in un grande centro di identificazione per tutti gli immigrati in arrivo.
La proposta di Maroni prevede un tempo di permanenza che passerebbe da 48 ore a 18 mesi.
Gli accordi con la Tunisia parlano di un rientro di soli 7 immigrati al giorno.
Gli accordi con la Libia (evidentemente non ancora in piedi) parlano di respingere i migranti (che scappano da miseria, guerre e fame causate dallo sfruttamento dell'occidente) nel deserto. Dopo aver riempito il mediterraneo di scheletri, riempiremo anche il deserto di cadaveri.
Ecco, il principio sembrerebbe di spostare lontano dagli occhi i clandestini, gli immigrati: come i rom che vengono concentrati nelle periferie delle città, anche i tunisini, i ghanesi, i libici verranno tenuti ben nascosti nei centri a Lampedusa.
In quali condizioni? Non siamo tenuti a saperlo. Domenica scorsa i lampedusani hanno sfidato il governo: Davide contro Golia. In una marcia (ripresa dal giornalista scrittore Claudio Camarca) si sono uniti gli isolani con i migranti.
No: il centro, tutti quegli immigrati, gli isolani non li vogliono. Non vogliono sentire le rassicurazioni della senatrice Maraventano "la piazza è arrabbiata , ma io li perdono".
Troppo comodo, senatrice: le solite promesse da politico del sud, non le vuole sentire nessuno. Nessuna si fida della proposta del governo "soluzione provvisoria" per risolvere il problema (poi) una volta per tutte.
Perchè questa sarebbe la morte dell'isola: un'isola, che non ha strade, fogne, ospedali ... e lo stato non può presentarsi col ricatto. Il centro di accoglienza in cambio delle strade.
Technorati: Annozero
29 gennaio 2009
Come riformeranno la giustizia?
Il procuratore Bruno Tinti commenta la proposta di riforma sulle intercettazioni con le parole "Fa venire i brividi."
Quale è il modello di giustizia che il governo ha in mente? Quale il modello dei giudici? Dei magistrati?
Quale è il modello di giustizia che il governo ha in mente? Quale il modello dei giudici? Dei magistrati?
Vengono in mente gli sketch di Corrado Guzzanti ne "Il caso Scafroglia".
Ecco, stava scherzando .. mica va preso sul serio. O no?
Sketch numero 1: come si scelgono i giudici.
Sketch numero 2: il giudice ha la sentenza in testa ...
Ecco, stava scherzando .. mica va preso sul serio. O no?
Sketch numero 1: come si scelgono i giudici.
Sketch numero 2: il giudice ha la sentenza in testa ...
Scende la pioggia ...
"Maltempo provoca frana a Tropea
strage evitata per un soffio"
Autostrade che franano.
Ferrovie bloccate.
Di chi la colpa? Lo saprete dopo la pubblicità.
P.S. dopo aver visto la fine di De Magistris, chi si metterà ad aprire indagini in Calabria, sulla destinazione dei fondi europei, sugli appalti della Salerno Reggio Calabria ...?
P.S. 2: proprio con i fondi europei per le regioni (per la formazione), il governo pensa di affrontare la crisi.
Ferrovie bloccate.
Di chi la colpa? Lo saprete dopo la pubblicità.
P.S. dopo aver visto la fine di De Magistris, chi si metterà ad aprire indagini in Calabria, sulla destinazione dei fondi europei, sugli appalti della Salerno Reggio Calabria ...?
P.S. 2: proprio con i fondi europei per le regioni (per la formazione), il governo pensa di affrontare la crisi.
Avevamo già detto
"Una brutta deriva" (corriere, editoriale)
"iPod Brunetta e Topo Gigio Veltroni" battute vecchie, già sentite.
Giustizia, Di Pietro attacca Napolitano. Il Colle: "Offensivo" (Il giornale).
Segnaliamo infine la vignetta, all'insegna del solito buon gusto, di Libero. Eran tutti lì ad aspettarlo.
Interessante leggere poi, dall'articolo del corriere che parla dell'avvicinamento PD-PDL-UDC sulle intercettazioni, i nomi di alcuni politici intercettati e coinvolti nelle indagini in cui si sono usate le intercettazioni.
Lusetti, Pittelli, Margiotta. Oltre agli avvocati difensori Bongiorno e Ghedini.
Giova ricordare (siamo o no nella settimana della memoria) che un certo senatore definì il CSM una cloaca (CSM di cui Napolitano è presidente). Gli insulti ai senatori a vita (tra cui l'ex presidente Ciampi).
Giusto un promemoria:
5 maggio 2006. «Tangentopoli. I silenzi di Napolitano sugli anni di Mani pulite. Nel suo libro “Una transizione incompiuta?”, il capo dello Stato si dimentica di raccontare la storia dei finanziamenti illeciti al Pci». (“Libero”)
10 maggio 2006. «Non riconosciamo Napoletano presidente della Repubblica: se dovessero andare in porto le verifiche sui 70 parlamentari sub judice per le irregolarità del voto, tutto può saltare». (Roberto Calderoli)
16 maggio 2006. «Sette anni di Purgatorio. Retorica, noia e finti applausi: il comunista Napolitano si insedia al Quirinale». (Vittorio Feltri)
16 maggio 2006. «L’ira di Berlusconi: è quasi un colpo di Stato». (“Il Giornale” sull’elezione di Napolitano al Quirinale)
17 maggio 2006. «Che errore applaudire Napolitano». (“Il Giornale”)
17 maggio 2006. «Il presidente ha fatto un discorso di parte. I nostri elettori non gli avrebbero mai battuto le mani». (Daniela Santanchè)
28 maggio 2006. «Quei rimborsi spese del compagno Napolitano. Gli sprechi di denaro pubblico intascati dal presidente». (“Libero”)
31 agosto 2006. «Anche Sogno aspetta scuse da Napolitano». (Giancarlo Lehner, “Libero”)
1 settembre 2006. «Caro Napolitano, e su Pol Pot niente scuse?». (Gennaro Sangiuliano, “Libero”)
3 settembre 2006. «Caso Ungheria. Napolitano & C. sollecitarono la repressione». (Francesco Forte, “Libero”)
"iPod Brunetta e Topo Gigio Veltroni" battute vecchie, già sentite.
Giustizia, Di Pietro attacca Napolitano. Il Colle: "Offensivo" (Il giornale).
Segnaliamo infine la vignetta, all'insegna del solito buon gusto, di Libero. Eran tutti lì ad aspettarlo.
Interessante leggere poi, dall'articolo del corriere che parla dell'avvicinamento PD-PDL-UDC sulle intercettazioni, i nomi di alcuni politici intercettati e coinvolti nelle indagini in cui si sono usate le intercettazioni.
Lusetti, Pittelli, Margiotta. Oltre agli avvocati difensori Bongiorno e Ghedini.
Giova ricordare (siamo o no nella settimana della memoria) che un certo senatore definì il CSM una cloaca (CSM di cui Napolitano è presidente). Gli insulti ai senatori a vita (tra cui l'ex presidente Ciampi).
Giusto un promemoria:
5 maggio 2006. «Tangentopoli. I silenzi di Napolitano sugli anni di Mani pulite. Nel suo libro “Una transizione incompiuta?”, il capo dello Stato si dimentica di raccontare la storia dei finanziamenti illeciti al Pci». (“Libero”)
10 maggio 2006. «Non riconosciamo Napoletano presidente della Repubblica: se dovessero andare in porto le verifiche sui 70 parlamentari sub judice per le irregolarità del voto, tutto può saltare». (Roberto Calderoli)
16 maggio 2006. «Sette anni di Purgatorio. Retorica, noia e finti applausi: il comunista Napolitano si insedia al Quirinale». (Vittorio Feltri)
16 maggio 2006. «L’ira di Berlusconi: è quasi un colpo di Stato». (“Il Giornale” sull’elezione di Napolitano al Quirinale)
17 maggio 2006. «Che errore applaudire Napolitano». (“Il Giornale”)
17 maggio 2006. «Il presidente ha fatto un discorso di parte. I nostri elettori non gli avrebbero mai battuto le mani». (Daniela Santanchè)
28 maggio 2006. «Quei rimborsi spese del compagno Napolitano. Gli sprechi di denaro pubblico intascati dal presidente». (“Libero”)
31 agosto 2006. «Anche Sogno aspetta scuse da Napolitano». (Giancarlo Lehner, “Libero”)
1 settembre 2006. «Caro Napolitano, e su Pol Pot niente scuse?». (Gennaro Sangiuliano, “Libero”)
3 settembre 2006. «Caso Ungheria. Napolitano & C. sollecitarono la repressione». (Francesco Forte, “Libero”)
Genchi vs Mentana
Guardatevi la puntata di Matrix in cui Genchi risponde a Mentana di tutte le accuse (queste sì, da gogna mediatica senza contradditorio) uscite sui giornali (me l'ero persa, lo rispecata grazie a Blob).
L'archivio segreto che non esiste, tabulati anzichè intercettazioni, nessun tabulato di Berlusconi ...
Genchi ha ribattuto punto su punto, riportando giù dal piedistallo tutti i padreterni.
Da Mastella (che non avrebbe superato l'esame da ministro), che trombato alle elezioni, veniva considerati senatore uscente (un senatore evidentemente è come il diamante, per sempre).
La cosa che più ha fatto arrabbiare il conduttore è stata l'uscita del perito che ha definito Berlusconi "il suo padrone".
"No guardi, io lavoro per un privato .. semmai lei come poliziotto in aspettativa...". E chi sarebbe l'editore privato?
Ecco uno così, che spiega, che ribatte a tutte le bufale, non può andare in televisione.
L'archivio segreto che non esiste, tabulati anzichè intercettazioni, nessun tabulato di Berlusconi ...
Genchi ha ribattuto punto su punto, riportando giù dal piedistallo tutti i padreterni.
Da Mastella (che non avrebbe superato l'esame da ministro), che trombato alle elezioni, veniva considerati senatore uscente (un senatore evidentemente è come il diamante, per sempre).
La cosa che più ha fatto arrabbiare il conduttore è stata l'uscita del perito che ha definito Berlusconi "il suo padrone".
"No guardi, io lavoro per un privato .. semmai lei come poliziotto in aspettativa...". E chi sarebbe l'editore privato?
Ecco uno così, che spiega, che ribatte a tutte le bufale, non può andare in televisione.
28 gennaio 2009
Un paese di baroni di Castaldo Carlucci
Partiamo dalla dedica iniziale del libro "Ai nostri genitori che ci hanno insegnato a camminare con le nostre gambe".
Ecco, il libro ilustra, in modo anche fin troppo dettagliato, quanti nel mondo dell'università, della ricerca non si muovono (o non si sono mossi) con le loro gambe, ma grazie all'aiutino del padre, del marito, dell'amante, del parente ...
Concorsi pilotati, dove i membri vengono scelti per indicare tra i pochi candidati, quello che si sa già che deve vincere.
Concorsi fatti apposta per un certo candidato (il figlio, nipote, marito, moglie ..): dove il profilo prescelto è ritagliato su misura per quella persona (e non per la figura che servirebbe all'ateneo); dove grazie al livellamento (un numer massimo di pubblicazioni da presentare) si mettono allo stesso livello persone capaci e meritevoli da altre.
Se non serve si arriva perfino alla minaccia, al siluramento, alle pressioni. Ma parliamo di atenei o di mafia?
La prima parte del libro è una lunga carrellata della parentopoli nell'università italiana: da Bari (i Del Vecchio), Messina, Siena (il magnifico Tosi), Napoli, Roma (il magnifico Frati alla Sapienza), Palermo .. Da una parte le terne dinastie che invadono le aule ai ricercatori (i latifondisti del sapere) che per opporsi a questa truffa, a questo malcostume, si dotano di microfoni per registrare le conversazioni dove si spiega il sistema di reclutamento ("Se non vengo io, tu non sarai nominato preside").
Persone coraggiose e stufe di sopportare discriminazioni come Antonella Fioravanti e Carlo Sabbà.
Nella seconda si illustrano i poteri forti nelle università: la massoneria, Comunione e Liberazione, Opus Dei. E non solo: anche la presenza inquietante della 'ndrangheta e nella mafia, piuttosto interessate alle nomine di primari, professori. Nel libro si cita anche il "verminaio" di Messina, di cui aveva già parlato Blu Notte.
Infine il ruolo della politica, che spesso ha usato l'università come ammortizzatore sociale, nel quale far confluire trombati, oppure come posto in cui fare consulenze (d'oro), in cui arricchire il proprio curriculum con titoli di studio, corsi.
Fino al fenomeno delle università telematiche (fiorite nell'era Moratti) e delle università dove si laurea l'esperienza, per cui in molti si chiederanno che senso ha oggi faticare sui libri e passare ore e ore nei laboratori.
