Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
31 gennaio 2007
Gossip informativo
Ma non potevano parlarsi a casa, Veronica e Silvio?
Corriere e Repubblica non avevano altre notizie da dare?
Travaglio ha ragione ... purtroppo.
Morti per caccia
36 morti (33 dei quali cacciatori)
77 feriti
Per non parlare degli spari contro gli animali domestici, delle proteste dei cittadini ...
Il "piano" antismog silurato a Milano
Il provvedimento che blocca le euro 0/1 sarà valido 15 giorni.
E non fino al 15 aprile.
Nessun ticket, come aveva promesso il sindaco.
Ferita dal fuoco amico, la Moratti cerca appoggi dall'opposizione: la sua maggioranza le fa mancare il numero legale per la discussione di ieri, dove si doveva parlare di ticket d'ingresso ..
La triste cronaca della serata:
Ma non basta. Sono quasi le 21 quando Letizia Moratti firma la resa. Si alza e se ne va. «Il presidente mi aveva garantito che alle 20.30 sarebbe stato tutto finito. Ora ho un impegno improrogabile», si scusa con un consigliere d'opposizione che vorrebbe ascoltare le repliche agli interventi.
Di lì a poco si arriva all'appello su una richiesta del centrodestra di sospendere la seduta.
In aula ci sono solo 4 consiglieri di maggioranza, 23 d'opposizione: insufficienti a far proseguire i lavori. «Non credo all'impegno del sindaco — commenta la capogruppo dell'Ulivo Marilena Adamo —. La Moratti non ha voluto replicare in un'aula in cui era in minoranza».
Per Marilena Adamo, capogruppo dell´Ulivo, ha vinto il partito degli automobilisti.
La riforma dei servizi
Prima di tutto i nomi. In qualsiasi riforma la prima (e spesso nella sostenza, unica, cosa che cambia) sono i nomi degli apparati dello stato predisposti alla "sicurezza".
Addio Sisde e Sismi, in arrivo due nuove siglie: Sin e Sie.
Gli indirizzi generali verranno dati dal Cisr, composto dal premier, da chi verrà delegato come ministro o sottosegretario ai Servizi, e dai ministri dell’Interno, della Difesa e degli Esteri.
Ossia, in questa riforma bipartisan (contrari il partito pdci ), varata nel silenzio della notte, il controllo dei servizi va in mano al governo.
Come prima: il Copaco aumenta come numero di componenti, ma non ha più poteri d'inchiesta.
Il segreto di Stato durèra 15 anni, prorogabile di altri 15 (non si sa mai). E ci sono 4 classifiche attribuibili: segretissimo, segreto, riservatissimo e riservato (hanno tolto la quinta vietata la divulgazione). Non potrà mai essere opposto alla Consulta.
Per le operazioni "sporche", vale a dire quelle che prevedono dei possibili reati gli agenti segreti dovranno avere l'autorizzazione dal Presidente del Consiglio. In ogni caso nessuna operazione "sporca" potrà riguardare partiti politici, sindacati e giornalisti iscritti nell'albo dei professionisti.
Nell'articolo di Giuseppe D'Avanzo su repubblica si parla di norme "salva Pollari":
L'articolo 39 della riforma ("Tutela del segreto di Stato") vieta agli agenti segreti (quale che sia la loro funzione e il loro contratto) "di riferire riguardo ai fatti coperti dal segreto di Stato", "ove interrogati o esaminati dal pubblico ministero, da un giudice o dalla polizia giudiziaria".
La novità assoluta - mai discussa nei lunghi mesi del confronto parlamentare - è stata approvata alla chetichella, a notte fonda.
"L'inatteso emendamento è ad personam? È il passo laterale con cui il ceto politico vuole liberare dalla stretta un Pollari custode di molti segreti?" si chiede D'Avanzo.
L'esclusione della magistratura dai segreti di stato.
I magistrati non potranno più interrogare persone o raccogliere notizie coperte o legate dal Segreto di Stato: significa che, nel "caso Pollari", "le testimonianze dei suoi uomini, che lo accusano, sarebbero inutilizzabili nel processo."
Poi cambierà il meccanismo di controllo:
"la legge lascia slittare il controllo dell'attività dei servizi segreti, dal territorio governato dalla dialettica istituzionale dove la magistratura svolge il suo ruolo di contrappeso, a un terreno esclusivamente politico che rende il capo del governo il solo dominus in un "dialogo" con il Parlamento (comitato di controllo)."
Insomma, ancora una volta, su un argomento tanto delicato come quello dei servizi, non si riesce a fare una riforma in cui non ci siano zone d'ombra.
La guerra dei Berlusconi
Che colpe ha il marito? Le battute fatte alla cena dei telegatti:
Le donne, bellissime, gli si fanno intorno. E lui ricambia le attenzioni. Arriva al tavolo del Bagaglino, dove sono seduti Pier Francesco Pingitore, Leo Gullotta, Pamela Prati, Valeria Marini e Ayda Yespica. Il Cavaliere s' illumina. E la Yespica si lascia andare: "Presidente, con lei andrei su un'isola deserta". E lui: "Io con te andrei ovunque". L'occhio di Berlusconi, dopo aver scannerizzato Rita Rusic si posa infine su Melissa Satta, la velina mora di Lele Mora, con un vestito che lascia davvero poco all'immaginazione. "Ehm... vedo che il sarto ha risparmiato sulla stoffa", ridacchia Berlusconi. Micaela Biancofiore e Mara Carfagna, la bionda e la bruna di Forza Italia, lo circondano come due angeli custodi. "Sono brave e belle - dice di loro il Cavaliere agli altri commensali - e la Carfagna... guardatela, se non fossi già sposato me la sposerei".
Cara signora Berlusconi, ma lei lo scopre adesso chi è suo marito?
Fossero queste le sue colpe più gravi ..
Sempre su Repubblica, 10 anni di gaffe femminili dell'uomo dell'anno 2006 ... proprio vero che ledonne vanno trattate male!
Technorati: Silvio Berlusconi
30 gennaio 2007
La grande storia: Pane amaro (1 parte)
C'è stato un momento nel quale eravamo noi italiani quelli brutti sporchi e cattivi.
I delinquenti, da tenere d'occhio.Costretti a vivere in condizioni di miseria, nella sporcizia; costretti ad accettare i lavori più umili e denigranti.
Vittime di soprusi e di linciaggi.
Quelli additati come terroristi (penso alla vicenda di Sacco e Vanzetti).
Questa storia, degli emigranti italiani in america ad inizio secolo scorso , è stata raccontata, in seconda serata, a La grande Storia, su Rai 3:
Gianfranco Norelli racconta questa avvincente epopea degli italiani d’America attraverso un ricco intreccio di rari filmati, foto d’epoca, documenti originali e interviste con storici e italoamericani la cui vita e’ stata profondamente influenzata dagli eventi narrati. “Pane Amaro” ci fa riflettere sul significato profondo dell’ emigrazione, un’esperienza conosciuta direttamente da tante famiglie italiane. E’ una riflessione necessaria in un momento in cui l’Italia è diventata la meta di migliaia di immigranti da ogni angolo della terra.
Quando il garante non è garante
il tetto del 45% di fatto pone "limiti alla crescita delle imprese", rischiando di non ottenere gli effetti desiderati e di essere "un freno alle potenzialità di sviluppo degli operatori".
Ma dove è vissuto fino ad ora il presidente dell’Authority Antonio Catricalà? Dove sono gli altri operatori che vorrebbero entrare nel mercato?
Di chi è garante,il garante, se sta difendendo l'attuale situazione?
Novità: Omissis a cura di Daniele Brolli
Dal sito della Einaudi:
«Omissis» è una parola che in origine voleva dire «ciò che si può anche trascurare, omettere». Adesso indica quello che invece si preferisce non sapere. Una realtà taciuta. Come la realtà del sospetto, dell'intrigo, della menzogna, la «zona grigia» in cui si muove tanta parte della nostra storia recente. Un'antologia di racconti in cui scrittori e autori noir, giornalisti, storici, poliziotti si ispirano alla parte oscura dell'Italia.
Ogni autore affronta uno dei tanti «sospetti italiani», per dare un volto narrativo all'Italia dei complotti ma anche della gente comune, delle circostanze fortuite e delle scelte inconsapevoli, raccontata in libere invenzioni narrative, con gli strumenti dell'immaginazione, della suspense e del thriller. Si va dal gioco dei sospetti condotto da Oreste del Buono, al chirurgico gioco al massacro di Piero Colaprico, alle trame dell'Europa dell'Est con Andrea Santini, alle connivenze tra mafia e certi apparati dello Stato con Piergiorgio Di Cara. Antonio e Gianni Cipriani dissotterrano la memoria di una strage, Angelo Marenzana e Davide Pinardi ribadiscono la giustizia ingiusta del dopoguerra. Lorenzo Sani si inoltra nella rete di segreti che circondano le comunità cinesi. Con Diego Zandel di nuovo l'Est, in versione grottesca. Goran Ternich va dietro le quinte del doping sportivo. E mentre Maurizio Matrone rintraccia il filo nero del Ventennio con epurazioni che vanno ben oltre la fine di un'epoca, Giancarlo De Cataldo insegue i contorni sfumati delle eredità storiche nella memoria collettiva.
Libero di essere spiato
29 gennaio 2007
Dove vuole andare questo paese
Il futuro.
Tema di questo giorni (dopo le discussioni elettorali), la questione dei Pacs. Che trova contrari esponenti di entrambi gli schieramenti politici e dei vertici ecclesiastici.
Per la Cei è un attacco alla famiglia: il segretario generale della Cei, Giuseppe Betori ha chiesto che il governo non scardini la famiglia e non intacchi l'unione tradizionale fondata da un uomo e una donna.
Ma si è posta la Cei la domanda sul perchè i giovani non si sposano? Sulla difficoltà di progettare un futuro quando si ha un lavoro precario e si deve fare i conti con l'affitto della casa, le spese mediche, le spese per la scuola (se si hanno dei figli).
Perchè i monsignori non si battono con la stessa forza su altri temi come la precarietà, il diritto alla casa, le morti sul lavoro, la malasanità?
Mancano di coerenza, i vertici ecclesiastici: sintomo di una cattiva coscienza.
Il passato.
Come può questo paese andare avanti (con leggi al passo coi tempi), progettare il proprio futuro (futuro che sarà portato da quelli che ora sono giovani), quando non riusciamo a chiudere i conti col nostro passato?
Prendo spunto dalla trasmissione di Antonello Piroso “Niente di personale” andata in onda domenica su La7. Al centro la storia delle vittime del terrorismo, di destra e sinistra, e della mafia. Vittime silenziose, come ha raccontato il giornalista Giovanni Fasanella nel libro “I silenzi degli innocenti”.
In studio alcuni parenti delle vittime delle stragi di Piazza Fontana e della Stazione di Bologna: “come possiamo perdonare noi?” diceva Francesca Derdena “non abbiamo nemmeno i nomi di chi perdonare”. Perchè di molte delle stragi noi non abbiamo i nomi dei colpevoli. Come possiamo accettare questo buco da parte dello stato che, spesso, ha garantito più i presunti responsabili che le vittime.
Piroso ha intervistato l'ex magistrato Mario Sossi (contrario ai benefici concessi agli ex terroristi), rapito dalle BR nel 1974 e, successivamente, il BR Alberto Franceschini e l'ordinuovista Mario Tuti.
Franceschini, oltre alle motivazioni già espresse sulla genesi della lotta armata (la resistenza tradita, l'idea che si poteva costruire un nuovo mondo con la rivoluzione, lo stato si abbatte e non si cambia ..), ha detto una cosa interessante, sulla ricerca della verità.
“La violenza non è più in grado di portare il cambiamento che auspicavamo; noi siamo stati simmetrici al potere. Si deve uscire dalla logica dei poteri contrapposti ..
Una parte del potere, dello stato, deve aprire i cassetti. Io non ho paura: la teoria degli opposti estremismi era funzionale a quello stato. Noi [intendendo i terroristi di sinistra e destra] siamo stati de coglioni, manovrati dallo stato”.
Tesi condivisa anche dal ministro Rosi Bindi (che era assistente del professor Bachelet, ucciso dalle BR): “le BR sono solo esecutori di un grande disegno che qualcun altro faceva con loro. Perchè le vittime sono state scelte con molta cura. C'è ancora molto da raccontare su quegli anni”.
Le testimonianze dei terroristi si sono alternate a quelle dei parenti delle loro vittime: come il figlio del giudice Occorsio, il figlio del maresciallo Berardi, dell'ex sindaco di Firenze Landi. Tutte concordi nel testimoniare la scarsa vicinanza dello stato.
La puntata si concludeva con la testimonianza del figlio dell'avvocato Giorgio Ambrosoli, l'eroe borghese: testimonianza che ha commosso lo stesso conduttore.
Al che torniamo alla domanda: come lo schiudiamo questo passato (sempre che lo vogliamo chiudere), per poter poi andare avnti? Non con un colpo di spugna, spero, o con un'amnistia. Bisognerebbe fare come in Sudafrica:
La Commissione per la Verità e la Riconciliazione, istituita nel 1995, si è occupata di raccogliere testimonianze sulle violazioni dei diritti umani e ha concesso l'amnistia a chi confessasse spontaneamente e pienamente i crimini commessi agli ordini del governo. La Commissione ha anche stabilito l'ammontare dei risarcimenti che il governo è tenuto a versare a chi è stato vittima del vecchio regime.