"Un paese di baroni" è un ritratto accurato, impietoso, di ricercatori sfruttati e professori più preoccupati dell'appalto che della didattica. Se molte delle vicende raccontate non hanno risvolti penali (o comunque le inchieste che sono scaturite dalle denunce di studenti e ricercatori sono state archiviate), le intercettazioni, i racconti, le conversazioni la dicono lunga sull'etica che gira nelle aulee.
Le riforme sulla scuola del ministro Gelmini serviranno a cacciare i mercanti dal tempio, ovvero a scacciare, schiodare i baroni dalle loro sedie?
Probabilmente no: i tagli a pioggia sugli atenei, senza tener conto delle pubblicazioni e del lavoro di ricerca, e la loro conversione verso fondazioni spingerà sempre più i rettori a diventare manager e a entrare in comitati d'affari che sfuggono al controllo pubblico.
Considerando che nelle università italiane si forma e si crea la classe dirigente italiana, tutto ciò pone un serio dubbio sul destino di questo paese.
No la politica, questa politica non cambierà le cose: se le cose cambieranno sarà solo grazie ai blog che raccolgono le denunce, al nuovo clima che si è instaurato (l'onda degli studenti che non intende pagare per le le colpe di altri). Anche grazie a libri come questo o "L'università truccata" di Roberto Perrotti.
Alcuni dei blog indicati dal libro contro le baronie, i concorsi truffa, il nepotismo:
- Il gruppo su Facebook.
- ilsensodellamisura di Giovanni Grasso.
- Concorsopoli di Tommaso Castaldi.
- ldsmagazine
- Universitopoli di di Marco Lanzetta.
- Ateneo palermitano a cura di Francesca Patanè.
- Il post sul blog di Chiarelettere.
- Pretesti di lettura.
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati: Davide Carlucci, Antonio Castaldo
Ecco, il libro ilustra, in modo anche fin troppo dettagliato, quanti nel mondo dell'università, della ricerca non si muovono (o non si sono mossi) con le loro gambe, ma grazie all'aiutino del padre, del marito, dell'amante, del parente ...
Concorsi pilotati, dove i membri vengono scelti per indicare tra i pochi candidati, quello che si sa già che deve vincere.
Concorsi fatti apposta per un certo candidato (il figlio, nipote, marito, moglie ..): dove il profilo prescelto è ritagliato su misura per quella persona (e non per la figura che servirebbe all'ateneo); dove grazie al livellamento (un numer massimo di pubblicazioni da presentare) si mettono allo stesso livello persone capaci e meritevoli da altre.
Se non serve si arriva perfino alla minaccia, al siluramento, alle pressioni. Ma parliamo di atenei o di mafia?
La prima parte del libro è una lunga carrellata della parentopoli nell'università italiana: da Bari (i Del Vecchio), Messina, Siena (il magnifico Tosi), Napoli, Roma (il magnifico Frati alla Sapienza), Palermo .. Da una parte le terne dinastie che invadono le aule ai ricercatori (i latifondisti del sapere) che per opporsi a questa truffa, a questo malcostume, si dotano di microfoni per registrare le conversazioni dove si spiega il sistema di reclutamento ("Se non vengo io, tu non sarai nominato preside").
Persone coraggiose e stufe di sopportare discriminazioni come Antonella Fioravanti e Carlo Sabbà.
Nella seconda si illustrano i poteri forti nelle università: la massoneria, Comunione e Liberazione, Opus Dei. E non solo: anche la presenza inquietante della 'ndrangheta e nella mafia, piuttosto interessate alle nomine di primari, professori. Nel libro si cita anche il "verminaio" di Messina, di cui aveva già parlato Blu Notte.
Infine il ruolo della politica, che spesso ha usato l'università come ammortizzatore sociale, nel quale far confluire trombati, oppure come posto in cui fare consulenze (d'oro), in cui arricchire il proprio curriculum con titoli di studio, corsi.
Fino al fenomeno delle università telematiche (fiorite nell'era Moratti) e delle università dove si laurea l'esperienza, per cui in molti si chiederanno che senso ha oggi faticare sui libri e passare ore e ore nei laboratori.
"Un paese di baroni" è un ritratto accurato, impietoso, di ricercatori sfruttati e professori più preoccupati dell'appalto che della didattica. Se molte delle vicende raccontate non hanno risvolti penali (o comunque le inchieste che sono scaturite dalle denunce di studenti e ricercatori sono state archiviate), le intercettazioni, i racconti, le conversazioni la dicono lunga sull'etica che gira nelle aulee.
Le riforme sulla scuola del ministro Gelmini serviranno a cacciare i mercanti dal tempio, ovvero a scacciare, schiodare i baroni dalle loro sedie?
Probabilmente no: i tagli a pioggia sugli atenei, senza tener conto delle pubblicazioni e del lavoro di ricerca, e la loro conversione verso fondazioni spingerà sempre più i rettori a diventare manager e a entrare in comitati d'affari che sfuggono al controllo pubblico.
Considerando che nelle università italiane si forma e si crea la classe dirigente italiana, tutto ciò pone un serio dubbio sul destino di questo paese.
No la politica, questa politica non cambierà le cose: se le cose cambieranno sarà solo grazie ai blog che raccolgono le denunce, al nuovo clima che si è instaurato (l'onda degli studenti che non intende pagare per le le colpe di altri). Anche grazie a libri come questo o "L'università truccata" di Roberto Perrotti.
Alcuni dei blog indicati dal libro contro le baronie, i concorsi truffa, il nepotismo:
- Il gruppo su Facebook.
- ilsensodellamisura di Giovanni Grasso.
- Concorsopoli di Tommaso Castaldi.
- ldsmagazine
- Universitopoli di di Marco Lanzetta.
- Ateneo palermitano a cura di Francesca Patanè.
- Il post sul blog di Chiarelettere.
- Pretesti di lettura.
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati: Davide Carlucci, Antonio Castaldo
Cura omeopatica alla mafia 2
Sentite l'intervista alla figlia di Riina (Attilio Bolzoni)
Per lo Stato italiano è un assassino, per lei chi è suo padre?
"Sembrerà strano... mio padre viene presentato come un sanguinario, crudele, quasi un animale, uno che addirittura avrebbe fatto uccidere anche i bambini. Ma a me, come figlia, tutto questo non risulta. So io quello che mi ha trasmesso. Educazione. Moralità. Rispetto. E quando parlo di rispetto non parlo in quel senso, in senso omertoso. La persona che io sono ora, è quella che mio padre e mia madre hanno lasciato".
Complimenti.
Lo stesso giornale che scrive di Genchi (che ha indagato con Falcone, con De Magistris) che lavora in un bunker e sa molte cose, anche del cavaliere.
Tutte informazioni smentite (anche dallo stesso giornale e nell'intervista a Chi l'ha visto).
Giornale che domani si unirà al coro delle proteste contro Di Pietro che da piazza Farnese critica il silenzio del presidente della repubblica:
dal palco l'ex pm dice
"Il silenzio è mafioso, e per questo non voglio rimanere in silenzio".
Il titolo è:
Di Pietro attacca napolitano e la folla lo applaude .. manco fossimo al Colosseo.
Ecco, un'altra dose di disinformazione e di mafia.
Anzichè parlare della stretta alle intercettazioni, della riforma della giustizia ....
Per lo Stato italiano è un assassino, per lei chi è suo padre?
"Sembrerà strano... mio padre viene presentato come un sanguinario, crudele, quasi un animale, uno che addirittura avrebbe fatto uccidere anche i bambini. Ma a me, come figlia, tutto questo non risulta. So io quello che mi ha trasmesso. Educazione. Moralità. Rispetto. E quando parlo di rispetto non parlo in quel senso, in senso omertoso. La persona che io sono ora, è quella che mio padre e mia madre hanno lasciato".
Complimenti.
Lo stesso giornale che scrive di Genchi (che ha indagato con Falcone, con De Magistris) che lavora in un bunker e sa molte cose, anche del cavaliere.
Tutte informazioni smentite (anche dallo stesso giornale e nell'intervista a Chi l'ha visto).
Giornale che domani si unirà al coro delle proteste contro Di Pietro che da piazza Farnese critica il silenzio del presidente della repubblica:
dal palco l'ex pm dice
"Il silenzio è mafioso, e per questo non voglio rimanere in silenzio".
Il titolo è:
Di Pietro attacca napolitano e la folla lo applaude .. manco fossimo al Colosseo.
Ecco, un'altra dose di disinformazione e di mafia.
Anzichè parlare della stretta alle intercettazioni, della riforma della giustizia ....
Coliandro, sesso, segreti e intercettazioni
Non credo sia stata voluta, l'incredibile coincidenza, ma la puntata di Coliandro di ieri richiamava il tema delle intercettazioni (illegali).
Un'azienda di telecomunicazioni usava le intercettazioni illegali, con la complicità dei servizi, per un'opera di ricatto.
Un caso che ricorda da vicino la vicenda Tavaroli e Security di Telecom, raccontata dalla puntata di Report, "Debiti e spie".
Lucarelli avrà romanzato quello che le cronache dei giornali non hanno spauto o potuto raccontarci. Dietrologia, direte voi. Ma spesso è l'unica strada per spiegare i misteri d'Italia.
Un'azienda di telecomunicazioni usava le intercettazioni illegali, con la complicità dei servizi, per un'opera di ricatto.
Un caso che ricorda da vicino la vicenda Tavaroli e Security di Telecom, raccontata dalla puntata di Report, "Debiti e spie".
Lucarelli avrà romanzato quello che le cronache dei giornali non hanno spauto o potuto raccontarci. Dietrologia, direte voi. Ma spesso è l'unica strada per spiegare i misteri d'Italia.
Non tutto il nord è Padania?
La lega contraria agli aiuti alla Fiat. I soliti aiuti di stato, dicono. Come lo erano quelli per Alitalia. Come lo è stata la difesa per Malpensa. E i 4 miliardi (di debiti) per la bad company Alitalia.
Certo dare 300 milioni per continuare a fare le stesse auto forse serve a poco.
L'aeroporto e il suo indotto vanno difesi, l'azienda torinese e il suo indotto no.
Altro elettorato?
Non tutto è padania.
Certo dare 300 milioni per continuare a fare le stesse auto forse serve a poco.
L'aeroporto e il suo indotto vanno difesi, l'azienda torinese e il suo indotto no.
Altro elettorato?
Non tutto è padania.
Il cane che si morde la coda
Dopo il fuoco di sbarramento per la controriforma della giustizia, il CDM ha varato la proposta di legge sulle intercettazioni.
Si potrà intercettare ma solo per 45 giorni. Vuoi prorogare? Chiedi al capo ufficio: da cui si deduce che basta controllare i capi delle procure (caso Catanzaro) e il gioco è fatto.
Si potrà intercettare solo con indizi di colpevolezza e non con indizi di reato. Per cui per scoprire il reato serve avere la colpevolezza del reato (comma 22).
I magistrati avranno un budget. Sforato il quale i complici di Provenzano potranno continuare a far girare i pizzini, i romeni a stuprare, i macellai del Santa Rita operare ..
Tolto il carcere per i giornalisti, o forse no, ma rimane la sanzione.
Si potrà intercettare ma solo per 45 giorni. Vuoi prorogare? Chiedi al capo ufficio: da cui si deduce che basta controllare i capi delle procure (caso Catanzaro) e il gioco è fatto.
Si potrà intercettare solo con indizi di colpevolezza e non con indizi di reato. Per cui per scoprire il reato serve avere la colpevolezza del reato (comma 22).
I magistrati avranno un budget. Sforato il quale i complici di Provenzano potranno continuare a far girare i pizzini, i romeni a stuprare, i macellai del Santa Rita operare ..
Tolto il carcere per i giornalisti, o forse no, ma rimane la sanzione.
La furia si è placata
Ora che la sete di giustizia della folla si è placata, con la cattura dei presunti responsabili dello stupro di gruppo a Guidonia, si può ragionare a mente fredda.
Primo: se casi come questi suscitano tanta impressione (tanto da meritari ampi titoli di giornali), perchè la politica non vara una legge (con urgenza) per punire maggiormente questi reati?
Secondo: i colpevoli presunti vivono in aree degradate, nelle baraccopolòi ai margini delle città. Significa che altri casi del genere possono capitare. Dobbiamo disinnescare la bomba: questa violenza e la risposta della folla che cerca una giustizia fai da te.
Terzo: i colpevoli sono stati incastrati dalle intercettazioni. Pensateci bene, visto che in questi giorni si parla di un ridimensionamento nell'utilizzo.
Primo: se casi come questi suscitano tanta impressione (tanto da meritari ampi titoli di giornali), perchè la politica non vara una legge (con urgenza) per punire maggiormente questi reati?
Secondo: i colpevoli presunti vivono in aree degradate, nelle baraccopolòi ai margini delle città. Significa che altri casi del genere possono capitare. Dobbiamo disinnescare la bomba: questa violenza e la risposta della folla che cerca una giustizia fai da te.