La zona grigia di Tim Blake Nelson
Il racconto dell'unico tentativo di ribellione mai avvenuto nel campo di sterminio di Auschwitz, realizzato da un gruppo di ebrei, nell'ottobre 1944, di una squadra “speciale”, i Sonderkommando. Unità speciali, costituite dalle SS stesse con l'infame compito di far funzionare la macchina della morte: il loro “lavoro” era quello di accompagnare i nuovi arrivati alle camere a gas (rassicurandoli, dicendo loro “i pidocchi possono uccidere .. ricordate l'appendino dove avete lasciato la roba”), raccogliere i cadaveri e poi portarli ai forni crematori.
Pena la morte immediata per il rifiuto degli ordini. I Sonderkommando stessi venivano “liquidati” ogni quattro mesi, rimpiazzati da altri ebrei, per quanto bene facessero il loro “lavoro”.
Il film si basa sulle testimonianza del medico ungherese Miklos Nyiszli, che operava agli ordini del dottor Mengele e ai diari degli internati stessi. Il film non risparmia nulla della macchina dello sterminio messa in piedi dal regime nazista: una macchina perfetta in ogni suo ingranaggio, dal trasporto ferroviario, allo Zyklon B delle camere a gas, fino ai forni che riuscivano a “lavorare” fino a 6000 corpi al giorno. Non c'è spazio ai sentimenti: il film non ha una nemmeno una colonna sonora che dia spazio al pathos. L'unica musica che accompagna il film è quella dell'orchestra che accompagna gli ebrei alle camere a gas, camuffate da “bagni”.
Chi ha concepito ciò e lo ha realizzato non era pazzo.
In questo ingranaggio al gruppo di Hoffman (D. Arquette), Rosenthal (D. Chandler), Schlermer (D. Benzali) ed Abramowics (S. Buscemi) l'occasione della rivolta resta l'unica possibilità di un riscatto: distruggere i forni per bloccare lo sterminio e il genocidio. Il regista si pone l'interrogativo del cosa si è disposti a fare, pur di salvare la propria vita.
“Una volta avevo grande stima di me stesso” racconta Hoffman ad una ragazzina miracolosamente salvata dal gas “non immaginiamo mai di cosa siamo capaci. Come puoi sapere fino a che punto arrivare, pur di rimanere vivo, finchè non ti viene chiesto.
Per la maggior parte di noi è: qualunque cosa. È così facile dimenticare quelli che eravamo prima e che non saremo più. Ti puoi uccidere: quella è l'unica scelta”.
La storia che pochi hanno avuto il coraggio di raccontare termina con la rivolta, il 7 ottobre 1944, che porta alla distruzione di metà dei forni crematori, che non verranno più ricostruiti. Il finale lascia spazio alla poesia, con la voce della ragazzina prima salvata, ma infine uccisa assieme ai rivoltosi, che riprende le parole delle SS “tu passerai per il camino”.
“Io prendo fuoco in fretta .. la prima parte di me si solleva in un fumo denso che si mischia col fumo degli altri. Poi ci sono le ossa che si depositano in cenere .. E, infine, piccole parti della nostra polvere galleggiano nell'aria, intorno al lavoro del nuovo gruppo [il nuovo Sonderkommando] Sono parti di polvere grigie che si depositano sulle loro scarpe, sui loro vestiti, sui loro volti, nei loro polmoni. Si abituano così tanto alla nostra presenza che non se ne accorgono più che non ci spazzolano più via. A questo punto si muovono e basta, respirano e si muovono, come chiunque altro ancora vivo in quel posto. E questo è come il lavoro, continua”.
Il film su imdb.
Il DVD su internetbookshop
Technorati: Shoa, Tim Blake Nelson
28 gennaio 2007
L'incubo del dottor Lecter
“Palparono la coscia, il bicipite e il petto di Hannibal Lecter ma, invece di lui, scelsero la sorella Misha, e la trascinarono fuori. A giocare, dissero. Nessuno di quelli che venivano portati fuori a giocare tornava mai. Hannibal si aggrappò disperatamente a Misha, si aggrappò con tutta l'energia delle sue mani ossute, finché gli sbatterono sulla faccia la porta della baracca, dopo averlo colpito alla testa e avergli rotto l'osso del braccio.La portarono via sulla neve ancora rossa del sangue del daino. Hannibal pregò con tanta forza di poter rivedere Misha che la preghiera consumò la sua mente di bambino di sei anni, ma non cancellò il rumore dell'ascia. La sua preghiera di rivederla non andò completamente inascoltata ... gli fu concesso di scorgere alcuni denti da latte della sorella”. [Da Hannibal].
Questo incubo è al centro dell'ultimo libro di T. Harris. Prendete questo incubo, che affiora nel giovane Hannibal, brillante studente di medicina a Parigi, aggiungetegli il sottofondo della città parigina del dopoguerra (le atmosfere alla Simenon), il tema dei criminali nazisti (come il gruppo di sbandati lituani cui Hannibal da la caccia), la cultura giapponese della conturbante lady Musaraky ...
Un libro ben al di sotto dei precedenti dello scrittore: nessun serial killer di cui tracciare il profilo, niente atmosfere cupe dove affonda le radici la pazzia del personaggi ...
Il giorno dopo della memoria
Si è scelto proprio questo giorno per ricordare la Shoa: il genocidio degli ebrei da parte dei nazisti (e dei loro alleati, tra cui il regime fascista); ma anche degli zingari, degli omosessuali e di tutte quelle categorie giudicate dal sistema “indegne di vivere”.
Il termine col quale le SS si riferivano agli ebrei era, infatti, “untermenschen”.
Ma oggi è il giorno dopo: passata la giornata della memoria possiamo dimenticarci di tutto. E mettere da parte la Shoa assieme a tutti gli altri genocidi che abbiamo deciso di dimenticare.
Quanti giorni della memoria dovremmo ricordare? Quello per gli Armeni, per i massacri di Stalin in Ucraina (Holodomor), in Cambogia, in Ruanda in Bosnia ... fino ai morti silenziosi del Darfur. Anche quelle persone che, abbiamo deciso, possono morire perché non degne di vivere.
Comodo il giorno della memoria: con una ricorrenza ci mettiamo a posto la coscienza e ci dimentichiamo le origini del genocidio.
Di come da secoli gli ebrei erano relegati in ghetti chiusi, che nella civile Europa la parola ebreo era sinonimo di usurai, avidi, infidi, nemici della fede ... perfino nella cattolicissima città di Roma, quando ancora c'era il papa re.