Terzo: i colpevoli sono stati incastrati dalle intercettazioni. Pensateci bene, visto che in questi giorni si parla di un ridimensionamento nell'utilizzo.
27 gennaio 2009
Cosa si sta preparando?
Va bene il divieto della preghiera sui luoghi di culto. O nelle piazze.
Ma come spiegare l'ulteriore richiesta del Viminale di riprendere i filmati nelle piazze (cosa che tra l'altro già avviene per manifestazioni "politiche"), magari proprio quella che avverrà domani a Piazza Farnese?
Non è una violazione della privacy? Altro che i dossier di Genchi (un bufala smentita da lui stesso ieri sera a Chi l'ha visto).
Tra l'altro viene trasferita a Roma anche l'indagine sui suoi archivi , dopo De Magistris, Carlo Vulpio .. un altro trasferimento.
Non è una violazione della privacy? Altro che i dossier di Genchi (un bufala smentita da lui stesso ieri sera a Chi l'ha visto).
Tra l'altro viene trasferita a Roma anche l'indagine sui suoi archivi , dopo De Magistris, Carlo Vulpio .. un altro trasferimento.
E ora mettiamo tutto assieme: più soldati nelle strade e nelle piazze, con le telecamere a riprendere ogni slogan, ogni faccia. Nessuna intercettazione per i reati dei colletti bianchi, nessuno potrà scrivere delle inchieste in corso ....
Cosa ne viene fuori?
Cosa ne viene fuori?
Il minestrone
Il giorno della memoria ... ecco come vengono date le notizie: si mette assieme la critica politica contro una trasmissione "nemica" (Santoro che diventa Santorno nella fretta), le scuse di Bagnasco (che non spiega il perchè un vescovo negazionista sia riammesso).
Il presidente del consiglio che parla di leggi razziali, dopo aver imbarcato Mussolini e Ciarrapico ...
Per Frattini la trasmissione di Santoro è un esempio di "antisemitismo".
Il presidente del consiglio che parla di leggi razziali, dopo aver imbarcato Mussolini e Ciarrapico ...
Per Frattini la trasmissione di Santoro è un esempio di "antisemitismo".
Forse qualcuno dovrebbe portargli una copia di Libero, che dal 20 gennaio distribuisce i fascicoli della raccolta su Mussolini "Io vi parlo di me": sembra una fiaba per bambini.
Fin da bambino, Benito rivelò la sua natura focosa e poco propensa al compromesso. Per i primi tre anni non spiccicò una parola: poi iniziò a parlare di colpo, alternando senza problemi dialetto ....
Fin da bambino, Benito rivelò la sua natura focosa e poco propensa al compromesso. Per i primi tre anni non spiccicò una parola: poi iniziò a parlare di colpo, alternando senza problemi dialetto ....
Percorsi per la memoria
La zona grigia di Tim Blake Nelson: il film basato sulle memorie del medico ungherese di Aushwitz.
“Io prendo fuoco in fretta .. la prima parte di me si solleva in un fumo denso che si mischia col fumo degli altri. Poi ci sono le ossa che si depositano in cenere .. E, infine, piccole parti della nostra polvere galleggiano nell'aria, intorno al lavoro del nuovo gruppo [il nuovo Sonderkommando] Sono parti di polvere grigie che si depositano sulle loro scarpe, sui loro vestiti, sui loro volti, nei loro polmoni. Si abituano così tanto alla nostra presenza che non se ne accorgono più che non ci spazzolano più via. A questo punto si muovono e basta, respirano e si muovono, come chiunque altro ancora vivo in quel posto. E questo è come il lavoro, continua”.
Dossier Odessa di Frederick Forsyth: cosa è Odessa, in che modo le ex SS riuscirono a sfuggire alla giustizia e a riprendere un ruolo nell'economia e società tedesca? Nel romanzo di Forsyth, una storia vera scritta con la consulenza di Simon Wisenthal, del comandante del ghetto di Riga.
Gli specialisti della morte di Richard Rhodes: la storia degli Einsatzgruppen e dello sterminio degli ebrei nei paesi dell'est, prima della soluzione finale.
Why we fight: il capitolo della serie Band Of Brothers dedicato alla tragica scoperta dei campi di concentramento in Germania.
Se questo è un uomo di Primo Levi.
Necropoli di Boris Pahor.
E tanti altri libri che ci ricordano quanto è stato. E non deve più accadere.
“Io prendo fuoco in fretta .. la prima parte di me si solleva in un fumo denso che si mischia col fumo degli altri. Poi ci sono le ossa che si depositano in cenere .. E, infine, piccole parti della nostra polvere galleggiano nell'aria, intorno al lavoro del nuovo gruppo [il nuovo Sonderkommando] Sono parti di polvere grigie che si depositano sulle loro scarpe, sui loro vestiti, sui loro volti, nei loro polmoni. Si abituano così tanto alla nostra presenza che non se ne accorgono più che non ci spazzolano più via. A questo punto si muovono e basta, respirano e si muovono, come chiunque altro ancora vivo in quel posto. E questo è come il lavoro, continua”.
Dossier Odessa di Frederick Forsyth: cosa è Odessa, in che modo le ex SS riuscirono a sfuggire alla giustizia e a riprendere un ruolo nell'economia e società tedesca? Nel romanzo di Forsyth, una storia vera scritta con la consulenza di Simon Wisenthal, del comandante del ghetto di Riga.
Gli specialisti della morte di Richard Rhodes: la storia degli Einsatzgruppen e dello sterminio degli ebrei nei paesi dell'est, prima della soluzione finale.
Why we fight: il capitolo della serie Band Of Brothers dedicato alla tragica scoperta dei campi di concentramento in Germania.
Se questo è un uomo di Primo Levi.
Necropoli di Boris Pahor.
E tanti altri libri che ci ricordano quanto è stato. E non deve più accadere.
La memoria
Perchè è così importante mantenere viva la memoria di ciò che è stato?
Del genocidio degli ebrei?
Perchè persa la conoscenza del nostro passato, perdiamo la consapevolezza (e l'identità) di ciò che siamo oggi e non sappiamo cosa ci riserverà il domani.
E nel nostro oggi, la memoria è quantomai a rischio: tra vescovi negazionisti accolti nella chiesa; una proposta di legge che equipara repubblichini e partigiani; una parte politica che aizza all'odio razziale contro una etnia; classi ponte, schedature ... ex carnefici delle SS presidente di concorsi di bellezza; ex fascisti che manifestano a favore della guerra a Gaza.
Una guerra di cui, scrive Grossmann "ciò che è avvenuto nelle ultime settimane nella striscia di Gaza ci pone davanti a uno specchio nel quale si riflette un volto per il quale, se lo guardassimo dall'esterno o se fosse quello di un altro popolo, proveremmo orrore".
Ecco allora il valore della memoria: non permettere ad un certo passato di tornare a bussare alla porta.Le persecuzioni, i manifesti in difesa della razza, le leggi razziali.
I volenterosi carnefici del fuhrer che resero possibile campi di sterminio, camere a gas, i treni per i campi, le schedature ...
Ricordare che tutto questo è stato.
E non pensate che non ci riguardi.
Tutti noi siamo stati strappati dalle nostre case.
Tutti noi siamo stati derisi, spogliati, tolti di ogni dignità.
Tutti noi siamo stati caricati in carri piombati.
Tutti noi siamo entrati nelle camere a gas.
Tutti noi siamo usciti dal camino.
Del genocidio degli ebrei?
Perchè persa la conoscenza del nostro passato, perdiamo la consapevolezza (e l'identità) di ciò che siamo oggi e non sappiamo cosa ci riserverà il domani.
E nel nostro oggi, la memoria è quantomai a rischio: tra vescovi negazionisti accolti nella chiesa; una proposta di legge che equipara repubblichini e partigiani; una parte politica che aizza all'odio razziale contro una etnia; classi ponte, schedature ... ex carnefici delle SS presidente di concorsi di bellezza; ex fascisti che manifestano a favore della guerra a Gaza.
Una guerra di cui, scrive Grossmann "ciò che è avvenuto nelle ultime settimane nella striscia di Gaza ci pone davanti a uno specchio nel quale si riflette un volto per il quale, se lo guardassimo dall'esterno o se fosse quello di un altro popolo, proveremmo orrore".
Ecco allora il valore della memoria: non permettere ad un certo passato di tornare a bussare alla porta.Le persecuzioni, i manifesti in difesa della razza, le leggi razziali.
I volenterosi carnefici del fuhrer che resero possibile campi di sterminio, camere a gas, i treni per i campi, le schedature ...
Ricordare che tutto questo è stato.
E non pensate che non ci riguardi.
Tutti noi siamo stati strappati dalle nostre case.
Tutti noi siamo stati derisi, spogliati, tolti di ogni dignità.
Tutti noi siamo stati caricati in carri piombati.
Tutti noi siamo entrati nelle camere a gas.
Tutti noi siamo usciti dal camino.
26 gennaio 2009
Lo stato dell'informazione
Multati Fazio e Santoro dall'autorità garante per l'informazione.
Santoro per aver mandato in onda spezzoni di Grillo al V2-Day (i presunti insulti a Napolitano .. bla bla bla), già mandati in onda dai telegiornali (che non hanno subito sanzioni).
Fazio per la puntata in cui ospitava Travaglio che, parlando di Schifani e dei suoi rapporti di affari con persone indagate per mafia, si diceva preoccupato "dove andremo a finire?".
La colpa? Nessun contradditorio: da cui si deduce che, nella puntata in cui ha ospitato Tremonti che accusava gli economisti (di non aver previsto la catastrofe), mancando anche lì il contradditorio, scatterà la sanzione?
Contradditorio assente anche a Porta a Porta, dove l'ex presidente della repubblica Cossiga insultava Caselli. Attendiamo che l'autorità ci dia chiarimenti sulla vicenda.
Ieri sera, la signora Sarkozy rispondeva in merito alle notizie sulle pressioni per la vicenda Battisti: "sono molto sopresa che i media italiani possano aver pensato che io possa aver avuto peso nella vicenda".
Noi che li conosciamo meglio i media italiani (impegnati a raccontarci delle critiche della Parietti, candidata alle primarie del PD), lo siamo un pò meno.
Segnaliamo la notizia della querela del generale Mori nei confronti de l'Unità per gli articoli relativi al processo a suo carico a Palermo e sulla sua attività nel comune di Roma.
Soru querela il cavaliere (almeno le preannuncia) per le sue dichiarazioni durante la campagna elettorale.
Genchi da dei consigli di lettura (La concessione del telefono) a Berlusconi, Cicchitto, Rutelli, Gasparri, per quanto hanno detto sul suo conto.
Si prepara il terreno per una nuova commissione di inchiesta (dopo quelle Telekom Serbia e Mitrokhin) con cui inchiodare l'opposizione (non dialogante)?
Cicchitto sul Giornale:
Va valutata la creazione di una commissione parlamentare d’inchiesta, con gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria ..
Insomma, il caos.
Un'ultima cosa: secondo il sondaggio Demos l'83% degli italiani ritiene che "la chiesa non influenzi lo stato" (cao Englaro). Se intende difendere la vita senza se e senza ma, potrebbe rispondere ai dubbi e alle perplessità che suscita la notizia che un vescovo negazionista sia stato riammesso nella chiesa.
Santoro per aver mandato in onda spezzoni di Grillo al V2-Day (i presunti insulti a Napolitano .. bla bla bla), già mandati in onda dai telegiornali (che non hanno subito sanzioni).
Fazio per la puntata in cui ospitava Travaglio che, parlando di Schifani e dei suoi rapporti di affari con persone indagate per mafia, si diceva preoccupato "dove andremo a finire?".
La colpa? Nessun contradditorio: da cui si deduce che, nella puntata in cui ha ospitato Tremonti che accusava gli economisti (di non aver previsto la catastrofe), mancando anche lì il contradditorio, scatterà la sanzione?
Contradditorio assente anche a Porta a Porta, dove l'ex presidente della repubblica Cossiga insultava Caselli. Attendiamo che l'autorità ci dia chiarimenti sulla vicenda.
Ieri sera, la signora Sarkozy rispondeva in merito alle notizie sulle pressioni per la vicenda Battisti: "sono molto sopresa che i media italiani possano aver pensato che io possa aver avuto peso nella vicenda".
Noi che li conosciamo meglio i media italiani (impegnati a raccontarci delle critiche della Parietti, candidata alle primarie del PD), lo siamo un pò meno.
Segnaliamo la notizia della querela del generale Mori nei confronti de l'Unità per gli articoli relativi al processo a suo carico a Palermo e sulla sua attività nel comune di Roma.
Soru querela il cavaliere (almeno le preannuncia) per le sue dichiarazioni durante la campagna elettorale.
Genchi da dei consigli di lettura (La concessione del telefono) a Berlusconi, Cicchitto, Rutelli, Gasparri, per quanto hanno detto sul suo conto.