Cosa hanno fatto in fondo, i nazisti? Hanno solo messo in pratica, su scala industriale, quello che altri avevano predicato per secoli.
La Shoa è una macchia per tutti gli europei. Siamo complici anche noi. Ogni volta che assistiamo ad un genocidio e stiamo a guardare.
Technorati: Shoa, giorno della memoria
26 gennaio 2007
Hannibal Lecter. Le origini del male di Thomas Harris
Straordinario perchè, sebbene condannato dalle leggi come un mostro, come un assassino ("Hannibal the cannibal"), la sua figura sia assimilabile a quella di un Deus ex machina, nelle storie dove è protagonista.
Libro diviso in tre parti: nella prima siamo in Lituania, nel 1941: il giovane Hannibal, figlio del conte Lecter, assiste allo sfondamento delle truppe tedesche. La sua famiglia, per sfuggire alla guerra e alle persecuzioni dei collaboratori lituani dei nazisti - gli Hilfswillige - fugge dentro un capanno di caccia.
Negli anni della guerra il giovane Lecter passa le sue giornate sui libri, aiutato da un istruttore di famiglia, con la sorellina cui è molto legato: Misha.
Fino ai crollo del fronte nell'inverno 44: dove assiste all'uccisione della sua famiglia e di Misha da parte di un gruppo di sbandati ex nazisti.
Il piccolo Lecter muore in quei giorni: distrutto dall'orrore a cui ha assistito .. sarà ritrovato da dei soldati russi e ricondotto in un orfanatrofio. Muto e solitario, Hannibal cresce in una chiusa soliudine, fino al giorno in cui uno zio, pittore, lo porta con se a Parigi.
Qui, grazie all'aiuto della moglie dello zio, Lady Murasaki, viene educato alle arti (la letteratura giapponese), la scienza, la medicina.
Ma i ricordi della morte della sorella non lo abbandonano: tornano a galla poco a poco. Hannibal rivede continuamente la scena dove la sorellina viene portata via, dal gruppo di sbandati, le vengono palpate le braccia e ....
Fino al giorno in cui Hannibal decide che è arrivato il momento di vendicarsi.
Il libro racocnta della genesi del "palazzo della memoria" dove conservare le memorie delle persone a lui care (la madre, la sorellina Misha), e difenderle gelosamente dal mondo esterno.
Scopriamo come nasce in lui la passione "antropofaga", di mangiarsi le sue vittime.
Ma è un libro scritto male, di fretta, più una sceneggiatura per un film che un'opera letteraria in sè. A cominciare dai dialoghi, a volte scombinati, dove a volte manca un filo logico che li leghi.Sebbene sia un romanzo scorrevole, specie nella seconda parte, dove avviene la vendetta (o contrappasso, per dirla alla Dante), non mi ha lasciato una buona impressione.
Siamo molto ben lontano dalle atmosfere del Silenzio degli innocenti e di Red Dragon.
Il libro su internetbookshop.
Technorati: Thomas Harris
5 milioni in piazza
Sapevo che molti italiani erano calvi, ma addirittura portarne 5 milioni ...
Ora mi spiego l'acredine con Casini (che può vantare una folta chioma); e la scelta di Fini come successore.
Intanto proseguono le proteste dei parrucchieri (già tartassati dalle liberalizzazioni, non potranno dormire il lunedì): così si minaccia un intera categoria di lavoratori.
G8: il processo va avanti
Barone (presidente del tribunale di Genova) ha stigmatizzato duramente il comportamento della Questura: dapprima sottolineando come sia impossibile perdere o distruggere corpi di reato di tale valenza se non per dolo o negligenza e non ha escluso di prendere provvedimenti diretti contro chi le aveva in custodia. Ancora più duro il Pm Zucca che ha chiesto di aprire un procedimento contro gli eventuali responsabili e ha sottolineato come nel periodo in cui, secondo la risposta del questore, sarebbero state distrutte le due molotov, presso la questura di Genova lavorasse ancora uno degli imputati: il vice della Digos Spartaco Mortola.
E la stessa polizia che dovrebbe, prima degli altri, voler fare chiarezza su questa vicenda.
Se bastano pochi fiocchi ...
Perchè le Ferrovie Nord non sono in gradi di gestire eventi "epocali" come pochi cm. di neve.
Ieri sera 48 minuti di ritardo, con soppressione del treno (il treno giornaliero 669 delle 18:09, diventato il 18:39). Questa mattina un ritardo di "soli" 15 minuti.
Per non parlare dei ritardi quotidiani in condizioni meteo non perturbate.
Cari Formigoni, Penati, Moratti e dirigenti delle Ferrovie Nord, cosa vogliamo fare?
Non è così che si incentivano le persone ad usare i mezzi pubblici. Non è così che si combatte lo smog.
Non basta un blocco ogni tanto.
Possibile che in questa regione si riesca ad investire solo sul trasporto su gomma, sulle nuove autostrade?
Che colpa abbiamo noi, da dover espiare?
Forse il fatto che viaggiando sui treni non consumiamo abbastanza petrolio?
Dobbiamo bruciare qualche tanica di benzina tanto per farvi contenti?
Oppure dobbiamo ricorrere alla solita strada, quella della portesta selvaggia: come i tassisti questa estate e i benzinai ora.
Ma il problema è che noi pendolari siamo persone oneste, non rubiamo sulla sanità, non abbiamo problemi con la giustizia come un certo Roberto D'Alessandro...
Fateci sapere.
Technorati: pendolari,trasporti
25 gennaio 2007
Berlusconi comunista
Dal corriere
«Gli italiani vogliono cambiare questo governo e questa maggioranza taroccata» e dunque l'Italia «tornerà a essere governata dal fronte liberale e da un uomo di sinistra come me: è un paradosso ma è vero visto che l'unica politica sociale di sinistra l'abbiamo fatta noi del centrodestra»
Berlusconi comunista ci mancava.
E, non contento, continua:
«Non hanno neppure vinto le elezioni, perchè hanno imbrogliato».
Deaglio è stato indagato per turbativa dell'opinione pubblica.
Cosa non si fa per attirare l'attenzione .....
Torna Gasparri di Neri Marcorè
Nella puntata di stasera Serena Dandini incontra Riccardo Scamarcio che eccezionalmente aprirà la trasmissione con un assolo di batteria, Leonardo di Caprio e Vittorio Sermonti che leggerà il Canto di Ugolino da l’Inferno della Divina Commedia.
Saranno ospiti di questa puntata anche Paolo Hendel e Fiorella Mannoia che eseguirà dal vivo “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo.
La "lenzuolata" di liberalizzazioni
C'è il piano Bersani.