Si prepara il terreno per una nuova commissione di inchiesta (dopo quelle Telekom Serbia e Mitrokhin) con cui inchiodare l'opposizione (non dialogante)?
Cicchitto sul Giornale:
Va valutata la creazione di una commissione parlamentare d’inchiesta, con gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria ..
Insomma, il caos.
Un'ultima cosa: secondo il sondaggio Demos l'83% degli italiani ritiene che "la chiesa non influenzi lo stato" (cao Englaro). Se intende difendere la vita senza se e senza ma, potrebbe rispondere ai dubbi e alle perplessità che suscita la notizia che un vescovo negazionista sia stato riammesso nella chiesa.
Bugie, volgarità e minacce
Bugiardo.
Di fronte alle proteste di alcuni studenti, all'ennesima convention dove insulta Soru, il presidente se ne esce con la balla:"Vedete la differenza tra noi e quelli della sinistra: noi non sogneremmo mai di andare a disturbare una vostra manifestazione".
Vogliamo ricordare Prodi al motorshow?
Ai cancelli sono una quarantina. Gruppo compatto. «Scemo». «Buffone». «Vattene a casa» urlano appena lui arriva. Giovani, giovanissimi. «Butta giù l' Italia, come tutti i comunisti» dicono. «Diventiamo uguali agli albanesi». «Berlusconi è il migliore». «Silvio, Silvio». Lo seguono dentro, trascinano altri ragazzi. Si ode un «viva il Duce». La festa di Romano Prodi è rovinata. Il presidente del Consiglio è stato contestato al Motor Show.
Volgare.
Dopo i casi di stupro, cerca la battuta, volgare e inopportuna:
Berlusconi ha detto, con riferimento alle violenze sulle donne, che "anche in uno stato più militarizzato e poliziesco cose di questo genere possono sempre capitare. Non si può pensare di mettere in campo una forza tale (da evitare il rischio)""Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze. Credo che non ce la faremo mai", ha commentato, ripreso da Sky Tg24.
Minaccioso.
Basta con le intercettazioni: per mettere a tacere le critiche interne (e con l'opposizione), agita lo spauracchio dell'archivio Genchi (i tabulati fatti dal consulente per le inchieste Why Not e Poseidone).
"Sta per uscire uno scandalo che forse sarà il più grande della storia della Repubblica. Un signore ha messo sotto controllo 350 mila persone".
A meno che non si tratti di un bluff, deve aver dato ad una occhiata al contenuto delle telefonate. E intende usarle come minaccia: attenti a voi ...
Chissà nelle redazioni dei suoi giornali come fremono, con l'articolo già pronto. Al segnale, scatenate l'inferno.
Di fronte alle proteste di alcuni studenti, all'ennesima convention dove insulta Soru, il presidente se ne esce con la balla:"Vedete la differenza tra noi e quelli della sinistra: noi non sogneremmo mai di andare a disturbare una vostra manifestazione".
Vogliamo ricordare Prodi al motorshow?
Ai cancelli sono una quarantina. Gruppo compatto. «Scemo». «Buffone». «Vattene a casa» urlano appena lui arriva. Giovani, giovanissimi. «Butta giù l' Italia, come tutti i comunisti» dicono. «Diventiamo uguali agli albanesi». «Berlusconi è il migliore». «Silvio, Silvio». Lo seguono dentro, trascinano altri ragazzi. Si ode un «viva il Duce». La festa di Romano Prodi è rovinata. Il presidente del Consiglio è stato contestato al Motor Show.
Volgare.
Dopo i casi di stupro, cerca la battuta, volgare e inopportuna:
Berlusconi ha detto, con riferimento alle violenze sulle donne, che "anche in uno stato più militarizzato e poliziesco cose di questo genere possono sempre capitare. Non si può pensare di mettere in campo una forza tale (da evitare il rischio)""Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze. Credo che non ce la faremo mai", ha commentato, ripreso da Sky Tg24.
Minaccioso.
Basta con le intercettazioni: per mettere a tacere le critiche interne (e con l'opposizione), agita lo spauracchio dell'archivio Genchi (i tabulati fatti dal consulente per le inchieste Why Not e Poseidone).
"Sta per uscire uno scandalo che forse sarà il più grande della storia della Repubblica. Un signore ha messo sotto controllo 350 mila persone".
A meno che non si tratti di un bluff, deve aver dato ad una occhiata al contenuto delle telefonate. E intende usarle come minaccia: attenti a voi ...
Chissà nelle redazioni dei suoi giornali come fremono, con l'articolo già pronto. Al segnale, scatenate l'inferno.
25 gennaio 2009
La cura omeopatica alla mafia
Da una parte i proclami sulla lotta alla mafia.
Dall'altra la cura omeopatica, cui siamo sottoposti.
D'altronde un ex ministro non sosteneva forse che con la mafia occorre convivere?
Ecco allora gli spot, ce ci onoculano una piccola porzione di mafia.
La suoneria di Tano.
La pubblicità della Bull.
La suoneria del padrino.
Tutti spot orientati ad un pubblico giovane che poco sa e poco viene informato di cosa sia la mafia.
Nella grande confusione in cui noi Italia accusiamo il Brasile di difendere il terrorismo (caso Battisti), in cui si sgombrano i centri sociali (come il Conchetta a Milano) in nome della legalità ci dimentichiamo di un boss mafioso latitante per 43 anni. Bernardo Provenzano.
Del processo all'ex capo del Sisde, che ne avrebbe impedito la cattura e omesso la perquisizione del covo di Riina.
Dall'altra la cura omeopatica, cui siamo sottoposti.
D'altronde un ex ministro non sosteneva forse che con la mafia occorre convivere?
Ecco allora gli spot, ce ci onoculano una piccola porzione di mafia.
La suoneria di Tano.
La pubblicità della Bull.
La suoneria del padrino.
Tutti spot orientati ad un pubblico giovane che poco sa e poco viene informato di cosa sia la mafia.
Nella grande confusione in cui noi Italia accusiamo il Brasile di difendere il terrorismo (caso Battisti), in cui si sgombrano i centri sociali (come il Conchetta a Milano) in nome della legalità ci dimentichiamo di un boss mafioso latitante per 43 anni. Bernardo Provenzano.
Del processo all'ex capo del Sisde, che ne avrebbe impedito la cattura e omesso la perquisizione del covo di Riina.
Porte aperte di Gianni Amelio
Palermo, 1937, gli anni ruggenti: un uomo entra negli in nel suo ex ufficio e uccide con una baionetta il suo superiore (l'avvocato Spadafora) e un ex collega, che ne aveva preso il posto. Esce, torna alla sua auto dove l'aspetta la moglie e partono: in aperta campagna la violenta e uccide anche lei.
Inizia così, a pieno ritmo questo film tratto dal libro di Leonardo Sciascia: tre morti senza un perchè e l'omicida Tommaso Scalia (Ennio Fantastichini), subito catturato e messo in carcere, che sembra voglia finire dritto davanti al plotone di esecuzione.
Ma, c'è un ma, il giudice a latere Vito De Francesco (Gian Maria Volontè) vuole approfondire la storia: tutto troppo semplice, l'assassino reo confesso, il plotone che aspetta, la gente che urla nell'auta del tribunale che pure lei aspetta che giustizia venga fatta.
Anche Scalia, alla prima udienza urla, strane parole sulla rivoluzione fascista tradita, rivoluzione da cui è stato tradito anche lui ..
Un processo che sembra fin troppo semplice, se non ci fossero gli scrupoli e i dubbi del giudice De Francesco che confida al presidente della corte Sanna, che gli risponde “i suoi sono pensieri pericolosi ..”.
De Francesco fa interrogare i colleghi di Scalia e la moglie del primo morto, l'avvocato Spadafora.
Si scopre così che l'assassino aveva falsificato i bilanci da almeno 5 anni, ma era stato licenziato solo da poco. Come mai?
Sempre nel processo viene fuori che il luogo del delitto era la Confederazione degli artisti: sempre il giudice scopre che l'economo della confederazione (che rispondeva a Spadafora) aveva trasferito dei fondi verso l'ospedale. Come mai? “Un pasticcio” risponde l'economo che aveva un posto anche all'ospedale.
In aula viene chiamata anche la moglie di Spadafora, tra le proteste della folla che vorrebbe una condanna e basta (“ma a chi si fa il processo” .. “la giustizia ce la faremo noi, quando vogliamo noi e dove vogliamo noi”).
De Francesco riceve le confidenze del superiore, dei consigli ad assumere un tono meno zelante, più prudente: in realtà teme che tutte le domande al processo facciano emergere una realtà che è bene stia nascosta. Seduto sulla sua poltrona spiega “non vorrei che venissero i facchini a portarsi via i mobili”.
In aula l'autista di Spadafora parla della relazione tra quest'ultimo e la moglie di Scalia (che spiegherebbe l'ultima morte): relazione che si consumava nella casa del secondo morto (il ragioniere Speciale) e che anche Scalia stesso sapeva dei due.
De Francesco subisce le pressioni di un altro giudice, durante un pranzo, voce di interessi superiori, che premono per la condanna a morte.
“Processo dopo processo dobbiamo fare in modo che la gente possa andare a dormire lasciando aperta la porta di casa”. Senza preoccupazioni per ladri, deviati … Ma il giudice risponde che “io le porte di casa mia, le chiudo sempre”.
Nell'ultima camera di consiglio, mentre il plotone è gia pronto a fucilare Scalia, De Francesco trova nel giudice popolare Consolo un alleato per opporsi alla pena di morte. Questo si oppone ad una decisione rapida: “non è vero che abbiamo poco da discutere .. dobbiamo ancora cominciare”.
Perchè non se la sente di condannare alla morte: anche se non sarà lui a sparare, in ogni caso si sentirebbe corresponsabile della fucilazione.
Alla fine Scalia riceva l'ergastolo: il film si chiude con l'ultimo incontro tra Consolo e De Francesco, ad un matrimonio.
De Francesco è stato trasferito presso un tribunale di montagna: meglio così, non riusciva più a continuare a stare in quel tribunale dove, i sotterranei sono pieni di fascicoli di morti giudicati da altri morti.
Ma Consolo lo rassicura, il suo lavoro non è stato inutile: “la vite sradicata lascia sempre una radice”.
Nel finale la didascalia spiega che in appello Scalia è stato condannato a morte e fucilato nel 1938.
Il link per ordinare il DVD su ibs.
Technorati: Leonardo Sciascia, Gianni Amelio
Inizia così, a pieno ritmo questo film tratto dal libro di Leonardo Sciascia: tre morti senza un perchè e l'omicida Tommaso Scalia (Ennio Fantastichini), subito catturato e messo in carcere, che sembra voglia finire dritto davanti al plotone di esecuzione.
Ma, c'è un ma, il giudice a latere Vito De Francesco (Gian Maria Volontè) vuole approfondire la storia: tutto troppo semplice, l'assassino reo confesso, il plotone che aspetta, la gente che urla nell'auta del tribunale che pure lei aspetta che giustizia venga fatta.
Anche Scalia, alla prima udienza urla, strane parole sulla rivoluzione fascista tradita, rivoluzione da cui è stato tradito anche lui ..
Un processo che sembra fin troppo semplice, se non ci fossero gli scrupoli e i dubbi del giudice De Francesco che confida al presidente della corte Sanna, che gli risponde “i suoi sono pensieri pericolosi ..”.
De Francesco fa interrogare i colleghi di Scalia e la moglie del primo morto, l'avvocato Spadafora.
Si scopre così che l'assassino aveva falsificato i bilanci da almeno 5 anni, ma era stato licenziato solo da poco. Come mai?
Sempre nel processo viene fuori che il luogo del delitto era la Confederazione degli artisti: sempre il giudice scopre che l'economo della confederazione (che rispondeva a Spadafora) aveva trasferito dei fondi verso l'ospedale. Come mai? “Un pasticcio” risponde l'economo che aveva un posto anche all'ospedale.
In aula viene chiamata anche la moglie di Spadafora, tra le proteste della folla che vorrebbe una condanna e basta (“ma a chi si fa il processo” .. “la giustizia ce la faremo noi, quando vogliamo noi e dove vogliamo noi”).
De Francesco riceve le confidenze del superiore, dei consigli ad assumere un tono meno zelante, più prudente: in realtà teme che tutte le domande al processo facciano emergere una realtà che è bene stia nascosta. Seduto sulla sua poltrona spiega “non vorrei che venissero i facchini a portarsi via i mobili”.
In aula l'autista di Spadafora parla della relazione tra quest'ultimo e la moglie di Scalia (che spiegherebbe l'ultima morte): relazione che si consumava nella casa del secondo morto (il ragioniere Speciale) e che anche Scalia stesso sapeva dei due.
De Francesco subisce le pressioni di un altro giudice, durante un pranzo, voce di interessi superiori, che premono per la condanna a morte.