C'è il piano Rutelli.
Il piano Pecoraro ....
Troppa roba: peccato che la gente capisca solo che il calo delle tasse avverà nel 2008.
Speriamo che con tutti questi "piani" ci siano dei benefici per noi un pò in fretta.
Cossiga e il 77
Non ha nulla da rimproverarsi?
«Ho uno scrupolo. Io ho stroncato definitivamente l'autonomia: mandando i blindati a travolgere i cancelli dell'università di Roma e rioccuparla dopo la cacciata di Lama; poi inviando a Bologna, dopo la morte di Lorusso, i blindati dei carabinieri con le mitragliatrici, accolti dagli applausi dei comunisti bolognesi. Tollerammo ancora il convegno di settembre; poi demmo l'ultima spazzolata, e l'autonomia finì. Ma la chiusura di quello sfogatoio spostò molti verso le Brigate rosse e Prima Linea».
Il lupo perde il pelo ...
«Circolo Dell'Utri, debiti per 600mila euro» (corriere).
Difficile diventare onesti ad una certa età.
Tempi duri: gli vogliono toccare le televisioni, gli hanno bocciato la legge Pecorella («Non siamo in una vera e piena democrazia») ... addirittura la Confindustria appoggia il piano delle liberalizzazioni.
La riforma che non sà da fare
Le obiezioni di chi, come Confalonieri a Ballarò, parla di perdita di profitto, di lavorati che finiranno per strada sono deboli. Mediaset si è arricchita in questi anni sfruttando una posizione di monopolio.
Lo stesso vale per il mercato della pubblicità: il 92% passa per Mediaset e Rai.
E la Cdl abbandona (come un sol uomo) i lavori alla commissione: come quei bambini che lasciano il campo di calcio ... il pallone è mio!
D'altronde si erano abituati bene: il pallone (ossia la televisione) era sempre stato in mano a loro.
24 gennaio 2007
Il Commissario De Luca in TV
Una buona notizia se non che, della Rai, dopo quello che ha combinato con la serie Crimini, è meglio non fidarsi.
Secondo, con tutti gli attori italiani, dovevano sceglire proprio Preziosi?
Staremo a vedere ...
Non gridate più di Giuseppe Ungaretti
Cessate d'uccidere i morti,
Hanno l'impercettibile sussurro,
1942/1946
Tecnorati: Giuseppe Ungaretti
La seconda ondata
Sta arrivando la seconda ondata:
se si rivotasse oggi, il Cavaliere non solo tornerebbe a Palazzo Chigi, ma si prenderebbe una rivincita talmente clamorosa - proprio perché così rapida - da stendere i rivali politici per chissà quanto tempo.
Senza UDC e con la Lega che nicchia?
Ma Berlusconi è sicuro e vuole cambiare gli italiani:
"È convinto che la maggioranza degli italiani non sia di sinistra, ma che la sinistra abbia ormai troppo a lungo egemonizzato la cultura, la scuola, l’informazione. È convinto che gli italiani siano ancora vittime di pregiudizi, che siano disinformati su troppe cose, e che il compito principale di una classe politica liberale oggi sia quello di imparare a comunicare meglio"
Certo: a furia di Grande Fratello, Buona Domenica (e di una Rai che imita Mediaset), sarà facile cambiare gli italiani.
Su una cosa ha ragione: siamo poco informati. Per questo basterebbe andare all'estero e sentire quello che i politici e le persone all'estero pensano di noi e di Berlusconi.
Per intanto ridiamocela con Libero: Bossi ce l'ha duro Fini ce l'ha con Berlusconi
Archiviati i (presunti) brogli
Ora a rischiare rimane solo Deaglio "per diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose atte a turbare l' ordine pubblico".
L'unico che può continuare a parlare di brogli rimane Berlusconi. L'impunibile.
Technorati: brogli, Enrico Deaglio
Lo spettro di Berlusconi
Cosa succederebbe se tornasse?
- Troverebbe tutto quello che ha lasciato.
- Il conflitto di interessi (argomento della puntata).
- I conti da far tornare.
- Le leggi ad personam.
- Vespa pronto a firmare un altro contrattino.
- Noi coglioni qui ad aspettarlo ....
A difendere gli interessi di Mediaset (e il conflitto) Fedele Confalonieri: "ma quale conflitto di interessi, quali leggi ad personam ....".
La tesi negazionista di Confalonieri era che il conflitto non esiste, visto che gli italiani pur sapendo che possedeva tre reti, lo hanno votato.Al che il senatore Furio Colombo ribatteva: "bastano i voti degli italiani per sbiancare i problemi!".
Inutile anche mostrare i dati dei fatturati Mediaset, cresciuti in questi anni (fonte sole 24 ore). Quando ci si trova di fronte politici come la Prestigiacomo (un caso di fuga di cervelli al contrario), nessun dialogo è possibile.
Technorati: Silvio Berlusconi
23 gennaio 2007
Speciale TG1: 1000 euro al mese
La generazione di chi pensa che avrà un futuro peggiore di quello dei propri genitori.
In studio le testimonianze di Enza Colonna (la ricercatrice citata dal presidente Napolitano nel discorso di fine anno), Tito Boeri, Guglielmo Epifani e Ilvio Diamanti (università Urbino) e tante altre storie ....
L' uomo che guardava passare i treni di Georges Simenon
E le bufale ricominciano
"Bbc one ha mandato in onda «Panorama», il programma dedicato al giornalismo d’inchiesta dell’emittente tutto dedicato alla morte dell’ex agente russo. Una ricostruzione in piena regola, con interviste multiple, alla moglie di Litvinenko Marina, ad altri suoi amici e di nuovo, allo stesso Scaramella. E anche la Bbc ha tirato in ballo il nome di Romano Prodi."
La butta lì, la bufala, senza mettere un link.
Allora bisogna andare alla fonte e l'articolo della BBC dice:
"Panorama has also obtained a document classified as Top Secret by the Italian government – in which Litvinenko accuses Romano Prodi, the former President of the European Commission, and now Italy's Prime Minister of being a friend of the KGB. Before his death Litvinenko collaborated with Scaramella on his KGB mole-hunt in Italy, feeding him with highly sensitive information on KGB operations."
La presunta attività spionisti di Prodi sarebbe una rivelazione di Scaramella a Litvinenko (morto e che dunque non può più confermare o smentire).
E' la auto-bufala che si mantiene da sola.
E questo sarebbe giornalismo (come afferma Guzzanti senior)?
Technorati: Romano Prodi, Alexander Litvinenko, Mario Scaramella
Morire di sanità
Una ragazza in coma a Vibo Valentia, dopo un black out in sala operatoria.
Un'altra bambina muore durante il trasferimento in ambulanza a Corigliano Calabro.
Accanimento terapeutico al contrario.
22 gennaio 2007
Saggezza innanzitutto
Su questi temi, per Ruini, è "norma di saggezza non pretendere che tutto possa essere previsto e regolato per legge".
Peccato che su Ici, finanziamento alle scuole private si sia voluto legiferare.
Votate il libro dell'anno di Fahrenheit
Il mio voto è andato a "Il passato davanti a noi" di Bruno Arpaia (ed. Guanda), di cui ne avevo parlato qui.
La consuetudine dei disastri
Come le autobombe a Bagdad.
Rivergination Moggi
Poi una lezione a scuola sull'educazione allo sport.
Ora commenta le partite di calcio a Radio Kiss Kiss (dove ha una trasmissione tutta sua).
Peccato (per lui) che per aver una strada dedicata debba prima morire.
Postscritto: se Berlusconi vuole l'eredità di Bettino (noi ci accontenteremo del suo bottino), perchè non inizia a svernare ad Hammamet?
Le due Italie
Se guardasse una certa trasmissione, su una televisione commerciale, che fa un grande share, col titolo preso da un personaggio di famoso libro di George Orwell, penserebbe che noi italiani siamo ignoranti, buzzurri, non sappiamo parlare, palestrati, pieni di tatuaggi, ....
E le donne? Non si vergognano, almeno un pò, della rappresentazione, che viene data?
Se studi vai a lavorare come ricercatrice per 800/1000 euro al mese. Oppure dentro un call center, ove prendi anche di meno.Se mignotteggi, finisci in televisione e guadagni molto di più ...
E' questa l'immagine che vogliamo dare?
Siete contenti di essere rappresentati da queste persone?
Ma andiamo avanti.
Supponiamo poi che il nostro alieno capiti su un'altra trasmissione, che dal nome sembra una trasmissione metereologica.
Conoscerebbe due musicisti, sentirebbe parlare di cultura, arte e musica. Caspita questi terrestri!!
Sabato il pianista Ludovico Einaudi (il sito e lo spazio su mySpace) suonava Oltremare, tratto dalla raccolta Divenire, in una versione arrangiata appositamente per la trasmissione.
Domenica Maurizio Pollini (considerato uno dei maggiori interpreti di Beethoven, Schubert, Mozart, Shumann, Liszt, Brahms), spiegava la differenza tra musica d'arte e musica popolare, di consumo.
Sembrerebbero due italie diverse: la famosa Italia divisa in due.
Ma non dalla politica. Dall'uso che se ne fa (quando se ne fa) del proprio intelletto.
E non venitemi a dire che è sola televisione, che si può cambiare canale ecc. ecc.La televisione, da elettrodomestico, sta diventando un sostituto del nostro cervello: se una cosa la dice la televisione allora è vera.
Se vedi due persone che si insultano per strada pensi che siano ue maleducati.
Se lo fanno in televisione è reality.
E pensiamo che tutto ciò sia giusto.
Se non lo vogliamo fare per noi, cerchiamo di salvare la faccia almeno nei confronti degli alieni.
Illecito e reato
E' illegale.
"le normative attuali prevedono che il semplice download sia sanzionabile sul piano amministrativo mentre la condivisione di materiali protetti è a tutti gli effetti perseguibile penalmente. Il fatto quindi che scaricare file senza condividere non sia un reato non è dunque una novità: è, e rimane, un illecito. Che poi questo sia difficilmente perseguibile è tutto un altro paio di maniche."
Illegale punto e basta.
Se poi vogliamo allargare il discorso dicendo che è un reato "poco sentito" dagli italiani ..
beh è in buona compagnia, col altri reati, magari anche più pericolosi.
21 gennaio 2007
Bobby: Robert F. Kennedy
E' uscito in questi giorni il film sugli ultimi giorni del senatore Robert F. Kennedy, Bobby.
Ora che è morto Martin Luther King, abbiamo solo Bobby .. dice uno dei 22 protagonisti del film.
La sera dell’assassinio di Martin Luther King, il 4 aprile 1968, il Senatore Bob Kennedy si trovava ad Indianapolis, nello stato dell’Indiana, per la sua campagna elettorale per la Presidenza degli Stati Uniti.
Appena appresa la notizia della morte, pronunciò questo discorso. Mentre in molte altre parti degli Stati Uniti quella notte ci furono duri scontri e proteste, ad Indianapolis la situazione rimase calma. Bob Kennedy fu assassinato due mesi dopo, il 5 giugno 1968 a Los Angeles, California:
(Una registrazione di questo discorso è disponibile qui)
Martin Luther King ha dedicato la sua vita alla causa dell’amore e della giustizia per tutti gli esseri umani, ed è morto proprio a causa di questo suo impegno. In questo momento così difficile per gli Stati Uniti, dovremmo forse chiederci che tipo di nazione rappresentiamo e quali sono i nostri obiettivi.
Può certo esserci amarezza, odio, e desiderio di vendetta tra le persone di colore che si trovano tra voi, viste le prove che ci sono dei bianchi tra i responsabili dell’assassinio. Possiamo scegliere di muoverci in questa direzione come nazione, in una ulteriore polarizzazione, dividendoci neri con neri, bianchi con bianchi, pieni di odio gli uni verso gli altri. O possiamo invece fare uno sforzo per capire, come ha fatto Martin Luther King, e sostituire a questa violenza, a questa macchia di sangue che si è allargata a tutto il paese, un tentativo di comprendere attraverso la compassione e l’amore.
A quelli di voi che sono tentati di lasciarsi andare all’odio e alla sfiducia verso i bianchi per l’ingiustizia di quello che è accaduto, posso soltanto dire che provo i loro stessi sentimenti in fondo al mio cuore. Ho avuto anch’io qualcuno della mia famiglia ucciso, anche se da un uomo bianco come lui.
Ma dobbiamo fare uno sforzo negli Stati Uniti, dobbiamo fare uno sforzo per comprendere, per superare questi momenti difficili.
Il mio poeta preferito è Eschilo. Egli scrisse: “Anche mentre dormiamo, il dolore che non riesce a dimenticare cade goccia a goccia sul nostro cuore fino a quando, pur nella nostra disperazione e persino contro la nostra volontà la saggezza prevale attraverso la grazia di Dio”.
Non abbiamo certo bisogno di divisioni negli Stati Uniti, non abbiamo bisogno di odio, né di violenza o anarchia. Abbiamo invece bisogno di amore e saggezza, compassione gli uni verso gli altri, e di un sentimento di giustizia verso tutti coloro che ancora soffrono nel nostro paese, siano essi bianchi o neri.