“Processo dopo processo dobbiamo fare in modo che la gente possa andare a dormire lasciando aperta la porta di casa”. Senza preoccupazioni per ladri, deviati … Ma il giudice risponde che “io le porte di casa mia, le chiudo sempre”.
Nell'ultima camera di consiglio, mentre il plotone è gia pronto a fucilare Scalia, De Francesco trova nel giudice popolare Consolo un alleato per opporsi alla pena di morte. Questo si oppone ad una decisione rapida: “non è vero che abbiamo poco da discutere .. dobbiamo ancora cominciare”.
Perchè non se la sente di condannare alla morte: anche se non sarà lui a sparare, in ogni caso si sentirebbe corresponsabile della fucilazione.
Alla fine Scalia riceva l'ergastolo: il film si chiude con l'ultimo incontro tra Consolo e De Francesco, ad un matrimonio.
De Francesco è stato trasferito presso un tribunale di montagna: meglio così, non riusciva più a continuare a stare in quel tribunale dove, i sotterranei sono pieni di fascicoli di morti giudicati da altri morti.
Ma Consolo lo rassicura, il suo lavoro non è stato inutile: “la vite sradicata lascia sempre una radice”.
Nel finale la didascalia spiega che in appello Scalia è stato condannato a morte e fucilato nel 1938.
Il link per ordinare il DVD su ibs.
Technorati: Leonardo Sciascia, Gianni Amelio
Chiacchiere e distintivo
Come non pensare al film di De Palma su Al Capone e su quella frase “tu sei tutto chiacchiere e distintivo”.
Che fine hanno fatto i proclami sulla sicurezza, viste le violenze di queste settimane a Roma? A che servono i militari nelle strade, se poi gli stupri avvengono nelle periferie ancora poco illuminate o nelle feste private senza sicurezza?
Che fine hanno fatto tutti i proclami per l'ottimismo, gli 8 miliardi per gli ammortizzatori sociali, il pugno duro sull'immigrazione? Non avevamo fatto un accordo con la Libia di Gheddafi?
Castelli non aveva detto che da quando sono al governo gli sbarchi erano cessati?
Perchè il premier è così soddisfatto quando parla del suo lavoro, perchè ride sempre?
Sulla fuga dei migranti dal centro di Lampedusa:
“Ma a Lampedusa non c'è emergenza .. Sono liberi di andarsi a prendere una birra. Sono andati in paese come fanno di solito”. Questo è quello che ha avuto il coraggio di dire davanti alle telecamere, in giro per la Sardegna.
Precisazione numero uno: il candidato alle elezioni regionali in Sardegna non è Berlusconi, ma un certo Cappellacci. Eppure le telecamere inquadrano sempre lui, tra una battuta su astrologhi e una su Kaka. Sempre allegro: sarà la nuova casa comprata alla Balduina o per la villa che vorrebbe comprarsi in Umbria?
Quante chiacchiere: sulla sicurezza, sul federalismo fiscale (con quali soldi?), sulla riforma della giustizia, sulla bocca di tutti e che si ispira a principi nobili (minori tempi per i processi, maggiori garanzie). Eppure, sotto le chiacchiere scopri che si parla sempre e solo di intercettazioni da diminuire (nel tempo e nei reati), di una maggiore complessità sulle decisione delle misure cautelari (gli arresti dei colletti bianchi), di un controllo dei magistrati da parte dell'esecutivo.
“Chiederemo l'utilizzo di altri 30000 militari per le strade” : altro spot, i militari usati per combattere le forze del male. Non voglio soldati nelle strade per combattere la criminalità. Voglio agenti di polizia, carabinieri, finanzieri, la polizia locale …
Cosa facciamo se gli Stati Uniti ci chiederanno un maggiore impegno in Afghanistan?
Precisazione due: dopo le decisioni del presidente USA Obama di riprendere i finanziamenti alle organizzazioni che usano l'aborto per il controllo delle nascite (oltre alle misure contraccettive) i vertici del Vaticano parlano di arroganza del potere.
Forse preferivano quando le persone morivano sotto le bombe dei bombardieri USA (effetti collaterali della guerra)? Le torture di Guantanamo e di Abu Ghraib?
Precisazione numero tre: al processo sulle presunte nuove Br le persone dalle gabbie hanno dato al giuslavorista Ichino dell'assassino di operai. Ch'io sappia gli operai muoiono per la non applicazione delle norme di sicurezza, per mancanza di controlli, perchè considerati solo pezzi da sfruttare e non persone (come nel caso Thyssen).
Gli operai muoiono anche per i colpi dei terroristi, come per l'eroe borghese Guido Rossa, ucciso dalle Br nel 1979.
Ichino, cui va tutta la solidarietà, si può considerare in buona compagnia: assieme al giudice Raffaele Cantone anche lui raggiunto dagli strali dei boss, durante il processo ai casalesi.
Il collega Raffaele Falcone è stato invece raggiunto da una busta con 12 proiettili, gentile omaggio dei casalesi.
Precisazione numero quattro: chi tocca lo statuto muore, afferma Ichino. Non so se sia vero: ma i numeri parlano chiaro. In questi anni è stato lo Statuto ad essere distrutto, come la dignità, il valore, lo stipendio dei lavoratori.
Dopo le chiacchiere i numeri:
35 miliardi: l'esposizione degli enti locali per i derivati.
600: gli enti locali coinvolti, tra cui Milano.
Finiti i soldi per i supplenti.
365000 euro: lo stipendio in 3 anni di Mario Mori per l'Ufficio sicurezza a Roma.
Il ragazzo reo confesso dello stupro di Capodanno a Roma, è agli arresti domiciliari: perchè è incensurato, perchè ha confessato e così dice la legge.
Nessuna protesta: sarà perchè italiano?
Che fine hanno fatto i proclami sulla sicurezza, viste le violenze di queste settimane a Roma? A che servono i militari nelle strade, se poi gli stupri avvengono nelle periferie ancora poco illuminate o nelle feste private senza sicurezza?
Che fine hanno fatto tutti i proclami per l'ottimismo, gli 8 miliardi per gli ammortizzatori sociali, il pugno duro sull'immigrazione? Non avevamo fatto un accordo con la Libia di Gheddafi?
Castelli non aveva detto che da quando sono al governo gli sbarchi erano cessati?
Perchè il premier è così soddisfatto quando parla del suo lavoro, perchè ride sempre?
Sulla fuga dei migranti dal centro di Lampedusa:
“Ma a Lampedusa non c'è emergenza .. Sono liberi di andarsi a prendere una birra. Sono andati in paese come fanno di solito”. Questo è quello che ha avuto il coraggio di dire davanti alle telecamere, in giro per la Sardegna.
Precisazione numero uno: il candidato alle elezioni regionali in Sardegna non è Berlusconi, ma un certo Cappellacci. Eppure le telecamere inquadrano sempre lui, tra una battuta su astrologhi e una su Kaka. Sempre allegro: sarà la nuova casa comprata alla Balduina o per la villa che vorrebbe comprarsi in Umbria?
Quante chiacchiere: sulla sicurezza, sul federalismo fiscale (con quali soldi?), sulla riforma della giustizia, sulla bocca di tutti e che si ispira a principi nobili (minori tempi per i processi, maggiori garanzie). Eppure, sotto le chiacchiere scopri che si parla sempre e solo di intercettazioni da diminuire (nel tempo e nei reati), di una maggiore complessità sulle decisione delle misure cautelari (gli arresti dei colletti bianchi), di un controllo dei magistrati da parte dell'esecutivo.
“Chiederemo l'utilizzo di altri 30000 militari per le strade” : altro spot, i militari usati per combattere le forze del male. Non voglio soldati nelle strade per combattere la criminalità. Voglio agenti di polizia, carabinieri, finanzieri, la polizia locale …
Cosa facciamo se gli Stati Uniti ci chiederanno un maggiore impegno in Afghanistan?
Precisazione due: dopo le decisioni del presidente USA Obama di riprendere i finanziamenti alle organizzazioni che usano l'aborto per il controllo delle nascite (oltre alle misure contraccettive) i vertici del Vaticano parlano di arroganza del potere.
Forse preferivano quando le persone morivano sotto le bombe dei bombardieri USA (effetti collaterali della guerra)? Le torture di Guantanamo e di Abu Ghraib?
Precisazione numero tre: al processo sulle presunte nuove Br le persone dalle gabbie hanno dato al giuslavorista Ichino dell'assassino di operai. Ch'io sappia gli operai muoiono per la non applicazione delle norme di sicurezza, per mancanza di controlli, perchè considerati solo pezzi da sfruttare e non persone (come nel caso Thyssen).
Gli operai muoiono anche per i colpi dei terroristi, come per l'eroe borghese Guido Rossa, ucciso dalle Br nel 1979.
Ichino, cui va tutta la solidarietà, si può considerare in buona compagnia: assieme al giudice Raffaele Cantone anche lui raggiunto dagli strali dei boss, durante il processo ai casalesi.
Il collega Raffaele Falcone è stato invece raggiunto da una busta con 12 proiettili, gentile omaggio dei casalesi.
Precisazione numero quattro: chi tocca lo statuto muore, afferma Ichino. Non so se sia vero: ma i numeri parlano chiaro. In questi anni è stato lo Statuto ad essere distrutto, come la dignità, il valore, lo stipendio dei lavoratori.
Dopo le chiacchiere i numeri:
35 miliardi: l'esposizione degli enti locali per i derivati.
600: gli enti locali coinvolti, tra cui Milano.
Finiti i soldi per i supplenti.
365000 euro: lo stipendio in 3 anni di Mario Mori per l'Ufficio sicurezza a Roma.
Il ragazzo reo confesso dello stupro di Capodanno a Roma, è agli arresti domiciliari: perchè è incensurato, perchè ha confessato e così dice la legge.
Nessuna protesta: sarà perchè italiano?
23 gennaio 2009
Il sistema dimostra di avere gli anticorpi
Approvato il federalismo fiscale al senato, il PD si astiene.
Scrive sull'editoriale del Corriere:
Il voto di ieri sdrammatizza le divisioni fisiologiche in una democrazia liberale e sottrae alla rituale demonizzazione gli accordi tra forze politiche diverse e opposte che smettono di puntare sulla demolizione reciproca. Un possibile preludio per altre, singole convergenze (a cominciare dalla riforma della giustizia). E anche la prova che i conflitti che ancora divideranno maggioranza e opposizione saranno ispirati dai contenuti, e non dai pregiudizi. Due frutti di una svolta insperata.
E la moglie del premier rincara la dose (cosa ti abbiamo fatto, Veronica?):
Scrive sull'editoriale del Corriere:
Il voto di ieri sdrammatizza le divisioni fisiologiche in una democrazia liberale e sottrae alla rituale demonizzazione gli accordi tra forze politiche diverse e opposte che smettono di puntare sulla demolizione reciproca. Un possibile preludio per altre, singole convergenze (a cominciare dalla riforma della giustizia). E anche la prova che i conflitti che ancora divideranno maggioranza e opposizione saranno ispirati dai contenuti, e non dai pregiudizi. Due frutti di una svolta insperata.
E la moglie del premier rincara la dose (cosa ti abbiamo fatto, Veronica?):
«Oggi da noi manca un'opposizione forte. Mio marito al governo per altri 10 anni».
Anche lei dunque per il grande dialogo? Si guardi i trascorsi giudiziari di Obama. Poi ne riparliamo.
Dalla lettera di Gabriella Nuzzi al presidente del ANM Luca Palamara:
Anche lei dunque per il grande dialogo? Si guardi i trascorsi giudiziari di Obama. Poi ne riparliamo.
Dalla lettera di Gabriella Nuzzi al presidente del ANM Luca Palamara:
Mi dica, Signor Presidente, quali sarebbero gli anticorpi che esso è in grado di generare?
Punizioni esemplari a chi è ligio e coraggioso e impunità a chi palesemente delinque?
E quali i virus?
E mi spieghi, ancora, quale sarebbe “il modello di magistrato adeguato al ruolo costituzionale e alla rilevanza degli interessi coinvolti dall’esercizio della giurisdizione” che l’Associazione intenderebbe promuovere?
Ora, il “sistema” che io vedo non è affatto in grado di saper funzionare. Al contrario, esso è malato, moribondo, affetto da un cancro incurabile, che lo condurrà inesorabilmente alla morte.
E io non voglio farne parte, perché sono viva e voglio costruire qualcosa di buono per i nostri figli.
Ho giurato fedeltà al solo Ordine Giudiziario e allo Stato della Repubblica Italiana.
La repentina violenza con la quale, in risposta ad un gradimento politico, si è sommariamente decisa la privazione delle funzioni inquirenti e l’allontanamento da inchieste in pieno svolgimento nei confronti di Magistrati che hanno solo adempiuto ai propri doveri, rende, francamente, assai sconcertanti i vostri stanchi e vuoti proclami, ormai recitati solo a voi stessi, come in uno specchio spaccato. Mentre siete distratti dalla visione di qualche accattivante miraggio, faccio un fischio e vi dico che qui sono in gioco i principi dell’autonomia e dell’indipendenza della Giurisdizione.