Questa sera vi chiedo quindi di tornare alle vostre case e di dire una preghiera per la famiglia di Martin Luther King. Ma, cosa ancora più importante, vi chiedo di dire una preghiera per il nostro paese che tutti amiamo, una preghiera perché possiamo provare quell’amore e quella compassione di cui parlavo poco fa. Possiamo fare molto nel nostro paese. Ci saranno indubbiamente momenti difficili. Ne abbiamo avuti in passato e ne avremo sicuramente in futuro. Non siamo ancora, purtroppo, alla fine della violenza, dell’anarchia e del disordine.
Ma la grande maggioranza dei bianchi e dei neri di questo paese vuole migliorare la qualità della nostra vita e vuole giustizia per tutti gli esseri umani che vivono nella nostra terra. Dedichiamoci a perseguire quello che i greci scrissero tanti anni fa: domare la natura selvaggia dell’uomo e rendere gentile la vita in questo nostro mondo.
Dedichiamoci a questo, e diciamo tutti una preghiera per il nostro paese e per la nostra gente. Grazie.
Technorati: Robert Kennedy, Martin Luther King
Il ritorno del duca
Esce a febbraio, per Garzanti, una raccolta di racconti che ha come protagonista Duca Lamberti, il personaggio creato da Giorgio Scerbanenco:
I quattro romanzi che hanno come protagonista Duca Lamberti, il medico detective inventato da Giorgio Scerbanenco, segnano la nascita del noir all'italiana: e sono sempre più numerosi gli scrittori che dichiarano il loro debito a Scerbanenco. Questa antologia festeggia i quarant'anni dalla nascita di Duca Lamberti. In primo luogo presenta per la prima volta in volume le tracce dei romanzi di Duca Lamberti che Scerbanenco, morto nel 1969, aveva progettato - ma non aveva potuto scrivere. In secondo luogo una folta pattuglia di giallisti reinterpreta a modo suo questo straordinario personaggio e le atmosfere "dark" evocate da Scerbanenco.
Tra gli autori anche Leonardo Gori, con un "falso" Duca che esplora un aspetto del personaggio (e dell'autore) che di solito si tende a rimuovere.
Gli altri autori dovrebbero essere:
Matteo Bortolotti, Alfredo Colitto, Ernesto Guido Laura, Giancarlo Narciso, Carmen Iarrera, Diego Zandel, Claudia Salvatori, Diana Lama, Giampaolo Simi, Ben Pastor, Giuseppe Pederiali, Biagio Proietti.
Technorati: Giorgio Scerbanenco
19 gennaio 2007
Il crimine su Crimini a Rai2
Come sapete, ho partecipato all'avventura di Crimini, la serie televisiva che ha messo insieme alcuni autori di noir italiani per otto film per la prima volta molto lontani dagli stereotipi italici del giallo tv. Un esperimento che, andato in onda per quattro mercoledì sera su Rai2, ha dato ottimi risultati: il 14 per cento di share (perdonatemi i termini tecnici), un pubblico ben superiore alla media della rete. E mentre tutti dicevano che: allora è possibile fare qualcosa di diverso in tv, non le solite soap e reality, non i soliti telefilm tradotti dall'americano, la direzione della Rai ha deciso di spostare Crimini al venerdì, nel marasma del weekend, quando i piu' giovani spettatori giustamente escono e i piu' anziani guardano il varieta'.
Risultato: la puntata di venerdi dodici gennaio di Crimini ha visto meno della meta' degli spettatori. Ed era una bellissima puntata, scritta da Massimo Carlotto, uno dei migliori noiristi italiani.
Perché, mi chiedo, ammazzare in questo modo una serie che sembrava aprire la strada a prodotti televisivi nuovi e, a mio avviso, piu' interessanti? Che portava nuove voci, nuove scritture, nuovi modi di fare "fiction"? Senza contare che il programma che ha preso il posto di Crimini il mercoledì è andato decisamente meno bene della serie.
Non ho risposte, e quelle che mi vengono sono molto poco rispettose per chi, con i nostri soldi, decide la gestione della "cosa pubblica", in questo caso la televisione di stato.
Vi invito a diffondere la notizia nei vostri blog, giornali e quant'altro, e, se ne ne avete voglia, a sostenere comunque la serie. il venerdi'.
Sandrone Dazieri
autore dell'episodio "L'ultima battuta", in onda venerdi' diciannove (forse).
Technorati: Crimini, Sandrone Dazieri
Un mondo alla rovescia
Moggi professore. E non aggiungo altro.
A Milano targhe per tutti: a Milano una targa ad un delinquente morto latitante e al commissario di polizia Calabresi.
Sirchia (ex ministro della salute) rinviato a giudizio: pensa alla salute!
Torna il Grande Fratello: pupe e parolacce .... mancano i secchioni.
Il Governo fischiato a Vicenza, a Torino e a Milano: almeno i fischi sono stati liberalizzati. Si può fischiarlo ovunque.
Terroristi di sinistra protetti dalla Francia: i mafiosi noi li teniamo in casa. Provenzano è finito a Marsiglia solo per farsi curare.
Lettera dalla Russia
Su Internazionale torniamo a parlare di lei – anzi, a farla parlare attraverso i suoi articoli – perché è tutto ciò che possiamo fare. Quando ammazzano una giornalista è per chiuderle la bocca. E allora la risposta migliore è continuare a darle voce.
Technorati: Anna Politkovskaja
Fascisti alla Cattolica
"Prodi boia, Luxuria è la tua storia"
"Prodi Prodi vaffanc.."
"Chi non salta comunista è"
"Prodi pervertito, lussuria è tuo marito"
La notizia non è "Prodi contestato all'università", come erroneamente riporta il corriere.
La notizia è "giovani fascisti insultano il presidente del Consiglio".
Come mai l'università Cattolica ha potuto permettere questo?
I giovani fascisti di AN contestavano la laurea ad honoris causa data a Prodi. Perchè non prendersela con il rettore allora?
Contestavano al governo le sue scelte (non ancora legge tra l'altro) su Pacs, sull'alleggerimento delle pene per possesso di droga ... tutte scelte contrarie ai valori cattolici, di cui i giovani fascisti si facevano paladini.
Dimenticando che tra gli altri valori esistono "tolleranza", "rispetto degli altri" ...
Sono questi i cattolici italiani?
Dov'è la CdL, che si era tanto indignata per i fischi alla Moratti?
Illuminante confrontare due articoli di Libero (ricordiamocelo ancora: finanziato con soldi pubblici): i manifestanti di Vicenza sono chiamati dei "bamba". I neofascisti di Azione Giovani sono solo dei giovani studenti che esprimevano il loro giudizio.