Non gli orticelli privati.
Non vale mai la pena calpestare e lasciar calpestare la dignità degli esseri umani.Per quanto mi riguarda, so che saprò adempiere con la stessa forza, onestà e professionalità anche funzioni diverse da quelle che mi sono state ingiustamente strappate, nel rispetto assoluto, come sempre, dei principi costituzionali, primo tra tutti quello per cui la Legge deve essere eguale per deboli e potenti. So di avere accanto le coscienze forti e pure di chi ancora oggi, nonostante tutto, crede e combatte quotidianamente per l’affermazione della legalità.
Ed è per essa che continuerò sempre ad amare ed onorare profondamente questo lavoro.
Signor Presidente, continui a rappresentare se stesso e questa Associazione.
Io preferisco rappresentarmi da sola.
Dott.ssa Gabriella NUZZI
Magistrato
Punizioni esemplari a chi è ligio e coraggioso e impunità a chi palesemente delinque?
E quali i virus?
E mi spieghi, ancora, quale sarebbe “il modello di magistrato adeguato al ruolo costituzionale e alla rilevanza degli interessi coinvolti dall’esercizio della giurisdizione” che l’Associazione intenderebbe promuovere?
Ora, il “sistema” che io vedo non è affatto in grado di saper funzionare. Al contrario, esso è malato, moribondo, affetto da un cancro incurabile, che lo condurrà inesorabilmente alla morte.
E io non voglio farne parte, perché sono viva e voglio costruire qualcosa di buono per i nostri figli.
Ho giurato fedeltà al solo Ordine Giudiziario e allo Stato della Repubblica Italiana.
La repentina violenza con la quale, in risposta ad un gradimento politico, si è sommariamente decisa la privazione delle funzioni inquirenti e l’allontanamento da inchieste in pieno svolgimento nei confronti di Magistrati che hanno solo adempiuto ai propri doveri, rende, francamente, assai sconcertanti i vostri stanchi e vuoti proclami, ormai recitati solo a voi stessi, come in uno specchio spaccato. Mentre siete distratti dalla visione di qualche accattivante miraggio, faccio un fischio e vi dico che qui sono in gioco i principi dell’autonomia e dell’indipendenza della Giurisdizione.
Non gli orticelli privati.
Non vale mai la pena calpestare e lasciar calpestare la dignità degli esseri umani.Per quanto mi riguarda, so che saprò adempiere con la stessa forza, onestà e professionalità anche funzioni diverse da quelle che mi sono state ingiustamente strappate, nel rispetto assoluto, come sempre, dei principi costituzionali, primo tra tutti quello per cui la Legge deve essere eguale per deboli e potenti. So di avere accanto le coscienze forti e pure di chi ancora oggi, nonostante tutto, crede e combatte quotidianamente per l’affermazione della legalità.
Ed è per essa che continuerò sempre ad amare ed onorare profondamente questo lavoro.
Signor Presidente, continui a rappresentare se stesso e questa Associazione.
Io preferisco rappresentarmi da sola.
Dott.ssa Gabriella NUZZI
Magistrato
Giulietta chi è?
Annozero si è occupato del caso di Napoli.
Se Romeo è l'imprenditore napoletano assieme a tutta la schiera di assessori e politici della sua corte (destra e sinistra), allora Giulietta sono tutti i cittadini napoletani e campani che per vedere riconosciuti i loro diritti (per esempio la manutenzione delle case) devono chiedere favori al politico "amico".
Giulietta è la ragazza che ha parlato in studio, Ylenia, che ha messo all'angolo Tonini (Pd) e Mantovano (Pdl) buttandogli in faccia le manchevolezze, le storture di una classe politicia che non sembra in grado di voler cambiare.
E infatti, prima ancora che un problema con risvolti penali, è un problema politico. Chi fosse Romeo doveva essere noto agli amministratori locali e non (come ha ben spiegato Travaglio ad inizio tramissione).
A sentire le intercettazioni (che i giornali pubblicano, affermando nella pagina successiva che bisogna fermare la gogna ..) viene chiedersi quale è il legame tra affari e politica, in che modo vengono selezionate le classi dirigenti, che immagine esce fuori.
In studio si è parlato anche della vicenda che vede coinvolto il figlio di Antonio Di Pietro, ma sono sicuro che per le persone che stan portando avanti la campagna contro l'Idv, non sarà ancora sufficiente.
Ma il caso di Napoli è così singolare? Non è forse vero che anche a Milano, i cittadini dell'Aler sono sempre in protesta per i riscaldamenti che non funzionano, per i lavoro di ristrutturazione non fatti ecc. ecc.?
Che ieri alcuni funzionari comunali milanesi sono stati raggiunti da avviso di garanzia, per l'indagine sul buco sui derivati.
Sulle precedenti puntate.
La lettera di dimissioni del pm Gabriella Nuzzi dalla ANM.
I 25 magistrati a fianco di Apicella.
I crimini di guerra a Gaza denunciati dall'Onu.
Technorati: Annozero
Se Romeo è l'imprenditore napoletano assieme a tutta la schiera di assessori e politici della sua corte (destra e sinistra), allora Giulietta sono tutti i cittadini napoletani e campani che per vedere riconosciuti i loro diritti (per esempio la manutenzione delle case) devono chiedere favori al politico "amico".
Giulietta è la ragazza che ha parlato in studio, Ylenia, che ha messo all'angolo Tonini (Pd) e Mantovano (Pdl) buttandogli in faccia le manchevolezze, le storture di una classe politicia che non sembra in grado di voler cambiare.
E infatti, prima ancora che un problema con risvolti penali, è un problema politico. Chi fosse Romeo doveva essere noto agli amministratori locali e non (come ha ben spiegato Travaglio ad inizio tramissione).
A sentire le intercettazioni (che i giornali pubblicano, affermando nella pagina successiva che bisogna fermare la gogna ..) viene chiedersi quale è il legame tra affari e politica, in che modo vengono selezionate le classi dirigenti, che immagine esce fuori.
In studio si è parlato anche della vicenda che vede coinvolto il figlio di Antonio Di Pietro, ma sono sicuro che per le persone che stan portando avanti la campagna contro l'Idv, non sarà ancora sufficiente.
Ma il caso di Napoli è così singolare? Non è forse vero che anche a Milano, i cittadini dell'Aler sono sempre in protesta per i riscaldamenti che non funzionano, per i lavoro di ristrutturazione non fatti ecc. ecc.?
Che ieri alcuni funzionari comunali milanesi sono stati raggiunti da avviso di garanzia, per l'indagine sul buco sui derivati.
Sulle precedenti puntate.
La lettera di dimissioni del pm Gabriella Nuzzi dalla ANM.
I 25 magistrati a fianco di Apicella.
I crimini di guerra a Gaza denunciati dall'Onu.
Technorati: Annozero
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22 gennaio 2009
Estremisti a confronto
Corretto fare pressioni al governo del Brasile per Battisti, comunque in carcere.
Ma sarebbe bene non dimenticarsi di Delfo Zorzi, oggi citadino giapponese, indagato per la bomba a Piazza Fontana.
Ma sarebbe bene non dimenticarsi di Delfo Zorzi, oggi citadino giapponese, indagato per la bomba a Piazza Fontana.
Un paese di baroni pretesti di lettura
Truffe, favori, abusi di potere.
Logge segrete e criminalità organizzata.
come funziona l'università italiana.
Alcuni pretesti di lettura:
- Se non vengo io, tu non sarai nominato preside.
- Che cosa vuoi in cambio?
- Due miei parenti falli entrare…
Ricostruzione di un dialogo tra docenti, dalla deposizione di Massimo Del Vecchio, professore di Matematica, Bari.
"I rettori italiani? La metà di loro è iscritta alla massoneria."
Stefano Podestà, ex ministro dell'Università 1996.
"Non ho mai conosciuto nessuno che sia diventato professore solo in base ai propri meriti".
Paolo Bertinetti, preside della facoltà di Lingue e letteratura, Torino.
"Sfogliando l'ulrimo annuario accademico sembra di leggere le tavole della legge di Mendel, tale è la regolarità con cui si succedono i nomi dei padri e dei figli nella stessa professione, nella stessa facoltà, spesso nella stessa cattedra".
Lino Jannuzzi, L'Espresso 1965.
"A Bologna ci sono due lobby, Massoneria e Cl. Controllano la sanità e la facoltà di Medicina. E' sempre stato così. E' uno spaccato inquietante".
Lino Mancuso, ex magistrato, assessore comunale a Bologna.
"Se non si spezza questa catena, i giovani saranno a immagine e somiglianza di chi li ha arruolati, e tutto rimarrà uguale".
Carlo Sabbà, professore, si è ribellato al sistema dei concorsi truccati.
"I rettori hanno famiglia in 25 delle 59 università statali italiane. Quasi il 50 per cento (42,3) ha nella medesima università un parentr stretto, quasi sempre un altro docente".
"Non mi sento neppure precario, sono un invisibile e temo delle rappresaglie. Ho paura".
Testimonianza di un lettore dell'Università di Genova, pubblicata su "il manifesto", 18 ottobre 2008
Il post sul blog di Chiarelettere.
Le iniziative della rete contro i baroni.
Technorati: Davide Carlucci, Antonio Castaldo
Logge segrete e criminalità organizzata.
come funziona l'università italiana.
Alcuni pretesti di lettura:
- Se non vengo io, tu non sarai nominato preside.
- Che cosa vuoi in cambio?
- Due miei parenti falli entrare…
Ricostruzione di un dialogo tra docenti, dalla deposizione di Massimo Del Vecchio, professore di Matematica, Bari.
"I rettori italiani? La metà di loro è iscritta alla massoneria."
Stefano Podestà, ex ministro dell'Università 1996.
"Non ho mai conosciuto nessuno che sia diventato professore solo in base ai propri meriti".
Paolo Bertinetti, preside della facoltà di Lingue e letteratura, Torino.
"Sfogliando l'ulrimo annuario accademico sembra di leggere le tavole della legge di Mendel, tale è la regolarità con cui si succedono i nomi dei padri e dei figli nella stessa professione, nella stessa facoltà, spesso nella stessa cattedra".
Lino Jannuzzi, L'Espresso 1965.
"A Bologna ci sono due lobby, Massoneria e Cl. Controllano la sanità e la facoltà di Medicina. E' sempre stato così. E' uno spaccato inquietante".
Lino Mancuso, ex magistrato, assessore comunale a Bologna.
"Se non si spezza questa catena, i giovani saranno a immagine e somiglianza di chi li ha arruolati, e tutto rimarrà uguale".
Carlo Sabbà, professore, si è ribellato al sistema dei concorsi truccati.
"I rettori hanno famiglia in 25 delle 59 università statali italiane. Quasi il 50 per cento (42,3) ha nella medesima università un parentr stretto, quasi sempre un altro docente".
"Non mi sento neppure precario, sono un invisibile e temo delle rappresaglie. Ho paura".
Testimonianza di un lettore dell'Università di Genova, pubblicata su "il manifesto", 18 ottobre 2008
Il post sul blog di Chiarelettere.
Le iniziative della rete contro i baroni.
Technorati: Davide Carlucci, Antonio Castaldo
Le parole che non ti ho detto
Continuamo nel filone rapporti mafia e politica.
Parliamo delle conversazioni tra politici e boss come Giuseppe Piromalli:
Marcello Dell’Utri, Clemente Mastella e Mario Tassone spuntano nelle conversazioni in codice tra i boss Piromalli. Sullo sfondo di una nuova guerra di mafia
Continua qui.
Parliamo delle conversazioni tra politici e boss come Giuseppe Piromalli:
Marcello Dell’Utri, Clemente Mastella e Mario Tassone spuntano nelle conversazioni in codice tra i boss Piromalli. Sullo sfondo di una nuova guerra di mafia
Continua qui.
Andreotti condannato in appello
Il senatore Andreotti è stato condannato per diffamazione nei confronti del giudice Almerighi.
Era gia stato condannato in primo grado a 2000 euro (multa indultata), e ora la condanna è confermata in appello.
Di cosa parliamo: del processo per mafia contro il divo Giulio, processo in cui depose Almerighi
"... il magistrato confermò una confidenza, di dieci anni prima, fra lui e l’ex giudice istruttore di Caltanisetta Claudio Lo Curto sull’esistenza di presunti rapporti privilegiati tra il senatore a vita e Corrado Carnevale. Probabilmente pochi sapranno che la querelle Almerighi/Andreotti lascia intravedere alcuni aspetti alquanto inquietanti. Basta fare un salto nel passato. "
Continuate a leggere qui.
Era gia stato condannato in primo grado a 2000 euro (multa indultata), e ora la condanna è confermata in appello.
Di cosa parliamo: del processo per mafia contro il divo Giulio, processo in cui depose Almerighi
"... il magistrato confermò una confidenza, di dieci anni prima, fra lui e l’ex giudice istruttore di Caltanisetta Claudio Lo Curto sull’esistenza di presunti rapporti privilegiati tra il senatore a vita e Corrado Carnevale. Probabilmente pochi sapranno che la querelle Almerighi/Andreotti lascia intravedere alcuni aspetti alquanto inquietanti. Basta fare un salto nel passato. "
Continuate a leggere qui.
La notte della paura di Jeffery Deaver
Nulla è come appare: questo il primo consiglio che mi sento di dare, per preparare alla lettura di questa raccolta di racconti di Deaver.
"I racconti sono come proiettili. Fulminanti, Sconvolgenti": diretti e spietati come proiettili, ma anche spiazzanti come un bluff a poker. Ecco forse la metafora della partita a poker, dove credi di aver le carte buone in mano per spennare il pollo (come nel racconto "La lezione di poker") e invece vieni spennato tu, sia proprio quella giusta.
Racconti ben scritti (non il solito fondo del barile): dall'inghilterra di fine 800 in cui compare nientemeno che Sherlock Holmes ("L'anello di Westfalia"), all'Italia cupa della campagna fiorentina che vede all'opera un artista della paura.Non poteva mancare Lincoln Rhyme ("il principio di Locard").Dopo un certo calo nella seconda parte (i racconti perdono un pò in tensione), tenetevi forte per il gran finale, l'ultima pallottola.
"Il triangolo" dove arrivati alle ultime righe salterete letteralmente sulla sedia.
Nella postfazione lo scrittore lascia spazio al professore della letteratura "di tensione" e (sempre per usare la metafora del giocatore) cala le sue carte.
In che modo usare la paura nei suoi libri, usata non per creare repulsione e disgusto (con scene che grondano sangue, per esempio), ma per portare il lettore su un ottovolante di emozioni e lasciarlo scendere indenne. Infine i diversi tipi di paura usati. La paura dell'ignoto. La paura di quando altri hanno il controllo delle nostre vite. La paura che gli altri non abbiano controllo delle loro vite.
La paura che risiede nella mancanza di controllo in noi stessi (l'impulso nel gettarsi da un ponte o da un precipizio), infine l'uso di icone del terrore (il mostro, la bambola, loscenario gotico, la cella senza finestre ..).
"I racconti sono come proiettili. Fulminanti, Sconvolgenti": diretti e spietati come proiettili, ma anche spiazzanti come un bluff a poker. Ecco forse la metafora della partita a poker, dove credi di aver le carte buone in mano per spennare il pollo (come nel racconto "La lezione di poker") e invece vieni spennato tu, sia proprio quella giusta.
Racconti ben scritti (non il solito fondo del barile): dall'inghilterra di fine 800 in cui compare nientemeno che Sherlock Holmes ("L'anello di Westfalia"), all'Italia cupa della campagna fiorentina che vede all'opera un artista della paura.Non poteva mancare Lincoln Rhyme ("il principio di Locard").Dopo un certo calo nella seconda parte (i racconti perdono un pò in tensione), tenetevi forte per il gran finale, l'ultima pallottola.
"Il triangolo" dove arrivati alle ultime righe salterete letteralmente sulla sedia.
Nella postfazione lo scrittore lascia spazio al professore della letteratura "di tensione" e (sempre per usare la metafora del giocatore) cala le sue carte.
In che modo usare la paura nei suoi libri, usata non per creare repulsione e disgusto (con scene che grondano sangue, per esempio), ma per portare il lettore su un ottovolante di emozioni e lasciarlo scendere indenne. Infine i diversi tipi di paura usati. La paura dell'ignoto. La paura di quando altri hanno il controllo delle nostre vite. La paura che gli altri non abbiano controllo delle loro vite.
La paura che risiede nella mancanza di controllo in noi stessi (l'impulso nel gettarsi da un ponte o da un precipizio), infine l'uso di icone del terrore (il mostro, la bambola, loscenario gotico, la cella senza finestre ..).
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Jeffery Deaver's Official Web Site.
Technorati: Jeffery Deaver
Jeffery Deaver's Official Web Site.
Technorati: Jeffery Deaver
21 gennaio 2009
La volpe e l'uva
Ho letto i primi editoriali del post giuramento del 44 esimo presidente USA Barack Obama.
Tutto qui?, si chiede Giordano sul Giornale.
Mi ricorda un pò la storia della volpe e l'uva: non potendo confrontarsi con la nuova era americana (sono finiti i tempi delle scampagnate al rach texano), si inizia a prendere le distanze, a dire che in relatà non c'è nulla di emozionante, di veramente innovativo.
Ma allora, scusate, com'è che inizia la nuova era? Dov'è il cambiamento epocale? Con i suoi primi passi, cioè con la scelta degli uomini, Obama ha premiato il vecchio establishment. Il discorso d'investitura non apre nuovi orizzonti, a parte, appunto, il dialogo. Scusate, mi spiegate come posso fare, allora, per emozionarmi anch'io?
Caro Giordano, pensa al fatto che ci siamo lasciati alle spalle Guantanamo, Il Nigergate, le rendition, il patrioct act, le guerre preventive ....
Tutto qui?, si chiede Giordano sul Giornale.
Mi ricorda un pò la storia della volpe e l'uva: non potendo confrontarsi con la nuova era americana (sono finiti i tempi delle scampagnate al rach texano), si inizia a prendere le distanze, a dire che in relatà non c'è nulla di emozionante, di veramente innovativo.
Ma allora, scusate, com'è che inizia la nuova era? Dov'è il cambiamento epocale? Con i suoi primi passi, cioè con la scelta degli uomini, Obama ha premiato il vecchio establishment. Il discorso d'investitura non apre nuovi orizzonti, a parte, appunto, il dialogo. Scusate, mi spiegate come posso fare, allora, per emozionarmi anch'io?
Caro Giordano, pensa al fatto che ci siamo lasciati alle spalle Guantanamo, Il Nigergate, le rendition, il patrioct act, le guerre preventive ....
Parliamo di giustizia
Da Gioia Tauro alla Valtrompia.
Nel bresciano una vasta operazione contro lo smercio di droga dei carabinieri ha portato all'arresto alcuni esponenti dei clan della ndrangheta. Alcuni di questi legati alla strage di Duinsburg.
Quel marocco lì.
Risolto il caso del marocchino (Mohamed Chamrani) ucciso a Desenzano: sono stati tre ragazzi italiani. Che sono stati incastrati grazie alle intercettazioni dove si parlava di "quel marocco lì" del "muso nero".
La tangentopoli lariana?
Il vicesindaco della di Como Cattaneo indagato per una vicenda di rimborsi gonfiati (reato di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico) quando era vicepresidente della provincia.
Eutanasia nel silenzio.
Per la deputata Carlucci le regioni rosse promuovono l'eutanasia (si riferisce all'apertura della regione Piemontte, sul caso Englaro).
Messo in confronto alle morti silenziose dei clochard nelle strade di Milano, viene da chiedersi perchè i senzacasa (e gli immigrati che secondo alcni non dovrebbero avere ricovero dalle strutture pubbliche) non devono avere le stesse dignità.
Tutto questo per dire cosa: che da venerdì si parlerà di riforma della giustizia in CDM. E la giustizia è questa giustizia, non la difesa della privacy dei potenti, dell'immunità dai reati, dell'eccessivo garantismo (3 gip per decidere dell'arresto), dei condoni (come quelli di Tremonti), dei lodi (Schifani, Alfano), della legge contro le intercettazioni (come facevano i carabinieri di Desenzano?), della separazione delle carriere e della polizia giudiziaria ......
Sulla riforma e sulle controposte dell'opposizione vi segnalo:
- Bruno Tinti Quando l'opposizione è peggio della maggioranza
- Pierdalemnando il post della rubrica Ora d'aria
- I P.M. di Salerno: "Il Csm è sconcertante" (Toghe.blogspot.com)
Nel bresciano una vasta operazione contro lo smercio di droga dei carabinieri ha portato all'arresto alcuni esponenti dei clan della ndrangheta. Alcuni di questi legati alla strage di Duinsburg.
Quel marocco lì.
Risolto il caso del marocchino (Mohamed Chamrani) ucciso a Desenzano: sono stati tre ragazzi italiani. Che sono stati incastrati grazie alle intercettazioni dove si parlava di "quel marocco lì" del "muso nero".
La tangentopoli lariana?
Il vicesindaco della di Como Cattaneo indagato per una vicenda di rimborsi gonfiati (reato di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico) quando era vicepresidente della provincia.
Eutanasia nel silenzio.
Per la deputata Carlucci le regioni rosse promuovono l'eutanasia (si riferisce all'apertura della regione Piemontte, sul caso Englaro).
Messo in confronto alle morti silenziose dei clochard nelle strade di Milano, viene da chiedersi perchè i senzacasa (e gli immigrati che secondo alcni non dovrebbero avere ricovero dalle strutture pubbliche) non devono avere le stesse dignità.
Tutto questo per dire cosa: che da venerdì si parlerà di riforma della giustizia in CDM. E la giustizia è questa giustizia, non la difesa della privacy dei potenti, dell'immunità dai reati, dell'eccessivo garantismo (3 gip per decidere dell'arresto), dei condoni (come quelli di Tremonti), dei lodi (Schifani, Alfano), della legge contro le intercettazioni (come facevano i carabinieri di Desenzano?), della separazione delle carriere e della polizia giudiziaria ......
Sulla riforma e sulle controposte dell'opposizione vi segnalo:
- Bruno Tinti Quando l'opposizione è peggio della maggioranza
- Pierdalemnando il post della rubrica Ora d'aria
- I P.M. di Salerno: "Il Csm è sconcertante" (Toghe.blogspot.com)
Si stava meglio quando si stava peggio
I punti in meno di PIL (come dicono le previsioni) significano tornare indietro di due anni.
"Non è così grave perché non mi sembra che due anni fa stessimo meglio" dice il presidente del Consiglio.
E forse, senza di lei, stavamo meglio, caro cavaliere. Con una Alitalia in mano ai francesi, con ancora l'Ici in mano ai comuni ..
Sarà stata l'ammissione di colpa di Mills ad averlo ringalluzzito (che pare si volesse incolpare anche della condanna di Previti ..).
"Non è così grave perché non mi sembra che due anni fa stessimo meglio" dice il presidente del Consiglio.
E forse, senza di lei, stavamo meglio, caro cavaliere. Con una Alitalia in mano ai francesi, con ancora l'Ici in mano ai comuni ..
Sarà stata l'ammissione di colpa di Mills ad averlo ringalluzzito (che pare si volesse incolpare anche della condanna di Previti ..).
20 gennaio 2009
(La fine dell'era di) W
Anche ieri sera abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso in televisione.
Indegno di una televisione, per fortuna non pubblica.
Peccato fosse la vita dell'ex uomo più potente della terra: la vita, rivista in chiave grottesta, del presidente George W. Bush, raccontata nel film di Oliver Stone "W".
La chiave della satira per raccontare di un uomo, cresciuto all'ombra del padre, con problemi di alcool, con una fame compulsiva.
Attorniato da personaggi come Karl Rove "piccolo genio" e Dick Cheney.
La prima domanda che uno si pone (e su cui si imposta tutto il film) è "come ha fatto una persona così a diventare presidente?".
Stone non si è solo soffermato sulla vita privata (verosimile o meno): la scena della riunione dove si pianifica la guerra preventiva all'Iraq (per mettere le mani sul petrolio e far pulizia di tutta la feccia); il pranzo dove tra un sandwich e l'altro Cheney gli propone la legge che permette agli agenti della Cia l'uso della tortura per i terroristi .. fanno riflettere.
Dopo averlo visto si capisce come mai "W" non abbia trovato una distribuzione cinematografica.
Oggi si chiude e si apre una nuova era: mentre Bush se ne torna a casa in aereo (senza rendition), si insedia il 44 esimo presidente americano.
Barack Obama.
Si insedia in un contesto mondiale molto complesso e non solo per il terrorismo internazionale.
Non solo il Medio Oriente, la questione palestinese, l'Iran sciita, la Cina ..
Ieri un giornalista e un avvocato sono stati uccisi in Russia: avevavo scritto della guerra in Cecenia.
Indegno di una televisione, per fortuna non pubblica.
Peccato fosse la vita dell'ex uomo più potente della terra: la vita, rivista in chiave grottesta, del presidente George W. Bush, raccontata nel film di Oliver Stone "W".
La chiave della satira per raccontare di un uomo, cresciuto all'ombra del padre, con problemi di alcool, con una fame compulsiva.
Attorniato da personaggi come Karl Rove "piccolo genio" e Dick Cheney.
La prima domanda che uno si pone (e su cui si imposta tutto il film) è "come ha fatto una persona così a diventare presidente?".