18 gennaio 2007
Le due morti di Socrate di Ignacio García-Valiño
Un romanzo che si apre con uno stupro e si chiude con un funerale, dove i personaggi, storici, che frequentano "La Milesia" sono filosofi come Socrate e Protagora, commediografi come Aristofane e strateghi come Alcibiade, da tutta la crème politica e intellettuale del tempo.
La storia della città di Atene (i passaggi dall'età di Pericle, alla guerra con Sparta, il periodo dei tiranni fino allo scontro tra i fautori della democrazia contro i sosteniori di un governo di oligarchi) fa da sfondo al racconto della vita di Aspasia: fino al giorno in cui nel suo postribolo viene ritrovato il cadavere di Anito, il principale accusatore di Socrate, condannato per per empietà e corruzione dei giovani a bere la cicuta.
Allora, nel timore di dover chiudere il bordello, Aspasia chiama un suo vecchio amico, filosofo allievo di Protagora, Prodico di Ceo: costui innamorato di lei, dopo un litigio, abbandona la città e si ritira nella sua isola. E Prodico, richiamato dall'amica, torna dalla sua amica verso cui prova ancora, nonostanti gli anni di lontananza, un sentimento ancora vivo.
L'abilità investigativa di Prodico, la sua abilità dialettica, viene messa al servizio di Aspasia. Chi gli assassini? Neobula giovane etera della casa, brutalmente stuprata da Anito stesso anni prima? Antemione, il figlio di Anito, di cui era noto l'odio per il padre? Aristofane che doveva dei soldi ad Anito? Diodoro? Oppure la morte nasconde dietro delle motivazioni politiche, legate alle lotte di potere fra oligarchici e democratici?
L'autore usa gli strumenti del giallo (il mistero, l'indagine) storico per introdurci dentro un mondo affascinante e malizioso, pieno di storie di odio, passione e vendetta.
Un romanzo che parla dell'emancipazione femminile, del significato della democrazia, l'anticonformismo di Socrate ... brillante e intelligente, con un finale a sopresa che riguarda la morte del filosofo.
I cui dialoghi, ancora oggi, non perdono nulla del loro grandezza, della loro originalità, della forza dirompente dei suoi paradossi e del loro messaggio.
Il libro su internetbookshop.
Technorati: Ignacio García-Valino
Bush vs Al Maliki
Risponde Al Maliki "Dicono che il mio governo è moribondo? Così la Rice aiuta i terroristi"
Continua sul corriere:
I comandi americani lo accusano di essere alleato delle milizie legate all’estremista sciita Moqtada Al Sadr? Lui replica che hanno preso lucciole per lanterne e aggiunge che Bush «sembra davvero in difficoltà».
La comunità internazionale lo rimprovera per l’esecuzione di Saddam Hussein e dei suoi luogotenenti? Maliki ne rilancia la piena legittimità.
Sembra uno scaricabarile .... scommettiamo che Al Maliki ha i giorni contati?
E, tanto per tornare ia fatti di casa nostra, chi spiega a Berlusconi (e ai fondisti del Corriere come P.G. Battista) che se il congresso americano si oppone alla politica di Bush non è antiamericano?
G8: l'altra faccia dello stato
Niente prove, niente processo.
Ecco qua l'altra faccia dello stato: quello che depista, che carica i dimostranti anti TAV, quelli che manifestano a Genova, quello colluso con la mafia ...
Technorati: G8 Genova
Toscanini e il fascismo
Nato a Parma e morto a New York: nessuno (in televisione o sui giornali) che abbia spiegato come mai sia morto in america.
Come mai lasciò l'Italia negli anni 30?
Leggiamo da wikipedia:
Forte oppositore del fascismo italiano e del nazismo tedesco, lasciò l'europa per gli Stati Uniti, dove fu fondata la NBC Symphony Orchestra perché lui la dirigesse, e con la quale lavorò regolarmente fino al 1954 su radio e televisioni nazionali; fu quindi il primo direttore d'orchestra a diventare una stella dei moderni mass media. Si ritirò quando aveva 87 anni. Alla sua morte nel 1957, fu sepolto al Cimitero Monumentale di Milano.
Il neofascismo di oggi è più strisciante e subdolo.
Technorati: Arturo Toscanini
I più generosi sostenitori
Altro che antiamericani. A dirlo è il Dipartimento della difesa di Washington in un documento pubblicato ogni anno e intitolato Allied Contributions To The Common Defense.
E la questione dell'ampliamento della base di Vicenza da modo all'opposizione di parlare a sproposito, spostando l'attenzione su Prodi (cui viene dato del bugiardo).
Addirittura La Padania parla di un buco dell'economia di 500 ml di dollari (boom!) se non si dovesse fare la base.
Abbiamo scoperto il modo di colmare il nostro deficit: fare più basi americane. Secondo i leghisti.
5 minuti a mezzanotte
Lo annuncia il Bollettino degli Scienziati Atomici.
I due minuti in meno che ci separano dal disastro sono dovuti, secondo gli scienziati, alla minaccia di una «seconda era nucleare», ma anche a quella posta dal cambiamento climatico.
17 gennaio 2007
La sanità (pubblica) lombarda è pulita
Ok: e quella privata?
Non la vogliamo controllare, visto che è finanziata dal pubblico?
Vecchie idee, nuove battaglie
Prescritto dunque non innocente, torna in Italia.
Fu tra i fondatori, con Toni Negri, di Potere Operaio.
Potrebbe spiegare come si sia potuto passare dal megafono, agli slogan di piazza, alle molotov e poi alla p38.
Invece:
"Chi mi conosce solo un po' sa che in Italia vengo innanzitutto per condurre nelle condizioni nuove una vecchia battaglia. La condurrò a voce nuda, se serve sul selciato, on the road, o in luoghi adattabili all'antica congiunzione fra politica, ragionamento filosofico e teatro."
Certo, ci mancherebbe che tornasse per rifondare Potere Operaio.
Mai nessuno che faccia autocritica, però. Sia da parte dei cattivi maestri, che di quanti erano al potere in quegli anni. Mai sentito dire da Cossiga o Andreotti "ci scusiamo perchè non siamo riusciti a trovare i mandanti delle stragi ...."
Se le idee erano giuste, perchè non si realizzarono?
Se le idee erano sbagliate, perchè continuare vecchie battaglie?
E il passato, periodicamente, ritorna. Ed è un passato che divide, che suscita polemiche: dalla stele in commemorazione del commissario Calabresi, alla lapide di Pinelli.
Viene chiesta la pacificazione, dai politici: come possono i milanesi accettare la pacificazione dopo le sentenze su Piazza Fontana (nessun colpevole) e, allargando il discorso, su Ustica e le altre stragi?
Per le quali, dalle carte, emergono anche i depistaggi sulle indagini da parte di uno stato, di cui pure Calabresi faceva parte.