Stone non si è solo soffermato sulla vita privata (verosimile o meno): la scena della riunione dove si pianifica la guerra preventiva all'Iraq (per mettere le mani sul petrolio e far pulizia di tutta la feccia); il pranzo dove tra un sandwich e l'altro Cheney gli propone la legge che permette agli agenti della Cia l'uso della tortura per i terroristi .. fanno riflettere.
Dopo averlo visto si capisce come mai "W" non abbia trovato una distribuzione cinematografica.
Oggi si chiude e si apre una nuova era: mentre Bush se ne torna a casa in aereo (senza rendition), si insedia il 44 esimo presidente americano.
Barack Obama.
Si insedia in un contesto mondiale molto complesso e non solo per il terrorismo internazionale.
Non solo il Medio Oriente, la questione palestinese, l'Iran sciita, la Cina ..
Ieri un giornalista e un avvocato sono stati uccisi in Russia: avevavo scritto della guerra in Cecenia.
La montatura su Kaka
Galliani sulla permanenza di Kaka al Milan "I tifosi ringrazino Berlusconi" .
Ma la vendita di Kaka è stata una bufala?
Ma, a guardare questo vecchio video, viene da pensare male.
Ma la vendita di Kaka è stata una bufala?
Ma, a guardare questo vecchio video, viene da pensare male.
Giustizia è sfatta
Il CSM mette una pietra sopra la vicenda dello scontro tra le procure di Salerno e Catanzaro, condannando al trasferimento del procuratore Jannelli e la sospensione di Apicella.
Oltre a ciò, il trasferimento cautelare dei suoi sostituti Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani:
Accolte quasi tutte le richieste cautelari avanzate dal ministro della Giustizia Angelino Alfano, che si è detto soddisfatto. L’Associazione nazionale magistrati parla di «risposta sollecita a una pagina nera per la giustizia».
Così la prossima volta imparano a fare decreti di perquisizione di 1000 e passa pagine.
Una pietra sopra, anzi un condono tombale.
E ora si può parlare di giustizia: allora onorevole Carra ci dia il suo parere? E lui onorevole Cesa, cosa ne pensa?
Oltre a ciò, il trasferimento cautelare dei suoi sostituti Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani:
Accolte quasi tutte le richieste cautelari avanzate dal ministro della Giustizia Angelino Alfano, che si è detto soddisfatto. L’Associazione nazionale magistrati parla di «risposta sollecita a una pagina nera per la giustizia».
Così la prossima volta imparano a fare decreti di perquisizione di 1000 e passa pagine.
Una pietra sopra, anzi un condono tombale.
E ora si può parlare di giustizia: allora onorevole Carra ci dia il suo parere? E lui onorevole Cesa, cosa ne pensa?
Emergenza dirigenti
Altro che emergenza neve, o emergenza ghiaccio, o emergenza sale, o quale altra emergenza si tira fuori. La vera emergenza è di una classe dirigente, di amministratori locali, che non sono capaci di fare il loro mestiere.
Almeno i mezzi pubblici, almeno quelli. Almeno in orario.
Non vi si chiede di aprire cantieri per grandi opere, di costruire le piramidi, il colosso di Rodi.
La gente ha bisogno di quello: mezzi pubblici per far andare la gente al lavoro, scuole funzionamenti per i bambini, ospedali ....
Solo il vostro compitino.
E nemmeno quello siete capaci di fare.
Oggi quale è il problema? La neve di ieri sera? La pioggia?
Il mio treno è già in ritardo di 5 minuti alla stazione di Arosio (solita linea Canzo Milano Cadorna, Ferrovie Nord): poi impiega quasi 15 minuti di orologio da Bovisa a Cadorna.
Ma non c'era stato il quadruplicamento a Bovisa? Bocca mia tasi ....
Poi altri cinque minuti per uscira dalla stazione, passare le forche caudine dei tornelli e arrivare in metrò e trovarsi di fronte il caos sulla linea 1, la Rossa.
Sui muri di Roma, nel 1944, dopo l'arrivo degli americani, una mano aveva scritto "aridatece er puzzone".
Cosa dobbiamo fare, avere nostalgia anche noi di quello che faceva arrivare in orario in treni?
Almeno i mezzi pubblici, almeno quelli. Almeno in orario.
Non vi si chiede di aprire cantieri per grandi opere, di costruire le piramidi, il colosso di Rodi.
La gente ha bisogno di quello: mezzi pubblici per far andare la gente al lavoro, scuole funzionamenti per i bambini, ospedali ....
Solo il vostro compitino.
E nemmeno quello siete capaci di fare.
Oggi quale è il problema? La neve di ieri sera? La pioggia?
Il mio treno è già in ritardo di 5 minuti alla stazione di Arosio (solita linea Canzo Milano Cadorna, Ferrovie Nord): poi impiega quasi 15 minuti di orologio da Bovisa a Cadorna.
Ma non c'era stato il quadruplicamento a Bovisa? Bocca mia tasi ....
Poi altri cinque minuti per uscira dalla stazione, passare le forche caudine dei tornelli e arrivare in metrò e trovarsi di fronte il caos sulla linea 1, la Rossa.
Sui muri di Roma, nel 1944, dopo l'arrivo degli americani, una mano aveva scritto "aridatece er puzzone".
Cosa dobbiamo fare, avere nostalgia anche noi di quello che faceva arrivare in orario in treni?
19 gennaio 2009
Disinformazione pubblica
Ieri il TG1 delle 12:30 è riuscito a non parlare della marcia per la pace ad Assisi e delle manifestazioni pro Palestina a Roma (poche bandiere bruciate).
Eppure, secondo Paolo Romani sottosegrario alle Comunicazioni, il TG2 è del centrodestra e il TG1 è orientato con il centrosinistra.
Censurate anche la gaffe sui nuraghi, sull'astrologa Hack e la barzelletta sul campo di concentramento (come saran contenti gli israeliani).
Nel TG1 si trova invece spazio per la vendita di Kakà e per parlare della soluzione per la crisi a Gaza, indicando (o facendolo intendere) Berlusconi come unico interlocutore europeo (in realtà era assieme a Sarkozy, Brown e la Merkel).
1300 morti da una parte, 10 dall'altra, eppure il problema è Santoro che ha agito in modo emotivo, contro l'Annunziata.
Per un confronto tra Annunziata versione Berlusconi e versione Santoro, guardate qui.
Fini, dopo aver bacchettato Santoro, si lancia sulle candidature: "Fini ha assicurato di essere in piena sintonia con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano quando si parla di rinnovo della classe dirigente al Sud e in Campania in particolare".
Il candidato del PDL per la provincia di Napoli si chiama Luigi Cesaro, indicato dai collaboratori come persona di riferimento della camorra.
Un bel seguito dopo il caso Cosentino.
D'altronde se la riforma della giustizia è partorita da l'UDC di Cuffaro e Cesa, assieme alla fondazione Italianieuropei di D'Alema (quello della bicamerale), c'è poco da sperare. Ne parla Travaglio nella sua rubrica.
In america riparte il new dream con Bruce Springsteen, in Italia siamo all'old dream con le note di Apicella.
Eppure, secondo Paolo Romani sottosegrario alle Comunicazioni, il TG2 è del centrodestra e il TG1 è orientato con il centrosinistra.
Censurate anche la gaffe sui nuraghi, sull'astrologa Hack e la barzelletta sul campo di concentramento (come saran contenti gli israeliani).
Nel TG1 si trova invece spazio per la vendita di Kakà e per parlare della soluzione per la crisi a Gaza, indicando (o facendolo intendere) Berlusconi come unico interlocutore europeo (in realtà era assieme a Sarkozy, Brown e la Merkel).
1300 morti da una parte, 10 dall'altra, eppure il problema è Santoro che ha agito in modo emotivo, contro l'Annunziata.
Per un confronto tra Annunziata versione Berlusconi e versione Santoro, guardate qui.
Fini, dopo aver bacchettato Santoro, si lancia sulle candidature: "Fini ha assicurato di essere in piena sintonia con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano quando si parla di rinnovo della classe dirigente al Sud e in Campania in particolare".
Il candidato del PDL per la provincia di Napoli si chiama Luigi Cesaro, indicato dai collaboratori come persona di riferimento della camorra.
Un bel seguito dopo il caso Cosentino.
D'altronde se la riforma della giustizia è partorita da l'UDC di Cuffaro e Cesa, assieme alla fondazione Italianieuropei di D'Alema (quello della bicamerale), c'è poco da sperare. Ne parla Travaglio nella sua rubrica.
In america riparte il new dream con Bruce Springsteen, in Italia siamo all'old dream con le note di Apicella.
Assicurazioni Tremonti
Se Berlusconi incarna lo spirito dell'ottimismo (spendete e moltiplicatevi), Tremonti ne rappresenta la parte rassicurante.
Intervistato a Che tempo che fa (così non si dirà più che Fazio invita solo persone di sinistra) si permette pure di citare Prodi (senza insultarlo).
La crisi? Io l'avevo detto. (E allora di chi la colpa: di BankItalia, dell'Unione Europea, della BCE, dell'america?)
Per il ministro servirebbe una bad bank in cui mettere i derivati da dare alle banche da cui sono usciti. Restiamo in attesa di vedere una banca che se li accolli.
Le manovre del governo? La vita va avanti, nessun taglio.
La Social Card? Serve per aggiungere sconti dei commercianti.
Alitalia? Tutte balle le vecchie proposte di Air France. L'operazione sarebbe costata uguale.
E poi il confronto con l'America (cui ha pure dato delle lezioni): noi siamo messi meglio, perchè abbiamo un'economia basata sul risparmio (finchè le banche lo permettono) anzichè sul credito.
E noi che ci preoccupavano, dopo che la UE parlava di una recessione lunga ...
Intervistato a Che tempo che fa (così non si dirà più che Fazio invita solo persone di sinistra) si permette pure di citare Prodi (senza insultarlo).
La crisi? Io l'avevo detto. (E allora di chi la colpa: di BankItalia, dell'Unione Europea, della BCE, dell'america?)
Per il ministro servirebbe una bad bank in cui mettere i derivati da dare alle banche da cui sono usciti. Restiamo in attesa di vedere una banca che se li accolli.
Le manovre del governo? La vita va avanti, nessun taglio.
La Social Card? Serve per aggiungere sconti dei commercianti.
Alitalia? Tutte balle le vecchie proposte di Air France. L'operazione sarebbe costata uguale.
E poi il confronto con l'America (cui ha pure dato delle lezioni): noi siamo messi meglio, perchè abbiamo un'economia basata sul risparmio (finchè le banche lo permettono) anzichè sul credito.
E noi che ci preoccupavano, dopo che la UE parlava di una recessione lunga ...
Cortese assessore Cattaneo
Come pendolare delle Ferrovie lombarde, le Ferrovie Nord della tratta Canzo Milano Cadorna, non posso che essere solidale con lei per la sua disavventura.
Come assessore ai trasporti intendeva monitorare lo stato dei trasporti ed è stato invece identificato dalla Polfer come un povero immigrato qualsiasi (mi perdoni la cattiveria). E il suo treno ha avuto pure 34 minuti di ritardo!
«E' sconcertante un trattamento da modello sovietico come nemico della patria - ha commentato Cattaneo -. Sono amareggiato e sorpreso che Trenitalia si preoccupi di chi fa le foto e non della qualita' del servizio»... [riportato da Il pendolare]
Lei ha tutta la mia solidarietà. Certo poi penso che questa attività di controllo è solo uno dei suoi compiti .. che lei il treno dei pendolari non lo prende tutti i giorni ... e che se arriva in ritardo al Pirellone non le succede nulla e mi viene da essere un pò meno solidale (anche qui, mi perdoni la cattiveria).
Spero che il suo lavoro produca una reazione, da parte di Trenitalia, prima che arrivi la reazione eguale e contraria dei pendolari, che di certo non hanno la fortuna di finire sui TG per lamentarsi dei ritardi (almeno solo raramente).
Cordiali saluti.
Come assessore ai trasporti intendeva monitorare lo stato dei trasporti ed è stato invece identificato dalla Polfer come un povero immigrato qualsiasi (mi perdoni la cattiveria). E il suo treno ha avuto pure 34 minuti di ritardo!
«E' sconcertante un trattamento da modello sovietico come nemico della patria - ha commentato Cattaneo -. Sono amareggiato e sorpreso che Trenitalia si preoccupi di chi fa le foto e non della qualita' del servizio»... [riportato da Il pendolare]
Lei ha tutta la mia solidarietà. Certo poi penso che questa attività di controllo è solo uno dei suoi compiti .. che lei il treno dei pendolari non lo prende tutti i giorni ... e che se arriva in ritardo al Pirellone non le succede nulla e mi viene da essere un pò meno solidale (anche qui, mi perdoni la cattiveria).
Spero che il suo lavoro produca una reazione, da parte di Trenitalia, prima che arrivi la reazione eguale e contraria dei pendolari, che di certo non hanno la fortuna di finire sui TG per lamentarsi dei ritardi (almeno solo raramente).
Cordiali saluti.
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